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Autore: Anicemirto    24/07/2008    7 recensioni
-Allora…ti senti completo ora?-
-no.-
-Vorresti esserlo?-
-sì.-
-Vuoi restare per sempre insieme a me?-
-sì.-
Scoppiarono a ridere.
{ancora una volta...Jasbebicest!}
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Debitto, Jasdero
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una ferita.

Sale nella ferita.

Sangue che sgorga dalla ferita.

Urla di dolore.

Altro sale come medicina.

Il carattere di una persona si forma in un lasso di tempo decisamente breve,i nostri tratti caratteriali iniziano a formarsi a partire dalla nascita,con le prime esperienze nel mondo esterno.

Il carattere è del tutto formato raggiunti i quattro anni d’età,per quanto possano cambiare i modi di fare e di pensare ci sono degli elementi nella personalità di un individuo che non si possono cambiare dopo il compimento di tale età.

Il sadismo era sempre stato un tratto dominante nella loro personalità.

Fin da bambini,il loro passatempo preferito era quello di cacciare [ed uccidere] ogni sorta di essere vivente…

Dalle farfalle [infilzate con degli spilli].

Alle lucertole [strappargli le zampe era così dannatamente divertente!]

Ai bambini ["…che stupidi! Non si sono accorti dei coltelli!"].

Gli piaceva così tanto vederli contorcersi,vederli boccheggiare in cerca d’aria,vederli chiedere aiuto…

E più di tutto adoravano voltare la schiena ai loro giocattoli [vittime],per poi andarsene mano nella mano,scoppiando in una sonora risata ripensando allo strano odore del sangue.

Il profumo del sangue era proprio buono!

-°-°-°-°-°-

Si tenevano saldamente per mano.

L’idea di interrompere quel contatto non gli piaceva affatto. Il fatto che fossero separati,per loro,era sbagliato.

-Ti senti mai come se fossi diviso a metà?-

Non riuscivano a ricordare chi dei due avesse pronunciato quella frase…eppure gli era rimasta ben radicata in mente…loro non erano due persone,loro erano uno solo. Da un lato la trovarono una cosa incantevole…dall’altro iniziò a crescere dentro di loro un forte senso di angoscia di cui non informarono mai l’altro. Un angoscia che dopo crisi di pianto improvvise sfociava in un’unica constatazione:

"Siamo incompleti."

A volte si sedevano uno di fronte all’altro,e tra risate e prese in giro,avevano iniziato ad immaginare come sarebbe potuto essere "l’individuo",la persona completa che sarebbe nata dalla loro unione.

Inizialmente era una creatura astratta,senza un volto,che con loro condivideva solo gli occhi di uno e i capelli dell’altro. Lentamente la fisionomia dell’"individuo" si era fatta precisa,adesso aveva anche un naso (perfettamente dritto,proprio come quello di Devit),una bocca (carnosa,come quella di Jasdero) e soprattutto…aveva un nome;

Jasdevit.

Era un gioco buffo.

Ricordava un po’ quello che avevano visto fare ad alcune bambine,che ridacchiando raccontavano alle amiche come sarebbe dovuto essere il loro fidanzato…tutte insieme le ragazzine creavano una persona che incorporava tutte le caratteristiche necessarie a creare il ragazzo adatto a loro.

-Innanzitutto deve essere alto!-

-Giusto!-

-Riesci ad immaginarlo alto?-

-Certo!-

-Uhm…sì,Jasdevit sarà alto.-

-E poi…uhm…poi sarà biondo!-

-No! Jasdevit deve essere moro!-

-…e perché scusa?-

-perché il fratello maggiore sono io! E i miei capelli sono neri! Quindi anche Jasdevit li avrà scuri!-

-non mi sembra giusto! Io me lo immagino biondo!-

-uhm…e se avesse i capelli di due colori?-

-e come?-

-La base sarà nera,con alcune ciocche color pece…invece il resto dei capelli saranno color oro,che ne pensi?-

-Sì! Così va molto meglio!-

"L’individuo" era una persona proprio assurda.

-°-°-°-°-°-

Crescendo non avevano perso la loro vena sadica. Affatto.

Però avevano perso quella sorta di ingenuità che li faceva agire senza pensare alle conseguenze.

