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Autore: Ili91    17/04/2014    5 recensioni
[Spoiler 5x13, Arthur Pendragon, accenni Merthur]
Tratto dalla one-shot:
Comprendevo la sua tenacia, perché anch'io avrei fatto la stessa esatta cosa per lui – anzi, l'avevo fatta -, insistere a salvargli la vita aggrappandomi all'ultima speranza rimasta, fino alla fine. Questa volta, però, era diverso, la speranza se n'era già andata e io stavo morendo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: Last Hug
Personaggi: Arthur, Merlin
Pairing: Merthur (che può essere visto sia come ship, sia come friend-ship, visto che non ho calcato troppo la mano)
Rating: Verde
Generi: Introspettivo, Drammatico, Sentimentale
Note/Avvertimenti: Death fic
Note dell'autore:
- N. parole: 416
- La storia è ambientata durante la 5x13 di Merlin (anche se penso si capisca)
- La fic ha partecipato al “Senza Nome [Contest Multifandom]”, indetto da Mad_Fool_Hatter sul forum di Efp e si è classificato al decimo posto (in fondo il giudizio ricevuto). Il tema del contest era relativo a scrivere una fanfiction senza fare il nome del personaggio principale, puntando sull'IC per far capire di chi si tratta e con una storia non più lunga di cinquecento parole.


Last Hug



Il freddo si faceva sempre più pungente e i miei arti più pesanti. La vita mi stava abbandonando, ormai lo sapevo e l'avevo accettato.
Andava bene, sarei perito per aver difeso il mio regno in una battaglia importante, come sarebbe dovuto accadere a qualunque grande combattente.
Ero il solo a pensarla in questo modo: Merlin avrebbe continuato a trascinarmi per ogni angolo del regno per cercare di salvarmi, anche a costo di trasportarmi a braccia lui stesso. Glielo avevo lasciato fare fino ad ora, ma ormai avevo compreso che c'era ben poco da fare. Nulla, neanche la sua magia, che ancora faticavo a comprendere, avrebbe potuto salvare la mia vita. Avevo un unico rimpianto, non avere tempo a sufficienza per esplorare quel nuovo lato di lui, accettare il suo potere in tutto e per tutto.
Non avevamo più cavalli, perciò Merlin cominciò a tenermi in piedi con le sue sole forze.
Comprendevo la sua tenacia, perché anch'io avrei fatto la stessa esatta cosa per lui – anzi, l'avevo fatta -, insistere a salvargli la vita aggrappandomi all'ultima speranza rimasta, fino alla fine. Questa volta, però, era diverso, la speranza se n'era già andata e io stavo morendo.
Cademmo a terra e lui provò di nuovo a rialzarsi e a sostenermi, senza grandi risultati. Anche se non lo ammettevo spesso, di sicuro non gli avrei dato la soddisfazione di sentirsene orgoglioso, era una persona coraggiosa, forse anche più di me, e lo stimavo molto.
Sospirai, mentre diventava sempre più difficile tenere le palpebre sollevate. Faticavo anche a prestare attenzione a Merlin, che stava cedendo alla disperazione, ma non voleva rassegnarsi.
Non era il momento per quello. Un abbraccio, ecco tutto quello che volevo prima di andarmene e chiudere gli occhi un'ultima volta. Era strano ammetterlo ad alta voce, ma ormai le cose che prima erano importanti ormai non contavano più e volevo solo un'ultima dimostrazione d'affetto da una delle persone più importanti della mia vita.
Le forze mi abbandonarono di nuovo, ma m'imposi di resistere ancora un poco. Lo sentivo piangere, implorarmi di non lasciarlo e avrei voluto avere l'energia per dirgli di smettere, di non essere triste. Se fossi stato in me, però, gli avrei urlato contro per un qualunque motivo, magari l'avrei preso in giro e poi trascinato in qualche nostra avventura, ma stavo morendo ed ero più sentimentale di quanto fossi abitualmente.
Sussurrai quel “grazie” che avevo tenuto dentro di me per troppo tempo, poi, soddisfatto, chiusi gli occhi, sentendo le lacrime di lui bagnarmi il viso.
Ci rivedremo.


