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Autore: Meramadia94    16/04/2014    2 recensioni
Dall'arrivo di Kitty a Londra è passato un anno e la vita scorre tranquillamente. Ma un giorno questa quiete viene interrotta, e un caso di tentato omicidio attacca al cuore uno dei fratelli Holmes. Sherlock, aiutato da John, indaga. Ma ben presto si accorge che per risolvere il caso, dovrà far luce su un mistero irrisolto di un anno prima. Il caso diventa una corsa contro il tempo che in caso di sconfitta potrebbe costare molto cara.
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Era un periodo tranquillo per gli abitanti del 221B di Baker Street.
Sherlock aveva ( strano a dirsi) un periodo di casi molto interessanti, il che aveva salvato il muro e qualsiasi cosa che si rifugiava tra le pareti domestiche da attacchi indesiderati. Kitty, passava le sue giornate tra lo studio, il tirocinio in centrale e il suo lavoro part time, e John contninuava la sua attivitò di medico all'ambulatorio e di assistente.
Era un bellissimo tramonto di Maggio, e John era intento a finire di preparare la tavola per la cena.
Quella sera aveva preparato per il coinquilino... anzi, ormai convivente una cenetta con i fiocchi:  riso alle mandorle con contorno di verdure e gateau di patate. Per correttezza, decise di chiedere a Catherine, rifugiatasi in camera dopo essere tornata dal lavoro, se voleva unirsi a loro per la cena.
''Kitty, c'è del gateau di patate per cena, ne vuoi....''- John non finì la frase, per fissare il modo in cui la ragazza si era abbigliata.
Un vestito verde, leggermente scollato, con le maniche corte che le arrivava fino al ginocchio, scarpe bianche con un leggero accenno di tacco, e un ciondolo d'argento.
Era leggermente truccata ed i capelli erano lasciati liberi e vaporosi sulle spalle.
''Come siano eleganti.... tiro a indovinare: programmi con Nicholas.''- fece John guardandola con un sorriso complice.
La ragazza annuì.
''E' il nostro primo anno insieme e abbiamo deciso di uscire a cena insieme.''- spiegò lei.
Un anno.
Era arrivata un anno prima a Londra per rivedere i fratelli, Sherlock in particolare, per studiare criminologia e diventare così una psicologa criminale, aveva lavorato dando un suo contributo ad un caso, certo aveva rischiato anche di rimetterci le penne.... ma ne era valsa la pena.
Sherlock e John avevano FINALMENTE dichiarato l'uno all'altro di volersi veramente bene e adesso, per la gioia di tutti, stavano assieme.
Lestrade aveva definitivamente divorziato da sua moglie, chiudendo una volta per tutte con quel capitolo del suo passato ed aveva fatto il primo passo, confessando ad una certa, dolce, sensibile ed intelligente patologa che nutriva per lei dei sentimenti che andavano ben oltre la semplice amicizia o stima in campo di lavoro.
Mycroft invece continuava a dirsi soddisfatto e felice del suo lavoro, mentre lei oltre al tirocinio in centrale come archivista, il lavoro al minimarket che le consentiva di pagare la sua parte di spese nell'appartamneto, lo studio.... e il suo fidanzato.
La sua vita era abbastanza intensa, ma a lei andava bene così e non avrebbe potuto essere più felice.
''Sono contento per voi...''- le sorrise John per poi diventare serio-:'' però mi, anzi ci raccomandiamo....tuo fratello finge bene, ma non abbastanza da fare fesso pure me....''
Kitty sorrise. A volte John, più che il fidanzato di suo fratello, ergo il suo futuro cognato, sembrava sua madre.
Ma tutto sommato ne era felice-:''Tranquillo, torno per mezzanotte... e niente colpi di testa, giuro.''- rispose sorridendo furbamente.
Pochi minuti dopo, nel salotto di Baker Street, Nicholas Hooper fece il suo ingresso con un sorriso a trentadue denti sulle labbra, un elegante completo che consisteva in una camicia blu, cravatta a righe bianche e nere, una giacca di pelle nera, con scarpe e pantaloni intonati.
In una mano teneva un mazzo di fiori, dei tulipani per la precisione, sotto l'altro braccio teneva un casco.
Appena arrivato, la ragazza si precipitò da lui, abbracciandolo e ringraziandolo per i fiori.
''Pronta?''- chiese Nicholas.
Kitty annuì-:'' Prontissima, devo solo prendere la giacca e la borsa e...''- in quel momento, la giovane smise di parlare perchè il fidanzato aveva portato le mani sulle tempie, stringendo le palpebre fino a far comparire delle momentanee rughe sulla fronte.
John, Kitty e la padrona di casa gli si avvicinarono preoccupati in quest'ordine.
''Nick, tutto a posto?''
''Sicuro di sentirti bene? Se vuoi ti do un occhiata...''
''Vuole che le prepari una tazza di the, caro?''
Sherlock non disse e non fece niente, ma dal punto in cui si trovava ( ovvero vicino alla finestra intento a scrivere qualcosa sugli spartiti) cercò di analizzare il brusco cambio di funzionamento nell'organismo del suo potenziale cognato, per capire cosa fosse successo.
Nick, comunque, parve riprendersi quasi subito.
''No, vi ringrazio... sto gia meglio.''- fece Nicholas appena John gli offrì da sedere, sotto lo sguardo preoccupato della fidanzata.
''Sei sicuro? Posso darti un' occhiata se vuoi.... e visto che sei fidanzato con la mia futura cognata posso anche farlo gratis...''- scherzò John , suscitando le risate dei presenti.
''No, John ti ringrazio, ma non disturbarti... probabilmente è solo la stanchezza dei doppi turni della settimana che inizia a farsi sentire.... comunque ho fissato un appuntamento per domattina, per togliermi ogni dubbio.''
Sherlock era sul punto di fare una battuta sul fatto che i medici erano sempre pronti a curare ed assistere tutti eccetto se stessi, ma si trattenne nel rispetto della professione del suo fidanzato.
Nicholas, dopo alcuni minuti, annnciò che l'emicrania era totalmente passata e si rialzò, offrendo galantemente il suo braccio a Catherine, ed uscirono dall'appartamento.


