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Autore: writermey    07/05/2014    0 recensioni
Una ragazza viene salvata da un eroe mascherato, lei lo cerca disperatamente ed insistentemente solo per ringraziarlo ma...
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Blake/Il Comico, Nuovo personaggio, Rorschach/Walter Kovacs
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Stain



Quella sera l'aperitivo era appena stato servito alla festa in onore dei veterani di ritorno dal Vietnam. Ufficiali in alta uniforme ed eleganti signore affollavano la sala circondando i due eroi mascherati che avevano contribuito alla vittoria.

Il dr. Manhattan era stato invitato al leggio per raccontare ai presenti le loro gesta gloriose mentre, poco lontano, il comico si vantava a modo suo degli avvenimenti.

Un ufficiale in particolare, sulla sessantina e accompagnato da una giovane ragazza, si avvicinò a passo sicuro all'uomo, allungando la mano e sorridendo amichevolmente. Appena si accorse della presenza dell'ufficiale, il comico sorrise a sua volta e gli strinse la mano.

Notò anche la fanciulla in abito da sera nero e, quasi con un gesto automatico, le porse la mano per salutarla. Con un sorriso timido, ed il braccio del padre attorno alle spalle, Ruby Sanders appoggiò l'esile mano su quella del comico che, molto delicatamente, la portò alle labbra.

All'improvviso tutte le persone presenti in sala applaudirono fragorosamente e l'attenzione si spostò sull'ufficiale Sanders che, ringraziando, raggiunse il dr. Manhattan al leggio.

Avvicinandosi al microfono, salutando e ringraziando ancora, iniziò il suo discorso in onore dei caduti e invitando sul palco i parenti stretti si alcune vittime. Consegnò loro le medaglie al valore e poco dopo si aprirono le danze.


Una giovane donna, imparentata con uno dei caduti, era appoggiata al parapetto della lussuosa terrazza. I capelli corvini, erano raccolti in un'elegante pettinatura ordinata e lo sguardo verde cangiante era perso nell'oscurità della notte. Rigirava la medaglia tra le dita con espressione triste. In sottofondo solo il brusio creato dall'apertura delle danze in sala, ma lei non aveva nessuna voglia di ballare.

Poco distante, appollaiato sull'angolo del parapetto, Rorschach osservava la ragazza in silenzio. Dopo qualche momento, vedendo che lei non sembrava accorgersi della sua presenza, le si avvicinò molto tranquillamente affiancandola nel suo scrutare il nulla.

Amanda Crane si spaventò notevolmente facendo cadere la medaglia e indietreggiando di qualche passo.

- Le mie scuse, miss - iniziò Rorschach raccogliendo la medaglia - Cosa rappresentava per lei?

L'uomo iniziò ad avvicinarsi ulteriormente, mentre Amanda restava immobile aspettando di averlo abbastanza vicino da notare che le macchie sulla maschera si muovevano autonomamente.

- Era mio fratello - rispose riprendendosi cautamente la medaglia e guardandola un'altra volta - Lei è uno degli eroi mascherati?

Rorschach annuì semplicemente - Le mie condoglianze.

La ragazza fece un sorriso di cortesia e l'uomo si mise le mani nelle tasche dell'impermeabile - Anche suo fratello è stato un eroe, nonostante abbia fatto a meno della maschera.

Amanda lo guardò sorpresa, d'improvviso molti ricordi emersero e lei si congedò in fretta.

- Mi perdoni - disse lei asciugandosi una lacrima e rientrando in sala.

Rorschach la osservò finché non si fu persa nella folla.


Amanda continuò a camminare a passo spedito schivando le coppie che stavano ballando. Aveva quasi raggiunto l'estremità della sala quando venne urtata e cadde a terra.

Immediatamente venne aiutata da un paio di soldati a rialzarsi, ma si trovò faccia a faccia con il comico che la guardava dall'alto in basso.

- Mi scusi - disse lei tremendamente in imbarazzo.

- Si è fatta male? - intervenne Ruby Sanders sorpassando l'uomo che l'afferrò per un braccio e la allontanò con decisione.

Sotto lo sguardo perplesso dei presenti e la reazione interdetta della figlia dell'ufficiale, il comico si avvicinò ad Amanda con sguardo grave. La ragazza non riuscendo a sostenere il suo sguardo, abbassò la testa intimorita.

D'un tratto Rorschach appoggiò una mano sulla schiena della fanciulla, spingendola leggermente e si allontanarono dal comico. Prima di uscire dalla sala, Rorschach fece un cenno al dr. Manhattan che intervenne per calmare le acque.

Il comico sentì la mano del compagno sulla spalla e, con molto sforzo, si calmò permettendo alla festa di continuare.


Ruby, rimasta un po' sorpresa dalla reazione del comico, si sorprese ancora di più quando, con tutta la calma del mondo, le chiese un altro ballo.

Dopo un attimo di titubanza, accettò con un sorriso e l'uomo continuò a stringerla a sé in un movimento sontuoso accompagnato dalla musica.

- Cosa volevi fare a quella ragazza? - chiese Ruby con leggerezza.

Il comico la guardò con durezza ma, vedendo che si stava allarmando, sorrise divertito e la avvicinò ulteriormente a sé - Mi sono solo irritato un po' - le sussurrò - Ma volevo capire se si era fatta male - mentì spudoratamente.

I loro occhi si incontrarono nuovamente e lei abbassò lo sguardo imbarazzata. Il comico sorrise ancora e le fece fare una giravolta con caschè finale. Lei emise una risata soave e sinceramente divertita e lui, risollevandola, le diede un bacio sul collo.

La reazione, più che motivata, di Ruby fu tentare di liberarsi dalla sua presa guardandosi attorno. L'uomo non cedette e la tenne stretta a sé continuando a sorridere - Non avere paura, non ti mangio.

Lei cercò invano di allontanarsi un'altra volta e il comico la strinse a sé con più forza facendole quasi male. Il sorriso era scomparso dal suo viso e la sua irritazione era palese.

- Ora...stai calma - pronunciò mentre la trascinava fuori dalla sala cercando di non dare troppo nell'occhio.

- Ti conviene lasciarmi stare se non vuoi finire male - ribatté Ruby facendo resistenza un'ultima volta, tuttavia era rimasta abbastanza affascinata dall'uomo da lasciarsi condurre fuori dalla sala.

Il comico sorrise ancora di gusto dopo la frase della ragazza, e lei, abbozzò un sorriso non appena l'uomo girò la testa per controllare che nessuno li seguisse.

Dopo essersi allontanati dall’ala del palazzo in cui si stava tenendo il ricevimento, il Comico la guidò attraverso una porta, sbarrata da un cordone di velluto rosso su cui era appeso un cartello che vietava l’accesso ai non addetti ai lavori.

  
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