The Hub
-Laboratori-
Clint Barton
ha iniziato ad imboscarsi nei laboratori per dormire da quando, dopo la morte
di Coulson, Pepper Potts ha deciso di salvare la sua anima e il suo stomaco
dalla perdizione occupandosi di lui come si fa con un cane randagio. Agli
inviti a cena alla Stark Tower
si sono sommati a quelli a pranzo, tanto che ormai, persino Tony Stark inizia a vederlo come uno di casa , o un soprammobile
particolarmente rumoroso, e a smesso di
far battute sul suo conto..
Il problema è che con la sua permanenza alla Tower
diventata quasi abituale, Pepper ha smesso di
sforzarsi di fare la perfetta padrona di casa. Se all’inizio ordinava il pasto
in qualche ristorante , ora è lei a cucinare e se c’è qualcosa che Virgina Potts non sa fare è stare
dietro ai fornelli.
Clint, steso sul pavimento sente la pasta alla carbonara che Pepper gli ha fatto mangiare per pranzo salire su verso la
gola e poi tornare giù come se fosse dotata di un effetto beccheggio.
Si volta per non vomitarsi addosso e da sotto il tavolo scorge una figuretta
impettita di fronte allo schermo di un computer a qualche bancone di distanza
da quello dietro il quale è nascosto.
Una ragazza con i capelli raccolti in una coda di cavallo intenta ad annotare
su un taccuino i risultati di un analisi. Clint la osserva accigliato, è strano
che non la riconosca, di solito è un mago ad associare sederi graziosi come
quello della sconosciuta a nomi di giovani agenti.
Si accomoda meglio dietro al bancone dove si è imboscato circa tre ore fa
mentre la ragazza quasi sussulta all’arrivo di un visitatore.
“E’ uno dei soldatini di Garrett.”
La poca stima di Clint nei confronti dell’Agente Garrett
ha radici profonde. Affidato a Coulson dopo i primi i primi tre anni di accademia,
un pomeriggio questi decise di farlo allenare nel corpo a corpo con Garret.
Era solo una ragazzo di ventuno anni, abituato fin troppo bene perché per
quanto Coulson fosse
esigente,non era mai troppo violento, e l’ultima cosa che Clint ricorda
di quell’ allenamento è Phil che si butta sulle gambe di Garret
per incassare per lui l’ennesimo calcio in testa.
Clint si gira pronto a tornare a dormire, ma la voce di Triplett,
almeno crede che si chiami così il ragazzone, è troppo forte. Arriccia il naso
infastidito mentre la ragazzina gli risponde quasi sussurrando.
Il chiaro tono di chi si sforza di mentire e di sembrare convincente.
Clint socchiude gli occhi “In teoria in
un laboratorio bisognerebbe far silenzio.”
si tira a sedere
-La squadra di Coulson è molto riservata anche per questa agenzia-
Clint sbarra gli occhi “Che ha detto?”
Balza in piedi e Triplett si volta
verso di lui veloce come una vipera, seguito dalla ragazza che tiene una mano
premuta sul petto. I due lo fissano mentre aggira il bancone e guadagna il
centro della stanza - Che hai detto?- Triplett non risponde, la ragazza lo guarda come se fosse
un mostro -Fai parte della squadra di Coulson?-
Nessuna risposta e Clint sente la rabbia salire -RISPONDIMI AGENTE!-
-Sì, faccio parte della squadra di Coulson.- pigola
la ragazza -Lei chi è?-
-Agente Clint Barton.- risponde Triplett per lui -Occhio di Falco.-
The
Bus.
Ignaro che anche nella mente di Clint stia risuonando
la parola tradimento, Phil cerca di scacciare il
pensiero di scambiare la pistola della Buona Notte con una vera e fare fuoco su
May ferma davanti alle porte del
laboratorio.
Il segnale disturbato che viene dal portatile su cui Skye
è china sembra fargli eco nel cervello mentre rinsalda la presa al calcio
dell’arma. Fury, nel corso del suo addestramento non
ha fatto altro che ripetergli che è mantenere la calma, anche quando tutto va a puttane, la
differenza fra un agente è un semplice sbirro e Melinda deve ringraziare che
sia sempre stato uno scolaro modello altrimenti avrebbe due buchi in fronte a
quest’ora.
