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Autore: HoranIsMySunshine    26/04/2014    3 recensioni
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STANA'S POV
Los Angeles, 21 giugno 2007. Mi ricordo questa data come fosse ieri. E' rimasta impressa nella mia mente, incisa nel mio cuore, ormai per sempre.
A volte mi viene da pensare che sia inutile, portarsi questa data dentro, tanto poi non è successo niente. O almeno così sembra. 
La verità è che da quel giorno, io sono cambiata. Non sono più la stessa. 
Sono diversa, migliore, anche se ho dovuto attraversare tutto il dolore che solo ora posso dire di aver sconfitto, per riuscirci. Ma viverlo, viverlo ne è valsa davvero la pena.
Lo rifarei, certo che lo rifarei. Per altre mille volte. Inifnitamente.

'Dai Stana, non fare la difficile, vieni con noi!'
Scuoto la testa, sorridendo alla mia amica Marika, e faccio segno di no con la mano.
'Ma perché? Vedrai che sarà divertente!'
'No, Marika davvero non preoccuparti, sai che questo genere di cose non fa per me..ma voi andate pure, e divertitevi!'
Marika sbuffa, raccogliendo velocemente le ultime cose che le restano da prendere prima di uscire. E' davvero bella stasera: indossa un  vestito rosso, piuttosto corto e aderente, ricco di strass, e dei tacchi a spillo a dir poco vertiginosi. Non è volgare, però, anzi; i tacchi e il vestitino la slanciano parecchio, e contrastano con i suoi capelli lunghi, biondi e boccolosi, e i suoi occhi color ghiaccio. Ho sempre invidiato Marika, sotto certi aspetti; invidiato in senso buono, s'intende, siamo amiche da una vita. Lei è così..frizzante, piena di vita; io sono quella riflessiva, quella che sceglie di darsi un freno piuttosto che esagerare, quella che preferisce stare a casa a guardare la tv e a piangere per i suoi telefilm preferiti, piuttosto che passare la serata in discoteca, in mezzo a centinaia di sconosciuti ubriachi che nel migliore dei casi provano ad attaccar bottone, o peggio, ti vomitano addosso. O almeno, questo è come io vedo le cose. Infatti, stasera, lascio a Marika tutto il 'divertimento'.
'e va bene, tanto sei sempre stata cocciuta. Allora io e Dana andiamo..buona serata!'
Saluto Marika con la mano, sorridendo. Spero solo che lei e Dana si comporteranno in maniera decente: non vorrei dover uscire di casa per andarle a raccattare in discoteca..non ora che siamo qui, tra i grattacieli più alti del mondo.
Mi affaccio alla finestra, aspettando che il taxi che Marika e Dana hanno preso sia abbastanza lontano; ho intenzione di uscire anche io. 
Non ho mai amato le discoteche, è vero, e non credo che comincerò proprio ora a farlo, ma un giretto per la città si può sempre fare. 
Siamo arrivate oggi a Los Angeles, ma anche se un giro turistico in effetti l'abbiamo fatto, Marika e Dana non mi hanno permesso di vedere niente: hanno passato ore e ore in negozi e camerini a cercare, provare, e comprare vestiti. 
Perciò, magari, un pò di pace mi farà bene, se non altro per farmi una passeggiata tranquilla.
Raccolgo anch'io le mie cose, il  minimo indispensabile in realtà; giusto la borsa, un giacchetto nel caso facesse freddo, e il cellulare. 
Tanto Marika e Dana non saranno a casa prima delle cinque del mattino, come minimo.
Il portone si chiude alle mie spalle, e l'aria tiepida e leggera di Los Angeles mi accarezza, scompigliandomi appena i capelli. Adoro questo posto. Adoro questo venticello fresco, che sembra quasi volerti coccolare, sembra che voglia invitarti a non poterne fare a meno. E poi, il panorama. Ho visto la spiaggia, oggi, il mare- per quel poco che ho potuto visitare- e ne sono rimasta letteralmente folgorata, ma anche il pieno centro è uno spettacolo.
Nonostante sia sera, il cielo è serenissimo, di un blu intenso, che infonde pace e serenità; le persone camminano ancora per strada, sorridenti. 
Sono tutti così gentili, qui.
So che c'è un pub molto carino, poco distante da dove sono ora. Per quello che ho sentito in giro, è anche un posto tranquillo..penso che andrò a dare un'occhiata, bere qualcosa non mi farà male con questo caldo.
Entro nel pub, un pò timidamente, e vengo accolta dal sorriso cordiale del barista, che mifa un cenno da dietro il bancone. Ci sono parecchi tavoli qua dentro, me ne aspettavo di meno: da fuori sembra un posto davvero piccolo. Nonostante la maggior parte dei  tavoli siano pieni, c'è una gran tranquillità. E direi che è proprio ciò che stavo cercando.
Mi siedo al bancone, su uno sgabello quasi più alto di me; in genere nei tavoli ci si siede in più di uno, e dato che sono sola, non mi sembrerebbe molto giusto occuparne uno intero solo per me. Certo, potrei sempre fare sedere qualcuno, se me lo chiedesse, ma a chi piacerebbe sedersi vicino ad un'estranea? 
'Cosa le posso offrire, signorina?'
'ohw, ehm..una coca alla spina, grazie.'

