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Autore: _Maisha_    02/05/2014    1 recensioni
"Ma finché non vedi una persona così importante nella tua vita esalare l’ultimo respiro, finché non senti quel cannone sparare, ti rimane dentro ancora speranza. John mi sta insegnando a governare la speranza, a sfruttarla per pensare in positivo. Mi sta insegnando a essere forte, e devo esserlo, saprò esserlo."
Prima classificata, "Il contest dei libri non letti" di M4RT1.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maysilee Donner, Mr. Everdeen, Mr. Mellark, Mrs. Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm not good at this anymore.

 

“And I remember all those crazy thing you said,
you left them running through my head,
you’re always there, you’re everywhere,
but right now I wish you were here.”




 

12/04/2232

Sto cercando di fare i compiti ma non riesco a togliermi John dalla testa. Continuo a pensare alla nostra conversazione. È un piacere farsi ossessionare da qualcosa che è, beh, piacevole.
E la sua voce è più che piacevole. Voglio dire, chi se lo sarebbe mai aspettato che un ragazzo del Giacimento potesse cantare così bene?
Andiamo, Mary, stai parlando di John Everdeen! Ti stai creando castelli in aria. Non è che perché ti ha solo rivolto la parola ora vi sposerete!
Anche se…
Se non è interessato a me perché mai mi ha parlato con una scusa tanto stupida quanto quella di studiare insieme botanica, pur sapendo tutto il Distretto quando sia bravo con le piante? Perché mi ha addirittura cantato una canzone? Ed era romantica. Insomma, un ragazzo tutto lavoro e caccia illegale e “io sono ribelle e voi no” perché dovrebbe cantare una canzone dolce a me?
Forse sto delirando... e forse dovrei decidermi a dare una possibilità a Christopher Mellark, è della mia zona, ha un discreto guadagno e piace ai miei genitori. Ed è anche carino. Più o meno.

 

 

 

26/03/2233

Quando mia madre mi ha regalato questo diario aveva esplicitamente detto che mi avrebbe aiutato ogni giorno ad esprimere i miei pensieri e invece l’ho lasciato nel cassetto per un anno intero. Devo dire però che leggere delle mie folli idee su Chris mi fa rabbrividire.
Non mi ero creata nessuna immagine fittizia, quel giorno, quando John mi parlò. Aveva cantato per me non per prendere in giro la minuta biondina figlia del farmacista, ma perché davvero gli piacevo.
Suppongo che non dimenticherò mai quella canzone. Dopotutto, è stata l’input per la nostra storia che ormai va avanti da cinque mesi. È così bello stare con lui. Nonostante le mie amiche, o presunte tali, affermino che è un povero sempliciotto io sono ben consapevole della meraviglioso mondo che nasconde dietro quelle mani da lavoratore. Ora come ora, nonostante abbia ancora quindici anni, credo che sia il ragazzo, l’uomo della mia vita. Credo di essere innamorata dei suoi capelli scuri, delle sue braccia forti, della sua mascella squadrata e del suo sorriso così rude che fa quasi male. Credo di amare ogni cosa in lui.
O forse sto delirando, di nuovo, proprio come un anno fa.

 

 

 

13/07/2235

Sono cambiate tante cose in due anni, tuttavia nessuna mi ha fatto pensare di prendere questo diario in mano, nessuna era così importante. Ma oggi ho dovuto. Sono stata costretta a rispolverare queste pagine, a malincuore. Scrivo non per gioire di qualcosa, stavolta. Scrivo perché è il dolore che mi spinge a farlo, per sfogarmi, proprio come diceva mia madre.
Maysilee è morta.
La mia migliore amica si è spenta. Forse abbiamo una possibilità di vittoria, quest’anno, grazie a Haymitch, ma che importa? Lei ormai non c’è più. Mi ha lasciato un incredibile vuoto dentro. Eppure quando l’ho salutata sapevo che non sarebbe tornata, o almeno, lo immaginavo. Ma finché non vedi una persona così importante nella tua vita esalare l’ultimo respiro, finché non senti quel cannone sparare, ti rimane dentro ancora speranza. John mi sta insegnando a governare la speranza, a sfruttarla per pensare in positivo. Mi sta insegnando a essere forte, e devo esserlo, saprò esserlo anche per la sorella di May. È così fragile e piegata, quasi spezzata dal dolore…
In fondo una guaritrice deve curare anche le anime. Riuscirò a combattere anche per lei.

