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Autore: SameGioeCa1D    20/04/2014    9 recensioni
«La tua risata mi arreca fastidio.»
Bevo un sorso di frullato alla fragola e continuo a sfogliare, svogliatamente, la rivista che ho preso dalla scrivania di Emily prima di venire a scuola.
«Ti diverte essere in punizione?» chiedo, irritata dalla sua ilarità.
«Mi diverte guardare Niall provarci con il tuo ragazzo.»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Domenica 14 Settembre

Ho opposto resistenza, ma alla fine ho ceduto.
Ho lasciato Harrow Weald e tutti i miei amici per trasferirmi a Londra.
L’ho fatto per volontà di mio padre.
Si risposerà fra tre mesi con Anne Cox e ha deciso di intraprendere una convivenza con lei e i suoi tre figli.
Papà suona il campanello della villetta a due piani situata nel centro della città, risvegliandomi dai miei pensieri.
Subito, la porta si spalanca, mostrando la figura di Anne.
La donna prende fra le braccia il mio fratellino Lucas di soli otto anni. Gli scompiglia i riccioli biondi e posa le labbra su una sua guancia.
Dopo aver posato il piccolo a terra, abbraccia prima me e poi mio padre.
Poso la valigia sul pavimento e lego i lunghi e ondulati capelli castani in una coda abbastanza alta.
Ho avuto modo di passare del tempo con Anne e i suoi figli durante alcuni fine settimana.
Venivano spesso a trovarci ad Harrow Weald e, quest’estate, siamo anche andati al mare insieme.
Sentendo sbattere la porta, Gemma, la maggiore dei tre fratelli, corre al piano inferiore.
I suoi lunghi e lisci capelli biondi sono avvolti da un asciugamano bianco.
-Finalmente siete qui!- esclama, abbracciandomi.
Andiamo molto d’accordo.
Ha qualche anno in più di me e, spesso, è uscita con me e i miei amici ad Harrow Weald.
La ragazza, in seguito, saluta mio padre ed il piccolo Lucas.
-Condividerai la stanza con Emily, ti aspetta al piano di sopra.- mi informa Anne, posandomi una mano sulla spalla.
Le sorrido e, felice, corro su per le scale.
Emily ha diciassette anni, qualche mese in più di me.
Dal nostro primo incontro, siamo subito andate d’accordo.
L’idea di vivere con lei mi rende immensamente allegra.
-Emily!- urlo, giunta al piano superiore.
La testa della bionda fa capolino dalla porta infondo al corridoio.
Sul suo volto compare un sorriso e, subito, corre ad abbracciarmi.
I suoi lunghi capelli lisci sono legati in una treccia.
-Ho già preparato la nostra stanza, sono così felice di vederti!- esclama.
Mi afferra una mano e mi trascina in camera.
-Il letto accanto alla finestra è il tuo. Ho fatto anche posto nell’armadio per i tuoi vestiti.- mi informa.
Annuisco e vado a sedermi su una poltroncina blu situata accanto alla scrivania.
-Bel posto.- commento.
-Vado a salutare Lucas e Peter, torno subito!- esclama, correndo via.
Inizio a guardarmi intorno.
La stanza è molto spaziosa e luminosa. Le pareti sono dipinte di celeste, il mio colore preferito.
Un colpo di tosse mi fa voltare.
Harry, il minore dei tre figli, regge fra le mani la mia valigia.
Mi alzo di scatto dalla poltroncina e vado verso di lui. Afferro il mio bagaglio e lo porto accanto al letto.
-Grazie per avermela portata.- affermo, accennando un sorriso.
-Figurati.- risponde, timidamente, passandosi una mano fra i riccioli castani e premendosi bene sul volto gli occhiali dalla nera e spessa montatura.
Cala un silenzio imbarazzante.
Fra me e lui non c’è mai stato un gran dialogo, mi sembra un ragazzo abbastanza timido.
Abbiamo quasi un anno di differenza. Dieci, forse undici mesi.
I suoi occhi verdi ricordano tanto quelli del mio fratellino che invidio e scambierei volentieri con i miei marroni.
-Beh, benvenuta!- esclama, porgendomi una mano che, subito, stringo.
-Grazie mille.- affermo.
-Ti troverai molto bene qui a Londra, ne sono sicuro.- sentenzia, sciogliendo la stretta.
-Oh, lo spero.- dico.

