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Autore: Fabio93    15/07/2008    0 recensioni
Il pirata Michael Brown si vedrà costretto a combattere per riavere la propria libertà, e per farlo dovrà affrontare il temibile SoleNero. Un compito apparentemente semplice, ma il vero nemico emergerà dall'ombra insieme alle altre protagoniste della storia: le due spade...
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 30: Duello per il medaglione


«Avanti» tentò un’ultima volta il pirata per rimandare lo scontro «Io e te, in fondo, siamo uguali; certo, io sono più alto e bello, però, come dimostra il nostro modo di agire, siamo entrambi degli egoisti che servono sé stessi prima di tutto; in nome di ciò che ne dici di seppellire l'ascia di guerra?» propose con un sorriso ammiccante.
Jeroen ridacchiò scuotendo il capo.
«Certo, come no!» fece, poi lanciò un terribile urlo di furore guerriero lanciandosi contro il cugino.
Michael fece appena in tempo ad estrarre la spada bloccando la carica del nemico, poi, facendo forza con le gambe, lo spinse indietro.
Mentre Jeroen incespicava cercando di mantenere l'equilibrio, Michael si girò, correndo verso il forziere.
Purtroppo sentì Jeroen rincorrerlo e il cugino gli fu alle spalle dopo poche falcate costringendo Michael ad affrontarlo.
I due iniziarono a scambiarsi veloci attacchi che facevano fischiare l'aria; Michael aspettava solo che Jeroen commettesse un errore mentre attaccava la sua guardia, di modo da voltarsi e prendere il forziere.
Ad un certo punto Jeroen scoprì volutamente la guardia e Michael si gettò su quello spiraglio tentando un affondo per infilzargli il petto ma il cugino fece un balzo all'indietro e il pirata si ritrovò sbilanciato in avanti per un attimo...più che sufficiente però perchè l'olandese scattasse in avanti con la spada alzata, pronta ad essere calata sull'altro.
Peccato però che non avesse calcolato la bravura del capitano.
Michael lasciò che Jeroen fosse proprio davanti a lui, poi alzò la punta della lama trafiggendogli la gola, Jeroen emise un verso strozzato e gorgogliante a quel punto Spada Rossa scappò nuovamente verso il forziere.
Non fece in tempo a muovere un passo che si sentì afferrare per il colletto dei vestiti, per un attimo gli mancò l'aria, poi sentì Jeroen che lo spingeva verso di lui per poi catapultarlo dall'altra parte della stanza.
Michael incespicò e cadde a terra con la gola dolorante, tossicchiò ed alzò lo sguardo: ora fra lui ed il forziere c'era in cugino la cui ferita si era già rimarginata miracolosamente.
Il pirata provò una fitta di disperazione perchè ora sarebbe stato costretto a duellare; non c'era traccia di tristezza per il cugino, i legami fra i Brown e i Ritch si erano spezzati durante quella tempesta...
Jeroen tornò all'attacco, anche questa volta il pirata rimaneva sulla difensiva, lasciando che l'altro sprecasse le sue energie abbattendole sul muro creato dalla sua spada che respingeva ogni fendente nemico, poi però accadde qualcosa d'inaspettato.
Jeroen afferrò la spada di Michael con la mano nuda, la lama scavò profondamente il palmo del cugino che però sembrò non risentirne.
Proprio allora Jeroen fece saettare la sua arma tentando di trafiggere lo stomaco di Michael, quello arretrò il più possibile ricevendo il colpo sulla coscia.
Sentì il metallo recidergli la carne ed un lampo di dolore lo costrinse in ginocchio mentre Jeroen alzava la spada per colpirlo ancora, ma questa volta non avrebbe fallito.
Jeroen calò la spada verso il volto del pirata, con un ghigno di trionfo, ma quello sollevò il braccio afferrando il polso del cugino bloccandolo con la spada che gli sfiorava i capelli.
I due cominciarono a lottare silenziosamente l'uno contro l'altro, con le facce contorte dallo sforzo nel tentativo di trafiggere l'avversario, poi Jeroen mise fine a quella lotta dando una ginocchiata in piena fronte a Michael che era in ginocchio.
Il pirata vide arrivare il colpo ma non riuscì ad evitarlo, ricevette la ginocchiata proprio sopra il naso, la vista gli si offuscò e lui cadde all'indietro sopra ad un mucchio di cianfrusaglie ammassate contro la parete.
