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Autore: crowning the skulls    01/05/2014    1 recensioni
|73°HG|What if?|Nuovo personaggio|Cinna♥Nuovo personaggio|Johanna♥Finnick|Gale♥Katniss♥Peeta|
Juliette Elaìn è estratta per i 73° Hunger Games. Il suo Distretto, il 7, non è un favorito, ma ce la può fare: dipende tutto da lei. Sarà brava a sopravvivere come con i pennelli?
Andrew Focal è il tributo maschile proveniente dal Distretto 7. Odia Capitol City e l'idea della rivolta lo attrae. Tornerà a casa? E la rivoluzione?
Cinna è il nuovo stilista del Distretto 7. Ribelle, con una grande abilità artistica. Riuscirà a portare a casa almeno uno dei suoi due tributi?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blight, Cinna, Johanna Mason, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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You’re not alone, together we stand
I’ll be by your side, you know I’ll take your hand
When it gets cold and it feels like the end
There’s no place to go, you know I won’t give in
No, I won’t give in
Avril Lavigne
"Keep Holding On"

 

 

 

 

Il treno è molto ampio, fatto di pannelli di tek e di mogano, con grandissime finestre lucide che fanno intravedere un cielo azzurro con delle piccole nuvole bianche, come panna montata. Sono molto belle da vedere, riescono a rasserenarmi per un attimo, come se cercassi la bellezza nell'inferno, negli occhi di un demone, nel fuoco che luccica. Futile speranza.

Venera è al settimo - forse anche di più - cielo. Come fa? O è una brava attrice, o è matta, davvero. Stiamo - forse - per morire, e lei esulta per i suoi piccoli tributi - parole sue -? Cioè... Non ha senso!

Come fanno, a Capitol? Davvero sono tutti così? E saremmo noi i barbari?

La voce di Blight, calma e rassicurante, mi riporta alla realtà.

«Ehy, Juliette?»

«Si... Scusa, Blight. Stavo solo pensando.»

«Mi sa che è meglio se ripeti, Bli'» consiglia, credo saggiamente, Johanna.

«Dicevo, credo che prima di entrare nel vero e proprio allenamento pre-Arena, dovremmo pensare a cosa sapete fare. Anche se non riguarda le armi o altro. Tipo... Sapete suonare uno strumento?»

Alzo la mano. «Al mercato nero ho trovato una chitarra. So suonarla abbastanza bene, ma il mio sogno è d'imparare la batteria e il violino. Ovviamente è impossibile nei distretti» mi interrompo all'occhiata sarcastica di Johanna.

«Come se suonare la chitarra vi possa far uscire vivi...»

«Invece è perfetto,Jo'!» Esulta Blight «Possiamo far leva su questo, alle interviste. La ragazza timida, dolce, che suona la chitarra e so che sai dipingere, vero?»

«Si, certo, ma...»

«Devi conquistare il pubblico, alle interviste. Questa è una buona strategia.»

«Ti ricordo, caro Mentore, che esistono prima la sfilata e gli allenamenti» lo rimprovera nervosa la Mentore.

«Non è un problema. Ho già parlato con Cinna e Smaragdus, gli stilisti. Devo comunicare loro le strategie che stavo scegliendo, così prepareranno abiti che evidenzieranno le loro caratteristiche. Per gli allenamenti, ci stavo arrivando, se mi lasci cortesemente finire di parlare.»

Credo che Johanna abbia capito che Blight abbia ragione, ma accenna solo uno sbuffo divertito. «Va beeeene. Continui, mi scusi» dice, con una smorfia.

«Tu, Andrew? Cosa sai fare? Balli il tip tap? Crei nanetti da giardino?» Continua la ragazza dai capelli a spuntoni. Ha vinto a 17 anni, due anni fa, quindi ora ne ha 19. Non abbiamo molta differenza d'età.

«Veramente sono veloce. Gioco molto a calcio, questo credo sia la causa. Mi piace inoltre intagliare oggetti».

«Ahh. Quindi sai maneggiare un coltello?» Dice entusiasta Blight.

«Si, ovviamente.»

Johanna lancia un coltello, mancando per poco Venera e facendolo infilare in una crepa del legno. Un tiro da 12.

«Facci vedere, Andy!» Dice divertita.

È in disappunto per il nomignolo, ma Andrew prende con un po' di difficoltà il coltello dalla crepa, lanciandolo verso il vagone, dove si infila ma cade dopo poco. Questo è un tiro da 6.

«È pur sempre una base su cui lavorare» ammette Blight, mentre Johanna ghigna, ma noto nei suoi occhi anche della preoccupazione mentre ci guarda.

