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Autore: Justice Gundam    03/05/2014    2 recensioni
Storia parallela a Best Wishes Reload. Mentre Ash e i suoi compagni proseguono la loro avventura ad Unima, una crisi inaspettata colpisce l'arcipelago di Oblivia. Per risolvere la crisi, viene mandato da Sinnoh un gruppo di giovani ma esperti allenatori per indagare sugli attacchi della nuova organizzazione criminale, i Bricconieri, e scoprire quali siano i loro piani. Riusciranno a risolvere questo caso? [Personaggi: Marisio, Demetra, Chicco, Matilde, Risetta]
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Islands Of Light-002

Pokemon: Islands Of Light

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 2 - Problemi ad Oblivia

Pochi minuti dopo il loro incontro, Camilla e i cinque membri del gruppetto di allenatori stavano bevendo un tè assieme nella grande stanza che la bionda Campionessa usava per accogliere gli ospiti. Come sempre, l'accoglienza era ottima, e Camilla faceva sempre in modo che i suoi ospiti si sentissero a loro agio, e fossero tranquilli e rilassati in vista del problema che stavano per discutere.

"Come sempre, signorina Camilla, l'accoglienza è perfetta." commentò Marisio, sorseggiando il tè di marca pregiata che la Campionessa di Sinnoh aveva versato loro. "Ma... immagino che non sia stato esattamente per il piacere di prendere il tè con noi che lei ci ha convocati qui con tale urgenza."

"Decisamente no." affermò Camilla, appoggiando la sua tazzina di porcellana ormai vuota sul tavolino basso attorno al quale lei e i suoi ospiti erano seduti. Matilde stava intingendo un biscotto nel suo tè, senza badare troppo all'eleganza, mentre Chicco aveva svuotato la sua tazzina in un unico sorso... Risetta e Demetra, invece, sembravano un po' più attente alle buone maniere, e prendevano il loro tè a sorsi piccoli, appoggiando la tazzina sul piatto dopo ognuno di essi. Tuttavia, ognuno di loro stava molto attento a quello che Camilla aveva da dire, e in particolare adesso che Camilla stava per arrivare al punto cruciale.

La bionda Campionessa prese un altro sorso di tè, come se volesse prendersi un attimo di tempo per organizzarsi il discorso, e poi chiuse gli occhi e prese un bel respiro, decidendo che era il momento di chiudere i preamboli e giungere al dunque. "Molto bene, signori. Fatto i dovuti saluti, passiamo al motivo per cui vi ho convocato. Come sapete bene, la Lega Pokemon di Sinnoh ha molti contatti, non soltanto con le Leghe Pokemon degli altri continenti vicini, ma anche con luoghi come Unima, Kalos... e altri continenti minori, che normalmente, quando si parla di competizioni ufficiali di Pokemon, non vengono neanche menzionati. Tuttavia, il fatto che tali luoghi non abbiano una Lega Pokemon riconosciuta, almeno per adesso, non significa che non abbiano la loro importanza nei rapporti tra le nazioni. Avete mai sentito parlare... del continente di Oblivia?"

Tutti fecero silenzio per qualche secondo, evidentemente sapendo bene di che luogo Camilla stesse parlando... tranne Matilde che alzò una mano per fare una domanda. "Ehm... in realtà Matilde non sa molto di questo posto..." disse, un po' timidamente. "Matilde sa che si tratta di un continente formato da tante isole, e che è l'origine di molte leggende, ma a parte questo..."

"Tranquilla, piccola Matilde, non ti preoccupare per questo." disse gentilmente Camilla, accarezzando la testa della bambina dai capelli rosa. "Sono qui appositamente per spiegare le cose come stanno nel caso ci fosse qualcuno di voi che ne avesse bisogno. Molto bene... Oblivia è un continente che dovrebbe più che altro essee definito un arcipelago, composto da varie isole. Si tratta di un luogo in cu abbondano le rovine e i reperti archeologici, fatto che lo rende di particolare interesse per chi, come me, fa dell'archeologia un hobby o un lavoro. So per certo che in passato, in varie isole di Oblivia sorgevano templi dedicati a Pokemon divini molto importanti, come ad esempio Arceus. Ancora oggi, nelle isole che forman questo continente, si possono vedere molti monumenti dedicati a questi Pokemon Leggendari."

"Molto interessante." affermò Demetra, ascoltando con attenzione assoluta il discorso della Campionessa. "E... immagino che il problema per cui siamo stati chiamati riguardi proprio questi monumenti, o i resti dei templi di cui lei ci parlava prima."