Il barista mi sorride, gentile, e in pochissimo tempo, un bicchiere enorme di coca cola appare davanti ai miei occhi. Amo la coca cola, e mi dispiace dirlo, ma berla in santa pace è anche meglio; quando ci sono Marika e Dana, me la finiscono sempre loro.
'anche tu non sei di qui, vero?'
Mi giro alla mia sinistra, perplessa, ma sorrido vedendo il volto dell'uomo, sconosciuto, che a quanto pare si sta rivolgendo a me.
E' seduto anche lui su uno sgabello gigante come il mio, ma si capisce che è piuttosto alto; è vestito in maniera elegante, con un completo blu notte e una camicia bianca mezza sbottonata. Mi rivolge un sorriso rassicurante e amichevole, e i suoi occhi blu si posano su di me. Wow.
Sorrido a mia volta, dopo qualche attimo di smarrimento, e annuisco.
'già, in effetti sono qui in vacanza. Come..l'hai capito?'
La mia curiosità lo stimola, e accende un guizzo luminoso nei suoi occhi, accompagnato da un sorriso intelligente.
'beh, sei sola, entri in un bar famoso per la sua tranquillità, e ti prendi una coca alla spina. Era chiaro che fossi una turista in cerca di un pò di calma.'
'ah, davvero è così evidente?
-Rispondo ridendo, con una certa confidenza. Non mi imbrazza neanche un pò parlare con lui.-però mi pare che abbiamo preso la stessa cosa'
Alza le mani, in segno di resa.
'touchè'
Bevo un altro sorso di coca, pensando a cosa potrei aggiungere. Mi fa piacere parlargli, anche se ci siamo appena incontrati.
'tu di dove sei?'
'Canada. Sono nato ad Edmonton,e ho sempre vissuto lì, poi qualche anno fa mi sono trasferito qui a Los Angeles.'
'aaahh, ma pensa un pò..sono canadese anch'io!'
'sul serio? Di dove?'
'Toronto.'

Sembra sorpreso dalla mia risposta, ed è buffo, se penso che veniamo entrambi dallo stesso paese, e non siamo neanche nati in città poi così lontane tra loro.
'davvero un bel posto, mio padre mi ci portava spesso, da piccolo. Cosa ti ha spinto a venire qui?'
Sospiro, accarezzando il bicchiere enorme di coca, che ormai è quasi vuoto.
'voglia di cambiare aria. Avevo davvero bisogno di riposarmi, così ho pensato che questo potesse essere il posto giusto..non posso pensare che tra una settimana sarò di nuovo a casa.'
Lo sconosciuto ride, per poi prepararsi a pormi un'altra domanda. Ha un tono di voce così caldo.
'e sei venuta da sola?'
'no, sono con delle amiche, ma loro..sono andate in discoteca divertirsi, stasera'
'ohw. E come mai tu non sei con loro?'

'beh..siamo arrivate oggi, e per tutto il giorno mi hanno trascinato in giro da un negozio all'altro, quindi..ho pensato che starmene un pò in pace dopotutto non mi avrebbe fatto male. Ma parliamo di te..che ci fai qui?'
'ho lasciato il Canada per inseguire il mio sogno, fare l'attore.'
'ohw, ma è fantastico!'
'tu dici?'