Pensa che non ce la possiamo fare.

Le farò vedere io.

«Mi passate il coltello? Grazie» chiedo gentilmente.

Johanna si astiene da una battuta ma anzi, sembra interessata mentre me lo porge.

«Fammi vedere cosa sai fare»

Prendo il coltello in mano. È leggero ma non troppo. Ben calibrato... Per essere un coltello da tavola.

Lo lancio, controllando i movimenti.

Non va dove voglio, ma si infila tra la cornice della porta, in oro, e la parete di legno, in una posizione instabile ma non male. Però.

Dopo un lunghissimo silenzio, Johanna parla, sorridente.

«Finalmente qualcuno può sopravvivere, dal 7. Bravi. Andy, quella lama era troppo leggera per te. Con un coltello dalla lama pesante dovresti andare bene: 460 grammi o anche 570. Julie, tu invece dovresti tirare dalla lama. Un 400 gr va bene. Dovresti scegliere le lame più sottili o anche uno stiletto o un pugnale.»

Dopo questo voltafaccia amichevole se ne esce, prendendo un cornetto dal tavolo del buffet e addentandolo.

 

 

 

*****

 

 

Aspetto che gli altri finiscano di mangiare prima di alzarmi, augurando la buona notte a tutti. La conversazione era stata tranquilla. Andrew è tesissimo. Mi ricordo quando lui aveva l'esame per lasciare la scuola un anno prima, vista la sua media alta. Ecco, ora è peggio. C'era il calcio con cui poteva sfogarsi. Ora non più. Non c'è niente più. Tutto finito.

Apro la porta e trovo una bellissima stanza in tek, che mi fa sentire a casa. Mi sento sola, adesso, tra queste pareti, ma a casa, grazie ad Andrew. Riesce a farmi stare a mio agio ovunque. Vorrei essere nel 7. Cosa staranno facendo Twig, mamma, papà, Emily, zia, zio e Sophie?Cavolo, se mi mancano. Li vorrei qui. Ho solo il ciondolo di Emily. Magra consolazione.

Se volessi tornare indietro? Basterebbe scendere alla prossima fermata per il carburante.Ma poi... No, sarebbe morte certa. Diamine, è così ovvio.

Invece se continuo posso farcela. Posso morire dentro, ma posso rivedere la mia famiglia. Be', è tutto un forse. Si tratta di speranza, anche delle più incerte.
E se, per farcela, Andrew dovesse morire? No, non voglio, no... Sto per piangere, ma non voglio
farlo. Mi trattengo. Sento un peso opprimente nel petto.

Mi viene subito sonno. Strano. Sarà la tensione... O forse quelle coperte divine.

In un attimo i miei occhi tristi si chiudono, vedendo il buio e il volto dolce di Twig.

 

 

 

*****

 

 

 

Quando Venera mi viene a chiamare, manca poco a Capitol City. Mi lavo in una super doccia – WOW!- e i miei capelli si asciugano all'istante... Magari fosse sempre così!

Poi penso perché sono qui e mi rimangio tutto.

Ma l'auto-asciugacapelli è forte, quindi è vero che lo vorrei anch'io. Mi vesto con una maglia lunga nera, dei jeans e delle scarpe di stoffa.

Non so che tempo ci sarà a Capitol City, ma non mi sembra una maglia pesantissima, quindi credo possa andare bene. Entro in cucina salutando con una voce un po' stanca. La paura ricomincia ad impossessarsi di me e decido di distrarmi, penso ad altro: il cibo è delizioso.

Cioccolata che non mangio da mesi, cornetti, panini di tutti i tipi, biscotti - la mia droga! - e cereali vari. Frutta, pancetta, uova... Sono impressionata dall'enorme buffet.

Mangio più che posso, poiché devo mettermi in forze per l'arena. Andrew fa lo stesso: ci guardiamo, fissandoci, con il viso sporco di cioccolata, e ridiamo. È strano, la minaccia dell'arena ci sta facendo fare cose assurde. Se ci alleassimo? Siamo già alleati, in pratica. Insomma, due migliori amici. Abbiamo visto e passato troppe cose in comune: la vita nel distretto, in particolare l'amicizia che aveva con Twiggy, come se fosse un suo fratello maggiore. Tutti i momenti passati assieme. Nei boschi, dove lui giocava a palla e io lo dipingevo. E adesso l'arena.

Il mio migliore amico. Il mio unico amico. Con me, nell'arena. Deve tornare a casa. Torneremo insieme, vero? Decido di non pensarci. Ci hanno abituato a lasciare tutto al destino. Così sia, allora.

 

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