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Autore: Revengel    02/05/2014    3 recensioni
Alle tue ultime parole capii di essere spacciato. Tu avevi già capito tutto, sapevi che ti avrei amato ma che avrei temuto troppo l'inferno per stare con te.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Galahad, Mordred
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maledetto Fato

Solitaria e sperduta, era così la terra in cui viaggiavo ma solitario e sperduto era anche colui che mi aveva reso un peccatore. Sto tornando da te o mio demone e ti salverò,fosse anche l'ultima cosa che faccio.
Cosa vuol dire essere peccatore? Mi hanno insegnato che peccatore è chi non rispetta i comandamenti di dio. Colui che è empio è condannato a scontare le proprie pene all'inferno e io temo un luogo dove bisogna passare un eternità di punizioni. 

Ho sentito cantori narrare d'amore e ne cantavano come se fosse qualcosa di sacro come fosse la loro unica gioia e non come un peccato. Allora perché il clero mi impedisce di amare? Sono convinti che io sia il prescelto, colui che troverà il sacro Graal, ma voglio solo essere libero e finalmente felice.

Non voglio finire all'inferno ma non voglio nemmeno vivere una vita di proibizioni e di fustigazioni. Fin da quando ero un bambino mi hanno insegnato che dio è l'unico degno di essere amato e che per essere degni del suo amore bisognasse essere puri, senza colpe. Cercavo di essere all'altezza ma mi ritrovavo sempre a pensare a come sarebbe stata la mia vita da peccatore, senza regole. Da uomo libero.

Solo tu mi ascoltavi con reale interesse e rispondevi alle mie domande senza darmi del bambinetto destinato a grandi cose. Tutti mi dicevano di starti lontano perché mi avresti infettato con la tua degenerazione ma io ti vedevo con occhi diversi.

Mai guardare nei suoi occhi di ghiaccio perché vi congelerebbero. Mai ascoltare la sua melodica voce perché vi rapirebbe come il canto delle sirene. Mai assaporare le sue apparentemente dolci labbra perché in realtà sono velenose. Vi consiglio di seguire queste semplici regole perché non seguirle sarebbe una condanna, io non l'ho fatto ed ora sono innamorato di quell'angelo della morte dal nome maledetto e dal passato peccaminoso. Mordred come hai potuto sedurmi così? Perché sei entrato nella mia vita in modo così invadente? Perché hai lasciato che mi innamorassi di te in modo così folle? Dovevi proprio odiarmi.

Ricordo quando per pura coincidenza eravamo di guardia insieme al castello, tu eri più bello che mai illuminato dalla suffusa luce della luna. Le stelle in cielo erano luminose come diamanti, ma non erano nulla in confronto a te. Ti misi alla prova e cercai la corruzione nel tuo cuore facendoti domande a trabocchetto a cui nemmeno un sacerdote avrebbe saputo rispondere:

<<  Voi cosa pensate del mio dio, dei peccatori e di ciò in cui il cristianesimo crede?  >>
<<  Sir Galahad, la vostra religione mi è estranea ma credo semplicemente che non sia giusta; ci sono uomini e donne poveri che pregano disperatamente il loro dio di aiutarli e i sacerdoti gli dicono che per essere aiutati serve un offerta, ma ditemi, un dio caritatevole chiederebbe mai soldi a dei poveri martiri? Vedo preti nababbi e panciuti che vivono in un lusso indicibile e figli di popolani ridotti alla fame...questo vi sembra giusto?  >>
<<  ...Quindi credete che sia tutta una farsa?  >>
<<  No, io credo semplicemente che i veri cristiani siano i disperati, i poveri e chi prega per i loro cari e non coloro che si proclamano profeti di dio mentre rubano ai loro sudditi, tutto qua.
Riguardo ai peccatori...credo che il vero unico peccato sia rinnegare se stessi, la menzogna è il peccato più grande  >>


Alle tue ultime parole capii di essere spacciato. Tu avevi già capito tutto, sapevi che ti avrei amato ma che avrei temuto troppo l'inferno per stare con te.

Su di me avevi lo stesso effetto di una pericolosa droga e ogni singola parola che usciva dalle tue carnose labbra erano una melodia che mi stordiva.
Ogni cosa che dicevi diventava una verità per me. Notai che i sacerdoti si beffavano dei popolani e che finita una messa sparivano e ritornavano affaticati con dei soldi in meno. Coloro che un tempo vedevo come la reincarnazione di dio ai miei occhi erano diventati i depravati che erano realmente.
Quei maledetti mi avevano insegnato a temere il demonio e il peccato quando loro erano i primi ad essere diavoli. Ti davano del lurido stregone, del figlio del demonio e del traditore solo perché tu a differenza di noi altri vedevi nella loro mente ciò che c'era veramente, la corruzione.

