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Autore: martamatta    05/05/2014    2 recensioni
Questa storia è una specie di Call of duty modern warefare 3 di pura invenzione.
Allora incomincio con l'introduzione.
Chi dice che i morti non possono tornare? Cosa mai succederà se un uomo ignaro di chi sia lui stesso abbia dentro una rabbia e una vendetta di cui non ha memoria? Makarov è ancora a piede libero e la rabbia dei superstiti della task force 141 ribolle mentre il mondo è invaso dalla guerra e dalla morte. Un mondo sporcato di sangue di bugie e tradimenti. Ma che nasconde molte verità.
Buona lettura spero che vi piaccia.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Roach muoviti amico, sono centinaia e convergono tutte nella tua posizione”. Quella voce era così familiare, eppure così distante, di chi era? Gary non se lo ricordava. Ma fu proprio quel sussurro a svegliare Death.
La casa era quasi del tutto avvolta dalle fiamme ed il retro era crollato a causa dell’esplosione. Sara era accanto a lui ancora svenuta.
Death si alzò e a quel punto notò un pezzo di legno conficcato nella parte superiore della coscia sinistra,quasi al fianco, il sangue sgorgava lungo tutta la gamba.
Con un grande sforzo afferrò il frammento di legno e lo tolse con violenza. Prese Sara in braccio e nel momento in cui la ragazza si accoccolò fra le sue braccia, sospirò e disse –James….non ti abbandonerò….io ti amo-, Death rimase un po’ perplesso da quelle parole, ma poi scosse la testa pensando solo al calore che gli stava perforando la pelle.
Di corsa si mosse verso l’ingresso, ma arrivato al porticato le fiamme bruciavano imponenti, esattamente nell’ultimo tratto che li separava alla salvezza. L’elicottero era a pochi metri di distanza.
Death fece un respiro profondo per prepararsi, posizionò la ragazza sulla sua schiena per tenerla ben salda, prese la rincorsa e saltò. In quell’istante il tempo si fermò e l’ambiante cambiò radicalmente, Death si ritrovò in una specie di Casopoli; davanti a lui il capitano McTavish sul bordo di un tetto di cui Death non riuscì a raggiungerlo ed inesorabilmente cominciò a cadere giù. Ma il capitano McTavish all’ultimo momento si accorse della situazione di Death e di corsa si buttò verso di lui per prendergli la mano; per pochi centimetri le due mani si sfiorarono e il soldato mascherato vide il viso del capitano su cui era dipinta un espressione di preoccupazione.
Il suo corpo venne percosso dal tremendo impatto col terreno e per un attimo un dolore lancinante gli lacerò violentemente le caviglie.
Per alcuni secondi Death rimase confuso, ma poi scosse la testa e risistemò Sara sulle sue spalle; dato che l’impatto l’aveva quasi fatta cadere.
Il soldato mascherato, anche se un po’ barcollante, si mosse velocemente verso l’elicottero ed arrivato trovò Price seduto con la schiena appoggiato al freddo metallo del velivolo con la gamba fasciata, e Soap pronto ad aiutarli a salire. Death prese la ragazza delicatamente in braccio e la passò a McTavish cha la isso a bordo. Infine Death salì sul mezzo e Nikolai, notando che ormai erano tutti a bordo, partì.
Soap si guardò intorno e urlò –Aspettate!!! Dove è Rick?-, Jackson rispose –Oltre a noi è riuscita a decollare una piccola squadra con uno degli altri due elicotteri, lo saputo tramite radio pochi minuti fa , magari Rick è insieme a loro…posso chiedere se volete….—.
-Non ce ne sarà bisogno- mormorò con aria malinconica Death, mise una mano sulla spalla del capitano McTavish e disse tristemente –Rick è morto, una bomba dei nemici gli è esplosa vicina. Posso confermare il suo decesso poiché è morto tre le mie braccia. Mi dispiace….-, Soap rimase immobile in silenzio.
-Death…ma lei è ferito!- esclamò Jackson –Nikolai ce la fai senza il mio aiuto?-, il pilota sbuffò –Non ti preoccupare ragazzo, guido elicotteri da quando sono nato-.
Il medico sorrise e scavalcò il sedile della sua postazione per soccorrere Death e Sara. Da uno scompartimento estrasse un kit medico. Si stava per avvicinare a Death ma lui si scosto –Prima Sara!!- Jackson ubbidì e passò alla soldatessa. Le controllò il polso e la respirazione alla fine medicò la ferito sulla fronte e gliela fasciò –è a posto è svenuta soprattutto per il fumo, ma presto si risveglierà, il suo corpo in questo momento ne a già smaltito una buona. Non c’è bisogno che faccia altro. Ma quella ferita Death, devo vederla subito!-.