Lunedì 15 Settembre

Panico.
Ecco cosa sto provando.
L’edificio scolastico si innalza dinanzi ai miei occhi.
Un grande cortile, popolato di studenti, precede l’ingresso.
Emily stringe la mia mano e tenta di rassicurarmi Harry, invece, resta in silenzio.
Varco il grande cancello all’entrata insieme ai due fratelli Styles.
Sento gli occhi di tutti puntati su di me e questa cosa non mi piace per niente.
-Andiamo dentro, voglio presentarti una persona.- afferma la bionda.
-Harry, tu non vieni?- chiedo.
La mia domanda sembra risvegliarlo dai suoi pensieri.
-Oh, no. Saluto i miei amici e vi raggiungo più tardi.- risponde.
Annuisco e, trascinata da Emily, entro nell’edificio scolastico.
Stretti e lunghi corridoi, pareti grigie e studenti intenti a prendere libri da armadietti.
Harry è al terzo anno, Emily ed io al quarto.
Siamo in classe insieme e questa cosa mi consola.
-Liam!- esclama la mia amica, chiamando un ragazzo dai capelli castani tendenti al biondo, intento a parlare con un bidello.
Vedendo Emily, il castano viene verso noi.
L’abbraccia e, subito dopo, posa il suo sguardo su di me.
-Sei Sarah Hill, vero?- domanda.
-Sono famosa?- chiedo a mia volta.
-Beh, abbastanza. Emily mi ha parlato spesso di te.- risponde, circondando le spalle della bionda con un braccio.
-Sarah, lui è Liam, il mio migliore amico.-
-Piacere di conoscerti.- affermo, stringendo la mano che il ragazzo mi porge.
-Niall voleva parlarti.- dice poi il castano, rivolto alla mia amica.
-Oh, dove posso trovarlo?- chiede lei.
-Penso sia in classe.- risponde Liam.
-Sarah, torno subito.- sentenzia Emily.
-Fai pure, vado a cercare Harry.- dico, abbozzando un sorriso.
Mi dirigo verso il cortile con lo sguardo fisso sul terreno.
La mia attenzione è attratta dal gruppo di studenti raggruppati a formare un cerchio.
Mi faccio spazio fra la folla e, dopo un po’, riesco a scorgere due figure di cui una rannicchiata a terra.
Riconosco la chioma riccia di Harry e, spaventata, sgomitando, giungo verso di lui.
-Ragazzina, non ti immischiare!- esclama un ragazzo alle mie spalle.
Il riccio, intanto, si mette seduto e si asciuga con la manica della felpa il rivolo di sangue che gli cola da una tempia.
-Lascialo stare.- affermo, irritata.
Il biondo, probabilmente dell’ultimo anno, con un sorriso beffardo, si avvicina a noi e sferra un calcio ad Harry.
Trovando coraggio, mi alzo dal prato e sferro un pugno in pancia al ragazzo, facendolo cadere al suolo.
Un boato si alza fra la folla.
Aiuto il riccio ad alzarsi.
-Cosa sta succedendo qui?!- una voce adulta rimbomba nelle mie orecchie.
Un ometto calvo e minuto si fa spazio fra la folla.
Volge uno sguardo al biondo gemente sul prato e si rivolge poi a me ed Harry.
-Voi due, in presidenza!-


Spazio autrice:
Eccomi di nuovo qui!
Ho sospeso tutte le storie, ma ho deciso di portare a termine questa.
Il prologo è poco interessante, lo so, ma i prossimi capitoli saranno forse più lunghi e, sicuramente, più divertenti da leggere.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questa piccola introduzione, ci terrei molto!
Potete trovarmi su Twitter, sono ->
shivererry
Alla prossima e buona Pasqua!!

  
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