Camilla annuì con un lieve sorriso. "Precisamente. Ha proprio centrato il punto, signorina Demetra." rispose. "Di recente, delle persone estremamente sospette e di dubbia onestà hanno cominciato ad infestare i siti archeologici di Oblivia, allontanando con la forza tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze, e usando Pokemon particolarmente ben addestrati per derubare archeologi elavoratori di quello che hanno trovato. Si tratta di un gruppo di fuorilegge chiamato Bricconieri, che effettivamente hanno operato nel continente già da molto tempo... ma che solo di recente hanno cominciato a mostrare maggiore organizzazione e decisione. I Pokemon Ranger operanti in quella regione sono stati allertati per fermare questa recrudescenza di azioni criminose, ma dubitiamo che possano riuscire da soli a contenere le loro attività. I Bricconieri si sono diffusi in maniera capillare in tutte le isole dell'Arcipelago di Oblivia, rubando reperti e catturando Pokemon... e l'organizzazione al momento non è dotata delle risorse necessarie per coprire l'intero arcipelago e fermare i Bricconieri. Si sospetta che quesa organizzazione adesso risponda a qualcuno, che li aiuta a coordinare i loro attacchi e fa in modo che essi concentrino i loro sforzi su obiettivi specifici, rendendoli ancora più difficili da ostacolare."

Camilla fece una pausa, prendendo un sorso di tè in modo da inumidirsi un po' la bocca. "Il consiglio dell'isola di Regiobaleno, una delle più grandi isole dell'Arcipelago di Oblivia, ha recentemente inviato alla Lega Pokemon di Sinnoh una richiesta di aiuto, chiedendoci se fosse stato possibile inviare degli allenatori di comprovata abilità e forza morale, in modo da assistere i Pokemon Ranger nelle loro indagini. Immediatamente, ho pensato a voi, che avete dimostrato più volte la vostra abilità nel corso dell'ormai risolto caso del Team Vicious. Questa è la missione che vorrei affidarvi, se la accettate. Recarvi nel continente di Oblivia e dare una mano ai Pokemon Ranger di quella regione, in modo da scoprire chi sia il burattinaio che manovra i Bricconieri, e tagliare tutti i fili. Siete disposti ad accettare questo incarico? Vi avverto fin da subito che potrebbe rivelarsi pericoloso, e sicuramente non sarà una missione di tutto riposo."

"Certo, questo lo si può capire." affermò Marisio, appoggiando sul tavolino la tazzina di tè ormai vuota. Con attenzione, ripose in essa il cucchiaino argentato, e poi si appoggiò allo schienale della poltrona, come per riflettere sulle informazioni che aveva appena ricevuto. In effeti, non poteva dire che la missione che stavano affidando a lui e ai suoi compagni suonasse facile. Tuttavia, dopo aver visto il Team Vicious e il Team Galassia, ed essere riuscito a sopravvivere senza troppi problemi al confronto con entrambi, Marisio non vedeva come mai avrebbe dobuto avere problemi con quest'altro gruppo, che non dava l'impressione, almeno a sentire quello che diceva Camilla, di essere altrettanto organizzato o feroce. E comunque, come Guardiano dell'Aura, Marisio aveva ben chiaro quale fosse il suo dovere. Lui e il suo Lucario si guardarono negli occhi per qualche attimo, comprendendosi a vicenda senza neanche bisogno di leggersi nel pensiero a vicenda... e subito dopo, Marisio e il suo Lucario guardarono verso Camilla ed annuirono.

"Molto bene, signorina Camilla. Può contare sul mio aiuto e su quello dei miei Pokemon." affermò il giovane Guardiano dell'Aura. Lucario fece un cenno affermativo con la testa, confermando quello che aveva detto il suo allenatore.

Risetta appoggiò a sua volta la tazzina sul tavolo. "Mi associo."

"Anche Matilde vuole venire!" esclamò la bambina dai capelli rosa. "Matilde è curiosa di vedere com'è il continente di Oblivia, e poi non può lasciare isuoi amici a combattere da soli! Chicco, Demetra... venite anche voi, vero?"

"Naturalmente, piccola amica mia." rispose Demetra, per poi guardare verso Camlla e fare un cenno di assenso con la testa. "Parteciperò anch'io a questa missione. Credo che sia giusto che gli abitanti di Oblivia possano dormire sonni tranquilli senza preoccuparsi di quello che questi Bricconieri stanno tramando. Chicco, tu che cosa ne dici?"

Il giovanotto dai capelli rossi ghignò con sicurezza e si mise a posto i capelli. "Beh, se voi davvero pensate che me ne starò qui buono buono, e lascerò a voi tutto il divertimento, allora è il caso che vi facciate dare una controllata al cervello!" rispose. "Ovvio che partecipo! Quando si parte per questo nuovo continente?"