-Volevo solo assicurarmi che stesse bene- parlò Death con indifferenza. Jackson lo fece sdraiare e cominciò a tagliuzzare il tessuto dei pantaloni; creando un piccolo quadrato intono alla ferita.
Era presente sangue incrostato e schegge di legno –Con quanta violenza ti sei tolto il pezzo di legno che ha causato la ferita?-, Death alzò le spalle –Non avevo tempo per pensare a questa cose!!-, -Ecco infatti!!!! È piena di schegge!!!- lo rimproverò Jackson furioso mentre dal kit prese delle piccole pinza e cominciò a estrarre tutte le schegge che trovò.
Death non emise un gemito di dolore, per tutto il tempo prese a  guardare fuori dal finestrino dell’elicottero pensieroso.
Per finire Jackson gli pulì la ferita e gliela fasciò con molta delicatezza.
Intanto un gemito attirò l’attenzione di tutti, Sara si era appena svegliata e si guardava intorno confusa. –La tua casa è andata in fiamme, mi dispace- intervenne subito Soap preoccupato –Ma come ti senti?-, Sara scosse la testa –Un po’ confusa…ma che è sucesso? Stavo prendendo le munizioni quando sono svenuta…-.
Price rispose –è stato Death a portarti in salvo-, Sara si girò verso di lui e notò subito la ferita alla coscia –Grazie…grazie per avermi salvato la vita…-, -Dovere signorina- rispose lui.
-A proposito Death…Jackson ci ha detto che stiamo andando a Delta Force, che cos’è?- parlò Soap inquieto –è un isola si trova un po’ più giù della Gran Bretagna nel Mar del Nord è un isola di competenza militare segreta, essendo molto piccola non compare su nessuna mappa. Si chiama Delta Force perché durante la seconda guerra mondiale degli americani ci approdarono con delle apparecchiature radar. Erano una squadra speciale chiamata appunto Delta Force i primi dell’unità speciale americana che oggi conoscete tutti negli Stati Uniti- Death prese a guardare di nuovo fuori dal finestrino –Questo elicottero  è molto veloce ma ci vorranno ancora 4 o 5 ore per arrivare. Quindi vi consiglio di dormire un po’-. –Grazie per le informazioni….- parlò Soap –Senti Death…tu hai mai conosciuto Rick Sanderson?-, Price fulminò Soap cercando di persuaderlo dicendo –Ovvio che la conosciuto, faceva parte della sua unità…-,-è vero capitano McTavish era un bravo ragazzo, mi dispiace che la guerra l’abbia spezzato così presto. Come suo fratello Gary che ben conoscevate-. Soap stette per ribattere ma Price gli diede una botta sulla spalla.
Per un po’ rimasero in silenzio, ma poi Death prese a guardare Sara e si domandò del significato delle parole che gli disse durante la fuga dalla casa in fiamme; -Sara posso chiederti una cosa?- la ragazza si girò verso di lui meravigliata –Certo, che vuoi sapere?-, -Se non sono troppo indiscreto…prima mentre eri svenuta mi hai chiamato James, chi è?-, Sara assunse un aria triste –In Afghanistan facevamo parte della stessa squadra, io soldato medico e lui mitragliere; era un uomo molto in gamba- la soldatessa  prese a guardarsi la gamba malandata –Mi pare che sia passato un secolo invece di 2 anni-.
 
Le cannoniere sputavano colpi ripetutamente, ma colpendo raramente il bersaglio. In compenso sollevavano tanta di quella polvere che la visibilità fra quelle rocce era quasi nulla.
-Dixon aiutami a portare il ferito al riparo-, -Agli ordini tenente!!!-. E questo che Sara faceva ogni giorno recuperava e guariva i feriti. E nel mentre di tutta la battaglia Sara e il suo assistente Dixon portarono il soldato ferito al riparo.
-Questo era l’ultimo capitano!!!-, Sara si guardò intorno; rimasti solo di 6 di 40. –Bene Jonas ottimo lavoro, gli altri?-, Sara scosse la testa –Tutti morti! Se non ce ne andiamo li raggiungeremo presto.
-Capitano sta arrivando un elicottero per il recupero, arrivo previsto 5 minuti!!!- disse un soldato con una radio in mano, il capitano sbuffò -Saremo già morti fra 5 minuti-.
