Ciao
a tutti i fans di TBBT!
Questa
è la mia prima FF sulla mia sit-com preferita. Ho sempre
voluto vedere uno scontro tra pensiero umanistico e
pensiero scientifico,
ma siccome nella serie non se ne fa alcun riferimento ho pensato di
creare un
personaggio ex-novo. (Sia chiaro, non ho intenzione di stravolgere gli equilibri della coppia Sheldon-Amy, che per me è sacra e che svilupperò piano piano nei capitoli che verranno!) Aspetto
le vostre
spassionate opinioni, critiche, ecc.
A presto!
Nell’appartamento 3A di
North Los Robles Avenue abita Zelda
Sayre, una ragazza originaria dell’Alabama, che per motivi di
studio si è
trasferita, quattro anni fa, a Pasadena, in California. Zelda ha
venticinque
anni ed è la più giovane del suo corso di studi
ad aver ottenuto un dottorato
in filosofia. E’ una ragazza molto intelligente, che ama
leggere e studiare, ma non è una nerd. Il termine
che la descrive meglio è di certo
“eccentrica”. Passa di continuo
dall’essere la
regina della vita mondana, al trascorrere le serate accoccolata sul
divano,
leggendo un saggio filosofico con il suo fidato gatto sulle ginocchia.
Ama e
odia le persone nello stesso modo in cui ama e odia se stessa. Questo
dipende
dallo stato d’animo del momento o, più
specificatamente, da una propensione
genetica al bipolarismo clinico. In generale da l’idea, a chi
non la conosce
bene, di essere una ragazza superficiale, che si interessa solo alla
moda e ad
altre frivolezze simili.
E’ sabato pre-sera. Da una
settimana Zelda
Sayre è single ed
è ancora parecchio scossa per la fine improvvisa del suo
fidanzamento. Si è
rinchiusa in casa e si tortura guardando film romantici e leggendo i
libri
della Austen. Il suo appartamento è disseminato di
fazzoletti
usati e nel frigo è rimasta solo mezza bottiglia di
aranciata e una scatoletta di tonno scaduta. Domani
sarà costretta ad uscire perciò, consapevole del
fatto
che non ha nulla di
pulito da indossare, decide di passare il resto della serata a lavare i
panni.
Non posso crederci, ho venticinque
anni e il sabato lo
passerò da sola guardando l’oblò della
lavatrice girare su se stesso… Chi mai
potrebbe essere così sfigato da trascorrere il week-end in
questa maniera?
Sheldon Cooper, come ogni sabato
sera, si appresta a fare il
bucato. Scende le scale del suo condominio con una bacinella ricolma di
vestiti
coloratissimi. Il fisico teorico è stranamente di buon
umore, ma quello che non
sa è che la serata prenderà una piega diversa da
come l’aveva organizzata.
Quando scorge la sua vicina in
lavanderia, Sheldon storce la
bocca in una smorfia. Ha sempre evitato accuratamente di dare
confidenza a Zelda,
una vicina qual è Penny basta e avanza! Nonostante il nome della ragazza gli
faccia tornare in
mente uno dei suoi personaggi preferiti dei videogiochi, tale
“principessa
Zelda”, è alquanto sicuro che le piacevoli
associazioni finiscano lì.
Tra tutti i
giorni,
proprio il sabato sera quella studiosa del
“nientedimegliodafarecheporsidomandeesistenziali”
doveva lavare il suo bucato?
“Buonasera dottoressa
Sayre”
si affretta a dire il giovane fisico, enfatizzando con un po’
troppa ironia quello
status e sperando che il saluto sia l’ultimo convenevole che
dovrà elargirle.
La ragazza si gira a guardarlo e con
un sorriso cordiale
risponde al saluto. Sheldon si sente sollevato; non dovrà
perdere altro tempo
in chiacchere. Potrà fare il bucato in santa pace e poi
tornare al suo
appartamento, trascorrendo il resto della serata dedicandosi alla
costruzione
della sua “Morte Nera” in lego.