Perché,nei loro giochi di bambini,non era contemplata la parte in cui gli adulti li inseguivano [per ucciderli]…nel gioco era compresa solo la parte in cui si sorrideva di fronte al pianto degli altri.

Perciò avevano trovato molti sistemi per far sì che il gioco fosse sempre divertente.

Non dovevano essere visti da nessuno.

Durante le loro "battute di caccia" dovevano riuscire ad annullare a tal punto la loro presenza da poter avvicinarsi alle "prede" senza rischi.

-E’ come giocare a nascondino!-

Jasdero amava questo tipo di paragoni.

-°-°-°-°-

Devit era molto bello.

Anche Jasdevit doveva esserlo.

Jasdero era perennemente entusiasta.

Anche Jasdevit doveva esserlo.

Più di una volta il biondo si era ingelosito di fronte ai comportamenti delle ragazze nei confronti del fratello.

Il moro,invece,non aveva motivo di ingelosirsi…nessuna ragazza si avvicinava troppo al fratello,probabilmente era a causa di quelle mostruose cuciture sulla bocca. Un segno di distinzione che lo condannava all’emarginazione.

Perché il mondo discrimina sempre chi è diverso.

Senza fare eccezioni per un bambino sfigurato a causa di una malattia che gli aveva lentamente mangiato lembi di pelle sul volto e sulle mani.

Per questo le labbra di ‘Dero erano cucite,per lo stesso motivo le sue mani erano fasciate.

Ed era per questo motivo che suo fratello lo trovava così dannatamente…bello.

Jasdero si distingueva da tutti.

Anche Jasdevit avrebbe dovuto farlo.

-°-°-°-°-

Jasdero aveva una predilezione per alcuni tipi di prede.

Era inevitabilmente attratto dalle cose luccicanti…se da piccolo amava schiacciare tra le dita il corpicino di alcune innocenti lucciole…adesso si ritrovava a ridere come un matto nell’incendiare le folte chiome di distinte signorine dai colli elegantemente decorati da collane d’oro.

Devit non aveva particolari preferenze,però,di tanto in tanto cercava di soddisfare i desideri del fratello…ed era per questo che,con il suo strano fascino carico di tensione,attirava a se tante ricche fanciulle desiderose di averlo tutto per loro.

Spesso Jasdero si era arrabbiato di fronte alle effusioni delle ragazze nei confronti del gemello,per questo diventava particolarmente violento con quelle che si erano dimostrate più disinibite con Devit.

Dal canto suo,il moro si limitava a sorridere di fronte alle torture attuate da ‘Dero…per poi cambiare radicalmente espressione quando il biondo gli si prostrava davanti in ginocchio ponendogli incessanti domande…supplicandolo continuamente di rassicurarlo.

-Io e te…siamo solo io e te…vero?!-

-…naturale che siamo solo io e te.-

-E allora perché l’hai portata qui,a casa?! E’ perché le sue labbra sono intere?! E’ perché…perché è una donna?!-

-Perché volevo farti un regalo…e poi lo sai benissimo che a me piaci solo tu.-

Parlando gli accarezzava il volto,asciugando le lacrime che gli sgorgavano dagli occhi,impedendo che il trucco colasse macchiandogli le dita.

Infine si ritrovava a sentirgli ordinargli sempre la stessa cosa:

-Dammi un bacio!-

Con un ultimo sorriso soddisfava anche quell’ultimo capriccio.

-°-°-°-°-

Non gli dava fastidio l’idea di baciarlo.

Solo le cuciture sulla bocca erano una seccatura…andavano ogni volta a graffiargli la lingua,lasciando che nelle loro bocche entrasse prepotente il sapore del sangue.

Non che gli desse poi tanto fastidio…

Non era solo l’odore del sangue ad essere buono…

…lo era anche il sapore.

A Devit piaceva il sapore del sangue.

A Jasdero piaceva il sapore del sangue.

Sarebbe piaciuto anche a Jasdevit.

Raramente gli veniva da pensare che ci fosse qualcosa di sbagliato in quello che faceva. Non riusciva a capire perché la gente li condannasse.

Uccidere era divertente.

Anche baciarsi era divertente.

Allora perché non potevano farlo liberamente? Perché vedeva la gente storcere il naso quando li vedeva camminare per strada [abbracciati]?