Camilla sorrise di gratitudine, sapendo che poteva sempre contare su quel gruppo di audaci allenatori. "Non appena tutti i preparativi saranno stati ultimati." Affermò. "Penso proprio che già domani pomeriggio potrete partire. Il volo privato che ho fato preparare vi farà arrivare a Solfonia, la più grande isola della regione, dove i Bricconieri sono in questo momento particolarmente attivi, e dove potrete rivolgervi al quartier generale dei Pokemon Ranger di Oblivia. Sono sicura che sapranno appoggiarvi in manera adeguata. Per stanotte, sono già state preparate delle camere per voi nell'ala ospiti. Se ci sono domande, dubbi o incertezze, sentitevi liberi di chiedermi tutto quello che volete!"

"Grazie, signorina Camilla. Apprezziamo molto la vostra disponibilità." affermò Marisio, inclinando in avanti il suo cappello. "Stia pur certa che faremo del nostro meglio per risolvere il problema e assicurare alla giustizia i Bricconieri."

"Immagino che dovremo portare i nostri Pokemon più forti per questa missione." affermò Risetta, dando un'occhiata alle cinque Pokeball che aveva con sè, contenenti ognuna uno dei suoi combattenti migliori.

Camilla annuì lentamente. "Questo viene da sè. Non so molto dei Bricconieri, ma è meglio essere ben preparati." affermò. "Bene... detto questo, credo di potervi mostrare le vostre stanze. Se voleste seguirmi, prego..."

Dopo aver messo da parte le tazzine vuote di tè, i cinque allenatori di alzarono, seguendo Camilla mentre quest'ultima si alzava e li conduceva alle camere che erano state loro assegnate...

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La notte era giunta in fretta, dopo una cena abbastanza veloce, una passeggiata tutti assieme nel cortle della sede centrale della Lega Pokemon, e una doccia giusto per rilassarsi come si deve prima di andare a letto. Ora che si stava avvicinando l'ora di dormire, tutti e cinque gli Stat Trainers si erano ritirati nelle rispettive stanze... e nella camera delle ragazze, Matilde dava l'impressione di stare divertendosi un sacco!

"Hahahahaaa! Che bello! Guardate che letti che ci hanno riservato!" rise la bambina dai capelli rosa, già pronta per la notte: si era messa un grazioso pigiama rosa fucsia, dello stesso colore dei suoi capelli, a maniche e pantaloncini corti. Si era sciolta i capelli dalla code nelle quali li teneva legati di solito, lasciandoli scendere lungo la schiena e fino quasi alle ginocchia. "Heheheheee... non so voi, ragazze, ma io sono davvero eccitata! Stiamo per andare ad Oblivia! Non sto più nella pelle, ho una voglia matta di vederlo!"

Risetta sospirò, mentre sedeva davanti ad uno specchio, con addosso la sua camicia da notte nera con i pizzetti bianchi, e aspettava che Demetra finisse di pettinarla. "Come mai così euforica, Matilde?" chiese la ragazzina mora, mantenendo il suo solito tono piatto e disinteressato. "Non nego che dia l'aria di un bel posto, ma ricorda che siamo lì per svolgere una missione importante. Non avremo molto tempo per guardarci in giro."

"Oh, non essere così rigida, Risetta!" disse Demetra, accarezzando i capelli alla mora, che sospirò stancamente, ormai abituata al fatto che la Stat-Trainer dai capelli verdi facesse un po' da mamma al resto del gruppo. A volte, quando stava con loro, Risetta aveva l'impressione che facessero parte di una strana famiglia - Marisio era il papà serio e coscienzioso, Demetra la mamma affettuosa, e lei, Chicco e Matilde erano i tre fratellini. "Certo, ci è stato affidato un compito importante, e non dobbiamo dimenticarcene, ma questo non significa he non ci sarà spazio per un po' di leggerezza e di divertimento, non credi anche tu?"

Risetta alzò le spalle. Proprio non ce la faceva a contraddire Demetra quando lei la metteva su questo piano. "Va bene..." mormorò, dando un'occhiata alle sue compagne. Matilde, che evidentemente non aveva ancora esaurito l'energia, si era messa a fare salti e capriole sul letto che le era stato assegnato, mentre Demetra, che aveva appena finito di pettinarle i capelli, si stava preparando a sua volta per la notte. Indossava una camicia da notte verde chiara che si intonava bene con i suoi capelli smeraldini, in quel momento sciolti dalla lunga treccia nella quale li teneva di solito legati - Risetta si chiedeva quanto ci mettesse Demetra ogni giorno a legarseli così - e un paio di pantofole rosa con sopra disegnato un volto sorridente di un Jigglypuff. La stanza stessa era molto carina e confortevole, abbastanza grande da permettere alle tre allenatrici di avere ognuna il suo spazio. Tre letti coperti da un morbido e caldo piumone, erano stati disposti sul lato sinistro della stanza, ognuno abbastanza da far stare almeno due persone, e sui muri della stanza erano poste delle lampade che sembravano delle lanterne cinesi, che diffondevano una luce calda e soffusa in tutta la stanza. In fondo alla camera si trovava una porta a vetri variopinti che portava al bagno, ancora un po' opaca per il vapore, e lì vicino, un grazioso tavolino in cristallo con alcune sedie disposte ordinatamente attorno ad esso, al cui centro si trovava un vaso di vetro blu con delle rose rosse, e sul quale erano state riposte alcune riviste. In pratica, si trattava di una camera fatta apposta per far sentire gli ospiti il più a loro agio possibile.