Spazio Autrice: Salve! E perdonatemi per questa cosa così triste. Ripensando a quella puntata, mi sono accorta di aver pensato solo ai sentimenti distrutti di Merlin (oltre ai miei), senza soffermarmi su Arthur, quindi ho pensato di fare il suo punto di vista, per provare una cosa diversa.
Ringrazio il Contest e la giudicia per avermi dato lo spunto per scrivere una cosa del genere.
Di solito (praticamente sempre), scrivo in terza persona, ma, visto il tema del contest, per questa volta ho preferito usare la prima.

Giudizio ricevuto per il "senza nome" Contest:
Decima classificata
Last Hug di Ili91
GRAMMATICA – 10 PUNTI
STILE – 7.6 PUNTI
PERSONAGGIO – 13.5 PUNTI
TOTALE: 31.1/35

Commento: Sto cercando da dieci minuti buoni un modo per iniziare il commento a una storia che mi è piaciuta, ma che in parte mi ha lasciata insoddisfatta. È stata una sensazione che non mi ha accompagnata sin dall’inizio, ma si è presentata con una certa timidezza nel finale, in cui i sentimenti di Arthur diventano più intimi – a causa della prima persona – e per questo troppo… dolci? So che in qualità di giudice dovrei trovare le parole adatte per descrivere quello che ho provato, il problema è che non riesco proprio. Si tratta di quella virgola mancata in una storia altrimenti ottima – la frase ovviamente è in senso metaforico, non ti sei persa per strada nessuna virgola, anzi, la grammatica è perfetta. È qualcosa che provo spesso di fronte alla prima persona, forse è anche il motivo per cui nelle fan fiction mi lascia sempre un po’ diffidente, il rischio di finire troppo nell’intimità del personaggio e di caricarlo di pensieri e di frasi che diventano troppo “zuccherose” è molto elevato. Nel tuo caso la cosa è stata molto velata, per questo la storia mi è comunque piaciuta molto, ma quando dici volevo solo un'ultima dimostrazione d'affetto da una delle persone più importanti della mia vita. ad esempio, mi sono trovata un po’ a storcere il naso. La cosa ovviamente ha intaccato il giudizio personale, non è un problema stilistico in sé, quello che io non apprezzo al 100% non è sbagliato, assolutamente, non mi permetterei mai di insinuare una cosa del genere.
Se si esclude tutta la precisazione di cui sopra, che mi è servita per spiegarti un punto in meno nello stile, passo a illustrarti un paio di ripetizioni – in un componimento così corto hanno avuto un peso un pochino consistente: 1- Glielo avevo lasciato fare fino ad ora, ma ormai avevo compreso che c'era ben poco da fare.
2- […] ma ormai le cose che prima erano importanti ormai non contavano più[…], nel primo caso la ripetizione è con “fare”, nel secondo è più una svista che riguarda “ormai”. La caratterizzazione è buona, sia di Arthur che di Merlin. Si capisce perfettamente di quale personaggio tu stia parlando, ed è un piacere leggere della sua consapevolezza di fronte alla morte. Lo coglie così lucidamente da lasciare basiti, mentre Merlin fa di tutto per salvare quello che è il suo migliore amico. Sono importanti l’uno per l’altro, lo sono da troppo tempo perché Arthur possa morire senza averlo ringraziato. Ho davvero apprezzato il tuo modo di intendere i personaggi, li ho trovati davvero ben descritti. Ciò che ti ha tolto qualche punto (1.5 per l’esattezza) è stata la scelta del momento descritto che, sebbene ottimamente trattato, è anche abusato nel contesto delle fan fiction. Quindi l’originalità della presentazione del personaggio ne ha un po’ risentito. Comunque la storia è una lettura piacevolissima.

Spero che la storia vi sia piaciuta. :)
Ilaria
   
 
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