-Ti scopriamo e di colpo le comunicazioni con lo S.H.I.E.L.D
sono interrotte, come la metti?-
Melinda non accenna a cambiare posizione, ad aprire la bocca per dire qualcosa
che non sia una balla detta a faccia seria e Phil arriva al punto di doverla
tramortire per non seguire l’impulso di metterle la mani al collo. Non la guarda
nemmeno crollare a terra, gli basta l’espressione di orrore sul viso di Fitz
e Skye.
Phil per un secondo ha quasi la sensazione di aver sparato anche alla loro
innocenza.
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“E’ ancora vivo e non si è messo in
contatto con me.”
-Simmons.-
Clint alza gli occhi confuso e la ragazza accanto alla porta ripeta incerta -Agente
Simmons.-
Clint annuisce accennando ad un sorriso - Sei sicura di poterti fidare di uno
delle bambole assassine di John Garrett?-
Simmons guarda verso la porta prima di avvicinarsi al
tavolino dove Clint è appoggiato -In realtà non lo so.-
bisbiglia -Però ho bisogno della Holobox come vi ho
detto. Da sola non...-
Clint si appoggia l’indice della mancina contro le labbra - Ssssh.-
mormora -Dai troppe spiegazioni per essere un agente.-
La ragazza sorride - Sì, ma lei è diverso.-
Clint alza un sopracciglio -L’Agente Coulson ci ha
raccontato che è stato lui ad addestrarla, è questo beh, ci rende un po’
compagni, no?-
Clint vorrebbe non intenerirsi davanti a quel musetto speranzoso, ma non
riesce. Natasha non fa che ripetergli che il suo
cuore di burro sarà la sua fine e inizia a crederlo anche lui - Direi di sì.-
Natasha non
risponde al cellulare ed è strano, visto che è una di quelle persone che se lo
portano dietro anche al bagno. Ufficialmente per essere sempre reperibile,
ufficiosamente per giocare a Candy Crush Saga a mollo
nella vasca da bagno.
Clint infila il cellulare in tasca mentre Simmons
apre la Holobox e digita sulla tastiera. Triplett gli rivolge l’ennesima occhiata storta da sopra la
testa di Simmons e lui arrotonda entrambe le
sopracciglia dandosi un aria beata.
Che sia stato lui a mischiare allo shampoo di Garrett
della crema depilatoria non è un mistero per nessuno al Triskelion
e dintorni, ne che Garrett abbia festeggiato a birra quando è stato
declassato ad agente di livello cinque dopo i fatti di New York e la possessione di Loki.
-Che c’è?-
Triplett scrolla la testa -Niente.- risponde
voltandosi verso l’ologramma che si proietta contro la parete.
The Bus.
-Mi credi davvero un agente HYDRA?-
Phil non risponde allo sguardo oltraggiato che Melinda gli rivolge mentre la
spintona lungo il corridoio. Dire che non crede più a nulla è riduttivo.
-Phil?- Melinda punta i piedi e Phil è costretto a
girarsi per spingerla a camminare -Mi credi davvero un agente HYDRA?- ripete
guardandolo negli occhi - Dopo venti anni che mi conosci? Pensi davvero che io
sia un infiltrata?-
Phil digrigna i denti mentre la spinge avanti a sé con uno strattone alla banda
in ferro che trattiene le manette -Non ti credevo nemmeno capace di tradirmi
Melinda.- sibila, aggiungendo poi alla volta dell’espressione costernata che
Melinda gli rivolge -Non fare domande di cui non vuoi sapere le risposte.-
A Phil fa male vedere May usare quel telefono
nascosto, è come avere la prova del suo doppiogioco sbattuta in faccia senza il
minimo garbo. Si costringe a non distogliere lo sguardo, ed è grazie a questo
che riesce a non perdere l’occhiata
sconvolta che gli rivolge prima che una selva di pallottole faccia a pezzi i
vetri della cabina di pilotaggio.
Melinda porta una mano al braccio ferito mentre lui la tiene a sé e strisciando
culo a terra cerca di arrivare in corridoio senza prendersi qualche colpo in
testa. Crollano sul pavimento, uno sopra l’altro, prima che l’adrenalina abbia
la meglio e lo costringa ad alzarsi.
-Mi hanno sparato.- farfuglia Melinda da qualche parte contro il suo collo -
Ora mi credi?-
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-HYDRA?-
Clint cerca di elaborare le parole dell’Agente Weaver mentre accanto a lui Simmons
prende fiato con la bocca -HYDRA?- la sente ripetere prima che lo scatto della
porta alle loro spalle li faccia trasalire entrambi.