Matilde aveva finito di saltare e fare le capriole sul letto, e adesso si era seduta a gambe incrociate sul letto, aprendosi una lattina di Coca-Cola che aveva preso da un frigo bar vicino al suo letto. "Dimmi, Risetta..." chiese la bambina dai capelli rosa, prendendo un sorso della sua bevanda gassata. "Che Pokemon hai portato con te per questa missione?"

"Ho dovuto pensarci un po'..." rispose la Stat-Trainer basata sulla Velocità. "Poi ho deciso per la squadra che di solito tengo con me: Weavile, Electrode, Arcanine, Ninjask e Crobat. I miei soliti. Lo sai che preferisco una squadra di attaccanti rapidi e precisi."

"Beh... in effetti, nemmeno io ho cambiato molto della mia squadra solita!" affermò Matilde sfregandosi la nuca. "Ho portato con me i miei Alakazam, Gengar, Magnezone, Porygon-Z, e Roserade! Sono sicura che con questa squadra, posso affrontare qualsiasi avversario!"

"Mi fa piacere che siate così sicure di voi stesse." affermò con tutta calma Demetra, raggiungendo il proprio letto e poi sedendosi su di esso, mettendosi una mano davanti alla bocca per coprire uno sbadiglio. "Ora, però, faremmo meglio a dormire un po'. Il viaggio fino ad Oblivia sarà lungo e faticoso, e non credo che ci vorranno meno di tre o quattro ore di aereo. E' il caso di svegliarci riposate per domani."

"Su questo sono perfettamente d'accordo." disse Risetta, scostando un po' le lenzuola. Matilde sospirò, un po' delusa per il fatto che i giochi finissero lì, ma pensò che in fondo le sue amiche avevano ragione.

"Okay..." disse la bambina dai capelli rosa, scostando anche lei le lenzuola e buttandosi a capofitto sul letto morbido e caldo. "Hehehee... questo letto è davvero meraviglioso! Si trattano bene, qui alla Lega Pokemon!"

Demetra ridacchiò, togliendosi le pantofole ed infilandosi soto le coperte a sua volta. "E' vero, piccola Matilde, su questo letto si sta davvero molto bene..." commentò. "Allora, ragazze... mi raccomando, dormite bene!"

"Buonanotte, Demetra! Buonanotte, Risetta!" esclamò Matilde, sorridendo da un orecchio all'altro e muovendo la mano verso le sue compagne. Demetra ricambiò il gesto e appoggiò la testa sul cuscino, mentre Risetta fece un piccolo sorriso e annuì in direzione della bambina.

"Buonanotte." disse la ragazzina in nero, coricandosi tranquillamente mentre le sue compagne spegnevano le luci...

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Chicco si stiracchiò un po' e guardò incuriosito verso Marisio e il suo Lucario, seduti sul loro letto e in profonda meditazione. Il giovane Guardiano dell'Aura si era soltanto tolto la giacca, restando con addosso la sua camicia bianca, e sedeva con le mani sulle ginocchia e gli occhi chiusi, come se stesse cercando di pensare a qualcosa... e il suo Lucario era seduto a gambe incrociate accanto a lui, altrettanto concentrato. Il ragazzo dai capelli rossi non aveva idea di come agisse l'Aura, o di cosa si dovesse fare per controllarla, ma immaginava che non fosse il caso di disturbare Marisio in quel momento. Doveva essere una cosa un po' delicata...

Dopo essersi tolto le scarpe, il giovane Stat-Trainer, nonchè fratello di uno dei Superquattro della Lega di Sinnoh, tirò un sospiro e si distese sul suo letto, guardando intento il soffitto. Doveva ammetterlo, anche lui era molto emozionato all'idea di viaggiare verso un nuovo continente, visto che raramente era uscito da Sinnoh nel corso della sua vita. Chissà cosa li aspettava... Oblivia era sicuramente un luogo misterioso, che non aveva neanche una Lega ufficialmente riconosciuta, e che normalmente non veniva considerato molto dalle Leghe Pokemon dei quattro continenti che lui conosceva... detto sinceramente, faceva fatica a pensare ad un luogo in cui non c'erano Palestre, competizioni ufficiali, gare di Pokemon riconosciute... però, forse proprio per questo, aveva l'impressione che sarebbe stato interessante vedere come sarebbe stato! Il giovanotto dai capell rossi e biondi chiuse gli occhi e sorrise, pregutando il momento in cui avrebbe visto per la prima volta il nuovo continente. Chissà se era così che Ash si sentiva ogni volta che si apprestava a viaggiare in qualche nuovo posto... se era così, non lo stupiva che Ash fosse così entusiasta di viaggiare in luoghi nuovi.