'certo! Anche a me piace molto recitare..ma non so ancora cosa farò nella vita. Però penso che se mai dovessi trasferirmi, verrei a vivere qui.'
'mh, non sarebbe male. Los Angeles merita davvero tanto.'
'lo so, si vede
.-Sorrido, e mentre sto per aggiungere qualcosa, un'immagine che davvero avrei desiderato non vedere si catapulta davanti ai miei occhi. Marika e Dana. Mezze ubriache. In questo bar. Ora. Mi avvicino subito a loro, scendendo dallo sgabello, e ce le porto, per evitare che possano iniziare a far baccano.-voi che cavolo ci fate qui?'
'siamo venute a fare un giro..ma tu sei impegnata, vedo.-Marika guarda il mio 'vicino di sgabello' con aria maliziosa, e gli porge la mano per presentarsi. Peccato che non si regga in piedi. La riprendo appena in tempo.-piacere..'
'queste sono..le tue amiche, immagino.'
'già..scusale, davvero, è che..'
'e tu chi sei?'

La voce di Dana, rotta dall'alcool, mi interrompe, e butto gli occhi al cielo, mortificata. Adoro Marika e Dana, ma non mi stanno facendo fare proprio un'ottima figura.
'io sono Nathan'
Nathan. Solo ora, che il suo nome appena pronunciato, con quel tono caldo e rassicurante rimbomba nella mia testa, mi rendo conto che non sapevo neppure come si chiamasse, fino a un secondo fa. Non sapevo che questi due occhi blu avessero un nome. Non ci siamo ancora presentati ufficialmente.
'ohw, giusto, io sono Stana'
Dopo un attimo di smarrimento riesco finalmente a presentarmi anch'io, e mollo Marika per potergli stringere la mano, calda e decisamente più grande della mia. Sono costretta a lasciarla, però, perchè se non tengo Marika buona andrà sicuramente a fare qualche danno in giro. Mi sembra di essere una specie di baby-sitter.
'che bel nome..'
'ohw, grazie! sai, i miei genitori sono croati, quindi..
-arrossisco, peggio di una bambina, e mi aggiusto un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, abbassando la testa, con le guance in fiamme. Mi odio per questo.-ora però temo che sia ora che io vada..devo mettere a letto queste due pesti, prima che la situazione degeneri!'
'ma come, vuoi già liberarti di me?'

Scoppio a ridere, scuotendo la testa. Però mi dispiace. Si sta bene in sua compagnia.
'no, no, sono stata bene, sul serio, è solo che..non stanno nemmeno in piedi, devo davvero portarle a casa'
Lo vedo annuire, pensieroso; mi chiedo a cosa stia pensando. Sono un pò perplessa anch'io a dir la verità: capita di incontrare qualcuno in giro, trovarcisi bene e poi doversene separare..ma questa volta è diverso. Questa volta sono davvero dispiaciuta, di fronte a quello che sembrerebbe essere un addio. Perchè è questo che è; siamo solo due sconosciuti che si sono incontrati per caso mezz'ora fa in un bar.
'potrei..avere l'onore di accompagnarti? Così magari ti aiuto con le..pesti'
Il modo in cui indica Marika e Dana, spalancando un pò gli occhi blu, con un mezzo sorriso sulle labbra, mi fa ridere di nuovo, per l'ennesima volta nel giro di così poco tempo. Come posso non acconsentire? Infondo, sarà più piacevole sopportare le fantasie di queste due che quasi vedono unicorni e draghi per le strade, da quanto hanno bevuto. Sì, insomma, in due sarà meglio, ecco.
'd'accordo, ehm..Nathan-arrossisco di nuovo, dopo aver pronunciato il suo nome, e abbasso lo sguardo. Lo sento sorridere, compiaciuto. Dannazione.-vieni pure con me. Cioè, ehm, con noi'
Gli faccio un gesto veloce con la testa per indicargli la porta d'uscita, poi mi volto verso di essa e mi ci dirigo, sorreggendo Marika, e maledicendomi per essere così dannatamente imbranata. 
Ma non avevo detto di non sentirmi per niente imbarazzata?
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