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Autore: Mia Renard    14/04/2014    1 recensioni
Buon Compleanno, Bass
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Miles Matheson, Sebastian Monroe
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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 La sveglia segnava le cinque del mattino ma, pur essendo Aprile, l’alba si faceva attendere e nella stanza regnava ancora l’oscurità. La fioca luce proveniva dalla luna calante che Miles riusciva a scorgere ancora nel cielo blu notte, dalla finestra. Avevano dimenticato di chiudere le tende.
Era a letto. Bass dormiva attaccato a lui, su un fianco, letteralmente aggrappato al suo braccio che teneva stretto al petto. Quasi volesse trattenerlo per impedirgli di scappare durante la notte.
-Ma dove vuoi che vada senza di te?- bisbigliò rivolto a Bass, carezzandogli i capelli con la mano libera. Sospirò. Si accorse di essere sul bordo del letto, come tutte la mattine. La faccenda era strana: la sera si addormentavano ciascuno dalla propria parte, o abbracciati nel mezzo e, Miles non sapeva come, si svegliava tutte la mattine sul baratro con Bass addormentato addosso e tre quarti di letto libero dall’altra parte.
Tentò di liberare il braccio dalla stretta dell’altro ma appena si mosse Bass aprì un poco gli occhi. Due fessure azzurre nella penombra.
 -Che succede?- chiese ancora assonnato. –E’ già suonata la sveglia?-
 -E’ ancora presto. Puoi dormire ancora un po’. Gli rispose Miles baciandogli le palpebre.
 -Tu non resti a letto?-
 -Voglia fare una doccia. Poi preparo la colazione. Ti chiamo quando è pronta- disse alzandosi.
 -Dai Miles, rimani qui con me. Solo per tenermi un po’ tra le braccia…-
L’altro dovette girarsi dall’altra parte. Quando Bass faceva gli occhi da cucciolo triste, non poteva negargli niente. Quindi evitò di guardarlo.
 -Mi sei stato incollato addosso tutta la notte- ribatté Miles abbottonandosi i pantaloni.
 -Uff…-fece l’altro, tornando a sdraiarsi. Mise il broncio. –Sappi che ti odio- sentenziò.
 -Io invece ti amo- gli disse Miles in tono così dolce che a Bass salirono le lacrime agli occhi dalla commozione.
Prima di uscire dalla camera da letto chiuse le tende, in modo che la luce dell’alba, che sarebbe spuntata da lì a poco, non lo disturbasse.
Dopo una doccia veloce andò in cucina. Mise il bollitore sul fuoco. Tese l’orecchio per assicurarsi che l’amico non si fosse alzato e magari stesse per scendere al piano di sotto. No, tutto tranquillo. Facendo meno rumore che poté, aprì lo sportello dei piatti ( quello che Bass non apriva mai perché di solito era Miles ad apparecchiare la tavola) e tirò fuori la torta di noci che aveva nascosto sul fondo. La preferita di Bass. Ci posizionò trentotto candeline in modo da comporre una B. Versò il the nel termos, prese due tazze e posizionò tutto su un vassoio.
Salì le scale in punta di piedi. Entrò nella stanza. Bass dormiva. Miles posò la colazione sulla cassettiera, aprì le tende per far entrare un po’ di luce e si avvicinò per svegliarlo. Gli batteva forte il cuore per due ragioni: 1) stava per fare una sorpresa alla persona che più amava al mondo 2) vederlo così, con addosso solo i boxer, addormentato nel loro letto, bello come un angelo, lo obbligava a fare uno sforzo tremendo per resistere alla tentazione si saltargli addosso subito e sbatterselo con violenza senza neanche dargli il tempo di reagire.
 -Bass…- sussurrò sfiorandogli una guancia.
 -Mmmh…-mugugnò lui. _E’ già ora di alzarsi? Dammi un minuto- sospirò mettendosi a sedere.
 -No puoi restare a letto, se vuoi. Ho preso la giornata libera per entrambi.-
 -Cosa? Perché?-
 -Non te lo ricordi, scemo? Oggi è il 16 Aprile. Buon compleanno, piccolo!- esclamo Miles con un sorriso, porgendogli il vassoio con la torta.
