DEAD ON THE 3rd OF JULY

Chotchford farm,Sussex,Inghilterra.
Notte tra il 2 e il 3 luglio 1969.

Brian guardava l’acqua della piscina e pensava agli avvenimenti degli ultimi tempi.
Era stato cacciato dalla band che lui stesso aveva fondato.
Non gli importava, disse a se stesso, ora avrebbe vissuto in  quella splendida tenuta e sarebbe stato felice.Già.Felice. Ma come poteva esserlo? Aveva perso tutto, gli amici, un lavoro che amava e in cui poteva sfogare il suo prodigioso talento… ma soprattutto… aveva perso lei.
Anita.
No, un momento! Anita gli era stata rubata,gli era stata portata via da quel bastardo…Keith!
“Perché non è rimasta con me?” Si chiese.
Dopotutto evidentemente quella troietta cercava un chitarrista che amava l’alcool,la droga e il Rock n’roll:lui le caratteristiche le aveva tutte!
Poi in un lampo gli affiorò il vero motivo:Keith aveva un carattere forte,riusciva sempre a tirarsi fuori dai casini, anche i più complicati.
Lui no. Brian era un ragazzo sensibile e dolce, che mascherava il suo vero animo con un’arroganza insopportabile,beveva e si drogava non perché amasse farlo ma per nascondere la sua insicurezza.
Finì la sua sigaretta, buttò giù tutto d’un sorso un bicchiere di Scotch e si alzò dalla poltrona di vimini.
Andò verso il bordo della piscina e osservò ancora una volta l’acqua scura.
Sembrava chiamarlo a sé, se ci fosse entrato lo avrebbe sommerso per sempre e avrebbe smesso di soffrire.
Per un attimo esitò, dopotutto una persona che lo aspettava dentro casa c’era ancora,la sua nuova ragazza,Anna.
Che strano,Anita e Anna. Avevano quasi lo stesso nome e si somigliavano molto anche fisicamente:forse tra lui e Anna non c'era vero amore, era stata solo una sostituta, una figura con cui compensare la mancanza dell’unica donna che avesse mai contato qualcosa per lui.
Il chitarrista salì sul trampolino e si tuffò.
Mentre l’acqua si chiudeva sul suo corpo e i suoi bellissimi capelli biondi si scompigliavano, il suo ultimo pensiero andò a lei, ai suoi occhi e al suo sorriso.
Poi perse coscienza per sempre e quella notte iniziò la leggenda.
La leggenda del club 27.
    
Los Angeles,appartamento di Jim Morrison e Pam Courson.

A Los Angeles era già mattina ma il Re Lucertola dormiva ancora,distrutto dall’ennesima sbornia,la sera precedente.
Il telefono squillò:era Mick Jagger.
Rispose Pam,la sua ragazza:”Cosa vuoi? Jim è occupato al momento…”
Quando riuscì finalmente a parlare,Mick le disse che Brian era morto.
Pam riattaccò,sconvolta:Brian e Jim erano amici, come avrebbe fatto a dirgli una cosa del genere?
Il ragazzo nel frattempo si era svegliato:”Chi cazzo è che rompe a quest’ora?”
Pam prese un bel respiro e cominciò:”Era Mick Jagger, voleva parlare con te…”
“Da quando gli Stones telefonano alla concorrenza?”Rise. Poi guardò meglio gli occhi di Pam:”Hey piccola,cos’hai? C’è qualcosa che devi dirmi?”
“Mick ti ha chiamato per dirti che Brian è annegato stanotte in piscina, non sanno ancora come sia successo…”
Jim sbiancò e urlò con tutta la forza che aveva nei polmoni:”Non è vero!” Accese la radio e ascoltò la notizia…Cazzo. Com’era potuto accadere? Non riusciva a crederci.
Poco dopo lo chiamò il manager dei Doors,stava raccogliendo commenti da diverse rockstar e voleva anche il suo.
Ma Jim non voleva commentare,lui voleva solo scrivere.
“…Hai lasciato il tuo nulla a gareggiare con il silenzio. Spero che tu sia uscito di scena sorridente,come un bambino nei freschi rimasugli di un sogno…”
Jim Morrison,”Ode to L.A. while thinking of Brian Jones,Deceased.”

