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Autore: Jaqueline    27/04/2014    1 recensioni
I Conolly, Puck/Finn centric | Flashfic | Missing Moments | Fluff, Malinconico.
Come Puck e Finn, notte dopo notte, cercano di sopravvivere al presente; e magari, insieme, riusciranno a crearsi un futuro un po' migliore, anche senza Gabe.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà dell'autrice.
Sciagurata, m'hai azzoppato Corr!











.:Una notte {in più}:.





La prima volta che avevano dormito insieme, Puck non aveva chiuso occhio.
C'era stata l'ansia per la corsa, la preoccupazione, la rabbia mal trattenuta per Gabe e il quieto russare di Finn che non si era fermato nemmeno quando gli aveva tirato una delle sue ciabatte in faccia. Si era girata e rigirata per tutta la notte, alla ricerca di una posizione comoda per dormire, salvo poi decidere che alzarsi e preparare un po' di quella brodaglia che Gabe si ostinava ancora a chiamare caffè sarebbe stato più producente.
(Quando Finn le aveva chiesto la mattina dopo se l'avesse disturbata gli aveva risposto di no, certo che no. Non gli aveva forse promesso di sbatterlo fuori se così fosse stato? E un Conolly le sue promesse le mantiene, sempre).


La seconda notte, il gelo era calato sull'isola e Puck non era riuscita a prendere sonno fino alle tre del mattino, e gli uccelli notturni le avevano tenuto compagnia in quella sua veglia solitaria, mentre l'oceano mormorava il suo canto e i capaill uisce nitrivano impazienti.
(Finché Finn non le si era infilato nel letto, accoccolandosi goffo contro la sua schiena; il freddo era sparito e il cuore si era fatto più leggero e lei aveva sognato di cavalli, Pan di Novembre e Sean Kendrick).


La terza notte, Finn le aveva rubato la coperta e l'aveva buttata giù dal letto; Puck non aveva avuto il cuore di svegliarlo per riprendersi il suo posto, così aveva ascoltato i nitriti di Dove fino al sopraggiungere del sonno. Quella notte aveva sognato Gabe che le metteva addosso una coperta e si stendeva a riposare sulla brandina che aveva portato in camera per Finn, un braccio penzolante a sfiorare il pavimento.
(La mattina, al suo risveglio, Finn aveva le dite intrecciate alle sue e un sorriso sereno stampato in faccia, e la coperta che Puck aveva in grembo odorava lievemente di pesce).


L'ultima notte era stata quella prima della corsa e Finn l'aveva guardata per quelle che a lei erano parse ore, il dolore negli occhi e le gambe magre avvolte da pantaloni troppo larghi intrecciate alle sue. Gli aveva sussurrato qualcosa nei capelli, ma lui era già collassato, le sopracciglia aggrottate finché non aveva percepito sotto le dita la morbidezza della sua pancia e si era stretto contro la sua schiena, alla disperata ricerca di calore, come fosse la loro ultima notte insieme.
(Da quella volta, Puck aveva passato sempre più notti nel letto di Sean Kendrick e sempre meno a casa. Ma certe sere, quando il vento portava con sé odore di mare e sangue e cose perdute tornava a casa, nel suo letto, in quello di Finn, e lui le mormorava di macchine rotte e motoseghe inceppate fino a che la nostalgia smetteva di scorrerle nelle vene.
«Siamo Conolly, Finn, resteremo insieme. L'ho promesso all'isola». Finn aveva sorriso trionfante, le mani giunte sul suo grembo e la testa sulla sua spalla. «Attenta a ciò che prometti», aveva detto. «potrebbe avverarsi.»).














Note nostalgiche d'autrice:
Questo libro mi ha dato una nostalgia incredibile e mi ha fatto sentire un'isolana per un po', anche se sono di Roma e un'isola non l'ho mai vista neanche di striscio. Mi è piaciuto per vari motivi, ma quello che mi ha portato a scrivere questa storia sono stati appunto i Conolly: sono magici, amano, sbagliano, litigano, si accettano. Sono belli, e li ho adorati quanto Sean e Corr (che sono la colonna portante del romanzo, a parer mio), se non di più.
Spero che questa storia vi piaccia, perché era da tanto che non scrivevo qualcosa che mi soddisfacesse, e questa storia è riuscita nel suo intento.
Commenti e critiche sempre bene accetti.
   
 
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