Fandom: Star Trek (Reboot cinematografico)
Genere: fantascienza, angst, triste
Tipo: one shot
Personaggi: Leonard H. McCoy, Spock
Rating: PG, verde, K
Avvertimenti:
movieverse, what if? OOC, death fic
PoV: terza persona
Spoiler: sì, sul finale di “Star Trek - Into Darkness”
Note: altro what if? Se Jim non fosse sopravvissuto, può essere
ipoteticamente considerata un seguito di ”O capitano, mio capitano!” ma non è
necessaria la lettura.
Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Gene Roddenberry (J.J.
Abrams). I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza
scopo di lucro.
Senza Jim
di Bombay
Il
corridoio era silenzioso e scarsamente illuminato, vista l’ora tarda. Il
vulcaniano fissava l’uscio chiuso davanti a sé. Aveva suonato, ma dall’altra
parte nessuno aveva risposto, anche se sapeva per certo che il medico capo
dell’Enterprise era al suo interno. Decise di entrare anche senza il permesso
dell’uomo.
McCoy
sedeva al buio della sua camera, sole le luci della città rischiaravano l’oscurità,
Spock avanzò di due passi, in silenzio
“Se
ne vada!” sibilò il medico.
“Volevo
solo informarla che i funerali si terranno domani alle 14:00 ora locale” comunicò
con voce priva di qualunque inflessione.
Leonard
non rispose, si versò l’ennesimo bicchiere e lo buttò giù tutto d’un fiato.
“Continuare
a bere bevande alcoliche non la aiuterà ad alleviare il dolore che…”
McCoy
si alzò di scatto e con due passi lo raggiunse, lo afferrò per il bavero della
giacca.
“Cosa
ne sa lei del dolore?” ringhiò a pochi centimetri dal volto del vulcaniano.
“Si
calmi dottore, è ubriaco.”
“No
che non mi calmo!” gridò furioso “Cosa ne sa, lei, di come mi sento io ora?”
soffiò lasciandolo andare e tornando ad accasciarsi sulla sedia.
“Lei
non ha chiamato la madre di Jim per dirle che suo figlio è morto” iniziò e la
sua voce era poco più di un flebile e tremante sussurro.
“Non
ha sentito il silenzio che ne è seguito per assimilare la terribile notizia.
Non ha udito il pianto disperato di una madre che piange il figlio morto e continua
a ripetere: non è vero. Non è possibile. Non è giusto!” concluse McCoy,
posandosi una mano sulla bocca, reprimendo un singhiozzo.
Spock
strinse impercettibilmente le labbra, quando il dottore si volse a guardarlo mormorò:
“Io l’ho visto morire, dottor McCoy” asserì e la sua voce era incrinata
leggermente così come il suo viso.
Leonard
rimase immobile, per un lungo momento; mai e poi mai avrebbe creduto di vedere
quell’espressione sul volto del vulcaniano.
Quello
gli fece ancora più male perché Jim era morto davvero. Fino a quel momento si
era illuso che il suo migliore amico irrompesse nella sua stanza per bere
insieme ed invece…
L’intuizione
che aveva avuto non aveva funzionato, McCoy si era sentito così impotente solo
un’altra volta, con suo padre.
Si
senti soffocare a quel pensiero, si versò dell’altro brandy e lo buttò giù in
un sorso.
La
speranza che avevano avuto tutti loro, che lui
aveva dato a tutti loro, si era infranta, come fragile cristallo ferendo con le
sue schegge affilate i cuori e le anime di tutti.
“Jim
era il mio migliore amico… ora non c’è più. Ho perso tutto ancora una volta.”
“Ha
il suo lavoro, dottore; l’incarico a bordo dell’Enterprise.”
McCoy
scosse la testa debolmente: “Non sarà più la stessa cosa senza Jim.”
Si
versò dell’altro brandy e osservò pensieroso il liquido ambrato.
Continuare
a bere non avrebbe riportato in vita Kirk, come non avrebbe stemperato il
dolore e la disperazione che lo sommergeva.