Parigi,2 luglio 1971.

Finalmente Parigi!
La città dove erano vissuti i poeti maledetti che Jim tanto amava, la città degli artisti:basta con i Doors,almeno per un po’, basta con tour stressanti e denunce per ogni gesto provocatorio che compiva sul palco!
Jim e Pam si erano trasferiti lì per stare un po’ tranquilli,sistermare le proprie vite e la loro storia ma presto qualcosa aveva cominciato ad andare storto…
Il Re Lucertola era venuto in Francia per dedicarsi alla scrittura,che sentiva come la sua vera vocazione e smettere di bere ma non ci riusciva.
Si attaccava alla bottiglia più di prima e un giorno era stato male:Pam si era spaventata e lo aveva costretto ad andare da un medico,che gli aveva dato pochi mesi di vita se non avesse smesso subito di bere e fumare.
Jim era tornato a casa sconfortato,ormai se ne rendeva conto anche lui…Era stato un ragazzo bellissimo:alto,magro,con lunghi capelli mossi che gli cadevano sulle spalle. Ma ora era cambiato,aveva solo 27 anni ma ne dimostrava 40;il volto gonfio, la barba lunga ed era ingrassato molto.
In generale era da un po’ che,a causa dell’alcool, il suo corpo non funzionava più come avrebbe dovuto…
Se non riusciva a smettere di bere,allora piuttosto che vedere il proprio corpo abbandonarlo giorno dopo giorno,avrebbe smesso di vivere:dopotutto aveva sempre voluto sapere cosa ci fosse al di là,” oltre le porte della percezione.”
Quella sera di inizio luglio aveva deciso che era il momento:cenò con Pam e poi le disse che voleva farsi un bagno,la baciò e le sussurò:”Ti amerò sempre”.
Lei rispose di non fare tardi che lo aspettava a letto…
Jim entrò in bagno,si spogliò e si fece la barba in modo da essere in ordine quando lo avrebbero trovato…
Si immerse nella vasca e ripercorse la sua breve vita;non aveva rimpianti.
Aveva avuto tutto:bellezza,fama,successo,denaro e una donna che lo amava moltissimo ma a lui non bastava.
Voleva di più, voleva conoscere la fine che tutti temevano,andare verso l’indefinito… Cominciò a sprofondare nell’acqua,sentì i polmoni che si riempivano e la tentazione di uscire,di respirare ma riuscì a resistere.
Cinque minuti dopo il suo cuore si fermò.
Pam si svegliò nella notte e si rese conto che Jim non era ancora tornato per cui,preoccupata,si diresse verso il bagno:la luce era accesa,bussò alla porta. Silenzio.”Jim tutto bene?””Dai,apri!”. Ancora niente. Provò ad aprire ma la serratura era bloccata dall’interno:trascinò un comodino e lo spinse verso la porta,sfondandola. Quando entrò rimase scioccata.
Il cantante giaceva nella vasca da bagno, completamente nudo. Inizialmente non realizzò l’accaduto,Jim si divertiva spesso a fingersi morto,solo per spaventarla. “Forza Jim,ora basta! Smettila di fare il coglione!” Lui non si alzava.
La ragazza si avvicinò di più e gli afferrò il polso:non sentiva battito,era morto!
Abbracciò il corpo inerte del suo uomo e disse tra le lacrime:”Te la sei goduta quando è arrivata,vero amore mio?” In quel momento nella sua mente tornò una canzone dei Doors,le sembrò addirittura di sentire la voce profonda e sensuale di Jim cantarla:”This is the End, beautiful friend, this is the End, my only friend,the End…” Si,Jim l’aveva avvertita. Ma non avrebbe potuto fare niente lo stesso, doveva lasciarlo andare. Era stato fedele al proprio animo,come venne inciso sulla sua tomba. Lo stesso era valso per Brian due anni prima. Erano vissuti da ribelli e avevano deciso loro stessi come uscire di scena. Fedeli al proprio animo.

Pamela Courson morì per un’overdose di eroina il 25 aprile 1974,dopo aver ripetuto per anni di volere”andare da Jim”.
Recensite perfavore, ho bisogno di pareri! :-)