La faccia che fece Bass non si poteva interpretare. Era talmente stato preso da tante altre cose che non si ricordava più che giorno era. Ma la persona più importante per lui non si era dimenticata. E gli aveva fatto una sorpresa.  Gli occhi celesti di Bass luccicavano di gioia e aveva il sorriso come quello di un bambino che ha ricevuto in regalo il giocattolo che desiderava da tanto tempo.
A vederlo con quella espressione, senza parole, il cuore di Miles si riempì di tenerezza. Quanto lo amava!
Si sedette di fronte a lui, posando il vassoio sul letto.
 -E’ la torta di noci! La mia preferita- esclamò Bass appena il profumo del dolce raggiunse le sue narici.
Il cuore di Miles traboccava d’amore. Vederlo così felice per un gesto così naturale, era una cosa meravigliosa. Il generale Monroe, un nome che incuteva timore in tutti gli animi, era in realtà la persona più semplice e sensibile che conosceva. Come se il bambino che teneva tra le braccia quando erano piccoli non fosse mai cambiato.
Rischiando di rovesciare tutto, Bass si buttò tra le braccia di Miles, riempiendolo di baci. –Ti amo, Miles Matheson. Hai fatto tutto questo per me?-
 -Tutto questo, cosa?- gli chiese Miles passandogli una mano tra i riccetti biondi. –Ti ho comprato una torta di compleanno.-
Si rimisero a sedere. Bass espresse un desiderio e, prendendo un bel respiro gonfiando il petto, spense tutte le trentotto candeline. Tagliò la torta e si avventò con appetito sulla sua generosa fetta.
Quando ebbero finito, Miles gli disse –Adesso vestiti che dobbiamo uscire.-
 -Dove andiamo?- chiese l’altro con entusiasmo.
 -E’ una sorpresa.-
 -Dammi un indizio- insistette Bass carico di aspettativa.
Miles ci pensò un attimo ma poi decise che era meglio non svelare nulla. –Ti posso solo dire di metterti qualcosa di comodo. Dai, sbrigati.-
Dieci minuti dopo, Bass era pronto sulla porta, mentre l’uomo che amava prendeva dal cassetto della credenza le chiavi della macchina.
Bass lo guardava guidare, come incantato. Gli occhiali scuri, la barba dura, la giacca di pelle. Era decisamente l’uomo più bello che avesse mai visto. Lo amava con ogni fibra del suo essere di un amore folle e totale. E lui lo ricambiava. Cosa poteva aver fatto di così buono da meritarlo? Si soffermò a fissare le sue labbra, quelle labbra che l’avevano baciato dappertutto, che l’avevano portato al piacere più assoluto.
Il suo flusso di pensieri fu interrotto quando Miles gli ordinò –Copriti gli occhi con le mani. Siamo quasi arrivati e non voglio che tu capisca dove siamo diretti  prima di essere lì.- Dopo poco aggiunse, con un mezzo sorriso. -Comunque ci tengo a precisare che mi piaceva quello sguardo di adorazione che tenevi su di me qualche attimo fa.-
Bass, un po’ imbarazzato, abbassò la testa e mise una mano davanti agli occhi.
Dopo alcuni momenti si rese conto che la macchina rallentava.
Sentì un po' di chiasso,  poi un profumo che riconobbe che lo riportò all'infanzia: -Miles- esclamò -sento l'odore dello zucchero filato!-
 -Infatti- ammise l'altro -siamo nel posto che preferivi quando eravamo bambini.-
Bass alzò lo sguardo raggiante.