Si divertirono molto, quella sera, al ristorante sia per la cena, per l'ottima musica e per l'atmosfera fantastica, ma soprattutto perchè si erano divertiti moltissimo a ridere e scherzare, ed il mal di testa aveva lasciato in pace il giovane medico, ragione in più per cui sia quest'ultimo che la fidanzata si convinsero che quelle emicranie, e giramenti di testa fossero la causa dello stress e della stanchezza accumulata.
Nick guardò l'orologio.
Mancava un'ora al ''coprifuoco'' di Kitty, e decise di riportarla a casa con la moto con cui erano arrivati al locale.
In breve furono nel traffico di Londra.
''Ehy, tutto bene?''- chiese Kitty, ad un certo punto, quando erano quasi a metà strada, notando che il fidanzato aveva iniziato a procedere a zig zag.
''Si, si... tutto a posto...''- ma il medico mentiva, non tanto a Kitty quando a se stesso. La vista iniziava ad appannarsi e non era certo colpa delle visiera del casco, e quei fastidiosi attacchi di mal di testa stavano tornando...
In un primo momento, riusciva ancora a tenere se stesso, la sua passeggera e la moto in equilibrio, ma poi sempre più in fretta il suo senso dell'equilibrio iniziava a farsi benedire, e per finire la vista....
''NICK!!!!''- gridò Kitty spaventata vedendo quella scena per niente rassicurante.
La luce dei fanali di un auto contro cui andarono a sbattere e il volo che fece precipitare entrambi a terra con il loro mezzo di trasporto,  fu l'ultima cosa che la sua mente registrò prima di finire a terra e perdere i sensi.

 

E rieccoci qua. Vi dirò, l'inizio non mi pare un granchè ma forse in futuro riuscirò a fare meglio. In questa storia, Kitty non sarà presente più di tanto, soprattutto nel caso. Se mai ci dovessero essere problemi con questa fic, vi prego, fatemelo sapere ed io provvederò subito a modificare gli errori o a cancellarla se necessario.
Che altro dire? Ah si... non posso non ringraziare i miei amici e la mia famiglia del GDR di Sherlock, che mi aiuta sempre e mi sprona a credere in me. Vi voglio bene ragazzi!!!
Che dire.... leggete, se vi fa piacere recensite, e buon divertimento.

  
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