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Autore: telesette    30/04/2014    0 recensioni
[Fiocchi di cotone per Jeanie]
Il giorno dopo, parlandone tra di loro, i tre ragazzi discutevano tristemente sulla questione.
Nessuno in paese poteva permettersi di contestare apertamente le convinzioni fanatico/religiose del Reverendo Mallory e, dal momento che la stampa locale lo dipingeva benignamente come un "Tutore dell'Ordine della Chiesa", dalla capitale non avrebbero mosso un dito per sollevarlo dal suo incarico di sacerdote.
Malgrado la debolezza, dovuta più che altro allo svenimento improvviso, secondo il padre di Jeanie l'anziana signora Cobb sarebbe guarita in fretta.
Tuttavia il problema più grave era un altro: finché il Reverendo Mallory presiedeva la chiesa locale, i negri di Lawrenceville non avrebbero avuto più un posto dove raccogliersi insieme per pregare...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Ci volle diverso tempo, perché Jeanie riuscisse a smettere di piangere.
Non potendo fare o dire nulla per confortarla, pur desiderandolo con tutto il cuore, Stephen si limitò ad abbracciarla in silenzio.
Le braccia del ragazzo, facendosi nido per accogliere colei che gli era più cara della vita stessa, erano calde e morbide. Jeanie poteva sentirvi un affetto più o meno identico a quello di suo padre o della sua dolce mamma che non c'era più: la stessa sensazione di tepore, nella quale abbandonarsi quando tutto sembra ormai perduto, dove si ha quantomeno la certezza della comprensione al proprio dolore.

- Fatti forza, Jeanie - le sussurrò Stephen all'orecchio.

La fanciulla sollevò appena il capo, guardando l'amico con occhi ancora lucidi di pianto, allorché lui le passò dolcemente un dito sotto le palpebre arrossate, nel tentativo di asciugare quelle gocce assieme alla sua tristezza.

- Vedrai, troveremo una soluzione - esclamò serio il giovane. - Abbiamo lavorato tanto, troppo per rinunciare adesso; se anche tutti i preti del mondo non fossero d'accordo, Dio benedirà la nostra chiesa ugualmente... e le campane suoneranno, Jeanie, suoneranno fino a raggiungere in cielo Nostro Signore con l'eco delle nostre preghiere!
- Stephen - fece Jeanie, tirando su col naso. - Tu credi veramente che sia possibile?
- Jeanie, guardami negli occhi - proseguì l'altro con maggiore veemenza. - Una volta, una persona a me molto cara mi disse: "Se si desidera veramente qualcosa, e si è disposti a lottare per averla, solo chi la desidera più intensamente potrà sperare di ottenerla"... Sono parole tue, ricordi ?

Jeanie annuì.
Quelle parole erano le stesse che la povera signora Angela, sua madre, le aveva detto alcuni giorni prima di spegnersi tragicamente davanti ai suoi familiari. Jeanie aveva sempre fatto tesoro degli insegnamenti di sua madre, perché erano l'unico modo di tenerla viva nel suo cuore, e fino a quel momento si era sempre ripetuta di crederci con tutte le sue forze...
Stephen aveva ragione.
Non potevano rinunciare adesso, non senza lottare, e dovevano anzi far sì che la loro chiesa si facesse simbolo di libertà e giustizia per riconoscere tutti uguali davanti a Dio.
Facendosi nuovamente coraggio, Jeanie ricacciò via quelle lacrime ribelli che ancora le rigavano il volto e si sforzò di sorridere.
Stephen ricambiò il suo sorriso, chiaramente sollevato, e subito si offrì di accompagnarla a casa.

- AAAAAAAHHHHHHHH !!!

Un urlo improvviso, proveniente dal fiume lì vicino, fece drizzare in piedi i due ragazzi di scatto.
A giudicare dalla voce, sembrava quasi un urlo familiare. Subito Stephen e Jeanie presero a correre in quella direzione, sperando vivamente che non fosse nulla di grave, e poco dopo si imbatterono nel loro compagno Bill che osservava attònito il fiume davanti a lui.

- Che cosa è successo, Bill ?!?

Neanche il tempo di aspettare che l'altro rispondesse, a Jeanie e Stephen bastò un'occhiata, per rendersi conto dell'accaduto.
Urlando e annaspando furiosamente con le braccia, nel tentativo di mantenersi a galla, il giovane Robert stava rischiando seriamente di affogare trascinato via dalla corrente. Per fortuna, essendo ancora nelle vicinanze, Joe e Bill avevano udito il suo grido nel mentre che era appena caduto in acqua ed erano accorsi immediatamente sulla riva per aiutarlo.
Joe aveva raccomandato al figlio di non muoversi, tuffandosi senza esitazione nell'acqua profonda, ed era riuscito in qualche modo a trascinarsi sulla sponda opposta del fiume con Robert sano e salvo. Fortuna che il ragazzino non aveva bevuto molta acqua, anche se lo shock dovuto alla paura gli aveva fatto perdere i sensi, cosicché Joe lo prese in braccio per portarlo subito dal dottor McDowell.
Il padre di Jeanie, una volta che lei e i suoi amici giunsero in ambulatorio con Robert ancora svenuto, non perse tempo e si attenne scrupolosamente al suo dovere di medico.