“Allora, come va,
Sheldon?” chiede all’improvviso la ragazza
sovrappensiero, riducendo in polvere il desiderio del giovane fisico di
rimanere
in silenzio.
Oh
mannaggia, lo
sapevo! Quella specie di hippie non solo vuole contribuire a farcire il
mondo
con inutili e stupide congetture, ma ha anche intenzione di rovinarmi
il sabato
sera!
Sheldon non può
trattenersi e con
un’aria di sfrontata superiorità inizia uno
dei suoi irritanti sproloqui.
“So fin troppo bene che
l’arte dell’oratoria e delle futili
ciance ben s’addice alla materia di studio, se
così vogliamo definirla, di tua
competenza…Ma essere ridondanti anche in un momento banale
come questo, nel
quale due vicini s’incontrano per caso in lavanderia, mi
sembra del tutto
eccessivo. Detto ciò, se proprio devo attenermi alle
convenzioni sociali…Sto
bene, grazie! E tu?” dice il fisico concludendo con un
sorriso forzato.
Zelda si acciglia e si volta
lentamente verso il fisico. Non
è estranea alle tante stramberie del suo vicino. Lo ha visto
parecchie volte
sfoggiare strani costumi fantasy, l’ha sentito salire e
scendere le scale
intonando bizzarre filastrocche, per non parlare della celeberrima
bussata
ripetuta per tre volte, segno inconfutabile di un dilagante disturbo
ossessivo-compulsivo . Il suo
gatto
,Zazzy, le è stato regalato proprio da Sheldon, che in un
momento della sua
vita, aveva riempito il vuoto, lasciato dalla rottura temporanea con la
sua
ragazza, Amy Farrah-Fowler, comprando
venticinque adorabili felini. Inoltre, Zelda, fa parte del
consiglio dei
condomini e più volte ha dovuto confrontarsi con le continue
lamentele e
assurde pretese di Sheldon. Ma soprattutto, la giovane filosofa, ha una
certa
confidenza con Penny, la quale, è risaputo, è
incline al pettegolezzo e prodiga
di informazioni. La
ragazza, perciò, si
è costruita un quadro abbastanza chiaro su come sia Sheldon,
o come lo chiama
Penny, Shelbot. Lo percepisce come un tipo geniale, ma estremamente
indisponente e quella non è proprio la serata
giusta per tormentarla, soprattutto se a farlo
è un bambinone di
trent’anni con evidenti problemi relazionali. Così
Zelda si vede costretta a
rispondere a tono.
“Tutto bene
anch’io. Ma
visto che hai tirato in ballo la mia
materia di studio, vorrei proporti di venire alla conferenza che io e altri relatori
terremo domani stasera al
Grandview Palace di Pasadena. Ho già invitato Leonard, ma se
anche tu vorrai
onorarci con la tua presenza, potresti finalmente capire quanto la
filosofia
sia, oggi più che mai, fondamentale nella vita
dell’uomo. E
magari cogli anche l’occasione per
correggere quel tuo
adorabile modo di
criticare qualsiasi cosa”.
A Sheldon scappa una risata. No,
Sheldon ride di proposito.
Guarda dall’alto in basso la ragazza ostentando
un’espressione di superiorità.
“Ma per favore! Se venissi
a quel raduno di figli dei fiori,
vi metterei solo in imbarazzo con le mie domande. Insomma, se mai
volessi
approfondire tale materia, mi recherei in una vecchia e polverosa
biblioteca, l’unico
vero posto in cui la filosofia dovrebbe essere relegata!”
Zelda fa un respiro profondo. Non
è una ragazza
attaccabrighe, ma sentire lo spilungone saputello che sputa sentenze su
quello
che ama di più al mondo la fa sentire stranamente combattiva.
“Dottor Cooper, la
filosofia è la materia per eccellenza che
promuove il sapere. E l’uomo ha un disperato bisogno di
sapere!”
“Oh certo, come no! Come se
la filosofia portasse il sapere!
