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Autore: shithappens    01/05/2014    1 recensioni
"Aveva cercato quegli occhi per mesi e gli aveva visti nelle sfumature del colore del mare, in quelli di uno sconosciuto e si era dannato per averli persi. Ma adesso che finalmente erano suoi, adesso che poteva finalmente ammirare la loro bellezza, una malattia glielo impediva. Aveva visto quegli occhi accendersi, brillare e illuminarsi, ma ora, le lacrime di Ian e quella sua tristezza per lui incomprensibile, avevano riempito quel verde di un vuoto incomprensibile."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi e osservò quelle mani che teneva così saldamente intrecciate alle sue e, come se Ian potesse scivolargli via un’altra volta, le strinse ancora più forte; vide le nocche diventare bianche, le dita chiudersi intorno alle sue e un sorriso appena accennato comparì sul suo volto. Sentiva le braccia di Ian intorno a sé, il suo respiro sul collo e le coperta sopra i loro corpi. Non aveva mai provato quello strano calore nel petto.
Lentamente liberò le sue mani da quelle di Ian e si mise a sedere; guardò il ragazzo dormire, osservò i suoi capelli rossi scompigliati, gli occhi chiusi, le labbra teneramente aperte e con la mano si avvicinò per accarezzargli il volto. Voleva constatare che tutto fosse reale, che finalmente era libero di amare e, infine, voleva far in modo che quel momento non svanisse mai dalla sua mente anche se ripeteva gli stessi gesti da una settimana, ormai.
Non avrebbe mai lasciato che Fiona glielo portasse via per metterlo in un qualche centro di ricovero: ci sarebbe stato lui accanto a Ian, lo avrebbe sorvegliato giorno e notte e sarebbe anche ricorso alla forza pur di farlo alzare o di farlo mangiare. Più lo guardava e più sperava che aprisse i suoi occhi verdi e gli dicesse qualcosa che non fosse “Sparisci!” o “Va’ via!”. Aveva cercato quegli occhi per mesi e gli aveva visti nelle sfumature del colore del mare, in quelli di uno sconosciuto e si era dannato per averli persi. Ma adesso che finalmente erano suoi, adesso che poteva finalmente ammirare la loro bellezza, una malattia glielo impediva. Aveva visto quegli occhi accendersi, brillare e illuminarsi, ma ora, le lacrime di Ian e quella sua tristezza per lui incomprensibile, avevano riempito quel verde di un vuoto incolmabile.
Non sapeva se mai sarebbe guarito, non sapeva se avrebbe mai riavuto indietro lo stesso Gallagher, ma non gli importava: lui era, comunque, al suo fianco e questo bastava.
Prese la coperta da un lembo e la sistemò lentamente sul corpo fragile di Ian come se avesse paura di romperlo in ancora più pezzi. Sentì il suo respiro corto e interrotto, le labbra contratte come se stesse soffrendo, gli occhi che si serravano e le mani che cercavano qualcosa cui aggrapparsi. Si mise sdraiato su un lato con gli occhi chiusi di Ian davanti ai suoi, afferrò le sue mani e le strinse.
Il suo ragazzo stava sempre più affondando nei suoi stessi pensieri, ma lui sarebbe stato la sua baia sicura. Lo trascinò vicino all’incavo del suo collo, con il braccio destro lo abbracciò e, infine, gli baciò la fronte.  Vide le palpebre di Ian rilassarsi, il respiro tornare normale. Stettero diversi secondi a guardarsi e a perdersi l’uno l’altro nello sterile oceano dei loro occhi. Entrambi non avevano nulla, solo mani vuote, cicatrici, alcol e pasticche, ma era sufficiente.
Non dissero niente perché ormai avevano imparato a capire i propri silenzi.
Mickey accarezzò un’ultima volta i capelli di Ian e si alzò, ma non si aspettava che lui parlasse.
Mentre usciva dalla stanza, continuava a sentire nella sua mente quell’unica parola detta con voce rotta.
“Grazie”.
  
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