Happy
Easter
Un inedito dottor Leonard McCoy entrò in plancia indossando
un ingombrante, e ridicolmente rosa, costume da coniglio pasquale.
Al braccio portava un cesto di vimini pieno di colorati
ovetti al cioccolato.
Bones sapeva perfettamente quale sarebbe stata la reazione
dei marinai: risate, risate e ancora risate.
Rimase un po’ perplesso, quindi, quando dopo esser entrato
sul ponte tutti lo guardarono a bocca aperta, senza neanche riuscire a
sillabare una parola.
Leonard prese la palla al balzo, iniziò a distribuire gli
ovetti sussurrando un “Buona Pasqua” poco convinto.
Sperò quasi di poterla
finire lì, senza troppo imbarazzo, quando la voce di Jim lo
fece gelare sul
posto.
“Bones, ma il coniglietto pasquale non salta mentre
distribuisce le uova?”.
Leonard si girò lentamente verso Jim, pregando di essersi
sognato tutto. Ma quando vide l’espressione
“angelica” di Jim capì che No, il
suo capitano non stava affatto scherzando.
“Oh, dai Jim! Non rendermela più difficile di
quanto non
sia” disse con astio, cercando di far capire a quel bambino
poco cresciuto che
non era proprio aria.
“Va bene, va bene! Fa come vuoi” riprese Kirk,
alzando le
mani in segno di resa.
McCoy tirò un respiro di sollievo a quelle parole e
ricominciò a distribuire gli ovetti.
Probabilmente avrebbe dovuto sapere o immaginare che Jim non
gliel’avrebbe fatta passare così liscia, ma
peccò di ingenuità.
Era già ad un passo dal turbo lift quando Jim lo
richiamò.
“Sai una cosa Bones? Stai proprio bene con quelle orecchie
rosa. Per non parlare di quella bella coda paffuta!” il tono
del capitano era
chiaramente derisorio e McCoy si trattenne appena nel mandarlo,
platealmente,
al diavolo.
In compenso si girò verso i suoi colleghi e guardandoli uno
a uno con sguardo minaccioso disse:
“Guai a chi osa ridere, o la prossima volta che passerete
dall’infermeria vi farò provare le pene
dell’inferno. Vale anche per te Jim!” e
detto questo uscì dalla plancia con fare da diva.
Passarono solo pochi attimi prima che un coro di risate
gioiose si alzasse per tutto il ponte.
Era bello, delle volte, potersi abbandonare
all’ilarità e
smettere i panni dei seri ufficiali della flotta spaziale.
Certo, non tutti la pensavano così e infatti...
“Capitano, credo di non aver ben compreso quanto appena
accaduto”.
La velata domanda di Spock non sorprese per nulla Kirk, il
quale già sapeva che avrebbe dovuto spiegare anche quella
consuetudine umana.
“Vede, signor Spock, oggi sulla Terra sarebbe Pasqua. Una
delle nostre festività.” Spiegò
pazientemente.
“E durante questa Pasqua, sulla Terra ci si veste da conigli
rosa?” chiese il primo ufficiale. Un sopracciglio
completamente nascosto dalla
frangetta nera, segno di quanto il vulcaniano trovasse illogico tutto
ciò.
Jim rifletté qualche minuto su come spiegare la cosa a
Spock.
“Spock vuole la spiegazione religiosa o la mia?”
chiese
incerto. Non sapeva, di certo, come avrebbe dovuto affrontare un
discorso
religioso col vulcaniano.
“Quella che ritiene più importante”
rispose il primo
ufficiale.
“Bene! Vede,
In America, si fanno delle feste per bambini in cui si
nascondono delle uova e loro, con una caccia al tesoro, devono
trovarle. Potremmo
dire che questo è il primo momento, passato
l’inverno, in cui si ritorna a
giocare negli spazi aperti.
In altre parti del mondo, il giorno di Pasqua lo si passa in
famiglia facendo grandi pranzi e passando il tempo tutti insieme.
Potrà anche sembrarle illogico, ma fa piacere avere
compagnia in certi momenti; ma essendo noi in missione e non potendo
ritornare
dalle nostre famiglie, ho pensato che avremmo potuto concederci questo
piccolo
momento.”
Jim aveva appena finito di parlare, quando Sulu gli disse:
“Capitano,
siamo arrivati in prossimità del pianeta Merimel. Do
l’avvio alle manovre d’attracco?”.
“No tenente. Faccia stazionare la nave, rimanderemo a domani
la discesa sul pianeta. Per ora avete tutti la mezza giornata
libera.” E così
dicendo fece per alzarsi dalla poltrona.
“Ma capitano, noi dovremmo...” Jim
bloccò sul nascere le
proteste di Spock.
“Lo so, la missione e tutto il resto. Ma possiamo anche
farlo domani. Ora si goda queste ore di libertà.”
Sorrise al vulcaniano e si
alzò.
“Capitano le chiedo il permesso di rimanere in plancia e
continuare il mio lavoro.”
“Permesso negato primo ufficiale. Spock non mi interessa
come passerà le prossime ore ma le vieto di rimanere qui in
plancia. Se le goda
e basta; dopo tutto è festa!” e dopo aver detto
ciò, lasciò la plancia.
Entrò nel turbo lift e si sfregò le mani con
soddisfazione,
già pensando all’enorme uovo di cioccolato al
latte che lo aspettava nel suo
alloggio.
Note:
Sì, non è niente di che come storia. Ma
considerando che oggi ho dei tempi strettissimi, mi posso ritenere
soddisfatta.
Oltretutto, non volevo una cosa troppo seria e pomposa. La mia
idea era quella di scrivere qualcosa di semplice, giusto per augurare
buona
pasqua.
Quindi: Tanti auguri di Buona Pasqua Trekker!!! Passate una
bella giornata in allegria e spensieratezza con le vostre famiglie.
Baci, Naky.