La sfigata buttata in un angolo a cullare una bottiglia di tequila e a passare in rassegna nella mente tutte le teste di cazzo di cui è costellata la sua vita alza uno sguardo acquoso verso di me. -Testa di cazzo, testa di cazzo. Siete tutti delle teste di cazzo. Le rivolgo un mezzo sorriso amichevole, poi mi giro a scrutare la bionda nell'ala destra del locale che avevo adocchiato fin dall'inizio ma che purtroppo sembra preferire un borazzo palestrato a uno sfigatello occhialuto, barbuto e disilluso come me. Bah. Uno viene in discoteca per limonare e finisce per improvvisarsi psicanalista di una svitata qualsiasi. Governo ladro. Rivolgo nuovamente l'attenzione alla mia interlocutrice. Ora sta cantando sommessamente qualcosa di incomprensibile, con lo sguardo perso nel vuoto. Improvvisamente decido che mi sono definitivamente perso d'animo nei confronti della bionda e scivolo con la schiena contro il muro seduto accanto alla pazzoide. Sospiro, poi decido che vale la pena di tentare:"Ehi, uhm, senti... Ho pensato che, tutto sommato, penso che ci sia abbastanza affinità di livello di disperazione tra di noi per... ecco..." Noto che lei è terribilmente assorta nel mio discorso, corruga le sopracciglia e si gratta la testa, concentrandosi e facendo di tutto per cercare di capire. Decido di concludere il mio sproloquio in modo rapido ed indolore, nel tentativo di arginare ulteriori scene pietose. "Ti va di darmela?" Mi preparo all'esplosione della tempesta di sdegno femminile che suppongo si stia per abbattere su di me, ed in effetti la suddetta tempesta giunge. In grande stile. L'espressione della smidollata si accartoccia gradualmente, passando prima dall'esausto allo sconcertato, poi dallo sconcertato all'inorridito ed infine dall'inorridito al rassegnato ad una disgrazia imminente. Infine si protende in avanti, emette un ultimo singulto e mi vomita di cuore sulla camicia. Dopo un momento di stupore sconcertato da parte sua e di ribrezzo schifato da parte mia lei mi abbandona la testa sulla spalla cominciando a russare rumorosamente. Io emetto un sospiro rassegnato, tiro un paio di accidenti, mi piango addosso per un'altra decina di minuti, poi me la carico in spalla e comincio a guidare verso casa. ANGOLO AUTRICE: Ehilà! Ragasci, ebbene si. Dopo secoli di efp come lettrice ho finalmente pubblicato una storia. Non è niente di particolarmente strutturato, una cosima semplice e "al naturale", così, per rilassarsi. In futuro spero di riuscire ad inventarmi anche cose più complesse. Niente, questa è una sorta di intro. Spero di potee aggiornare presto :) Enjoy :)