Qualcuno bussò gentilmente alla porta, e Chicco, sperando che il suono non avesse disturbato la meditazione di Marisio e Lucario, scese dal letto e andò ad aprire, trovandosi davanti esattamente quello che si aspettava - una zazzera di ricci capelli rossi pettinati nello stile afro, appartenenti ad un giovanotto dall'aspetto allegro con addosso una maglietta gialla senza maniche, un paio di ampi pantaloni grigi e un paio di sandali un po' troppo grandi, che mostrò a Chicco un sorrisone a cinquantaquattro denti! Il giovane Stat-Trainer ridacchiò a sua volta, riconoscendo suo fratello maggiore Vulcano, il Superquattro specializzato in Pokemon di tipo Fuoco, che diede a Chicco il segno dell'okay.

"Ehilà, fratellino! Allora, sembra proprio che ti abbiano scelto per un incarico di gran fiducia, eh? Heheheheee... e bravo il mio fratellino, certo che ne hai fatta di strada da quando ci sfidavamo nelle nostre prime battaglie di Pokemon vicino al Monte Ostile!" affermò Vulcano, con decisione ed orgoglio. Per un attimo, il focoso Superquattro si dimenticò che Marisio e Lucaro stavano meditando, e fu Chicco, mettendosi un indice davanti alla bocca, a ricordargli di parlare a voce più bassa. "Oops... scusa, fratellino, non mi ero accordo che il tuo compagno stava meditando... allora, che ne pensi? Sei pronto? Non sarà una passeggiata, te lo dico subito!"

"Beh, non credo, sinceramente, che possa essere peggio di quello che è successo due mesi fa con il Team Vicious..." affermò Chicco. "Seriamente... quel branco di fanatici aveva cercato di impadronirsi del potere di Arceus, se non è una pazzia quella... comunque stai tranquillo, fratellone, staremo attenti! C'era... qualche altro motivo per cui mi hai voluto vedere, o era semplicemente voglia di fare gli auguri al tuo fratellino prima che partisse in missione? Hehehehee..."

I due fratelli ridacchiarono tra loro, e Vulcano si sfregò la nuca con una mano. "In realtà, nessuna particolare questione. Volevo giusto vedere se il mio fratellino era pronto a partire... e ti vorrei raccomandare di mandarmi una cartolina da lì! Anche se probabilmente la riceverò quando tornerò da... quell'escursione in mezzo alla natura che farò assieme a Corrado! Gli ho mandato una mail con cui gli ho fatto questa proposta, e ha detto che preferirebbe farsi pungere da un intero sciame di Beedrill!"

Chicco per poco non scoppiò a ridere! "Hehehee... il che, nel particolare linguaggio di Corrado, significa che accetta di cuore!"

"Eeeeh, il buon vecchio Corrado... ormai io e lui ci conosciamo troppo bene!" affermò Vulcano, per poi dare un'occhiata al suo orologio. "Beh... ormai sono quasi le dieci, e domani vi aspetterà una giornata bella piena. Quindi... beh, vi auguro la buona notte, e spero di avere presto buone notizie da Oblivia!"

"Buona notte anche a lei, signor Vulcano." lo salutò la voce chiara di Marisio, cogliendo di sorpresa i due fratelli, che si voltarono verso l'interno della stanza e videro il giovane Guardiano dell'Aura e il suo Lucario che si alzavano e andavano ad accogliere il Superquattro dai capelli rossi. "Mi fa piacere che siate venuto a salutarci. Siamo comunque pronti per il viaggio, e faremo in modo di risolvere il problema che gli abitanti di Oblivia si stanno trovando ad affrontare."

"Oh... salve, signor Marisio! Spero di non aver disturbato la vostra meditazione." disse Vulcano, nel momento in cui Marisio e il suo Pokemon più fidato raggiunsero l'uscio.

Il leader non ufficiale degli Stat-Trainer si aggiustò il cappello sulla testa e sorrise velatamente. "No, per niente. Io e il mio Lucario avevamo già finito." affermò. "E' comunque sempre un piacere incontrare un Superquattro, anche se non è certo la prima volta che ci vediamo."

"Hehehee, grazie mille!" affermò Vulcano. "Comunque, non voglio prendere troppo del vostro tempo, che potrete usare meglio per riposarvi e prepararvi per domani... vi auguro buona fortuna, e spero di ricevere presto vostre notizie!"

"Senz'altro!" risposero assieme Marisio e Chicco, mentre il Lucario del giovane Guardiano dell'Aura annuiva, con una luce di determinazione negli occhi. Nessuno di loro immaginava cosa li attendesse nel cuore del continente di Oblivia... e quali battaglie stessero per sostenere contro l'organizzazione criminale che teneva il continente sotto scacco...

