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Autore: melk    30/04/2014    2 recensioni
KERR: Quanto tempo è che non rilascia un'intervista, John?
JOHN: Vediamo, mi faccia pensare...sono morto nel 1980...vent...oh boy...trentaquatt...No, credo proprio che mi rifiuterò di fare i conti. Mi fa sempre un po' impressione, sa.
Genere: Dark, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Lennon, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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KERR: Mr. Lennon.

JOHN: Salve.

KERR: Posso chiederle come va?

JOHN: Può chiedermi tutto quello che vuole.

KERR: Quanto tempo è che non rilascia un'intervista?

JOHN: Vediamo, mi faccia pensare...sono morto nel 1980...vent...oh boy...trentaquatt...No, credo proprio che mi rifiuterò di fare i conti. Mi fa sempre un po' impressione, sa.

KERR: Ci credo...per quanto lei non è nuovo ad apparire nel mondo dei vivi, giusto?

JOHN: Corretto. Appaio in sogno costantemente a Paolino, Yoko...Liam Gallagher dice di avermi visto da sveglio, ma non gli creda: era sbronzo e fatto.

KERR: Beh, Liam Gallagher ha chiamato suo figlio...

JOHN: Lennon, lo so...mi ha fatto piacere, non lo nego...ma dentro me la rido immaginandomi il piccolo Lennon che dice al padre “i Beatles mi fanno schifo!”.

KERR: (ride) La vedo poco probabile essendo un Gallagher.

JOHN (con voce musicale): Non si sa mai (fa l'occhiolino)

KERR: Che effetto fa essere ancora ricordato a trent'anni dalla morte?

JOHN: Bello...sì, tutto sommato è bello, anche se nei ritratti che si danno spesso stento a riconoscermi (ridacchia). Ma suppongo ciò avvenga perché sono diventato un simbolo, un personaggio. Ero...sono...molto più complicato dell'adolescente sfigato con la mamma morta e la zia tiranna. Certo, la mia infanzia è stata...tosta...e adesso che sono nel cosmo con Mimi e Julia tiro le somme della faccenda e mi dico: “Complimenti, cazzo. Infondo sono stato forte”. Ma un'infanzia disastrata non basta per diventare John Lennon. Altri avrebbero reagito in maniera diversa, le mie sorelle hanno reagito in maniera diversa, non hanno fondato band, non sono diventate famose io...io ero molte cose...e dovevo essere creativo...perché avevo una guerra dentro, non so come spiegare...non c'era altra via di fuga per me se non l'arte, la curiosità, la creatività...

KERR: Le è piaciuto Nowhere Boy?

JOHN: AH! Nowhere Boy! Intende quel film dove a un certo punto sembra che mia madre mi voglia fare proposte indecenti? ...Penso sia stato un peccato, un vero peccato che abbiano cannato così tanto il personaggio di mia madre e solamente abbozzato il mio. Mimi era perfetta. Da Sam Taylor Wood mi aspettavo di meglio.

KERR: E di Backbeat che mi dice?

JOHN: (misura le parole) Non ...l'ho visto ed ho paura. Mi sono arrivati pareri contrastanti. C'è chi dice che sembro una checca isterica innamorata di Sutcliffe e ciò mi perplime. Altri lo hanno adorato.

KERR: Paul McCartney sostiene di sognarla spesso, è davvero lei o sono sue raffigurazioni?

JOHN: No, no, sono io. Paolino non lo freghi su queste cose.

KERR: E che gli dice, se non sono cose private?

JOHN: è un amico, mi fa piacere andarlo a trovare. Ah, che risposta paracula...mi scusi, ho promesso di essere totalmente sincero e lo sarò: mi sono comportato male con Paul in vita. E non solo con Paul in effetti. Cynthia ha ancora addosso le cicatrici del nostro matrimonio, Julian ...con Julian sono stato un disastro. Ho abbandonato tutti quando ho sposato Yoko...mia zia, Paul, i miei amici...Jagger giustamente si lamentava perché ha passato mesi interi a New York e non l'ho mai chiamato...Sto cercando di rimediare adesso, ce la sto mettendo tutta. Avevo le mie buone ragioni comunque, per non farmi sentire. Insomma, è complicato.

KERR: Vediamo di dare assieme una spiegazione sintetica a quel che ha appena detto: in che modo cerca di rimediare adesso al suo allontanamento, in vita, dalle persone che amava?

JOHN: Mmm come spiegarle rimanendo comprensibile...Ha mai ascoltato bene le parole di Tomorrow Never Knows? Presi ispirazione dal Libro Tibetano dei Morti. Mi piaceva sperimentare coi sogni...e coi trip. Stavo ore in camera da letto a dormire e a viaggiare, sperimentando con la coscienza- se ha letto il libro di Cyn, lei lo ricorda. Quel porco del Maharishi pure avrebbe dovuto dirigerci verso insegnamenti di questo tipo, senza la spinta chimica delle droghe- se fossimo rimasti. Ebbene tutto questo “esercitarmi” è servito quando ho...quando ho fatto il salto ed ho lasciato il corpo. Riesco ad arrivare a contatti con la vostra dimensione con molto meno sforzo di tanti altri. E tento di stare vicino ai miei amici, ai miei figli...ma anche a persone che ascoltano i Beatles o i miei dischi ...che trovano in essi un appiglio in momenti di buio...o che si rivedono in quello che ho vissuto. Non mi tiro mai indietro, aiuto chiunque. Non posso e non voglio tirarmi indietro.

