I ricordi che ho di mia madre sono vaghi e sfocati. A volte cerco di riportarli a me, nelle notti in cui il sonno non arriva e sento il bisogno di rivivere i momenti felici. Ma sono memorie flebili come un sussurro. Lontane come un sogno, che più cerco di afferrarlo e più diventa sfuggente, sprofondando nell’oscurità. [...] Una delle cose che mi è stata marchiata a fuoco nel cervello, in modo quasi crudele, è il giorno in cui se n’è andata. Quel maledetto giorno, in cui l’ho persa per sempre.