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Autore: alicew in wonderland    09/05/2014    2 recensioni
Dopo la cancellazione della serie ho deciso di scrivere quello che secondo me poteva essere il vero finale della storia: ovvero una serie intera!
Pubblicherò ogni episodio di venerdì, esattamente come se la serie tv fosse in onda in America rispettando anche le festività (Ringraziamento, Natale, Pasqua...).
La storia comincia esattamente oggi, 27 Settembre 2013, Mac e squadra sono al lavoro come sempre e un po' di cose sono cambiate: Mac è sposato con Christine e Danny e Lindsay hanno avuto il loro secondo figlio...
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Trama episodio XXVII: Mac è ferito e cerca di salvare Christine da un arresto cardiaco. Intanto, Christine è in un limbo dove incontra sua madre e quella di Mac, dalle quali apprende avvenimenti futuri, e, al risveglio, si accorge con Mac che l’incubo è solo all’inizio.
Il disastro aereo di Danny e Sheldon è più grave del previsto e Lindsay ha delle complicazioni e deve essere operata d’urgenza.
Anche Mac finisce in un limbo in cui fa degli incontri importanti e ha delle visioni del futuro.
Flack e Jamie vanno a catturare il terrorista islamico, ma le cose non vanno come programmato.
Il team CSI cambia per sempre…
Genere: Mistero, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Venerdì 9 Maggio 2014

EPISODIO XXVI: DIVIDE AND DEVOUR

New York, Venerdì 2 Maggio 2014, ore 23.50
Un ragazzo ben vestito ritornò a casa barcollando, con le auricolari nelle orecchie.
I suoi occhi erano gonfi e lucidi, le mani tremanti erano incapaci di tenere le chiavi che scivolarono sui gradini dell’ingresso
«Porca puttana!» esclamò chinandosi a raccoglierle.
Aperto il portone, entrò in ascensore e si appoggiò alla parete aspettando di arrivare a destinazione.
La musica pompava nelle sue orecchie una melodia violenta.
Al pianerottolo le chiavi scivolarono sullo zerbino di casa
«Ma porca merda!»  imprecò nuovamente.
Un rumore proveniente dalle scale attirò la sua attenzione. Si tolse gli auricolari e si avvicinò con cautela. Tutto sembrava tranquillo e tornò verso la porta di casa e la aprì. Prima di entrare sentì di nuovo quel rumore e questa volta vide qualcosa pararsi davanti a lui, non ebbe nemmeno il tempo di gridare aiuto che una mannaia calò su di lui.
 
Washington D.C., Sabato 3 Maggio 2014, ore 9.00
Sheldon e Danny uscirono dalla loro camera di albergo e presero un taxi per raggiungere il tribunale.
Le strade non erano molto trafficate e i due ingannarono il tempo leggendo gli appunti per il processo.
Quando entrarono in tribunale, vennero accompagnati in un’aula dove il processo stava per cominciare.
Danny deglutì pesantemente e serrò i pugni guardando Ben Maxwell seduto davanti.
«Chi si rivede! Detective Messer! Credevo non sarebbe venuto!»
Danny non rispose e si sedette con Sheldon in attesa che il processo cominciasse.
Il cancelliere avanzò «Tutti in piedi! Entra la Corte! Il Giudice Vander presiede l’udienza!» annunciò.
Il Giudice Vander si sedette al suo posto «Comodi!» disse, la sala si sedette e lui proseguì «L’accusato Ben Maxwell è qui per essere giudicato per i delitti commessi e per la possibile cospirazione contro gli Stati Uniti d’America!»
 
New York ore 9.30
Una donna vestita con la divisa da cameriera di un bar, uscì dal suo appartamento e vide il pianerottolo sporco di sangue. Lanciato un grido di terrore cominciò a chiedere aiuto e altri vicini si affacciarono sul pianerottolo.
Poco dopo, Flack e Jamie erano sul pianerottolo ad osservare la scia di sangue
«Hai sentito qualcuno?» chiese Jamie
«Jo sta arrivando! Mac si occupa del caso della talpa nell’FBI con Christine!» rispose Flack
«Pensi che qualcuno possa essere stato ucciso?»
Flack si accigliò «Il tutto è molto sospetto, ma se così fosse, dov’è il corpo?»
Adam si accostò a loro «Buongiorno ragazzi! Sono il solo ad avere la sensazione che da qui sia passato un macellaio?»
Flack sospirò «Non dovresti aspettare Jo per analizzare la scena?»
«Jo è di sotto con la cameriera che ha chiamato il 911! Ne avrà per un po’ a giudicare da quanto la giovane fosse scossa!» Adam prese un tampone e lo passò sulla macchia di sangue «Ho come l’impressione che avremo a che fare con l’ennesimo assassino seriale!» si alzò in piedi «E sembra che gli piaccia conservare i corpi delle vittime! Ci sono tracce di qualcosa che potrebbe essere una sacca da coroner!»
Jamie prese la reflex accanto al kit di Adam «Penso che questa ti serva adesso!»
«Jo non mi perdona se non le porto tutti i dettagli!» sorrise Adam prendendo la macchina foto e iniziò a scattare.
 