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Nel continente di Oblivia, nello stesso momento, era in corso una piccola riunione in una stanza segreta oscurata, la cui esistenza era sconosciuta a quasi tutti gli abitanti dell'arcipelago. Attorno ad un grande tavolo immerso nella semioscurità, quattro figure appartenenti a persone che chiaramente avevano gà da un bel po' passato il periodo migliore della loro vita stavano parlando della loro attuale situazione, davanti ad alcune tazze di tè e piattini pieni di dolci. Tre uomini e una donna... tutti abbastanza in là con gli anni, anche se il buio non avrebbe permesso ad un osservatore - se ce ne fossero stati in quella stanza - di vedere bene i loro volti.

L'occasione era speciale... era un momento critico per tutti loro, al punto che avevano anticipato la loro riunione abituale proprio per cercare di risolvere il problema che gli si era presentato all'improvviso. Le loro voci recavano un evidente tono di preoccupazione, mentre con aria disratta prendevano i loro tè.

"E così..." disse la voce di un uomo piuttosto anziano, ma ancora forte e vigoroso, con un accento fiero. "Così, quegli sciocchi hanno deciso di chiedere aiuto all'esterno. E la scelta... sarebbe ricaduta su un gruppo di allenatori che svolgono dei compiti particolari per la Lega Pokemon di Sinnoh, eh? Così... non possiamo sapere con chi abbiamo a che fare."

"Del resto, non mi aspettavo niente di diverso." disse la voce della donna. "Camilla, l'attuale campionessa della Lega Pokemon di Sinnoh, è una giovane donna acuta ed intelligente, che sa come muoversi anche quando il gioco si fa particolarmente pericoloso. Ovviamente ha affidato questo compito a qualcuno che non si fosse ancora fatto una certa fama all'esterno dei quattro continenti, in modo che noi non sapesimo cosa aspettarci."

"Questo potrebbe essere un problema." affermò la voce di un altro individuo abbastanza anziano. "Siamo di fronte ad avversari che potrebbero darci delle grane... e se non riuscissimo a raggiungere i tesori della leggenda... allora tutta la nostra vita sarebbe andata sprecata."

Il piùalto ed imponente dei quattro scosse la testa, richiamando i suoi complici all'ordine. "Questo non accadrà mai, miei compagni. Noi faremo in modo che ciò che eravamo una volta torni alla luce del sole... e che Oblivia conosca una nuova era non appena la leggenda rivivrà!" affermò. "E i Bricconieri saranno lo strumento con il quale raggiungere il nostro scopo. A questo proposito... sono arrivati, non è vero?"

Una voce maschile sicura, fredda ed eloquente rispose alla chiamata implicita dell'individuo nascosto nell'ombra, e dei passi, appartenenti a persone diverse, risuonarono nella stanza. "Ci avete fatto chiamare, signori. Come leader dell'organizzazione dei Bricconieri, ci siamo presentati il prima possibile." disse la figura che stava al centro del terzetto, avanzando in modo che la fioca luce della stanza potesse farne vedere l'aspetto abbastanza bene: magro ed agile, con addosso una corta giacca viola e pantaloni dello stesso colore sopra una maglietta rosata, conal collo un ciondolo azzurro di forma triangolare e ai piedi un paio di stivali neri, la sua mano destra era protetta da un guanto d'acciaio, con una sorta di strano pulsante nero sul palmo della mano, e aveva i capelli violetti, leggermente a caschetto e lunghi fino alle spalle, con gli occhi dello stesso colore. Dava un'impressione di sicurezza, mischiata ad arroganza ed ambizione.

Ai suoi lati, si trovavano altri due individui, un ragazzo e una ragazza, entrambi vestiti in maniera abbastanza simile tra loro, con pantaloncini corti e tenute che non sarebbero state fuori posto in un film d'azione di serie B: entrambi erano biondi, con i capelli abbastanza lunghi e scompigliati, ma avevano tutti e due una frangia di colore diverso sulla fronte, rosso per il ragazzo, e azzurro per la ragazza. Il ragazzo indossava una maglietta rossa senza maniche, il cui colore sbiadiva in una sorta di arancione sull'addome, e indossava un paio di pantaloncini grigi lunghi fino al ginocchio, con scarpe da trekking grigie e rosse, mentre la ragazza aveva addosso un vertignoso completo di top e shorts bianchi, con una giacchetta azzurra e stivaletti al ginocchio, bianchi con la punta azzurra. Entrambi portavano degli strani guanti ad alta tecnologia al braccio destro, molto simili a quelli del tizio con i capelli viola.

I tre individui si fermarono ad una certa distanza dal tavolo al quale sedevano i loro capi, e si misero su un ginocchio in segno di sottomissione. Il tizio in centro, quello con i capell violetti, alzò lo sguardo per primo, restituendo lo sguardo ai suoi superiori.