Non riusciva a capirlo…eppure preferiva non interrogarsi inutilmente,tanto non gli importava poi molto del giudizio degli altri…gli bastava che ci fosse Jasdero assieme a lui.

Perché loro due assieme…erano una persona sola [due persone incomplete].

I baci,le carezze,i contatti fugaci…facevano tutte parte di un meccanismo semplice…che li rendeva in grado di andare avanti.

Il loro rapporto era davvero molto bello.

Loro erano amanti…ma allo stesso tempo erano fratelli.

Loro erano bellissimi…ma allo stesso tempo mostruosi.

Loro si vedevano in un modo…gli altri li vedevano in un altro.

Però non gli importava.

Per niente.

-°-°-°-°-

Ed infine era successo.

Era successo che erano stati scoperti…evidentemente non si erano rivelati poi così bravi a nascondersi…

-Pazienza!-

Aveva esclamato Devit alzando le spalle. Dopodiché aveva impugnato la pistola…e aveva premuto il grilletto.

Le teste degli uomini venuti a prenderli,erano esplose in un istante. Non erano stati poi una così grande seccatura,Jasdero non si era neanche scomposto più di tanto quando il sangue era colato sul pavimento raggiungendolo…aveva semplicemente alzato i piedi poggiandoli sulla poltrona…non voleva sporcarsi le scarpe.

Il moro si era girato a guardarlo,e dopo aver riposto la pistola gli aveva fatto la linguaccia. Il biondo aveva ridacchiato,per poi sospirare.

-Vogliamo farlo?-

Aveva chiesto dopo qualche secondo. Devit aveva alzato un sopracciglio tornando a guardarlo.

-Cosa?-

-Sesso. Facciamolo!-

La risposta così repentina del gemello lo aveva lasciato piuttosto sorpreso,certo,era abituato alle richieste imperative del biondo,ma non gli aveva mai ordinato una cosa del genere.

Nonostante l’imbarazzo iniziale,in cui passarono interi minuti a guardarsi…Devit finì per alzare le spalle anche in quell’occasione.

-D’accordo.-

-°-°-°-°-°-

La prima volta non era piaciuta a nessuno dei due.

Non sapevano come muoversi…temevano di fare del male l’uno all’altro,e soprattutto sentivano una vocetta nella loro testa che continuava a ripetere incessantemente:

-Quello che state facendo è peccato.-

Peccato nei confronti di chi poi? Di dio? Nessuno dei due aveva mai creduto in un ipotetico dio…e se fosse esistito lo avrebbero probabilmente odiato. Non gli aveva donato nulla,non li aveva mai soccorsi quando ce n’era stato bisogno…Non gli importava nulla di dio.

Da quel momento in poi,avvenne il cambiamento.

-°-°-°-°-

Ogni notte si sentivano chiamare da qualcuno,che con voce suadente li invitava a raggiungerlo.

Si sentivano pesanti quando venivano chiamati,era come se le loro gambe fossero immerse in litri di metallo fuso,rovente.

Il dolore nelle membra era atroce,e quello nella psiche era anche peggio…si sentivano come infilzati da migliaia di lame acuminate.

In un momento di lucidità Jasdero urlò pietà,Devit invece si chiese se quei dolori non fossero altro che la vendetta delle persone uccise da loro. Dopo che quegli ultimi pensieri consci li ebbero sfiorati…caddero in uno stato comatoso,intervallato solamente da altre urla di dolore e da attacchi di febbre sempre più violenti.

Ogni notte a partire da quella prima volta…ogni notte si sentirono morire e resuscitare più e più volte.

-°-°-°-°-

Stranamente,per quella notte,il dolore parve finire.

Lentamente aprirono gli occhi,raggelarono nel sentire il loro sangue sfiorargli le gambe…chissà per quanto tempo erano rimasti in quel letto.

Tremando scesero dal letto,sentirono le gambe cedergli non appena si furono messi in posizione eretta,ma dopo qualche secondo riuscirono a rimettersi in piedi,e barcollando si diressero verso la cucina…sentivano l’irrefrenabile desiderio di bere.

Si piegarono sul lavello,si accorsero di come fosse pieno d’acqua…evidentemente si era otturato nuovamente lo scarico.

La loro attenzione venne però attirata da un particolare ben più rivelante…la presenza di qualcuno che di familiare [rassicurante] non aveva assolutamente nulla.