Te lo dico io cosa porta la filosofia: solo dubbi!! E l’uomo
oggi ha bisogno di
certezze, di numeri e non di chiacchere!” esclama Sheldon in
tono saccente,
mentre Zelda inizia piano a piano a perdere le staffe.
“Qualunque cosa
è fondata sul dubbio! E il dubbio è padre
della domanda! E senza domande nemmeno la tua amata scienza
può andare avanti!”
replica la ragazza scaldandosi.
“La scienza, mia cara dottoressa,
si pone domande
sulla casualità degli
eventi e di ogni evento studia cause e conseguenze. Le domande che
sorgono in
ambito scientifico sono necessarie e non partono da
un’inconsistente dubbio
letterario, bensì dalla necessità di spiegare le
basi del mondo! Il dubbio, di
cui tu parli con tanta immotivata devozione, deve essere estirpato,
perché si
insinua nelle menti delle persone, le indebolisce, e le porta a credere
a
qualsivoglia… astrologia, omeopatia, al fatto che
“La minaccia fantasma” sia un
classico senza tempo… La scienza con il suo rigore e il suo
metodo deve
raccogliere i dubbi e trasformarli in certezza , attribuirgli forma e
contenuto, nome e cognome, che deve essere unico e necessario! E ora,
scusami
tanto, ma io ho una tabella di marcia da rispettare!” dice
Sheldon concitato mentre
si avvicina alla lavatrice. Ma Zelda non ha nessuna intenzione di
dargliela
vinta e gli si para davanti.
“Davvero pensa, dottor
Cooper, che tutto sia unico e
necessario? Io ho motivo di credere che il mondo cambi e muti di
continuo. Ogni
generazione di esseri umani ha la sua peculiarità, e mentre
la filosofia si è
sempre adattata alla mente degli uomini considerando il contesto
storico e
sociale, la scienza ha sempre cercato di calare gli uomini nello stesso
sistema
e nelle stesse convinzioni!”
Sheldon osserva la ragazza davanti a
se. Non è bravo a
distinguere le espressioni facciali, ma è quasi certo che le
labbra arricciate
e lo sguardo accigliato della ragazza non si accompagnino alla
felicità.
Sheldon non può fare a meno di notare che Zelda ha la stessa
civetteria di
Penny. Come lei ha gli stessi capelli medio-lunghi tinti di biondo, gli
stessi occhi
chiari truccatissimi e indossa, come la cameriera, vestitini
modaioli e striminziti che il fisico reputa da
“donnaccia”. La somiglianza con
Penny però si limita all’aspetto fisico. Sheldon
le riconosce una certa
intelligenza, ma questa caratteristica lo rende ancora più
ostile nei suoi
confronti.
“Ma ti ascolti quando
parli? La scienza attraverso il
progresso ha cambiato il processo storico, ha dato vita alla
globalizzazione, ha
contribuito al miglioramento delle condizioni di vita! Non è
la scienza che si
è calata nell’uomo! E’ l’uomo
che si è calato nella scienza! Devo aggiungere
altro?” esclama Sheldon cercando di superare la vicina che
continua a
bloccargli la strada.
“Questo è verissimo, ma dovrai ammettere che la scienza da sola non può rispondere a tutte le domande! La scienza è solo forma senza contenuti. L’uomo ha bisogno di sapere non solo come funzionano le cose, ma anche perché!”
"Perché ti ostini a renderti ridicola? La scienza, trovando i nessi di casualità, non solo spiega il come, ma anche il perché! E il perché deriva dal fatto che secondo le leggi di Natura ciò è quello che deve accadare, che è solamente così e non può essere altrimenti. Ad ogni causa corrisponde una conseguenza, e nel sistema analizzato, in questo mondo, tutto è concatenato, e la teoria se ha preso in considerazione ogni postulato, ha sempre ragione!".
"La teoria è vera finché non viene falsificata! E' questo accade spessissimo visto che i postulati che possono influire su di essa sono infiniti! La scienza è un continuo rincorrere la verità, non la Verità! La filosofia invece propone all'uomo di guardare dentro se stesso e capire la propria Verità!".
