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Autore: telesette    27/04/2014    0 recensioni
[Fiocchi di cotone per Jeanie]
Il giorno dopo, parlandone tra di loro, i tre ragazzi discutevano tristemente sulla questione.
Nessuno in paese poteva permettersi di contestare apertamente le convinzioni fanatico/religiose del Reverendo Mallory e, dal momento che la stampa locale lo dipingeva benignamente come un "Tutore dell'Ordine della Chiesa", dalla capitale non avrebbero mosso un dito per sollevarlo dal suo incarico di sacerdote.
Malgrado la debolezza, dovuta più che altro allo svenimento improvviso, secondo il padre di Jeanie l'anziana signora Cobb sarebbe guarita in fretta.
Tuttavia il problema più grave era un altro: finché il Reverendo Mallory presiedeva la chiesa locale, i negri di Lawrenceville non avrebbero avuto più un posto dove raccogliersi insieme per pregare...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Non appena Jeanie ebbe finito di esporre la sua idea, Stephen e Bill dovettero convenire con lei che non suonava poi così assurda.
La vecchia chiesa abbandonata di Angel Word, ora utilizzata come fienile da un gruppo di contadini della provincia, poteva essere risistemata e riconsacrata con un permesso speciale. Jeanie era convinta che, unendo forze e risorse dalla generosità degli abitanti del paese, l'anziano Pastore Wormood del paese vicino non avrebbe avuto niente in contrario ad appoggiare l'iniziativa presso le autorità ecclesiàstiche.

- Però, come idea, non è male - osservò Bill con un sorriso fiducioso.
- Sì, ma ci vorrebbe comunque un bel mucchio di lavoro, perché quella catapecchia torni anche solo ad "assomigliare" ad una chiesa - rifletté subito Stephen.
- Pessimista - lo rimproverò Jeanie. - Niente che un po' di impegno e di volontà non possano aggiustare, invece!

Stephen tacque un attimo, prima di rispondere.

- Jeanie - mormorò. - Lo sai che sono sempre d'accordo con te, e che puoi contare certamente sul mio aiuto o in quello di Bill, ma devi renderti conto anche tu che non si tratta di una cosa semplice come credi: il tetto della vecchia cappella di Angel Word è crollato almeno da una quindicina d'anni, la pioggia e le intempèrie hanno contribuito ad indebolire quello che resta della struttura; e ammettendo che vi sia ancora qualche asse in buono stato, dopo tutti questi anni che è stata usata come fienile, le travi interne saranno tutte marcite e impossibili da sostituire!
- Io penso che dovremmo almeno vederla, prima di scoraggiarci - insistette lei.
- Accidenti, certo che sei proprio testarda - sospirò il ragazzo bonariamente, massaggiandosi la nuca.

Jeanie sorrise.

- Coraggio, andiamo - fece, afferrando Stephen per i polsi e trascinandolo via con entusiasmo. - Non ci costa nulla dare un'occhiata!
- Sì ma... Aspetta, non...
- Oooh, quante storie - tagliò corto la ragazza stizzìta. - Almeno accompagnami, solo per farmi contenta!

Stephen arrossì, incurante del fatto che Bill si era messo a sghignazzare dietro le sue spalle, e subito smise di protestare seguendo Jeanie docilmente lungo la strada. Angel Word era a circa un quarto d'ora di passeggiata dall'estrema periferia di Lawrenceville, subito costeggiato il campo di meli e la fattoria di Peter McThompson, ciononostante i tre ragazzi faticarono non poco per trovarla. Anche se occasionalmente veniva usata per immagazzinarvi il fieno, nessuno infatti vi si recava spesso, poiché tutti erano sempre preoccupati che potesse crollare solo a guardarla.
Quando Jeanie e i suoi amici la videro, quasi interamente coperta di muschio e fogliame vario, perfino l'entusiasmo della fanciulla ebbe una battuta d'arresto.
A rimettere in sesto quel tugurio, anche disponendo di dieci o venti robusti carpentieri, ci sarebbero voluti degli anni.
La prima cosa che saltava all'occhio infatti, oltre all'enorme squarcio nel tetto e le travi sporgenti, era lo stato di totale abbandono cui l'intero edificio versava ormai da parecchi anni: mucchi di vecchia paglia ingiallita e maleodorante sbucavano qua e là, laddòve il tempo e il susseguirsi delle stagioni aveva aperto diversi buchi nelle pareti; metà della porta era caduta e l'altra metà reggeva a malapena, cigolando su dei càrdini arrugginiti; la torre del campanile sembrava reggere ancora, pressoché intatta nonostante tutto, ma nel prato in mezzo alle erbacce vi erano i miseri resti di una campana rotta che affioràvano parzialmente dal suolo...
Solamente gli uccelli migratori e gli animaletti del bosco vicino, a giudicare dalle tracce e dai segni evidenti del loro passaggio, parevano usufruìre ancora di Angel Word come una specie di comodo alloggio.