New York, ore 12.30
Christine baciò Mac e uscì dal suo ufficio
«Guarda il computer e tieni il cellulare a portata di mano!» gli disse camminando nel corridoio «Quando torno ti devo dire una cosa!»
«Non puoi dirmela ora?» sorrise Mac accompagnandola
«No! Posso solo dirti che è una cosa bella! Almeno, credo che possa farti piacere e renderci felici!» sorrise Christine.
Mac sorrise «È un po’ che hai fatto le analisi di controllo per quello che ci è successo a febbraio! Non sono ancora arrivati i risultati? Quando mi hai detto di uscire dal bagno con Kenny ieri sera, mi è sembrato tutto molto sospetto… credevo avessimo superato la fase di imbarazzo reciproco…»
Christine sorrise e si voltò per baciarlo di nuovo «A dopo!» e lo lasciò sui gradini che portavano agli ascensori sorridendo.
 
Washington D.C., ore 13.30
Danny e Sheldon uscirono dal tribunale
«È andata bene!» esclamò Danny
«Non vedo l’ora di vedere la faccia di Jo quando saprà che Maxwell ha confessato di voler distruggere gli Stati Uniti!»
«La faccia che ha fatto il suo avvocato penso me la ricorderò per tutta la vita!» commentò Danny salendo sul taxi «Ora che saremo da soli sull’aereo potremo comunicare senza problemi con Jo!»
«Puoi contarci!»
 
New York, ore 14.00
Mac ricevette un messaggio da Christine “I’m going to call you in a minute” e in seguito una telefonata
«Dimmi pure!» rispose Mac
«Hai guardato la lettera con Angela?»
«Sì amore! So solo che è qualcosa di strano! Pensa che nella seconda riga ho visto il significato del nome e cognome d Danny! Non ha un senso! Per fortuna lui e Sheldon stanno tornando! Come è andato il tuo incontro con J.J.?»
Christine rise «Sono ancora tutta intera! Non temere! Mi ha chiesto se lo puoi incontrare a Brooklyn, sull’East River! Io comincio a sospettare anche di lui… mi è sembrato molto enigmatico…»
«Tu lo conosci da anni, ti ha mai fatto pensare di essere in grado di atti di terrorismo?»
«Non ne sarebbe in grado perché ama il suo paese più della sua vita! Il suo comportamento aggressivo è normale…» commentò Christine «È sempre stato violento!»
Mac guardò Angela fuori dall’ufficio indicargli una copia della lettera
«Sembra che Angela abbia scoperto qualcosa! Più tardi raggiungo J.J., potrebbe non essere lui la talpa!»
«A più tardi!»
Angela avanzò oltre la porta dicendo «Tobey Stone è il nome in codice usato da J.J. e anche da Maxwell durante la sua breve fuga! E non è finita! Un altro Tobey Stone è un terrorista arabo che si è finto per metà americano per far esplodere un parcheggio di un minimarket in Texas ed è tutt’ora libero!»
«C’è un modo per collegare tutti e tre?» chiese Mac
«Una mail che intercettata pochi secondi fa da Christine! Prova che tutti e tre si conoscono!»
Mac sorrise e si alzò dalla sedia «Ecco cosa la spinge a sospettare anche di lui!» prese in mano la giacca e la indossò sopra la camicia bianca «Vado da J.J. Harris! Se sono fortunato riesco a portarlo qui ed arrestarlo!»
«Vuoi che chiami Flack o Jaime?»
«No! Di’ loro che sono a Brooklyn, se non dovessi tornare tra al massimo tre ore!»
«La lettera si sta rivelando interessante! Sto seguendo la tua teoria dei nomi e nell’ultima riga c’è il tuo!»
«Come finisce la lettera?»
«Per tagliare corto, hai perso il figlio dell’uomo bello che non è più forte come un leone!»
Mac ci pensò su «Sarebbe la prima volta che una lettera non è indirizzata a me!»
«Già, ma chi è il destinatario?» chiese Angela
«Scoprilo mentre sono via!»
 
