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Autore: hikaru83    08/05/2014    3 recensioni
Che cos'è la gravità? Hanamichi ha un concetto personale su cosa sia la gravità, siete d'accordo con lui?
Tratto dal testo:
“Papà, cos’è la gravità?” Il padre lo guardò con un sorriso e gli rispose
“La gravità è quella forza che ci fa rimanere ancorati a terra, e non ci permette di volare.”
“Non mi piace la gravità, io voglio volare!”
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro personaggio, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scemenza fluffosa per voi, in questo periodo, per la vostra immensa gioia, sono super produttiva…
 

Gravity

 
Hanamichi da piccolo faceva mille domande, su qualsiasi argomento e a chiunque. Non si accontentava mai di risposte come “Si fa così.”, “È così che funziona.”, “Perché te lo dico io!”. No, Hanamichi voleva sapere come funzionavano le cose, e se la risposta non era più che sufficiente, lui non la accettava del tutto. Rimaneva con un broncio adorabile e continuava a assillare chiunque per avere la risposta che più lo convinceva. Come quella  volta che domandò a suo padre quando aveva si e no sei anni:

“Papà, cos’è la gravità?” Il padre lo guardò con un sorriso e gli rispose.

“La gravità è quella forza che ci fa rimanere ancorati a terra, e non ci permette di volare.”

“Non mi piace la gravità, io voglio volare!” Il padre sorrise, adorava il suo bambino, la sua capacità di sognare così grande che sembrava non avere limiti, e pregò che il tempo quella capacità non gliela portasse via, come succede invece alla maggior parte delle persone.

“Nessuno può volare Hana.” Gli rispose allora, sapendo già che non sarebbe servito a niente, infatti...

“Gli uccelli volano, vuoi dire che quegli stupidi volatili possono fare una cosa che io non posso fare?”

“Piccolo, gli uccelli hanno le ali, così come i pesci hanno le branchie, tu non puoi volare, così come non puoi respirare sott’acqua. Però se ti accontenti posso farti vedere il mondo dall’alto anche subito.”  Lo prese in braccio e se lo mise sulle spalle, le mani piccole del figlio tra i capelli e la sua risata cristallina gli fecero credere che forse non era del tutto impossibile volare.

Ovviamente Hanamichi, anche se quel giorno era oramai tanto lontano, non aveva ancora del tutto accettato di essere ancorato alla Terra per via di una forza più potente di lui che degli esserini minuscoli come i passerotti potevano vincere, e ogni tanto ci aveva rimuginato ancora fino al liceo, anche se quelle giornate passate con il padre erano lontane e erano uno dei tesori che conservava più con cura. Una volta entrato allo Shohoku, però, aveva capito finalmente cosa fosse la gravità, o almeno cosa fosse per lui.

La gravità era quella forza che lo costringeva a incappare sempre in quella maledetta, irritante, monosillabica, monoespressiva, bellissima, forte, affascinante, sexy kitsune. Doveva per forza essere la gravità, non era possibile altrimenti che Kaede riuscisse, non importa quante persone ci fossero, a investire solo lui, lo centrava come se avesse avuto un radar, evitava chiunque altro a occhi chiusi, ma centrava con precisione chirurgica solo lui. Ma ovviamente, con il tempo,  non solo per questo Hanamichi aveva capito che quella fosse la gravità. Ne era certo anche per la facilità con cui le loro mani si cercavano, i loro corpi si trovavano al buio, incastrandosi perfettamente, era anche dovuto al fatto che le loro labbra si divoravano senza averne mai a sufficienza.

Sì, oramai Hanamichi aveva capito cosa fosse la gravità. Lui non era attratto dal centro della Terra o roba simile come gli altri, no, lui era attratto da Kaede, ed era indubbio che Kaede fosse attratto da lui. Se ci fosse stato ancora il padre Hanamichi gliel’avrebbe detto che ora la gravità gli piaceva. Probabilmente però non era necessario, suo padre oramai l’aveva capito e Hanamichi non dubitava affatto che fosse stato lui a farli incontrare dall’alto. Perché, Hanamichi lo sapeva, suo padre era sempre con lui.
 

Fine
 

Note:  Non ho molto da dire, avevo voglia di un po’ di fluff, non è mai abbastanza per la sottoscritta, ed è venuta fuori questa fic. Ringrazio sempre slanif che è una mia assidua recensionista (non esiste non esiste, l’ho inventata come parola) e Lan per le recensioni a Superfat, e tutte voi che l’avete letta.
  
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