Miles continuò -Sapevo che sarebbe arrivato il Luna Park. Ho comprato due ingressi e li ho conservati per il tuo compleanno. Da piccoli mi chiedevi sempre di portartici.-
Bass se lo ricordava come se fosse ieri. Non sapeva come ringraziarlo. Gli buttò le braccia al collo attirandolo a sé e gli sussurrò all'orecchio -Grazie.-
 -Ehi- reagì lui scostandoselo delicatamente di dosso. -Le smancerie teniamole per quando saremo a casa. Adesso siamo in pubblico. -
Entrarono e Bass si lanciò subito al banchetto dello zucchero filato. Dopo essersi divisi il bastoncino fu il momento delle montagne russe ed del galeone, che decisero ragionevolmente di provare prima di pranzo. Dopo essersi fatti un hot dog, Miles, che era il miglior tiratore tra i due, vinse un orsacchiotto di peluche per Bass centrando cinquanta palloncini su cinquanta col fucile a piombini. Si persero nel labirinto di specchi e nella casa degli spettri non videro nulla, troppo impegnati a baciarsi approfittando del buio. Per ultimo salirono sulla ruota panoramica. Quando furono in alto Bass si strinse a Miles a lui gli circondò le spalle col braccio.
Disse il primo -Erano anni che non passavo una giornata così.-
 -Lo so Bass, te lo meritavi. Eri sempre più triste ultimamente. Troppo preso da tutto il resto.-
 -Ti confesso però che a volte vorrei mollare  tutto. La milizia, la repubblica...non me ne importa nulla. L'unica cosa che conta per me è stare con te. - Sospirò chiudendo gli occhi.
Miles sorrise e lo strinse ancore più a sé. -Io ci sarò sempre per te. In qualunque situazione, in qualunque tempo, in qualunque vita. Siamo una cosa sola.-
 -Lo so. Ti amo Miles, tantissimo.-
 -Anche io, Bass. Davvero.-
Rimasero abbracciati così finche la loro cabina non ridiscese a terra.
Ormai stanchi ma felici decisero di tornare a casa.
Appena varcata la soglia, Miles inchiodò Bass con le spalle al muro. Puntò gli occhi scuri in quelli celesti di lui. Senza mai distogliere lo sguardo gli tolse la giacca e gli sfilò la maglietta. Bass non si mosse lasciandolo fare, sentendo l'eccitazione crescere.
-Dunque- gli sussurrò l'altro sfiorandogli con le dita fredde il petto nudo facendolo rabbrividire -sono solo le sei e fino a mezzanotte spetta a me il dovere di festeggiare il tuo compleanno. Abbiamo mangiato la torta, siamo stati al Luna Park, abbiamo vinto l'orsetto. Ora cosa suggerisci di fare?-
Senza dargli il tempo di rispondere Miles cominciò a baciarlo, partendo dal petto per salire verso il collo ed infine alle labbra, passandogli le dita tra i capelli. Inizialmente con piccoli e delicati baci ripetuti, poi con insistenza, cercando con la sua lingua quella di Bass. Questo rispose al bacio con la stessa passione e afferrò i fianchi dell'altro spingendoli verso i suoi.
Quando riuscì di nuovo a parlare disse in un soffio -Entra dentro di me.-
-Ai tuoi ordini- rispose Miles guidandolo verso il divano. Poco dopo era dentro di lui, con spinte ritmiche sempre più violente, mentre con le mani lo accarezzava e con la bocca continuava a baciarlo sul mento, sulle labbra, godendosi i suoi sospiri ed i suoi gemiti. Quando Bass raggiunse l'orgasmo conficcò le unghie nella schiena dell'altro urlando ed inclinando la testa all'indietro. Miles venne un secondo dopo pensando che se esisteva un mondo perfetto era sicuramente in quello che avevano trascorso la giornata.
 
-Questo è stato sicuramente uno dei giorni più belli della mia vita- sussurrò Bass all'orecchio di Miles, nel letto, stretto tra le sua braccia.
-Quindi sono riuscito nel mio intento. Io voglio solo che tu stia bene  e sia felice. Sei la persona più importante della mia vita.-
-Io sono felice solo quando sono vicino a te, Miles. Ti amo così tanto.-
-Anche io, con tutto il cuore, Bass. Per te ci sarò sempre.-
Ed è con questa certezza nel cuore che si addormentarono.
 
 
 
 
  
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