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Autore: rainicornsan    02/05/2014    0 recensioni
Prequel di 'Lollipop!'.
Questa storia fa parte della serie 'When Michael met Mark'.
Dal testo:
Comunque, Michael odiava stare in casa da solo, così si constrinse a 'muovere il culo', come lo rimproverava allegramente Anna, e ad uscire.
Passeggiò a lungo, stringendosi in un leggero cappotto contro la brezzolina già gelidamente sferzante di settembre e beandosi della vista delle foglie secche a terra, del loro scricchiolio familiare al suo passaggio.
Gli piaceva l'autunno. Era qualcosa di vecchio e saggio.
(...)
E subito notò un ragazzo che sfrecciava con le dita sui tasti di un pc, interrompendosi a tratti per bere un sorso dalla tazza che reggeva con una mano.
Era appollaiato sulla sedia di due tavoli alla sua destra.
Michael quasi spalancò la bocca.
Era semplicemente meraviglioso.
(...)
Anna gli diede una pacca amichevole sulla spalla.
"Ti porto a casa ora e mi faccio anche dare una mano.
Sai com'è, prima che diventi peggio. Non vorrei spaccarmi le ossa sotto la tua fanciullescamente gracile corporatura.".
"Non voglio te. Voglio lui." piagnucolò Michael.
_____________________________________________________________
Non c'è niente di più devastante di un ragazzo testardo curioso e un po' innamorato.
|preferita da 3|seguita da 8|
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'When Michael met Mark'
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Salve a tutte le donzelle (e se ce ne sono, un saluto pure ai donzelli :D) che leggono la mia ff ❤
Vi ringrazio tutti moltissimo per le recensioni, l'aggiunta alle preferite, seguite e ricordate, e anche a chi legge silenziosamente.
Inoltre mi scuso moltissimo per l'attesa...
Mi vergogno D:
Seriously, non ho parole per chiedere venia :(
Ad ogni modo, considero questo l'ultimo vero capitolo. Quanto al prossimo, pubblicherò un epilogo.
Piccola nota: il titolo del capitolo l'ho preso da una parte di
 Amaranth (Nightwish), canzone che trovo bellissima, personalmente.
Buona lettura ❤




Michael si sedette di scatto.
Grugnì, scoprendo le spalle a pezzi e la bocca impastata.
Scollò faticosamente le palpebre fra loro, scoprendo di essere nello stesso posto in cui si era addormentato.
Ovvero nella SUA casa.

Aspettò di mettere a fuoco il tutto, per essere sicuro di non avere sognato.
Ma sì, quello era il letto violetto.

C'era steso sopra fino ad un attimo fa.

Poi quella bella pianta sul comodino, la parete azzurro cielo e cose del genere.

Sentì un lieve colpo sulla schiena.
Gentile e quasi debole.

Si voltò e gli sorrise: " 'Morning...".

Mark si passò una mano fra i capelli, sbadigliando appena.

"Come stai?" chiese Michael, apprensivo.
"Bene..." sorrise a sua volta, per poi corrugare la fronte.
"Mal di testa?".
"Già.".

Dopo qualche secondo, Michael cominciò a sentirsi sempre più in imbarazzo.

E di certo non lo aiutava Mark, che lo stava scannerizzando come se lo vedesse per la prima volta.
Non sapeva perché, ma lo stava facendo.

"...Cosa facciamo?" domandò ad un certo punto in un sussurro.

"Mah... Pensavo di sprecare la giornata a letto...".

Gli aveva sorriso ancora. Era bello vederlo fare per lui.

Si era sognato per mesi il momento in cui, in qualche modo, lui l'avrebbe preso in considerazione.
Beh, non era quello che immaginava, ma ci si poteva lavorare.

Non si era ancora chiesto come ci fosse arrivato, in tutto il flusso di emozioni che lo aveva attraversato in quei soli dieci minuti.
I ricordi affiorarono quasi all'improvviso...


Anna gli aveva fatto l'occhiolino, salutandolo da lontano e tornando alle sue chiacchiere con una Allison non del tutto sbronza,
ma molto vicina a raggiungere il punto di non ritorno.
Chissà perché, quando c'era lei ad una festa, tutti finivano ubriachi.

Già, chissa perché...

Michael borbottava sotto voce improperi.

Non si sentiva soddisfatto, nonostante Mark fosse più vicino che mai, facendolo adattare ad una sorta di atmosfera romantica.
Se romantica si poteva definire portare il suo bello fuori da un locale, ubriaco.
Tra parentesi, pesava un casino.