“Sul
tribolo ha funzionato” affermò mestamente.
“I
triboli sono esseri semplici. Il corpo umano è molto più complesso. Il capitano
Kirk è stato esposto troppo a lungo alle radiazioni.”
“Non
ho bisogno di una lezione di scienze” lo apostrofò con durezza.
Volse
gli occhi su Spock rigido e silenzioso a pochi passi di distanza. Perché il
vulcaniano era andato da lui? Che cosa cercava? Conforto? Consolazione? Non ne
aveva nemmeno per se stesso, cosa avrebbe potuto dare lui all’algido alieno?
-Sai? I vulcaniani provano emozioni molto
forti e violente e le tengono imbrigliate grazie alla logica, se no potrebbero
impazzire- gli aveva raccontato un giorno Jim con l’entusiasmo di un
bambino che ha appena fatto una scoperta sensazionale.
McCoy
posò il bicchiere allontanandolo sa sé. Si alzò barcollando appena, ma non era
ancora sbronzo ai minimi termini. Si avvicinò al primo ufficiale che si
limitava a guardarlo silente.
“Ha
bisogno di qualcosa, Spock? Non sono nella condizione psicologica di aiutare
qualcuno, ma se le serve anche solo parlare, sono qui.”
La
realtà era che lui stesso non voleva essere lasciato solo. La scomparsa di Jim
aveva creato un vuoto immenso dentro di lui.
Posò
la mano sulla spalla del comandante, senza riflettere, con Jim era un gesto più
che usuale, senza pensare che forse sarebbe stata una cosa sgradita. Avvertì il
tremore delle membra del primo ufficiale, vibrava come una corda tesa troppo,
quanto mancava ancora prima che si spezzasse?
“Si
lasci andare Spock. Qualunque cosa accada in questa stanza non ne uscirà.”
Il
vulcaniano scosse la testa e la presa sulla sua spalla si fece più salda,
presente, rassicurante.
“Non
è logico” sussurrò con voce contratta, una ruga gli solcò la fronte.
“La
morte non è logica. È spietata. È fredda. È crudele. Lascia un vuoto immenso a
chi rimane. Il sacrificio di Jim, per salvare noi, la sua morte è una ferita
che sanguina e fa male, ma guarirà con il tempo.”
Vide
una singola lacrima solcare la guancia pallida del vulcaniano. Eccole lì, le
emozioni di Spock, condensate in quella lucente goccia di rugiada.
“Rimarrà
la cicatrice.”
“Sì,
il ricordo di un amico che mai sbiadirà perché ci sarà sempre quel segno a
riportarlo alla nostra memoria.”
“Grazie,
Leonard.”
Il
dottore rimase sorpreso nel sentire il proprio nome e fu grato di quella
piccola dimostrazione di riconoscenza.
Rimasero
in silenzio a fissarsi, quindi McCoy lasciò la presa sulla spalla del
comandante.
“Ha
ragione dottore quando dice che non sarà più la stessa cosa senza Jim…”
“È
sempre più dura per chi resta… ma lui non vorrebbe che ci lasciassimo andare…”
“Questa
affermazione è illogica, dottore, James Kirk non c’è più, non possiamo sapere
quello che vorrebbe.”
Nonostante
tutto McCoy sorrise e scosse la testa, era più che convinto che il vulcaniano avesse
compreso perfettamente ciò che intendeva.
Rimasero
in silenzio persi ognuno nei propri pensieri.
Dovevano
lasciarsi alle spalle il passato e camminare verso il futuro, senza Jim.
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Note dell’Autrice: ok avevo questa fic nel dimenticatoio, l’avevo
scritta un po’ di tempo fa ma tra una cosa e l’altra non l’ho mai pubblicata. Le
ho dato una spolverata e l’ho finita.
Può essere che sia un po’ OOC, ma visto il tema l’ho lasciata così.
Grazie a chi mi segue e recensisce.
Alla prossima.
Un Kiss
Bombay