Lo ricordava ancora benissimo sebbene avesse avuto solo cinque anni. Odiava quello che faceva, ma suo padre era stato molto chiaro: “Uccidi o sarai uccisa. Tu sei la mia erede, e il tuo destino è quello di diventare un’assassina”

Le sue parole erano ancora nitide nella mente di Kagome. Kagome Higurashi… non era il nome di una ragazza di 17 anni che frequentava i suoi amici, giocava, aveva le prime cotte, bensì di una delle più temute e conosciute assassine dell’epoca Sengoku. Le erano stati insegnati tutti i trucchi per uccidere, avvelenare, combattere, addormentare, ma nessuno le aveva mia insegnato ad amare. Quando suo padre morì lei abbandonò la Setta di cui lui era capo e si mise per conto proprio… sapeva che la vita sarebbe stata difficile, ma non le importava… sebbene fosse un’assassina odiava uccidere e così decise di diventare una ladra, per non macchiarsi le mani di sangue. Lo aveva fatto solo una volta. Quella maledetta volta di 12 anni prima, quando suo padre, per iniziarla all’arte dell’assassinio, la costrinse con la forza a uccidere un uomo. Da allora ogni volta che ci pensava era vittima di strani sogni pieni di cadaveri e di morte. Metteva anima e corpo nel suo lavoro di ladra, ma quello che più adorava era stare da sola, sulle rive del fiume Higashi, dove poteva immergersi e lavare via ogni peccato, ogni sofferenza che avevano caratterizzato i suoi 17 anni di vita. Ma era inutile… come i fantasmi del passato quelle sofferenze ritornavano… e non le davano scampo per niente al mondo. Una leggera brezza le scompigliava i capelli del colore dell’ebano. Chiuse gli occhi… la sensazione che le dava il vento era di pura e semplice libertà, e amava sentire la brezza che le scompigliava i capelli. Un rumore impercettibile la scosse dai suoi pensieri… se non avesse avuto i sensi così acuti non sarebbe mai riuscita a sentire quei passi. Si alzò e si nascose dietro un albero. Alla sua destra vide spuntare una figura esile; senza pensarci due volte fece un balzo silenzioso e finì alle spalle della figura, con il pugnale premuto contro il suo collo.

“Sango… non venire più così alle mie spalle se non vuoi essere uccisa”. Sango era la sua spalla destra… le procurava il lavoro e il materiale per preparare i veleni, ma era anche una valida alleata, dato che era una sterminatrice di demoni. “Kagome… abbiamo un cliente… è abbastanza importante… ma stavolta si tratta di uccidere… e non facendo uso di veleni”. Quella parola… suonava nelle orecchie di Kagome come una pugnalata dritto nel petto… era questo l’effetto che le dava… “Lo sai benissimo che io non uccido Sango. Mi limito a rubare e a volte preparare dei veleni.” In effetti anche con i veleni uccideva, ma lo faceva indirettamente. “Bankotsu.” “Cosa??”. Solo sentirne il nome le metteva i brividi… era un grandissimo demone che uccideva in modo crudele tutti coloro che non accettavano di servirlo. “Quale è la missione??”. “Uccidere un mezzodemone… Inu-Yasha”.

Allora… è la mia seconda ff… e spero sia venuta bene… questo lo potete giudicare solo voi attraverso le recensioni…una cosa che vorrei dire, in seguito alla giusta osservazione ke è stata fatta. è ke ho preso spunto per questa ff dal libro guerre del mondo emerso di licia troisi... nel prossimo capitolo ci saranno un po’ di chiarimenti per quanto riguarda il ruolo di Inuyasha e il passato di Kagome… a lunedì con il prossimo capitolo… grazie a ki legge, ki commenta, e anche a ki legge e non commenta… i prossimi capitoli saranno più lunghi… questo è solo il prologo!