Inoltre la sua coscienza non gli consentiva di baciarlo o fargli qualunque altra cosa in quelle condizioni; sarebbe stato come approfittarsene.
Anche se sembrava che fosse proprio Mark a volersi approfittare di lui.

Pareva che il suo nuovo scopo vitale non fosse altro che cercare più contatto fisico, più pelle da abbracciare e più capelli in cui affondare il volto.
Ovviamente Michael lo aveva tristemente attribuito alla sua crisi con Allison e al suo stato di ebbrezza.
Ed era doloroso avere quello che voleva, ma allo stesso tempo non averlo completamente.

Ricordava vagamente un viaggio nella macchina di Mark. Guidava lui.
Beh, sempre meglio che il Mr Comatoso1 seduto al suo fianco, anche se comunque quel po' di Vodka che aveva bevuto si faceva sentire.
Per quanto lo riguardava Mark era totalmente fuori gioco; non faceva altro che ridacchiare quando lo vedeva schiacciare il piede
sull'accelleratore o cambiare marcia.

Poi veniva la chiave per entrare nel suo appartamento insieme al tipico senso del dovere che lo spingeva, sin da bambino,
ad aiutare gli altri, e che in quell'occasione lo aveva obbligato a stare con Mark per la notte.

La sua memoria finiva lì, anche se in qualche modo doveva pur esserci finito a petto nudo nel suo letto.
E quella confidenza che si prendevano con lui, poi?
Con un po' di fantasia si poteva immaginare cosa fosse successo, ma Michael non voleva considerarlo.
Lo trovava troppo scontato e -accidenti!- era perfettamente in grado di controllarsi.
Anche se era semi ubriaco. E c'era un Mark da stupro che ci provava deliberatamente con lui.

La risposta si fece attendere pochi secondi:
"Come stai?".
"Perché?".
"Sai... Il sedere...".

Michael si voltò verso di lui, con gli occhi sgranati e le guance rossissime.

Dopo qualche secondo in cui lo fissò perplesso, Mark si rese conto della gaffe e replicò:
"Cioé... Ieri sei scivolato sul tappeto entrando...".

Michael tirò un lieve sospiro:
"Non me lo ricordo...".
"Sembra proprio che tu hai più memoria di me che avevo bevuto meno di tre bicchieri!" scherzò infine per stemperare l'aria.

Riappoggiò la schiena al suo fianco, faccia contro faccia.
Si perse come al solito nei suoi occhi, lasciandosi sfuggire un'espressione velatamente meravigliata.
Quando li vide più vicino trattene automaticamente il respiro, irrigidendosi.

Mark gli diede un bacio piccolo, giusto uno sfiorarsi di labbra, che lo stupì più di ogni altra cosa.
Evidentemente, dalla sua disinvoltura, non era il primo.

"E' già successo?". Si sentì molto stupido chiedendolo.

Lo vide annuire.
"Non ti ricordi proprio niente, uh?" ridacchiò imbarazzato.

"No.".

"Beh... Siamo entrati in casa.
Hai farneticato qualcosa sul fatto di un possibile vomito e mi hai tolto la maglia.
Poi, beh... Penso che tu mi abbia baciato.
Ma non ne sono sicuro, eh!".

Capendo che lo stava prendendo in giro, si lasciò sfuggire una risatina quasi isterica.
Se fosse stato uno spettatore esterno, probabilmente si sarebbe trovato estremamente patetico.

"Perché siamo a letto insieme?" si informò cercando di avere l'aria meno sconvolta possibile.

"Non abbiamo fatto niente, se te lo chiedi.
Però penso di aver provato a traviarti!" rise Mark.
Non aveva mai conosciuto nessuno così.
Non sembrava sconvolto dalla possibilità di essere gay e di baciare un ragazzo e in più trattava l'argomento con estrema allegria, e, volendo, anche un po' di malizia.

"E ora che si fa?".

"Te l'ho già detto, ho intenzione di stare a lett-" parve capire ciò che intendeva.
"Oh. Io... Lo farò.".

"Cosa?".

"La lascerò.".

Michael sospirò contento, accarezzandogli una guancia lentamente.



1= Altro chiaro riferimento al mio amatissimo Supernatural. Potrei aggiungerei 'Castiel as Mr Comatose', ma non lo faccio.
OK, basta :D
   
 
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