-Che sta facendo?-
Triplett accenna al punto dove prima si stagliava
l’ologramma di Weaver -Faccio quello che la signora
ha detto, ci chiudo dentro.-
-Per il tuo bene ragazzone facci uscire da qui.- sibila Clint avanzando di un
passo per mettersi fra Triplett e Jemma
.
-La porta non reggerà se vengono a cercarci, ma non passeranno per di qui
almeno per un po’.-
Clint sente una mano di Jemmma stringere
convulsamente un lembo del suo giaccone,
le rivolge uno sguardo da sopra una spalla mentre Triplett
si avvicina.
-Come facciamo a sapere che possiamo fidarci di te?-
-Perché…- Triplett accenna ad un sorriso -…Io non
sono stato addestrato da un zombie robot
nè lavoro per lui.-
Clint storce la bocca mentre la mano di Jemma finisce
per stringersi alla sua - No, ma sei stato addestrato da una testa di cazzo.-
Triplett si chiude nelle spalle appoggiando l’arma
che tiene alla vita sul bancone - Questione di punti di vista.-
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Bus.
Una parte di Phil vorrebbe davvero credere che l’unico
affetto che in questi mesi ha avuto il permesso di frequentare sia stato
sincero, ma fidarsi di qualcuno non è mai stato il suo forte, soprattutto se quel
qualcuno lo ha fatto sentire un coglione solo un ora prima.
Lo sguardo che Melinda gli rivolge però è così vero e accorato che una parte di
lui, una parte piccola, ma potente, non può fare a meno di sciogliersi.
Lo ha fatto per lui. Per proteggerlo. E negli anni, il malato senso di
protezione che Melinda ha sempre avuto nei suoi riguardi, anche a costo di
finire male lei stessa, gli ha dato la possibilità, in uno scontro, di non dover mai stare a preoccuparsi di guardarsi
le spalle.
Ora che ci pensa, l’unico scontro che ha fatto senza di lei a vegliarlo, è
finito accoltellato alla schiena da Loki.
-Ti credo.-mormora stringendo le bende attorno alla ferita al braccio .
Ho bisogno di farlo.
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-Signora.-
-Agente Barton, lieta di vederti.-
Clint senza la potenza del ridicolo impossessarsi di lui. Il sorriso gradevole
che Victoria Hand gli rivolge fa letteralmente a
pugni con la selva di armi che gli ha fatto puntare contro. Solo cinque su di
lui mentre gli altri quattro sono su Triplett e Simmons.
Diciamo che se da una parte lo lusinga che l’agente leggendaria lo consideri
pericoloso anche senza un arco, dall’altra
vorrebbe scoppiare a riderle in faccia.
Nemmeno Superman potrebbe uscirne senza beccarsi una pallottola in testa contro
cinque agenti armati fino ai denti.
-L’HYDRA è riuscita a infiltrarsi nello S.H.I.E.L.D fino ai livelli più alti.-
Clint sente addosso gli sguardi di Triplett e Simmons mentre Hand comunica loro di aver servito in realtà il male che
cercavano di estirpare - Abbiamo il sopporto di agenti di livello nove e dieci
e chi si è opposto è stato eliminato.- gli occhi neri di Victoria si fermano su
Clint - Compreso il Direttore Fury.-
Clint deglutisce a vuoto mentre incontra lo sguardo dei suoi compagni di
sventura.
- Vi offro una scelta o giurate eterna fedeltà all’HYDRA o farete la stessa
fine del Direttore.-
Clint cerca gli occhi di Triplett e un secondo dopo
aver visto un lampo di comprensione sul suo viso, si getta sull’agente più
vicino, disarmandolo e tirando a sé un altro per puntargli la pistola rubata al
collega alla testa. Triplett nasconde dietro di sé Jemma che finisce con lo sbattere di forza contro uno dei
tavolini tanta è la forza che lo specialista usa per toglierla da una possibile
traiettoria di tiro e lo imita.
-Uccideteci…- abbaia Clint mentre Triplett serra la
presa attorno alla gola del suo avversario e gli preme la pistola che gli ha sottratto
contro la tempia -… E almeno due di voi verranno all’inferno con noi!-
FINE PARTE 1/3