FREDDA PRIMAVERA
Giace immobile questo fiorerosso sangue.
Come tutte le rose
ha le sue spine.
Si lacera, inerme, sanguina
e piange, si tange.
Che se m’avessero strappato un petalo,
avrebbe fatto meno male.
Quegli aghi si intersecano nello stelo,
pungenti,
e il fiore smette di nascere.
Si rovina al battito del vento.
La natura è un brutto gioco artificiale.
Tiri i dadi e non si muovono.
Il sole spunta e il fiore muore.
Palpitano su di me i raggi,
eppure taccio.
Sol chi soffre sa cos' è il dolore.
E quel fiore è l’unico a morire.
Mentre vive.
In questa fredda primavera,
il bocciolo si rannicchia,
così indifferentemente, chi lo vede,
passa e lo calpesta.