Gli ci volle qualche secondo per schiarirsi la mente, vide, con gli occhi appannati dalle lacrime di dolore, Jeroen che allontanava con un calcio la sua spada.
Michael cercò con la mano qualcosa con cui difendersi mentre il cugino gli si avvicinava, alla fine le sue mani si strinsero attorno a quello che si rivelò poi essere un pesante crocifisso dorato; con un ruggito lo lanciò contro il cugino.
Quello spalancò la bocca, sorpreso ed alzò il braccio per proteggersi un secondo in ritardo, il crocifisso lo colpì sopra l'occhio con un rumore sordo.
L'olandese barcollò ma si mantenne in piedi mentre dalla fronte scendeva un piccolo rivoletto di sangue, approfittando della confusione del cugino, Michael gli si avventò contro, gli cinse le gambe con le braccia e, con un muggito, le sollevò facendolo cadere pesantemente a terra.
Michael si concesse appena un attimo di riposo, poi non perse tempo e si rialzò scattando verso il forziere, fece appena un passo che Jeroen gli afferrò la caviglia facendolo scivolare.
Michael scalciò, tentando di liberarsi, ma inutilmente: il cugino lo stava tirando verso di sé; allora il pirata tentò di afferrare la spada che però era troppo lontana, allora vide il crocifisso, proprio accanto a lui; lo prese e lo scagliò ancora contro il viso del nemico che lasciò immediatamente la sua caviglia contorcendosi dal dolore.
Finalmente Spada Rossa arrivò allo scrigno e gli si inginocchiò davanti e, con le mani tremanti dall'emozione, lo sollevò da terra: era leggerissimo e, se mosso, si sentiva ciò che conteneva urtarne le pareti.
Michael fece per aprirlo, ma quello rimase chiuso: ma certo, non aveva la chiave!
Nella sua mente si fece il vuoto.
Non aveva la chiave...
Il pensiero gli rovinò addosso con tutto il suo peso, lasciò cadere a terra lo scrigno, gli occhi fissi nel vuoto, quasi a cercare lo sguardo del Fato, che lo aveva condannato ad una così amara sorte...
Sentì il cugino rialzarsi e si voltò: sul viso dell'altro non c'erano tracce delle precedenti ferite, solo un sorriso da lupo e gli occhi che brillavano di gioia maligna.
Per un attimo il capitano pensò di farsi raggiungere e di lasciare che il destino facesse il suo corso: ormai era inutile cercare riparo, che altro c'era da fare?
Poi scacciò in fretta quel pensiero: avrebbe venduto cara la pelle, soprattutto perchè era suo cugino a volerla!
Cercò automaticamente la spada sulla cinta, ma le sue mani tastarono solo l'elsa vuota e lui si accorse di aver lasciato la spada vicino al cugino rantolante, ed infatti ora era proprio lui a stringerla in pugno.
Disperato si guardò attorno in cerca di un'arma, ma non ve ne erano, così puntò gli occhi verso l'entrata della grotta, alle spalle di Jeroen.
«SEAN!» urlò con una gioia talmente palese che Jeroen non poté fare a meno di voltarsi: non c'era nessuno.
Rimproverandosi per un tale errore si rigirò verso il cugino, ma subito fu colpito da un colpo ascendente al mento, menato da Michael col forziere.
Jeroen cadde ancora una volta per terra, Michael corse dall'altra parte della stanza, per prendere tempo: ora doveva trovare qualcosa con cui aprire il forziere, o romperlo.
Improvvisamente, come guidato da un antico istinto, l'occhio di Michael si posò sulla statua del Cristo.
L'afferrò: era molto pesante ed in oltre la statuetta dorata era poggiata su un cubo d'oro, adatto a spaccare il piccolo forziere.
Intanto Jeroen era ancora a terra che scuoteva la testa, come per schiarirsi le idee...
Michael alzò l'idolo e lo abbatté sul forziere...ci fu un tonfo sordo, ma il legno resistette...
Jeroen si mise faticosamente in ginocchio, la mente ancora offuscata dal colpo, gli occhi che cercavano l'odiato cugino nella grotta...
Il pirata ci riprovò con più forza ed il legno scricchiolò, deformandosi, Miranda aveva scelto bene il forziere per custodire il medaglione...peccato che non avesse previsto che poi Michael avrebbe dovuto romperlo!
Il pirata diede una fuggevole occhiata all'altro che si era alzato e lo aveva individuato, i due si guardarono per un secondo, poi uno si chinò a raccogliere le spade mentre l'altro alzava ancora in alto la statua.
