Aspettavo questo momento da anni ormai. Mancavano poche ore e finalmente sarei potuta andare via, avere anch’io una seconda possibilità. Presi la valigia e mi diressi verso l’ingresso. Guardai per l’ultima volta questo posto ,che in questi ultimi anni, mai avevo considerato come casa e uscii. Appena usci vidi il taxi fermo e salii, non mi sarebbe mancato nulla di tutto questo, dopo la morte della mamma e della nonna la vita per me qua era quasi diventata impossibile. Pian piano però scorgendo tutti quei posti famigliari mi passarono davanti così tanti ricordi che una lacrima solitaria mi rigo il viso, la mamma, la nonna e quel papà che un tempo tanto amavo. L’autista mi riscosse dai miei pensieri dicendomi di essere arrivato in aeroporto,  pagai e presi la mia valigia dirigendomi verso l’ingresso. Il mio aereo per Londra sarebbe partito tra poco meno di due ore. Avevo sempre amato quella città fin da bambina, ricordo che mia madre mi fece vedere una foto del Big Ben e me ne innamora così tanto da desiderare e immaginare di poter visitare quei posti così misteriosi ma allo stesso tempo magici. Girovagando per i vari negozi in aeroporto notai un negozio di dischi e lì in vetrina c’era quel disco che io tanto desideravo. Tribute. John Newman. Avevo sentito per la prima volta di sfuggita la sua canzone in radio e da allora mi colpì così tanto la sua voce che me ne innamorai totalmente. Amavo tutto di lui, era stato anche se inconsciamente la persona più vicina a me in quell'ultimo periodo,il più duro . A breve si sarebbe tenuto una delle sue date del tour proprio a Londra e questo era anche uno dei motivi per cui volevo andare lì. Entrai e mi diressi verso il bancone e chiesi al commesso il cd.Era l'ultima copia.In quel momento ero felicissima e per una volta la fortuna aveva girato anche dalla mia parte. Il commesso mi porse la busta, usci e mi diresse verso quella che sarebbe stato, si sperava, un futuro migliore. Passati i controlli m’imbarcai. Dopo poco l’aereo decollò. Non ero mai salita su un aereo ed ero terrorizzata, ero in classe economica, dato che le mie condizioni economico non mi permettevano altro.Avevo impiegato anni per mettere da parte i soldi necessari facendo ogni tipo di lavoro. C’erano bambini che urlavano, persone che parlavano ad alta voce e gente che si lamentava, ma io ero felice. Presi il mio lettore musicale misi il cd, e mi rilassai così tanto che la sua voce mi fece cadere in un sonno profondo fatto di lui e  dei suoi occhi, i più profondi che io avessi mai visto . Mi svegliai qualche minuto prima dell’atterraggio e guardai fuori. Londra. Finalmente il sogno di una vita si stava realizzando ed io non potei che rimanere a bocca aperta.