-Buonasera.-

Dietro quel volto dall’espressione inquietantemente allegra uscì una voce calda,che li fece sentire improvvisamente calmi. Smisero persino di sentire la sete,la stanchezza…e qualsiasi altra sensazione fastidiosa che li avesse sfiorati fino a poco prima.

-Buonasera…-

Risposero [istintivamente] in coro. Non si mossero di un centimetro quando l’altro si avvicinò a loro,rimasero immobile mentre quello li abbracciava.

-Bravi,cari figli…finalmente vi siete risvegliati. Siete riusciti ad ignorare la voce di quell’orribile dio che vi richiamava a voi…che vi invitava a seguire la sua parola!-

Sentirono le lacrime dell’uomo scivolare lungo i loro colli…era scoppiato a piangere mentre parlava,stranamente anche loro si sentirono incredibilmente tristi…per una volta le lacrime altrui non li fecero ridere.

In quel momento,come mai prima d’ora,si sentirono davvero incompleti. Desiderarono addirittura morire…eppure non si mossero,ne piansero,l’unica cosa che si muovesse sul loro volto erano le gocce di sangue che scivolavano giù dalla fronte,su cui si erano aperte delle vistose cicatrici.

L’odore [il sapore] del sangue continuava ad essere squisito.

-°-°-°-°-

Una volta che l’uomo sorridente se ne fu andato tornarono a guardarsi.

E per la seconda volta nella loro vita fecero sesso. Come due animali,sul pavimento della cucina.

-°-°-°-°-

Si rialzarono.

Ancora nudi,sudati,con le membra macchiate dallo sperma. Lentamente si diressero nuovamente verso la camera da letto.

Con un sospiro aprirono il cassetto contenente le loro pistole. Iniziarono ad inserire i proiettili,le caricarono velocemente. Dopodiché andarono a sedersi sul pavimento,uno di fronte all’altro.

Con le canne delle pistole andarono a toccare l’uno la fronte dell’altro.

-Allora…ti senti completo ora?-

-no.-

-Vorresti esserlo?-

-sì.-

-Vuoi restare per sempre insieme a me?-

-sì.-

Scoppiarono a ridere.

E spararono.

-°-°-°-°-

Non provarono dolore.

Non provarono assolutamente nulla…era come se il cuore si fosse fermato ancora prima del colpo.

Avevano compiuto quel gesto con il desiderio di non svegliarsi mai più.

Il sapore del sangue era divino.

Lo era anche l’odore.

Fu nel sangue,nel sangue che tanto amavano,che aprirono gli occhi.

Nacquero una seconda volta.

Fu nel sangue che nacque Jasdevit.

-Adesso…siamo…completi…[?]-

-Sì…e lo saremo…per sempre. [?]-

-Assieme.-

-°-°-°-°-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

Mioddio!! Sono pazza! Sono assolutamente malata…non so come mi sia uscita una cosa del genere!

Prima di pubblicarla l’ho fatta leggere ad una mia amica,che dopo aver terminato la lettura si è girata,e guardandomi sconvolta mi ha detto: "fa paura..."

Non ho ancora capito se fosse un complimento… >.>’

Comunque…io ve lo avevo detto che adoro Jasdero e Devit (qui mi sono sforzata di chiamarlo così…perché per me Devit sarà sempre Debitto! >w<)!

Credo che finchè avrò idee continuerò a scrivere su di loro…poi mi dedicherò totalmente alla Lavi x Kanda x Allen demenziale che sto progettando già da un po’…

Inoltre…aggiungo l’avviso "what if…?" poiché so benissimo che in realtà Jasdero e Devit erano inizialmente una persona sola,e solo in seguito si sono divisi…in questa fic ho preferito raccontare come sarebbe potuta essere la loro vita se fosse stato il contrario… ^^’’

Ringrazio i lettori,ringrazio chi recensirà (se lo farà) e ringrazio chi aggiungerà ai preferiti (se vorrà farlo)! ^^

Ringrazio inoltre coloro che hanno letto e recensito le altre due Jasdebicest scritte da me: "One bang for two twins" e "Equilibrio" spero che anche questa vi piaccia!

Alla prossima allora!

Baci baci,by tobichan!

   
 
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