KERR: Ha detto di aver avuto delle “buone ragioni” per questo...distacco dagli affetti dopo il secondo matrimonio.

JOHN: Sì...vede io non ero normale. La mia mente aveva qualcosa di speciale. Forse un disturbo bipolare, forse un dono...gli strizzacervelli al giorno d'oggi direbbero a uno come me di evitare le droghe come la peste: aggravano lo stato mentale, logorano i nervi. E io coglione coglione invece in vita ho fatto l'esatto opposto. La verità è che l'eroina mi ha rovinato, negli ultimi anni ero profondamente infelice, non mi sentivo più capito, ero chiuso, scattoso, sempre incazzato...Yoko, che è sempre stata più brava con le pubbliche relazioni che con l'introspezione, dette a intendere al mondo che facevo il mammo, ma la realtà era un'altra. Stavo male. Non l'avrebbe mai ammesso, perché in parte era colpa sua. All'eroina mi ha portato lei.

KERR: La ama ancora?

JOHN: Se amare è vedere qualcuno, dopo la morte ho imparato a vederla, sì.

KERR: E di Chapman che mi dice?

JOHN: (lunga pausa)...che le dico...che le dico...che il giorno in cui riuscirò a perdonarlo avrò raggiunto un altro dei miei obiettivi. È un poveretto. Parlava con gli omini del cervello e con satana, non so se si rende conto di come stava messo. Ma mi ha gabbato in una maniera tanto stupida che...possiamo cambiare argomento? Scusi sa, non è che non mi aspettavo una domanda di questo genere...sono ancora ricordi che debbo affrontare nella giusta maniera, scevra da rabbie e rancori.

KERR: Capisco, lungi da me allungarle le attese karmiche. Di Charles Manson che mi dice?

JOHN: Che l'intera storia è la dimostrazione che il karma esiste. E che, holy shit, nella prossima vita ci penserò due volte prima di comprare la prima casa che mi offrono, solo perché ci vivono tante celebrità e compare due volte il 72!

KERR: Per chi non conoscesse la storia, nel Dakota Building, al 72 della 72esima strada, fu girato Rosemary's Baby di Polanski in cui era anche Sharon Tate, che anni dopo morì trucidata dalla Manson Family. Manson insinuò che i Beatles gli avessero mandato messaggi all'interno di brani dello White Album per compiere massacri. Corretto?

JOHN: “Corretto” che gli mandavamo messaggi subliminali? Paolino? Tramite Helter Skelter? Secondo lei Paolino sarebbe in grado di inneggiare al massacro?

KERR: è Manson che lo dice...

JOHN: Sì, è fuori come un culo, scusi l'espressione. E gli piace sentirsi potente e delegare le proprie colpe agli altri, a quel bastardo.

KERR: Si reincarnerà, John?

JOHN: Sì, certo, come tutti. Come le accennavo sopra, quando parlavo di liberarsi dai rancori, ci sto lavorando.

KERR: Vorrebbe dire qualcosa a Cynthia Powell?

JOHN: Sì. Vorrei ringraziarla per il bel libro. John è molto più di quanto io non mi meriti da lei.

KERR: e a PaulMcCartney?

JOHN: Vorrei dire a Paolino che le FF su noi due sono una più arrapante dell'altra (ride forte) no sul serio, mi faccio grasse risate sulle fantasie dei fan a riguardo. Che poi, fossi andato con un compagno di band, avrei scelto Stu.

KERR: Ed è mai stato con Stu?

JOHN: Mi avvalgo della facoltà di non rispondere (questo terrà i fan occupati con la mente per un po').

KERR: Vorrebbe dire qualcosa a suo figlio Sean?

JOHN: Sì, che non faccia l'idiota e si renda indipendente. Yoko non sarà lì per lui per sempre.

KERR: e a Julian?

JOHN: che mi dispiace avergli detto che il suo sorriso mi dava ai nervi. Sono trent'anni che sorride a malapena sa?

KERR: è cambiata molto Londra nel tempo?

JOHN: Sì e no. È cambiato il mondo, e non come volevamo negli anni '60. C'è più povertà, più alienazione...La nostra generazione ha creato il mito di Londra. La realtà è ben diversa.

KERR: Mi permette un'altra domada imbarazzante?

JOHN: prego.

KERR: è sua la figlia di Mama Cass?

JOHN: Se glielo dicessi, impedirei a qualche scrittore di FF di fantasticare al riguardo non crede?

Kerr: e gli One Direction le piacciono?

JOHN: ...fritti.

KerrY: Un'ultima domanda e la lascio tornare nel cosmo: lei è l'autore di un brano considerato il più significativo del '900. Crede ancora che l'immaginazione sia fondamentale per cambiare il mondo?

JOHN: Assolutamente e più di prima. Quando si ...passa la linea ci si accorge di tanti di quei confini mentali avuti in vita...la mente umana è più di quanto l'uomo non creda...tutto ciò che l'uomo non crede possibile sono solo...barriere.

 

Avete appena ascoltato l'intervista della sensitiva Jody Kerr a John Lennon in data 30.04.2014.

 

 

 

 

  
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