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Autore: Rakshasa    28/04/2014    0 recensioni
Con dettagli presi dall'anime Angel Beats ecco "Nii-san".
Comunque questa storia andrà un pò inserita nell'anime prima della fine poichè sono presenti dei personaggi che alla fine riescono ad accettare,
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ayato Naoi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ero sdraiato a terra.
Non avevo mai visto quel posto prima... Era la prima volta che mi trovavo lì,  mi guardavo attorno e non riconoscevo nulla intorno a me.
Non c'era nessuno... nessuno di vivo, nessuno di morto...
Guardavo le cose a me circostanti, poi mi alzai, lentamente, mi sentivo debole.
Iniziai a camminare verso una villetta, sembrava avere circa 20 anni, non meno... Guardai attentamente la porta della villa per qualche istante, poi bussai con la mano tremante.
Uscì un ragazzo..

Mi fissò, poi mi disse : "Com'è successo?" Io lo fissai per qualche istante, poi gli chiesi "Che cosa?" E lui mi disse: " Devi aver perso la memoria, succede spesso quando batti la testa, ricordi il tuo nome?" Io esitai a rispondere, effettivamente non ricordavo il mio nome, allora risposi : "N-non lo ricordo con esattezza... Mi sembra iniziasse con la "K", ma non ne sono sicuro! Ma si può sapere dove mi trovo?" A quel punto il ragazzo mi invitò ad entrare, era tutto normale, non c'era assolutamente nulla di strano. Poi il tipo disse "Siamo nell'aldilà, devi aver battuto la testa poco prima di morire, non ricordi proprio niente,vero?" In quel momento credetti che stesse cercando di mettermi paura, non risposi e lui aggiunse "Ah... Come sospettavo,probabilmente credi che sia una messa in scena...VERO?" A quel punto ridacchiando un pò risposi: " Beh, non ricordo nulla, ma se è vero che siamo nel mondo dell'aldilà e io sono morto, dimostramelo, se puoi!" A quel punto il ragazzo si alzò dalla poltroncina sulla quale si era seduto precedentemente, aprì un baule vicino al camino e ne tirò fuori una katana, si avvicinò a me e mi disse "Ora ti accontento" Mi trafisse dritto al cuore, faceva un male cane, svenni. Dopo qualche minuto mi risvegliai su un divano. ero completamente guarito, non sentivo più dolore. Il tipo si avvicinò e mi disse "Scusa, ma mi avevi chiesto di dimostrarti che fosse vero... E' stato il primo modo per dimostrartelo" Poi io gli chiesi "C... Come ti chiami???" E lui mi rispose Ayato Naoi.
I giorni passarono, niente cambiava.
Dopo svariati giorni mi posi una domanda, semplice, appartentemente semplice, perchè ad ogni persona che la posi, mi rispose che non lo sapeva, io mi domandavo perchè ero... perchè eravamo lì, nessuno mi rispondeva, nessuno mi sapeva rispondere, qualche volta qualcuno mi rispondeva "Destino" Onestamente quella risposta non mi soddisfaceva, cercavo una verità, semplice, o magari complicata, non facile da comprendere, mi bastava una risposta.... Ma non riuscivo ad ottenerla.
Giorni dopo mi dissero che c'era una battaglia in corso e che me ne avevano parlato solo in quel momento perchè nei giorni precedenti avevano solo testato se si sarebbero potuti fidare di me...

Andammo in battaglia, era stato un viaggio lungo, lo ricordo benissimo, come se fosse ieri, come se no fossero passati 439 anni.

Una volta arrivati vidimo un' ombra, un'ombra piccola, molto piccola, da dietro un angolo uscì uno spirito, era una bambina, i miei compagni stavano per fare fuoco, ma lei poco prima che potessero sparare disse “nii-san”. Nessuno osò sparare, nessuno emise un minimo suono, in quel momento ricordai, ricordai chi ero, dove vivevo, le persone che conoscevo, la mia vita, tutto... Ricordavo perfettamente l'esplosione, ricordavo chi era stato... 'Era una giornata invernale, nevicava, ero davanti al computer a chattare con un mio amico,ad un certo punto sento un botto provenire dal salone di sotto, mi alzai, sentivo i miei passi rimbombare per tutta la casa, inciampai, rotolai per le scale, quando alzai lo sguardo vidi un uomo con della dinamite legato al dorso, era un kamikaze, aveva un accendino in mano, tentai di toglierglielo dalle mani, non ci riuscivo, era nettamente più forte di me, sentii dei passi provenire dalle scale dalle quali ero appena sceso, era un piccolo spirito, di 4 anni, era lei, era mia sorella Asuna-chan, che aveva perso la vita due anni prima per una grave malattia... Non sapevo perché fosse lì, ma mi sentivo rassicurato, poi gridai “Asuna!! Evacua questa zona, fa scappare tutti! Presto!” Fece scappare tutti quanti, io esplosi insieme al kamikaze.'

Fissai lo spirito per pochi secondi, mi buttai a terra davanti a lei e la abbracciai.

Lei gridava “Nii-san, Gomen'nasai!! Io volevo salvare anche te!!! Nii-san! Gomen'nasai!!” Io le dissi semplicemente “Non importa”.

Poi i miei compagni dissero “Chi è lei? E chi sei tu? Sembri aver ricordato qualcosa...” Io risposi “Lei è Asuna Tetsuya e io sono suo fratello Kise Tetsuya” Raccontai loro l'accaduto, ma avevo ancora un dubbio... Perché erano in collera con lei? Lo chiesi a Naoi, mi rispose che lei sosteneva che dovevano accettare di essere morti, ma loro non erano assolutamente d'accordo con lei perché non ricordavano la loro morte, nonostante ciò quando io ero arrivato mi dissero che ero morto, ma forse neanche io potevo accettarlo, forse neanche Asuna, che desiderava intensamente farlo accettare a tutti il fatto che fossero morti, non lo accettava... Neanche ora lo hanno accettato, ma nonostante ciò hanno capito che è inutile tentare di combattere Asuna, perché eravamo tutti morti, compresa lei, compreso io, compresi loro.

 

 

   
 
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