 

 

 

18/06/2244

Leggere della morte di Maysilee dopo tutti questi anni fa ancora male.
Non fa piangere o deprimere, è più che altro una sorta di morsa allo stomaco, uno stringersi del cuore.
Mi manca ancora.
Sarebbe felice di sapere che sua sorella ha sposato il sindaco e che sta per partorire, un po’ meno per le sue condizioni di salute, quelle emicranie che la costringono a letto tutto il giorno.
Sarebbe contenta anche di sapere che ho sposato John e che dal nostro amore è nata la mia bambina, Katniss. Un po’ le somiglia, ha la sua stessa pelle olivastra e gli stessi occhi chiari.
Sarebbe stata una buona madrina, o forse no, pazza com’era. Le avrebbe insegnato quegli scioglilingua indecifrabili che provava a far ricordare ad ogni persona che incontrava e anche mia figlia avrebbe perso la testa dietro a lei e ai suoi viaggi ad occhi aperti.
Forse ne avrei bisogno io, di uno di questi viaggi, di quelli che mi faceva fare ogni volta che mi sentivo giù. Forse fino ad ora sono stata un po’ troppo roccia e troppo poco pane, come diceva lei:  “Mary, tu sei come una pagnotta della panetteria dei Mellark, sei dolce e soffice e genuina, ma una volta dura potresti guastarti e non piacere più a nessuno”.
Ora sono una madre e amo mia figlia, mio marito, la mia casa piccola e spoglia del Giacimento, la polvere di carbone che si posa sul pavimento quando John ritorna da un’altra estenuante giornata. Forse è ora che la roccia si sciolga, forse è ora di smetterla di lottare e di lasciarsi solamente andare e vivere, almeno per un po’, con il sorriso sul volto e non uno scudo tra le mani.

 

 

 

24/02/2245

 

John è morto da un mese. È strano come questo diario alterni vicende di vita, d’amore, con morte e distruzione. Mancano ancora molte, moltissime pagine alla fine, eppure mi sento vuota, proprio come sono destinate a rimanere loro. Non riesco neanche ad alzarmi da questo letto e prendermi cura di Primrose. Katniss, d’altro canto, è identica a suo padre. Così autonoma. Più la guardo e più il mio cuore si pietrifica dall’interno. Mi ricorda così tanto lui… soprattutto quando canta per Prim, per farla dormire nonostante lo stomaco urli per il cibo che manca.
Da quando l’ho sposato la mia vita non è stata quelle di una regina in un castello sfarzoso. Ma ero la regina del cuore di mio marito e lui il mio re. Il nostro amore bastava a mandare avanti questa famiglia, ma ora che lui non c’è… mi ritrovo a essere serva in quello stesso sogno. Pulisco un pavimento dove non c’è più cenere, ma solo tavole piatte e scardinate.
Katniss prova a svegliarmi, ma invano. Sono immobile. Sto lasciando che tutto quello attorno a me muoia. Che si posi su quel pavimento ormai troppo vuoto.
Ho lasciato che la roccia si liquefacesse e ora sono di nuovo pane. Ma sono rivoltante, piena di vermi, inutile e disgustosa. Insipida senza quella voce calda a risuonarmi nelle orecchie, senza quelle battute pessime e quegli abbracci rari e infiniti.
Ho bisogno di più di una mano di bambina per alzarmi da questa frana, non so più essere forte. Vorrei fossi qui, vorrei foste qui entrambi. John, Maysilee, eravate voi la mia roccia, io ora cosa sono? Quello che temevo di più, polvere, fragile polvere. Una maceria vivente.

















Martina's diary: Come anno ho ipotizzato il 2200 circa perchè HG è ambientato in un mondo post apocalittico, ma neanche troppo lontano. Quindi più o meno mi è sembrata una data fattibile. Per quanto riguarda i personaggi, se non fosse chiaro, ma ne dubito, Mrs. Everdeen è Mary, la narratrice. John è Mr.Everdeen e Christopher Mellark è il padre di Peeta. Se siete arrivati fino a qui forse la storia vi è piaciuta... FORSE. In ogni caso una recensione fa sempre piacere. 
Dovendo questa shot partecipare a un concorso, vi erano vari prompt da rispettare: diario (immagine), "wish you were here" - Avril Lavigne (canzone), la prima frase della storia, tratta dal libro "mi chiamo Chuck".

  
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