Fanfic su artisti musicali > Blue
Segui la storia  |       
Autore: BebaTaylor    02/05/2014    1 recensioni
Era difficile per lei non pensare a lui. Difficile come trattenere il respiro troppo a lungo. Sospirò e appoggiò la testa sulla scrivania, sopra al quadernino dalla copertina verde smeraldo che usava come diario.
Sospirò e chiuse gli occhi, lì riaprì e se ne pentì subito. Davanti a lei la foto, quella foto, quella che avevano fatto qualche anno prima.
Lui e lei, vicini, stretti in un abbraccio; sullo sfondo l'oceano Atlantico.
Alison sospirò nuovamente e alzò la testa, lo sguardo sempre fisso sulla foto, sul sorriso di lui, su quelle labbra morbide che avrebbe voluto baciare ancora, su gli occhi blu in cui avrebbe voluto perdersi nuovamente.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan James, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Niente di quanto narrato in questa fanfiction è reale o ha la pretesa di esserlo. È frutto della mia fantasia e non vuole assolutamente offendere la persona in questione. I personaggi originali appartengono alla sottoscritta.


Ocean, blue sky and happiness


Capitolo Undici
Epilogo


 Oggi


Alison borbottò sottovoce e si rigirò nel letto, sbadigliò e tirò le coperte sopra la testa. 
«Mammina...» bisbigliò una vocetta. «Babbo Natale è arrivato!» strillò Emily afferrando la mano che spuntava da sotto la coperta.
Alison borbottò e si rannicchiò ancora di più. «È presto, tesoro. Torna a dormire.»
Emily si arrampicò sul letto, «Mamma!» trillò, «Babbo Natale è arrivato!» esclamò strisciando sul letto, «Andiamo ad aprire i regali!»
Alison sbuffò e sbadigliò. «Lo so, amore, ma sono solo...» si fermò e guardò la sveglia, «le sei. È presto.» mormorò prima di chiudere nuovamente gli occhi.
Emily non si perse d'animo, scavalcò la madre e si mise al centro  del letto. «Papà...» cinguettò scrollando le spalle dell'uomo, «Babbo Natale è arrivato!» ripeté.
«Dormi, Emily.» biascicò lui.
Emily sbuffò e si alzò in piedi. «Alzatevi!» strillò, «Babbo Natale è arrivato!» esclamò saltando sul letto.
Alison sbadigliò e si mise seduta. «Non saltare sul letto.» disse alla figlia. «Sdraiati e dormi ancora un pochino.»
«No!» replicò la piccola e smise di saltare, «Voglio vedere i regali!»
Alison chiuse gli occhi e posò la testa sul cuscino. «Dopo.»
«Mammina... per favore.» pigolò la bambina, «Papà?» domandò girandosi dall'altra parte.
«Credo che dovremmo alzarci.» sbadigliò l'uomo.
«Sono le sei, Duncan!» ribatté Alison voltando la testa verso di lui, sorrise e allungò una mano per sfiorare il viso di lui.
Lui rise e abbracciò la bambina, «Lo so, ma qualcuna è impaziente di aprire i regali, vero?» disse ed Emily rise quando lui le solleticò la pancia.
Alison rise, felice che tutto finalmente andasse per il verso giusto. Emily stava bene, non c'erano tracce dell'incidente escludendo una minuscola cicatrice sul ginocchio. Vivevano tutti e tre insieme da quando la bambina era uscita dell'ospedale.
«Mamma!» esclamò Emily scendendo dal letto, «Papa! Muovetevi!»