Desideravo assaporare con un bacio il gusto di lamponi selvatici che tanto amavi, dicevi che erano come ambrosia. Io ho avuto il piacere di assaporarli solo una volta, quella volta, tramite le tue setose labbra. Erano buonissimi, proprio come dicevi tu...e si, erano come l'afrodisiaco nettare degli dei.
Ricordi quella notte, amore mio? La luna era così grande e luminosa, perfino i sacerdoti non potevano nulla contro la notte dei druidi, la notte in cui la dea della terra e il dio del cielo giacciono insieme. Quella fu la notte in cui mi facesti diventare un peccatore ma non te ne faccio una colpa, anzi ti ringrazio per avermi fatto conoscere il significato della parola amore.
Da quella volta mi ignorasti, mi prendesti in giro come facevano Bors e Gawain, mi distruggesti. Non volevi ammettere che anche il freddo e crudele Mordred provava sentimenti, non è forse così? Ti pavoneggiavi con le tue dame poco vestite e molto ubriache, ma quando non eri sotto i riflettori mi cercavi con lo sguardo e nei tuoi occhi c'era desiderio, un desiderio carnale, per me. Immagini anche solo lontanamente quanto soffrissi  a vederti baciare e sedurre donne che per te non erano altro che oggetti? Allora era questo il tuo piano farmi innamorare di te per poi distruggermi rinnegandomi? Quante notti ho passato in bianco a pensare al tuo corpo, un tempo mio, baciato e accarezzato da qualcun altro, ma tu mi amavi e tutte le congetture che mi facevo non erano altro che disperati tentativi per dare una spiegazione alle tue azioni.

Quando ormai non ne potevo più di starti lontano e mi era impossibile resistere al tuo inebriante profumo, ti cercai e ti obbligai a rispondere alle mie disperate domande...

<<  Cosa ti spinge a rinnegare il tuo amore? Vedo il modo in cui mi guardi, mi desideri ed io sono tuo...anima e corpo.  >>
<<  Perché, mio giovane Galahad, ti amo troppo per condannarti ad una vita di rimpianti per aver scelto me e non aver seguito il tuo grande destino. Sarai ricordato come l'unico degno del Graal, colui che lo trovò e donò la pace al mondo se partirai alla sua ricerca...dimmi come posso condannarti a...  >>


Molto probabilmente non saprò mai cosa mi avresti detto perché le mie labbra cercarono voracemente le tue e le trovarono, completando due anime divise riunite in quell'attimo fuggente.
L'unico peccato che ho commesso e di cui mi pento è aver rinnegato il mio amore ed averlo nascosto per così tanto tempo, soffrendo. Amare ti distrugge ma non puoi farne a meno perché ti rende più vivo.

Avevo due scelte: rimanere con te, diventare un peccatore e deludere chi credeva nel mio destino, oppure potevo partire alla ricerca di quella maledetta coppa che aveva segnato la mia vita. Scegliere la seconda opzione fu lo sbaglio più grande della mia vita. Non so perché scelsi un calice a te, non lo capirò mai...forse l'ho fatto per mio padre che si inginocchiò al mio cospetto e mi pregò di partire, piangendo.

Sapevo che mi amavi anche tu e che soffrivi di questo amore impossibile...la mia partenza fu il colpo di grazia che ti fece odiare chi lo rendeva inaccettabile. Proclamasti guerra al nostro re nonché tuo padre, ai nostri compagni e all'intera Camelot, perché eri convinto che la colpa fosse loro se ero partito.

Da quando sono in viaggio ho incontrato pochi veri profeti e gli ho chiesto che cosa pensassero dell'amore e sai cosa mi hanno risposto? Mi hanno detto che non bisogna negare un amore così forte perché le nostre anime sono destinate l'una all'altra e che niente e nessuno può dividerle perché dio vuole così.
Sicuramente chi verrà dopo di noi e fantasticherà sulle imprese eroiche dei cavalieri di Camelot non si immaginerà mai che io, Galahad, figlio di sir Lancillotto , come mio padre non trovai il sacro Graal per amore, perché scrivere di un giovane puro corrotto da un sentimento così intenso sarebbe scempio.

Ed ora sono in viaggio verso Camlann, dove mi è giunta voce ti trovi. Ti dirò che ti amo e che se amare significa essere peccatori io sono felice di esserlo perché tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Tu, figlio bastardo del grande re Artù Pendragon, tu, che vieni definito scempio e vieni visto come la reincarnazione allo stato puro dei peccati; tu sei il mio angelo, la mia salvezza, la mia vita, tu Mordred,  nessun altro. Ti dirò che sei più importante di qualsiasi punizione divina. Noi possiamo combattere quel maledetto fato perché siamo noi gli artefici del nostro destino.
  
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