"Occhioviola. Al vostro servizio."

La ragazza fu la seconda, imitando il gesto del suo compagno.

"Occhioblu. Per servirvi."

E infine, fu il turno del ragazzo in maglietta rossa.

"Occhiorosso. Comandate."

Per diversi secondi, i vecchi seduti al tavolo osservarono in silenzio i tre capi dei Bricconieri inginocchiati davanti a loro... poi, l'individuo più alto si alzò dal suo posto, fissandoli tutti e tre, in particolare Occhioviola, con espressione severa. Attese ancora un paio di secondi, poi riprese la parola, dando loro le istruzioni necessarie.

"Siamo venuti a sapere che il sindaco di Cocona, quello di Diagonalia e quello del Residence Acqua hanno inoltrato una richiesta di supporto alla Lega Pokemon di Sinnoh, che ha accettato inviando qui ad Oblivia cinque allenatori molto abili che supporteranno i Pokemon Ranger nelle indagini." affermò. "Il vostro compito, oltre a quello di trovare tutto ciò che ci serve per la realizzazione del nostro progetto, è di scoprire quanto più possibile di queste persone, e non appena possibile, neutralizzarle. Ovviamente, non c'è bisogno che vi ripeta quanto è importante non commettere errori a questo punto del progetto. Se dovesse fallire, non saremmo più in grado di recuperare la perdita, e il nostro piano sarebbe rovinato per sempre. Possiamo contare sulla vostra abilità?"

"Non c'è alcun dubbio." rispose Occhioviola senza esitazione. "Faremo in modo che quei ficcanaso non ci diano disturbo. I nostri uomini raccoglieranno tutte le informazioni che servono sui nostri... graditi ospiti... e in base a quelle potremo muoverci per togliere di mezzo gli inviati della Lega di Sinnoh."

"Perfetto." rispose la voce di un altro degli anziani. "Abbiamo fiducia nelle vostre abilità. Non deludeteci."

"Non vi deluderemo! Ormai dovreste conoscere la nostra abilità, dico bene?" chiese retoricamente Occhiorosso.

"Eseguiremo gli ordini con la massima dedizione, signori." esclamò Occhioblu. "Quegli sciocchi di Sinnoh non hanno idea di cosa si troveranno ad affrontare!"

"Questo è poco ma sicuro..." affermò Occhioviola, il cui sorriso infido e sottile si allargò lievemente, facendolo sembrare un serpente pronto a colpire...

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Il giorno dopo, un piccolo idrovolante stava solcando i cieli di Oblivia, diretta verso la destinazione dei suoi cinque passeggeri, che in quel momento erano seduti sui sedili posteriori, guardando incantati lo spettacolo che si estendeva sotto di loro: un'immensa distesa di acqua blu intenso, illuminata da un sole abbagliante e punteggiata da innumerevoli isolette ricoperte di sabbia dorata e vegetazione lussureggiante. Matilde era attaccata con il naso alla finestra, e il suo sguardo pieno di meraviglia scattava da un punto all'altro del panorama tropicale, cercando di non farsi sfuggire nulla.

"Wooooow! Quindi questa è Oblivia? Fantastico! Che bel mare! E le spiagge sono favolose!" esclamò la bambina dai capelli rosa.

Anche gli altri Stat Trainers erano molto eccitati dal nuovo mondo che stavano vedendo per la prima volta, anche se non mostravano tutta l'eccitazione di Matilde. "Devo ammetterlo, è davvero un bel posto..." affermò Marisio. "Fa un po' caldo, ma questo me l'aspettavo. Allora, qual è l'isola sulla quale sbarcheremo?"

"Eccola lì..." rispose il pilota dell'idrovolante, indicando una delle isole più grandi che si trovavano all'orizzonte, un posto dall'aspetto ameno, avvolto nel verde, sul quale svettava una grande montagna di roccia grigia che si innalzava verso il cielo come uno spuntone colossale. Si riusciva a vedere, già da quella distanza, un grande fiume che si snodava attraverso la giungla, arrivando al mare nei pressi di una graziosa cittadina posta ai piedi della grande montagna, a poca distanza da essa. "Quella è l'isola di Solfonia, e la cittadina che vedete sulla costa è il Residence Acquam la più grande città di questo arcipelago."

"Wow... certo che non è molto grande, almeno rispetto alle città che ho visto io..." affermò Chicco, guardando dal finestrino del velivolo. "Voglio dire, rispetto a Cuoripoli o a Rupepoli, non sembra poi così grande."