Duncan sorrise e si mise seduto mentre Alison raggiungeva Emily e la prendeva in braccio. Le guardò e sorrise ancora di più, gli piaceva quando Emily lo chiamava “papà”, era stata una cosa naturale per la bambina, che aveva iniziato a chiamarlo così da un giorno all'altro; aveva quasi pianto quando si era sentito chiamare in quel modo per la prima volta. Alison non gli aveva mai detto dove era andata quel giorno, quando era letteralmente fuggita dall'ospedale. Lei non gli aveva mai detto nulla e lui non le aveva chiesto niente, Alison ed Emily erano lì con lui e questo gli bastava.
Andò in salotto e ridacchiò quando vide Alison sdraiata sul divano, un occhio chiuso e uno aperto che commentava i regali che Emily le mostrava.
Sotto l'albero c'era una marea di regali —  da parte dei loro genitori, da Tom e sua moglie, regali di Simon, Lee e Antony, della ex vicina di casa di Alison ed Emily —  oltre a quelli che avevano fatto loro due. Duncan ci aveva impiegato più di un'ora per sistemare tutto quanto.
«Vuoi un caffè?» domandò e si chinò per baciare la guancia di Alison, che grugnì quello che sembrava un “sì.” 
«Guarda che bello!» trillò Emily sventolando in faccia a Emily un grosso pupazzo a forma di orsetto bianco, che indossava dei calzoncini e un gilet rosso e verde.
«Molto bello.» mugugnò Alison e si tirò indietro per evitare che i peli dell'orsetto le entrassero nel naso.
«Non lo hai neanche visto!» esclamò la bambina, «Guardalo!» ordinò Emily spingendo l'orsetto verso Alison; lei aprì gli occhi e sbadigliò mettendosi seduta.
«È bellissimo.» disse e sorrise alla figlia, che abbandonò l'orsetto e corse ad aprire un altro regalo. Alison sorrise nel vederla lanciare urletti di gioia, circondata da regali e carte colorate, con un nastro rosso che le pendeva dai capelli spettinati.
Duncan ritornò e le mise sotto al naso una tazza di latte macchiato, lei sorrise e lo ringraziò prima di sorseggiare lentamente la bevanda calda. Duncan sorrise  e si sedette accanto a lei e posò la tazza di caffè sul tavolino.
Emily scartò una grossa scatola e gridò quando vide la grande casa delle Barbie.
«Di chi è?» domandò Alison.
«Di mia madre.» rispose Duncan mentre Emily finì di scartare il regalo per poi alzarsi sulle punte dei piedi e cercare di aprire la grossa scatola di cartone colorato.
«Aiutami!» esclamò Emily voltandosi verso il divano.
«Dopo, piccola.» disse lui, «Ci sono altri regali.»
Emily si voltò e corse a recuperare un altro regalo, lo scartò facendo volare pezzi di carta e la coccarda per il salotto. «Dopo pulisci tu, eh.» mormorò Alison.
Duncan sorrise e sorseggiò il suo caffè. «Va bene.» disse, «Ci siamo fatti prendere la mano.»
«Già.» commentò Alison, «Riusciremo a sistemarli tutti quanti?» domandò pensando alla camera dei giochi, invasa da ogni tipo di giocattolo.
Duncan alzò le spalle. «Credo di sì.» rispose. «Altrimenti potremmo darne qualcuno a mia madre e ai tuoi.» 
Alison lo guardò e inarcò un sopracciglio. «Credi che Emily sia capace di scegliere quali tenere qui e quali portare dai nonni?» domandò ammiccando verso Emily che passava da un gioco all'altro senza decidersi.
«Ehm... effettivamente hai ragione.» sorrise Duncan. «Non li sceglierà mai.» disse guardando la bambina. «Hai fame, Emily?» le domandò, «Vuoi fare colazione?»
Emily annuì e si avvicinò a loro stringendo l'orsetto con in calzoncini rossi e verdi. «Sì.» rispose arrampicandosi sulle gambe di Duncan, lui la prese in braccio e le baciò i capelli. 