Sheldon trema di rabbia e sta per
replicare ma l’irruzione
improvvisa di Leonard lo interrompe.
“Sheldon, ma cosa stai
facendo? Il ragazzo delle consegne è
arrivato col cibo indiano più di un quarto d’ora
fa!” esclama il fisico
sperimentale, ma poi s’accorge della presenza di Zelda.
“Oh, ciao Zelda! Non ti
avevo vista, come
stai?”
Sheldon precede Zelda prima che
questa possa rispondere.
“Te lo dico io come sta!
Dal tono acido che ha usato durante
tutta la nostra disquisizione, che è anche la causa del mio
ritardo, direi che
è nel bel mezzo del suo ciclo mestruale!”.
“Sheldon!”
Leonard fulmina l’amico con lo sguardo, mentre
Zelda rimane impalata e a bocca aperta.
“Cosa
c’è?” chiede
Sheldon candidamente, come se fosse caduto dalle nuvole.
“Come, cosa
c’è?” esclama Leonard esasperato
dall’inconsapevolezza di Sheldon “Hai detto una
cosa veramente maleducata e
fuori luogo, chiedi scusa immediatamente!”
“Non importa!”
replica Zelda sorridendo, cercando di
mascherare il disagio “Ora devo proprio andare!”
La ragazza esce dalla lavanderia in
fretta e furia, ma dopo
poco sente la voce di Leonard che la chiama.
“Ehi, Zelda, aspetta un
attimo!” grida il fisico
sperimentale inseguendola per le scale.
“Sì?”
dice la ragazza voltandosi e sfoggiando il suo miglior
finto sorriso.
“Mi dispiace davvero per
quello che ha detto Sheldon! Lui
è fatto così, non si accorge minimamente
che spesso supera i limiti!”
“Oh, non ti preoccupare!
Non è la prima volta che mi viene
voglia di prenderlo a calci per quello che dice!” replica la
ragazza.
Leonard e Zelda si guardano, poi
scoppiano a ridere in
maniera complice.
“Ti
va di venire a
cenare da noi? E magari indisporre ulteriormente Sheldon continuando il
discorso che stavate facendo? L’hai davvero fatto arrabbiare,
l’ho sentito
mentre diceva che hai scalato la lista dei suoi mortali
nemici!”
“Sarebbe magnifico!” esclama Zelda contenta, pensando che ,almeno per quella sera, non sarebbe dovuta rimanere da sola nel suo appartamento, mangiando una scatoletta di tonno e bevendo dell’aranciata ormai sgasata.
***
“Come hai potuto invitarla
a cenare da noi?” sbotta Sheldon
in tono lagnoso “Non è già sufficiente
la presenza costante nel nostro
appartamento di menti dedite all’ingegneria, alla
biologia…e allo shopping? Ora
dobbiamo addirittura raschiare il fondo del barile invitando una
studiosa di
filosofia ad unirsi a noi e al nostro gruppetto di amici! Ti rendi
conto,
Leonard?! Una filosofa! E’ anche peggio che sentire Penny
parlare di scarpe”.
“Sì, sembra
davvero terribile” risponde Leonard sarcastico.
“Io davvero non riesco a
capire perché tu l’abbia invitata!”
insiste Sheldon scuotendo la testa in segno di disappunto.
“Perché ti sei
comportato veramente male con lei…e perché
Raj è da anni che mi supplica di farlo. Oggi ho preso due
piccioni con una fava”
replica Leonard soddisfatto mentre dispone un piatto in più
sul tavolino.
All’improvviso si sente
bussare alla porta.
“Deve essere Zelda! Mi
raccomando Sheldon, stai a
cuccia! O domani te
lo sogni che ti
accompagno al negozio di modellismo!”
“E va bene!” sbuffa Sheldon
intimorito da quella minaccia “Ma ti assicuro che nemmeno la mia propensione all'essere simpatico e socievole potrà aiutarmi ad andarci d'accordo!”