- Non credevo che fosse in condizioni così penose - mormorò Jeanie.
- Te lo avevo detto - fece Stephen triste. - All'epoca, la nostra comunità non aveva i soldi, per riparare il buco nel tetto; per un certo periodo, il Pastore fu costretto a celebrare le funzioni all'aperto... Poi però vennero stanziati dei fondi, dalla diòcesi della capitale, e circa tre anni dopo l'incidente fu inaugurata la nuova chiesa!
- Ma si potrà pure fare qualcosa - gemette la fanciulla. - Non posso credere che un luogo così importante cessi di esistere, solo per una questione di denaro...
- In teoria, non dovrebbe - ne convenne anche Stephen, vedendo sbriciolarsi tra le proprie mani un pezzo di legno ormai completamente marcio. - In pratica, invece, sono i soldi a muovere le persone, più della fede in Nostro Signore!

Jeanie si fece subito dura in volto.

- Voglio vedere anche l'interno - esclamò.
- Jeanie - gridò Stephen, cercando di fermarla. - Non entrare, è pericoloso!

Tuttavia la ragazza, decisa e determinata come sempre, rifiutava di rassegnarsi alla prima difficoltà.
In questo, senza dubbio, aveva preso molto dalla sua defunta madre.
Bill e Stephen entrarono con lei nella cappella, cercando di stare attenti a non toccare nulla, e fu così che si ritrovarono davanti ad uno spettacolo un po' meno deprimente rispetto all'esterno. Contrariamente a quanto avevano appena visto da fuori, la struttura portante non presentava alcun deterioramento; fatta eccezione per il buco nel tetto, le travi rimaste erano ancora in ottimo stato; la paglia aveva fatto in qualche modo da isolante tra un'asse e l'altra, sia con il caldo sole primaverile che con le impietose piogge autunnali, cosicché non era poi così strano che quanto restava dell'edificio stesse ancora in piedi.

- Incredibile - esclamò Stephen sollevato. - Malgrado l'odore di muffa, qua dentro, sembra tutto in uno stato ancora abbastanza buono!
- Forse si potrebbe provare a rimettere in ordine - azzardò Bill.
- Oh, vi prego - fece Jeanie, supplicandoli entrambi. - Sono certa che, con l'aiuto di tutti, questa chiesa tornerà certamente a splendere come in passato!
- Mmm - rimuginò Stephen dubbioso.
- Andiamo, Stephen - lo riscosse Bill, dandogli delle forti manate sulla spalla. - Non ti spaventerà mica, di fare qualche lavoretto extra?

Stephen aggrottò il sopracciglio.

- Di' un po', si può sapere per chi mi hai preso ?!?
- Non lo so - rispose Bill con una smorfia. - Però, per un attimo, mi hai dato l'impressione di uno che vuole scansare il lavoro perché troppo difficile...
- Un accidente - ribatté Stephen secco. - Tu, piuttosto, te la senti di aiutarmi con questo macello?

Bill si sputò nel palmo, subito imitato da Stephen, ed entrambi si strinsero la mano come a voler suggellàre il patto in modo più che solenne.
Gli occhi di Jeanie si brillarono di gioia, nel constatare quanto fosse forte e saldo il legame di amicizia con entrambi, e anche lei pose le proprie mani su quelle dei ragazzi.

- Rimetteremo in piedi la chiesa di Angel Word - promise Stephen. - Anche a costo di spezzarci la schiena noi tre da soli... che ne dite?
- Io dico che ci sto - fece Bill annuendo col capo.
- Grazie, amici - singhiozzò Jeanie commossa. - Sono certa che ce la faremo, è troppo importante!
- Sì ma dobbiamo anche provare a chiedere aiuto in giro - osservò allora Stephen. - Avremo bisogno di assi, chiodi, arnesi da falegname... Tutto quello che occorre, insomma!
- Già - fece eco Bill in un soffio. - E ci vorranno anche parecchi soldi...
- Allora, che aspettiamo? - tagliò corto Jeanie. - Corriamo a spargere la voce in giro: nessuno dei nostri amici ci negherà il proprio aiuto, se glielo chiediamo apertamente!

Bill sembrava d'accordo, mentre Stephen non era altrettanto fiducioso.

- Jeanie...
- Sì, Stephen, che c'è?

Il giovane ammutolì.
Ogni volta che la guardava sorridere, così piena di luminoso entuisiasmo, Stephen sentiva quasi che il respiro gli si mozzava in petto.
Jeanie era così bella.
Così dolce e raggiante, nel lieve bagliore intenso dei lunghi capelli dorati che le incorniciavano il volto, tanto da riuscire a contagiare chiunque gli stesse intorno.
Per quanto dure si prospettàssero le difficoltà, nulla pareva in grado di cancellarle dal volto il suo bel sorriso... lo stesso sorriso che Stephen sentiva di amare teneramente, assieme a tutto ciò che amava di lei.

- Io... Beh, ecco... - balbettò. - Non... Non sarà facile convincere la gente a darci una mano, temo!
- Oh, non preoccuparti - replicò l'altra. - Sono certa che molti ci aiuteranno, invece: a Lawrenceville, non tutti sono come il Reverendo Mallory!
- Per fortuna - commentò Bill tra sé.
- Mah, speriamo che tu abbia ragione!

 

( continua )

   
 
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