- Ha corso un gran brutto rischio - osservò il dottor Freddie, assicurandosi che il battito del ragazzo fosse normale.
- Mio Dio, papà - esalò Jeanie sconvolta. - Non morirà mica, vero?

L'uomo scosse la testa.

- Tranquilla, figliola - esclamò. - A conti fatti, dev'essere stato più lo spavento del danno... Si riprenderà, non preoccuparti, ha solo bisogno di riposo!

In quella, piombando dentro l'ambulatorio come una furia, il sindaco si mise a gridare disperato.

- Dov'è mio figlio - urlò. - Il mio Robert... Sta bene, non è vero?
- La prego di calmarsi, signor sindaco - brontolò il dottore severo. - Suo figlio sta bene ma ha bisogno di riprendersi, dopo questa brutta esperienza!
- Oh, dottore, la ringrazio...
- E' Joe che dovrebbe ringraziare - puntualizzò McDowell, accennando al suo robusto domestico fermo e immobile nella stanza con i vestiti ancora tutti bagnati. - Se non si fosse tuffato subito a salvarlo, a quest'ora Robert sarebbe stato trascinato chissà dove dalla corrente!
- Ma no, signore - provò a dire Joe. - Ho fatto solo quello che avrebbe fatto chiunque, non c'è alcun bisogno di ringraziarmi...

Il sindaco chinò lo sguardo mortificato, pieno di vergogna verso sé stesso.
Pur non abbracciando assolutamente le idee razziste di Padre Mallory, ma rifiutandosi egoisticamente di prendere posizione contro quel prete fanatico, non aveva fatto nulla per aiutare degli onesti lavoratori discriminati a causa del colore della pelle... E ora, invece, veniva ad apprendere che proprio ad uno di loro doveva la vita di suo figlio.
Per quanto ottuso e spesso insopportabile, il sindaco di Lawrenceville non era affatto un ingrato.
Messo di fronte alla realtà dei fatti, non poteva che fare ammenda per i propri errori, scusandosi con la comunità e dimostrando la più sincera gratitudine verso Joe e il suo coraggio. Tuttavia il grosso giardiniere non riteneva giusto alcun tipo di ringraziamento: secondo il suo punto di vista, si era semplicemente limitato a fare il proprio dovere, nel salvare la vita del giovane Robert; di conseguenza, checché ne pensasse il padre del ragazzo, non riteneva affatto necessario ricevere alcun tipo di ringraziamento.

- Andiamo, Bill - disse Joe al figlio, considerando chiusa la questione. - Siamo rimasti indietro con il lavoro, qui in giardino!
- Joe, la prego, aspetti... - provò a dire il sindaco. - Lei... Lei ha salvato mio figlio!
- E' un dovere umano, aiutare i propri simili - osservò Joe impassibile. - Se non sbaglio, è proprio uno dei comandamenti di Nostro Signore, che ci insegna ad amarci e ad aiutarci come fratelli... Davvero, lei non mi deve nulla, glielo assicuro!

Sentendo quelle parole, così limpide e sincere, persino quella testa dura del sindaco parve comprendere finalmente ciò che si era sempre rifiutato di intendere.
Non appena Joe e suo figlio uscirono dalla stanza, e McDowell invitò Jeanie e Stephen a fare altrettanto, il sindaco si disse che vi era un unico modo per poter fare ammenda dei propri errori.

- Dottor Frederick - esclamò. - Mi rendo conto di non avere alcuna giustificazione, per essermi distaccato tanto dalla vostra iniziativa... Credo... Vorrei poter fare qualcosa, per rimediare!

Il dottor McDowell strinse gli occhi.

- Qui non si tratta di un favore personale - sottolineò severo. - Joe non ha salvato tuo figlio per farti sentire in debito, né vuole qualcosa in cambio, lo hai sentito anche tu!
- Lo so, lo capisco - gemette il sindaco. - Te lo giuro, Frederick, mi dispiace...
- E' un po' tardi, per dispiacersi - tagliò corto l'altro. - Se la chiesa di Angel Word non verrà riconsacrata, molta brava gente non avrà un posto dove pregare; il fatto che tu sia pentito, non cambia la situazione!
- Però sono ancora il sindaco di questo paese... Ti prego, Frederick, permettimi di rimediare!
- Un modo ci sarebbe - osservò il medico. - Se tu ti impegnassi seriamente, questa volta!
- Contaci - annuì il sindaco sincero. - Tu dimmi solo di che si tratta!

