Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: locarstairsx    21/04/2014    0 recensioni
Un viaggio lontano da tutto e da tutti per stare meglio. Un viaggio lontano dai ricordi, ma a volte questi tornano anche se non vorresti e quelli più dolori possono trascinarti nelle tenebre con loro
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno di sole, in cielo non c’era nemmeno una nuvola. L’aria era fresca, la classica brezza mattutina e accompagnava Robert nelle sue lunghe passeggiate solitarie.
Il ragazzo aveva deciso di prendersi una pausa dal lavoro, dalla sua vita caotica, dallo stress e aveva deciso di prenderla partendo per una città che amava tanto: Venezia.
Aveva sempre amato l’Italia, ogni sua singola città con le loro sfumature diverse che le rendevano bellissime e eterne. Ogni volta che doveva scegliere una meta per i suoi viaggi la prima cosa a cui pensava era sempre l’Italia. Poteva andare al nord come al sud, in montagna come al mare, l’importante per lui era quell’aria diversa e calma. Questa volta la scelta cadde su Venezia, non sapeva bene il perché, forse per il semplice fatto che pur amandola non c’era più stato da tanto tempo, da quel maledetto giorno.
Robert non ne aveva mai parlato con nessuno, non voleva sfogarsi se non con se stesso e basta. Odiava ricordare, lo odiava più di ogni altra cosa al mondo. Ma i ricordi, si sa, affiorano quando vogliono e il suo ricordo riaffiorava come la prima luce del mattino, ancora debole ma determinata a svegliarti.  Si ricordava come in quella città si era sentito vivo insieme alla ragazza che amava. Si ricordava come camminavano vicini l’uno all’altra senza mai staccarsi. Si ricordava come lei lo tirasse per guardare una vetrina e come lui era felice di vederla come persa nei suoi sogni. Si ricordava della panchina dalla quale lui era caduto facendo scoppiare una risata su quel viso tanto dolce e tanto bello. Si ricordava ogni minimo particolare. Ma quella sera se la ricordava più di ogni altra.
Erano andati a cena in un ristorantino sull’acqua, come piacevano a lei. Lui era bellissimo, lo pensava ogni singola ragazza che lo vedeva, ma a lui importava esserlo solo per colei che aveva accanto. Lei era leggiadra nel suo abito rosso che le metteva in risalto le guance rosee. Per Robert quella era la sera giusta e così decise di inginocchiarsi e porgerle l’anello. Lui ricordava ancora il suo sorriso, la luce nei suoi occhi e tutta la felicità e l’amore che mise in un semplice bacio. Quel bacio destinato ad essere l’ultimo.
Subito dopo la cena Robert portò la sua amata lungo un canale sotto la luce della luna che quella notte brillava solo per loro. E loro brillavano agli occhi dei passanti. Forse troppo. Degli sconosciuti gli si avvicinarono con la scusa di chiedere indicazioni, ma Robert capì subito che non avevano buone intenzioni. Chiese ad Annie(quel nome che ancora gli faceva stringere lo stomaco) di rimanere indietro e mentre due di questi chiedevano a Robert qualcosa in un italiano non molto perfetto, gli altri tre squadravano la ragazza dalla testa ai piedi. Robert fece per andarsene, ne aveva abbastanza di quegli occhi puntati sulla sua futura moglie, ma qualcuno lo bloccò ad una spalla e gli tirò un pugno. Il suo primo pensiero era rivolto ad Annie, a quella ragazza tanto determinata quanto indifesa e non potè fare a meno di restituire il colpo e dirigersi da lei. Di certo non si aspettava di non vederla più dietro di lui, di certo non sia aspettava di sentire le sue urla provenire da una macchina. Così cercò di raggiungerla ma era troppo lento per una quattro ruote, troppo lento per capire cosa stava succedendo.
Quella notte, Robert, la passò dalla polizia massacrandosi le mani e maledicendosi per non aver saputo aiutare la ragazza che amava. Quando un poliziotto si avvicinò capì subito che le cose non andavano bene. La sua faccia si incupì al sentire quelle parole, i suoi occhi si riempirono di lacrime e non potè fare a meno di odiarsi e di strapparsi i capelli dalla disperazione. Annie era morta, trovata morta in fondo ad un vicolo con segni di violenza sul corpo.
Dopo anni ormai Robert sapeva bene che tornare in quella strada gli avrebbe fatto male, ma volle farlo lo stesso. Quella stessa mattina trovò una ragazza lungo il canale, era presto perciò rimase sorpreso di trovare qualcuno là. Tremava, ma non per il freddo, come poteva sentire freddo sotto quel sole. Si avvicinò e le offrì il suo aiuto. Un angolo della bocca era più rosso e su un braccio aveva un grosso segno viola. Dopo averla medicata nella sua casa presa in affitto le chiese cosa fosse successo. Rabbrividì al sentire che la sua storia si era ripetuta ma ad un’altra coppia e con un finale diverso, ma lei aveva qualcosa di diverso, una strana luce negli occhi e solo dopo qualche istante si accorse della somiglianza impressionante con la sua Annie e ne rimase sbalordito. Si sentì mancare l’aria nei polmoni. Non poteva essere vero. Nessun’altra donna era stata anche solo simile alla sua e invece questa era il ritratto perfetto. Non poteva lasciarla andare così ma le uniche parole che sentì prima di poter parlare furono “Lei non ti ha mai lasciato”, poi sul viso di lei spuntò un sorriso gelante, inquietante e dopo quello Robert non vide più niente. Solo il buio nella sua stanza, nei suoi occhi. Il buoi perenne intoro a lui che si trasformò in luce e in quella luce distinse un prato con un grosso albero al centro. Sull’altalena appesa ad un ramo c’era una ragazza. La sua ragazza. Le cose incontro, lei sorrideva e quando la strinse a sé, tutto finì. 
  
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