Jeroen recuperò l'arma e si mise a barcollare verso Michael che colpì con tutta la forza che aveva lo scrigno che finalmente si ruppe con un gran fracasso.
Michael gettò da parte la statua e ficcò la mano nel buco che aveva creato cercando il medaglione a tentoni, senza trovarlo.
Jeroen era ormai davanti al cugino, sorrise ed alzò le spade per trafiggerlo quando quello si girò verso di lui sventolandogli davanti al naso un oggetto d'oro.
Il medaglione emise un leggero tintinnio, i due teschi incisi su di esso sembravano ghignare di malevola soddisfazione, Jeroen balzò all'indietro come se avesse visto un serpente, gettando a terra la spada rossa, diventata improvvisamente caldissima, il suo volto aveva perso tutto il colore.
Da parte sua, Michael sorrideva tenendo l'oggetto dritto davanti a sé: aveva vinto, ora Jeroen non poteva più fermarlo!
«Non fai più il superiore adesso, eh?» lo canzonò il pirata chinandosi a raccogliere la sua spada, Jeroen fissava con gli occhi fuori dalle orbite il cugino, incapace di reagire.
«Su una cosa avevi ragione» disse Michael guardando negli occhi il cugino «Non c'è posto per entrambi in questo mondo!» affermò trafiggendo il nemico con la spada, sullo stomaco.
Jeroen si piegò in due con un verso gorgogliante, Michael rigirò la lama nella ferita con soddisfazione...poi si rese conto che qualcosa non andava.
Non c'era sangue nella spaventosa ferita dell'olandese e poi, con un simile colpo, avrebbe dovuto essere già a terra a dissanguarsi, invece era solo piegato dal dolore, come una fitta di mal di pancia.
Anche Jeroen parve capirlo, con espressione stupita si raddrizzò, osservando prima il medaglione e poi Michael.
Le espressioni dei due si invertirono.
Il medaglione, l'unica speranza per Spada Rossa, non aveva funzionato.
«Dopotutto» disse Jeroen «Pare che questa leggenda del medaglione fosse appunto...una leggenda!»
Con un rapido gesto menò un fendente diretto al viso di Michael, per istinto, quello si scansò ma sentì lo stesso l'acciaio trafiggerlo.
Crollò a terra, lasciando cadere il medaglione e la spada, sentiva il sangue scorrergli sulla faccia, aprì gli occhi, ma vide solo sangue; si passò la manica sul viso, ma da un occhio continuò a non vederci, era lì che Jeroen l'aveva colpito.
«Guardami, mentre ti uccido...» fece Jeroen, Michael si mise a sedere ed osservò con aria rassegnata il cugino.
Quello si chinò a raccogliere il medaglione, passandoselo fra le dita ed osservandolo con un vago sorriso.
«Peccato che non abbia funzionato vero?» chiese Jeroen...poi qualcosa cambiò.
Il medaglione parve risplendere di una tenue luce azzurra e, all'improvviso, la catenina che serviva per indossarlo, si strinse attorno alla mano dell'olandese.
Jeroen aprì la bocca per protestare quando un potente e violento vento si alzò nella caverna, sovrastando col suo ululato le sue parole.
Michael spalancò gli occhi, anzi, l'occhio, davanti a ciò che stava succedendo: Jeroen cominciò a disperdersi come polvere ed ad essere disintegrato dal possente vento; cadde in ginocchio mentre il suo corpo si consumava in polvere danzante, e poi prese ad urlare, delle urla disumane recanti un così immenso dolore che sarebbero rimaste incise per sempre nella mente di Michael.
Alla fine, di Jeroen non rimase più nulla, nemmeno la cenere ed il vento cessò, rimase solo l'eco, lontano, delle urla dell'olandese.
Michael rimase seduto per terra, a fissare il medaglione che non brillava più, abbandonato sulla fredda pietra.
Non provava esultanza, gioia o rammarico...non provava niente, si sentiva un involucro vuoto, capace solo di fissare il punto in cui suo cugino, il demone che aveva minacciato per tutti quei giorni la sua vita, era sparito.
Poco dopo, o molto dopo, questo non lo seppe mai dire e nemmeno lo chiese, il suo equipaggio lo venne a prendere e cominciò a riportarlo verso il mare, senza fare domande.
Nel suo oblio, Michael si accorse però di una cosa, la nave di Jeroen, la Blue Terror, era ancora ancorata nella baia...
   
 
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