***

Circa alcuni giorni dopo, da che il cantiere attorno alla chiesetta di Angel Word era ormai fermo e semiabbandonato, Jeanie e i suoi amici videro improvvisamente giungere un grosso numero di carri e di persone a bordo.
Vi era praticamente quasi tutto il paese.
Jeanie e Stephen riconobbero diversi volti: il giudice Thompson, l'addetto al telegrafo Wilkins, il direttore della banca Growering... e molti altri ancora.
Primo fra tutti, sventolando il grosso cappello nella mano, il sindaco si accinse a salutare i ragazzi con voce piena di allegria ed entusiasmo.

- Che diavolo gli sarà preso? - si domandò Stephen perplesso.
- Ehilà, ragazzi - esclamò il corpulento primo cittadino, smontando dal carro. - Siamo venuti a darvi una mano, per ultimare questo lavoro!
- Ma, signor sindaco... Ci è stato comunicato che, anche se finiamo di ricostruirla, Angel Word non verrà comunque riconsacrata come parrocchia...
- Ti sbagli, giovanotto - sorrise il sindaco, con una strizzatina d'occhio all'indirizzo del giovane incrèdulo. - Tornando più attentamente sulla questione, a seguito di importanti elementi che ho fatto pervenire personalmente a chi di dovere, le autorità religiose della Pennsylvania hanno cambiato il loro verdetto: Angel Word tornerà ad essere suolo consacrato, per volontà di Dio e della nazione, e vi si potranno celebrare le funzioni regolarmente!
- Oh, grazie, signor sindaco - strillò Jeanie, buttando le braccia al collo dell'uomo.

Il sindaco arrossì vistosamente, tossendo per non darlo troppo a vedere, e subito tornò a concentrarsi sulle direttive da dare ai volontari al suo seguito.

- Il comune si è impegnato ad acquistare anche la nuova campana - spiegò, indicando ai ragazzi l'enorme contenuto di un carro coperto da un telo altrettanto grande.

Come il telo fu scoperto, tutti rimasero a bocca aperta, nel vedere la meravigliosa campana di bronzo che esso nascondeva. Grande più o meno quanto due o tre uomini robusti, e risplendente ai raggi del sole mattutino, era certamente più bella di quanto osassero anche solo sperare.

- Ti piace, Jeanie? - squittì la voce di Robert, come questi balzò giù dal carro per correrle incontro. - Ho aiutato a sceglierla personalmente!

Jeanie cambiò espressione, riducendo gli occhi a due sottili fessure, guardando Robert di traverso e incrociando le braccia.

- Ah, chissà che sforzo avrai fatto - commentò acida.
- Beh, avevo promesso che vi avrei aiutato... non te lo ricordi ?!?
- Già, peccato che non ti abbia visto impugnare neppure un martello!
- Gh... ecco io, veramente...

Stephen e Bill dovettero fare un grosso sforzo, per trattenere le risate.
Malgrado quel divertente momento, infatti, c'era ancora un ultimo importante lavoro da fare. Unendo le forze tutti assieme, indipendentemente dall'età e dal colore della pelle, la gente di Lawrenceville si accinse ad assicurare la campana alle funi e ad issàrla fino alla cima della torre campanaria. Qui un altro piccolo gruppo di persone, assicurando sapientemente i ganci di sostegno, concluse l'opera fissandola in modo che non potesse cadere.
Da lassù, il suono della campana era allegro ed argentino, riecheggiàndo festosamente nel cielo con la sua armonìa.
Padre Wormood fu ben lieto di assolvere gli impegni presi, ripromettendosi di celebrare regolarmente le funzioni settimanali e durante le festività, invitando i fedeli ad entrare lieti nella piccola ma accogliente Casa di Dio.
Attualmente, Mallory era ancora il responsabile religioso di Lawrenceville... Almeno, fino a quando i suoi stessi sostenitori in paese non si fossero poi decisi a denunciare il suo comportamento presso i suoi superiori.
Una volta scongiurato il pericolo di uno scìsma, infatti, le autorità ecclesiàstiche della Pennsylvania non esitarono un istante nel rimuovere Mallory dal suo incarico ed avvalorare quindi la sua scomunica.
Ma anche quando Mallory lasciò il paese tempo dopo, portando con sé tutte le ombre relative alla sua immonda presenza, la piccola chiesina riconsacrata continuava ad infondere una luce ed una radiosità che nessuna altra chiesa più grande poteva assolutamente vantare... E Jeanie e i suoi amici sapevano benissimo il perché.
Quella luce era davvero la chiesa della speranza!

 

FINE

   
 
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