Film > Dragon trainer
Ricorda la storia  |      
Autore: icered jellyfish    23/04/2014    6 recensioni
→ | «Sai papà, io credo che si ricorderanno tutti di te» esordì, senza chiedersi se quella frase sarebbe risultata esattamente come voleva, ma in realtà era in primis a lui stesso, che non appariva chiara e soddisfacente, tanto che si apprestò ad ampliare sull'immediato il significato delle sue parole.
«Voglio dire; tutti noi ci ricordiamo di ogni capo villaggio, ma ora ci sono i draghi! I nostri animali da compagnia adesso sono i draghi, e tu sei il primo ad aver reso Berk tutto... Questo.»
Stoick, rimasto sorpreso e attento fino a quel momento, sorrise.
«Hai appena indicato tutta Berk.» |
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Stoick
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa, è Berk







C A P I T O L O   U n i c o

“ Questa, è Berk







Trattenne un'imprecazione tra le labbra, stringendole così forte da farle diventare bianche e far risalire una colorazione rossastra sulle sue gote – pennellandole di parecchie tonalità in più.
Sentiva pulsare con veemenza l'indice della mano destra –
racchiuso interamente nell'altra – e, per quanto male gli facesse, dentro di lui si imponeva di non manifestare quel dolore attraverso quello che sarebbe stato un plateale urlo da femminuccia.
Lanciò al ché un'occhiata rabbiosa al martello appoggiato sulle tegole del tetto sul quale stava, maledicendolo in ogni maniera immaginabile e sperando che, seppur mentali, i suoi disappunti potessero giungere alle invisibili orecchie di quell'oggetto inanimato
che ancora una volta era stato l'arma causa del suo danno.
Si era dato l'ennesima batosta da solo – di nuovo, ancora. –, e per quanto avesse passato interi anni alla bottega di Skaracchio, il martello rimaneva per lui comunque un acerrimo nemico con il quale non sembrava riuscire a trovare nessun punto d'accordo.
«Ci risiamo?
», si sentì poi domandare all'improvviso da quella che era la voce a lui più familiare al mondo.
Hiccup rivolse lo sguardo verso il basso, accorgendosi solo in quel momento dell'arrivo di Stoick l'Immenso, che lo guardava ora con le mani sui fianchi e un piccolo sorriso appena scorgibile attraverso la folta e impossibile barba.
Con un misto di sarcasmo e forzata accettazione
– rassegnazione? –, sbuffò sul ciuffo che gli era caduto davanti agli occhi.
«Ho quasi finito, non preoccuparti.»
Non riusciva davvero a capire per quale motivo dovesse essere lui quello a subire una punizione per qualcosa di cui, in fondo, non riteneva di essere realmente il responsabile, ma Sdentato a quanto pareva non voleva perdere affatto il vizio di saltare con forza sul tetto della loro casa, finendo così per sradicare diverse tegole che ora, suo padre, lo aveva costretto a rimetter a posto.