Dopo una colazione abbondante e aver liberato il grande salotto da scatole, carte da regalo, nastri e fiocchi, Alison si lasciò cadere sul divano e sbadigliò; dovevano ancora montare la casa delle Barbie e le rotelle alla bicicletta —  regalo di Lee — , e dovevano sistemare il resto dei regali ancora incartati. «A che ora dobbiamo essere da tua madre?» chiese a Duncan che stava sistemando una coroncina sulla testa di Emily.
«Per mezzogiorno.» rispose lui, sorrise alla figlia che trotterellò verso gli ultimi regali. Duncan si alzò e raggiunse Alison. «Abbiamo ancora tempo per prepararci.» disse e le circondò le spalle con un braccio, attirandola a sé e baciandole la testa. Alison si accoccolò contro di lui e gli baciò la guancia, posò la testa contro il suo petto e sorrise guardando Emily. 
«Mamma, questo è per te.» esclamò Emily portando ad Alison un sacchettino color oro; lei lo afferrò e lo rigirò ala ricerca del biglietto ma non lo trovò a parte un cuore rosso su cui era scritto il suo nome.
Lo aprì e tirò fuori una piccola scatoletta blu scuro, la fissò con curiosità poi guardò Duncan; lui le sorrise e mosse la mano, invitandola ad aprire la scatoletta.
Alison posò il sacchetto che dal divano scivolò a terra e aprì lentamente la scatola, quasi come se temesse che potesse uscirne un mostro. «Oh.» mormorò mentre fissava l'anello. «Oh.» ripeté e guardò Duncan.
Lui le sorrise e le prese la scatoletta dalle mani. «Alison, io ti amo.» le disse.
«Ti amo anche io.» sussurrò lei mentre la sua mente si faceva vuota.
«Alison,» riprese a parlare Duncan, «vuoi...»
«Sì!» lo interruppe lei, «Sì, lo voglio!» strillò e gli gettò le braccia al collo, lo baciò e ripeté che lo voleva.
Duncan rise e la strinse a sé, «Non mi hai nemmeno fatto di finire di parlare!» disse. «Alison, vuoi sposarmi?» le sussurrò infilandole l'anello sull'anulare sinistro.
Alison sorrise e annuì. «Sì.» rispose, «Ne sarei felicissima.»
Emily trotterellò verso di loro, in testa una coroncina di plastica, con la mano destra agitava una bacchetta magica, nella sinistra stringeva due ali da fatina. «Mi aiuti?» domandò, Duncan annuì, prese le ali e le montò, aiutò Emily ad indossarle e la fece sedere sulle sue ginocchia.
«Emily, io e la mamma ci sposiamo, sei felice?»
La piccola li guardò e spalancò gli occhi azzurri, «Veramente?» domandò agitando la bacchetta.
«Sì.» rispose Alison.
Emily rise e si girò verso Duncan, «Papa?» lo chiamò e lui sorrise, «Mi aiuti a montare la casa delle Barbie?» chiese, «Dopo andiamo da nonna Fiona?»
«Sì, dopo andiamo da lei.» rispose Duncan, mise le mani sotto le ascelle della piccola e la posò sul pavimento, «Vai in camera, arrivo subito ad aiutarti.»
Duncan la guardò mentre correva agitando la bacchetta, le piccole ali che si muovevano sulla sua schiena. «Vieni?» domandò ad Alison.
«Sì.» rispose lei e sbadigliò, «Ma prima mi faccio un altro caffè.»
Duncan annuì e si alzò in piedi, allungò una mano verso Alison e l'aiutò ad alzarsi in piedi, le posò le mani sui fianchi e posò la fronte contro quella di lei. «Ti amo.» 
Alison sorrise e gli cinse il collo con le braccia, gli sfiorò il collo con la mano e piegò la testa di lato. «Ti amo.» sussurrò prima di alzarsi sulle punte dei piedi e baciarlo.

Sono felice di aver concluso questa storia, ci ho messo quasi un anno ma non importa. Sono felice che sia piaciuta così tanto! Sul serio, non me l'aspettavo. Il finale natalizio a Maggio è un po' strano, ma avevo già deciso così da quando avevo iniziato a scrivere questa storia, la mattina del 9 Giugno, mentre aspettavo che arrivasse il treno per Mestre.
Insomma, la pianto qui e vi ringrazio tutti quanti: chi ha messo la storia in una delle liste, chi ha recensito, chi ha commentato su Twitter e Facebook, chi ha semplicemente letto. Grazie. Barbara.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Blue / Vai alla pagina dell'autore: BebaTaylor