Demetra ridacchiò gentilmente. "Beh, ci avevano avvertito che Oblivia è un posto molto diverso da Sinnoh, e che le città non sono le stesse. Comunque, non lo dico per fare una critica... anzi, devo dire che mi piace molto! Sono curiosa di vedere come sarà!" affermò. Come in risposta alle sue parole, l'aereo cominciò ad abbassarsi verso Solfonia, e Matilde lanciò un gridolino di eccitazione quando sentì l'apparecchio scendere verso il mare... e qualche minuto dopo, atterrò sulla superficie tersa dell'acqua, sollevando due getti ai propri lati! In breve tempo l'idrovolante si avvicinò al porto del Residence Acqua, arrestando i motori e fermandosi vicino all'attracco. Dall'interno dell'idrovolante, i cinque allenatori videro che un gruppo di persone vestite dell'uniforme tipica dei Pokemon Ranger, con uniformi azzurre dai pantaloni corti, giacche rosse senza maniche, gianti senza dita, scarpe azzurre e rosse di un modello sportvo, e delle leggere sciarpe gialle attorno al collo. Molti di loro portavano degli occhialoni da pilota sulla fronte, e avevano uno strano dispositivo ad alta tecnologia, simile ad un orologio, attorno al polso.

"Hanno anche pensato ad accoglierci." disse Risetta. "Gentile da parte loro."

Finalmente, i motori dell'idrovolante si fermarono, e il pilota fece cenno ai cinque allenatori di scendere sul pontile di attracco, dove un gruppo di abitanti del Residence Acqua stavano già aspettando ansiosi il loro arrivo. Marisio ringraziò con un cenno della testa e scese per primo, guardandosi attorno mentre i richiami e le ovazioni dei civili piovevano su di lui e sui suoi compagni: il Residence Acqua era davvero un luogo molto carino, le cui strade erano composte da lastre di pietra bianche, azzurre e rosa che formavano dei motivi circolari sul terreno, e le case erano larghe, ad un solo piano, e composte in ugual misura da legno e mattoni. Per le strade, larghe e spaziose, si vedevano numerose panchine affiancate da degli ombrelloni, per proteggere chi volesse sedersi dal sole cocente. Sul pontile, gli abitanti del villaggio sulla costa ei Pokemon Ranger vennero ad accogliere gli ospiti di Sinnoh, che ora erano scesi tutti, ognuno mostrando una reazione diversa al nuovo posto che stavano vedendo... Matilde stava correndo sul pontile con evidente eccitazione, mentre Risetta cercava come poteva di proteggersi dal sole... e Demetra chiudeva gli occhi e si godeva la brezza marina sul viso. Chicco, invece, sembrava più concentrato sul pubblico, e stava salutandoli a destra e a sinistra, mentre Marisio restava calmo ed imperturbabile, e avanzava verso il comitato di benvenuto dei Pokemon Ranger, composto da due individui, un ragazzo e una ragazza di non più di quattordici anni, e da un maestoso Staraptor che si stagliava accanto a loro. le ali ripiegate contro il corpo. Marisio si fermò a pochi metri dai due giovanissimi Pokemon Ranger e fece un inchino, subito imitato dai due ragazzi.

"Benvenuti nel continente di Oblivia, signori." disse con un sorriso grintoso il ragazzo, un tipetto dall'aspetto arguto, con i capelli castani pettinati in una larga frangia che si innalzava in aria per un breve tratto. "Speriamo che vi troverete bene qui. Il mio nome è Martino..."

"E io sono Marina." disse la ragazza, i cui capelli erano più o meno dello stesso colore del ragazzo, pettinati in due grandi frange ai lati della testa. "Siamo stati mandati dai nostri superiori dell'Unione dei Ranger per accogliervi e farvi da assistenti! Piacere!"

"Piacere nostro." disse Marisio, sorridendo velatamente e inclinando il suo cappello in avanti, mentre il resto dei suoi compagni gli si affiancava e salutava a loro volta. "Agenti della Lega di Sinnoh... Marisio, Demetra, Matilde, Chicco e Risetta. Piacere di conoscervi. Faremo del nostro meglio per supportare l'Unione dei Ranger... e risolvere il problema che incombe sul continente di Oblivia."

"Il piacere è tutto nostro!" esclamò allegramente Matilde, piazzandosi di fronte ai due giovani Pokemon Ranger ed ergendosi in tutta la sua minuta statura, come a volersi dare un tono!

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CONTINUA...

Nota dell'autore: Beh, questi capitoli non sono molto lunghi. Mi servono più che altro per gettare le basi della storia e darvi un'idea della situazione con cui dovranno vedersela Marisio e i suoi compagni. Mi ci vorrà un po' di tempo per riprendere ad aggiornare questa storia, visto che domenica 11 partirò per una vacanza studio di 4 settimane in Germania, e anche se credo di poter continuare a scrivere qualcosa anche lì, non avrò modo di aggiornare. Quindi... spero che avrete pazienza. Nel frattempo, cercherò di aggiornare quanto più possibile le altre mie storie! A presto!

  
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