Ad un certo punto i rumori delle cannoniere cessarono e un soldato mise la testa fuori dal riparo e in quel momento un proiettile gli trapassò il cranio. Attraverso una piccola fenditura il capitano vide almeno 50 uomini fiondarsi su di loro.
-Alle armi, quelli feriti gravemente dietro al riparo e chi è ancora in grado di maneggiare un arma all’attacco di quei bastardi!!!-, -Ma capitano….- intervenne Sara preoccupata, -Niente discussioni Jonas! L’unico modo è combattere per aspettare l’elicottero- gridò il capitano lanciando una mitragliatrice al medico.
Con disperazione e con desiderio di voler sopravvivere, in quei 5 minuti d’inferno scaricarono tutto l’arsenale contro i nemici.
Dopo 3 di quei minuti erano rimasti in 4 e in quel momento Sara venne colpita alla gamba, un dolore lancinante, e non gli ci volle molto per capire che i tendini della coscia si frantumarono come un vetro travolto da un matto. Il capitano si voltò verso di lei e senza esitare la soccorse –Jonas resisti, ce la farai!!!-, Sara lo spinse via –Maledizione James, lascia stare hai una squadra da difendere!!-. –Non più!!- disse disperato e si slacciò il gillet militare. Il sangue sgorgava a fiotti e la ferita puzzava già di marcio, Sara quasi si spaventò a vedere il foro a pochi centimetri dal cuore. –Quando?- disse con le lacrime agli occhi, il capitano la strinse fra le braccia –Un frammento di un colpo della cannoniera, circa 6 minuti fa-.
-Capitano l’elicottero e in arrivo- disse Dixon senza smettere di sparare.
Sara si strinse al suo capitano –Sarò sempre con te James….io ti amo….-, James la baciò sulla fronte –Sara sto morendo, mi dispiace di non mantenere la promessa che ti feci poco tempo fa. Ma devi vivere!!! Chissà ti innamorerai di nuovo, ti sposerai. Ma voglio che capisci che la tua vita non è finita-.
In quel momento il capitano gemette e cadde. Sara gli prese il viso tra le mani mentre un ondata di lacrime cadde dai suoi occhi colpendo la guancia dietro a James, ormai i suoi occhi erano spenti –James ti prego non andartene, non lasciarmi da solda! JAMEEEEEEESS!!!!!!!!!!!-.
 
-Cosa accadde dopo?- chiese Soap malinconico, -Arrivò l’elicottero e il mio assistente paramedico insieme a un paio di soldati che mi trascinarono via da quel corpo ormai freddo-.
-Mi dispiace parlò il soldato mascherato, Sara scosse la testa –Ho imparato ad accettare la sua morte tempo fa, Questa è la guerra signori miei, ci sono sempre delle vittime così come per James e così come per Rick-.
Ci fu un breve momento di silenzio finché Death non  parlò –Che preomessa ti fece James che non ha potuto mantenere?-, Sara sorrise leggermente –Mancavano 2 settimane alla fine del nostro turno. James mi promise che non appena saremo tornati a casa mi avrebbe sposato-.
-Scusami non volevo svegliare brutti ricordi- disse Death malinconico, Sara alzò le spalle –Non preoccuparti è passato tanto tempo, non si può stare tutta la vita a piangere…piuttosto, Death, l’ultima volta che abbiamo parlato hai detto che anche tu hai perso qualcuno, chi?-; Death distolse lo sguardo da lei e lo rivolse al finestrino e la sua espressione cambiò, divenne rabbiosa –Non ha importanza!!!-. –Ma perché quando una persona ti vuole parlare o ti fa una domanda tu ti volti dall’altra parte?-. A quelle parole tutti i presenti sull’elicottero, compreso Nikolai, che stava alla guida, si voltarono verso Death. –Se cerchi  delle risposte- parlò il soldato mascherato seccato –Non saprei dartele neanche io!!- aggiunse malinconico.
 
Nota dell’autore: Ed eccomi qua dopo tanto tempo un nuovo capitolo sul nostro Death ed ho anche pubblicato una nuova One-shot su COD riguardante la nuova saga dei Ghosts nel caso qualcuno non lo saprebbe vi invito a leggerla se qualcuno ne è interessato.
Detto questi abbiamo scoperto come Sara abbia quella gamba in quello stato e nel prossimo capito i nostri eroi arriveranno a Delta Force.
Grazie per aver letto e a chi scriverà una recensione.
Baci, martamatta
  
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