Non era stato capace di addestrarlo sotto quell'aspetto, e ora, ne doveva pagare le conseguenze.
«Quando il tuo drago avrà imparato a non distruggere casa nostra, vedrai che non dovrai più tornare lassù a spaccarti le dita» ironizzó a quel punto Stoick, facendo nascere in Hiccup una piccola contumelia nei confronti del suo migliore amico – e gli fu impossibile non regalare al vento quel sussurro.
«Stupido rettile... »
Un gruppo di tre uncinati mortali sfrecciò subito dopo sopra la sua testa, scuotendogli i capelli con il forte vento provocato dalla loro velocità. Seguendoli con lo sguardo, l'attenzione gli ricadde allora sul centro del villaggio – un piccolo mucchio di carri agricoli, pozzi d'acqua e vichinghi e draghi passeggianti in completa armonia. Una lieve inarcatura costrinse a quel punto le sue labbra a tirarsi allegramente più su sul lato di destra.
Quella, era Berk; vantava quel tipo di clima balsamico tutto Sole e spasso che faceva venire il congelamento della milza. Era a dodici giorni a nord di disperazione, e pochi gradi a sud di morire di freddo
– si trovava esattamente sul meridiano della miseria. Nevicava per nove mesi all'anno, e per gli altri tre, grandinava. Le cose da mangiare che crescevano lì erano dure e insapori – e le persone che ci vivevano, lo erano ancora di più –, eppure, nulla di tutto quello sembrava pesargli più come un tempo  perché pecore e yak non erano più i soli animali che si potevano scorgere in giro tra le loro abitazioni, ormai.
«Sai papà, io credo che si ricorderanno tutti di te» esordì, senza chiedersi se quella frase sarebbe risultata esattamente come voleva, ma in realtà era in primis a lui stesso, che non appariva chiara e soddisfacente, tanto che si apprestò ad ampliare sull'immediato il significato delle sue parole.
«Voglio dire; tutti noi ci ricordiamo di ogni capo villaggio, ma ora ci sono i draghi! I nostri animali da compagnia adesso sono i draghi, e tu sei il primo ad aver reso Berk tutto... Questo.»
Stoick, rimasto sorpreso e attento fino a quel momento, sorrise.
«Hai appena indicato tutta Berk.»
«Esatto! Esatto papà! Guarda Berk, guarda cosa è diventata! E' fantastico.»
La felicità di Hiccup non aveva necessità di essere espressa con altri pensieri o espressioni, perché il verde rigoglioso piantato nelle sue iridi era pieno di quella luce che sarebbe stata in grado di illuminare l'intera isola senza sforzo alcuno, e Stoick questo non se lo lasciò sfuggire – così come non si lasciò sfuggire quanto innocentemente insensato fosse tutto quel che aveva appena ascoltato.
Ancora una volta, una sincera e paterna risata decorò le sue note vocali. Tutto quello era comicamente... Hic.
«Oh Hiccup», aggiunse agli strascichi ancora vibranti della sua voce, «sistema quel tetto prima di pranzo. Io torno a controllare il villaggio.»
Hiccup non rispose, limitandosi piuttosto ad accondiscendere quell'ordine continuando il lavoro con un sorriso che non riusciva a levarsi via dal volto.
Con il figlio ormai alle spalle, sempre più lontano, Stoick proseguì invece con passo imponente il tragitto, ripensando alle sue parole e convincendosi sempre più della totale ingenuità di quel ragazzo che aveva abbandonato le spoglie di lisca di pesce parlante ed era riuscito a diventare addirittura l'orgoglio di Berk – il suo stesso.
Si rese conto solo in quel momento di aver ancora impresso sui suoi lineamenti facciali un'espressione fiera e contenta come da tempo non gli capitava di riscoprirsi capace di possedere, e non gli importava realmente se non riusciva a trovare cognizione di causa in tutto quel farneticare vario del suo ragazzo, perché per quanto avesse espresso con assoluta sincerità tutto quel che gli aveva appena detto, Stoick lo sapeva – ne era certo – che non sarebbe stato l'Immenso, il capo villaggio di cui tutti si sarebbero ricordati.






F I N E




    » N O T E    A U T R I C E ;

Io ho sempre fatto un bruttissimo errore – che forse non è da considerare propriamente un errore manonsoquindiboh. –, che è quello di mettere la punteggiatura fuori dalle virgolette di dialogo. Non ho ancora visto nessun libro seguire questo schema, quindi mi appresterò quanto prima possibile a correggere, sotto questo aspetto, tutte le storia da me finora pubblicate. x°
Parlando di altro, non parlo di niente. Non so cosa potrei dire su questa storia, penso parli da sé.
Non ho nemmeno idea di come mi sia riuscita; personalmente mi piace, ma forse mi piace più l'idea di come invece l'ho strutturata, quindi non mi sbilancio in auto giudizi che vadano oltre questo. x°
Non sarà un segreto che la parte della descrizione di Berk è stata spudoratamente presa dal film stesso – e dallo spin–off Gift of the night fury, di cui vi consiglio caldamente la visione. E' troppo bello. – eee... E lascio a voi ulteriori considerazione.
Come sempre, spero che questa piccola storia vi sia piaciuta! Mi auguro vorrete lasciarmi qualche recensioncina – piccola piccola, no? :c – e vi saluto quanto più frettolosamente riuscirò a fare, perché devo scappare a fare una torta hahaha – il cui nome è 'rotolo fiorito'. Promette bene, ma chissà. Il brivido del pericolo, brr.
Grazie in anticipo per tutte le letture! Alla prossima!



© a u t u m n
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: icered jellyfish