New York, ore 14.10
La pila a raggi ultravioletti di Jo illuminava il pianerottolo
«Guarda qui Adam!» disse indicando «Nel sangue rappreso è rimasto intrappolato qualcosa!»
Adam guardò nella direzione indicatagli e con le pinzette prese la fibra. La osservò per qualche istante, poi la mise in un involucro di plastica e la sigillò «Arriverà presto sul tavolo di Lindsay!»
Flack raggiunse Jo dicendo «Ho finito di interrogare tutti gli inquilini! L’unico che manca, escludendo i una coppia che è in Canada per lavoro, è Pierre Leroux!»
«Scommetto che quello socchiuso alle mie spalle è il suo appartamento!»
Flack rise «Boom!»
«Ti manca Danny, vero?» ironizzò Jo
«E a te non manca Sheldon?» rimbeccò Flack
«Lui e Danny tornano questa sera! Posso resistere!»
«Avete deciso come chiamare la bambina?»
«Charlot Stella Claire Sidney Hawkes!»
Flack sbatté gli occhi «Che nome lungo e importante! Sono il primo a sapere che la chiamerete così?»
«No è un nome che è stato costruito! Adam, Mac e Isabella hanno dato volentieri il loro contributo!» guardò l’appartamento della vittima e sorrise «Andiamo a dare una controllata lì dentro! Avvisa Adam!»
«La nostra mamma fa fatica a muoversi?»
«Voglio aiutare Mac a risolvere il suo caso e non posso farlo se sono impegnata qui!»
 
Washington D.C., ore 16.00
«Alla prossima Washington D.C.!» esultò Danny sedendosi sul jet privato con al suo fianco Sheldon
«Mac ti sta chiamando!»
Danny si affrettò a rispondere «Ehi Mac! Stiamo per partire! Come procede lì a casa?»
«Ti ricordi di J.J.?»
«Il simpaticone che ti ha mandato più di una lettera per buttarti all’aria il matrimonio?» chiese Danny
«C’è lui dietro a tutto! Tobey Stone è un nome in codice che si connette con un terrorista mediorientale e Maxwell! Sto andando a parlargli! Sono nel traffico!»
«Non ad arrestarlo?»
«Vedrò se riesco a fare anche quello!» rise Mac «Quando torni, vieni nel mio ufficio! Stiamo rimandando questo incontro da tempo!»
«Ci sarò Mac!» sorrise Danny
«Buon volo di ritorno e salutami Sheldon!» disse Mac riattaccando.
 
New York, ore 16.10
Jo guardò Lindsay mostrargli i risultati
«In archivio avevamo il DNA di Pierre Leroux! Il sangue trovato sul pianerottolo è suo e Adam mi ha fatto vedere una cosa interessante che avete trovato all’interno dell’appartamento!»
«La lettera che ci invitava a raggiungere la Freedom Tower!» esclamò Jo vedendola comparire sul tavolo «Hai scoperto qualcosa?»
«Sì! È un messaggio chiaro su dove si trova il corpo e forse è stato lo stesso assassino a lasciarcelo! Sto analizzando la traccia di DNA trovata sotto una delle lettere attaccate al foglio!» un rumore richiamo la loro attenzione
«Siamo fortunati! Il CODIS aveva anche questa traccia!» esultò Jo
«Diamo la caccia a una nana! Ecco perché abbiamo trovato il suo DNA è in cura per vari problemi!»
«L’unico disturbo per cui non è in cura è la smania di uccidere!» disse Jo «Mi accompagni?»
«Chiamo anche Flack e Jamie!»
 
New York, ore 16.30
Mac era davanti alla Domingo Sugar Factory quando gli si parò davanti J.J.
«Ciao Mac!»
Mac si staccò dalla macchina «J.J.! Sono sorpreso che tu mi abbia voluto incontrare!»
«Sono io ad essere sorpreso che tu sia venuto qui da solo! Christine dov’è?» chiese J.J. muovendo qualche passo nella sua direzione
«Con i miei figli!»
«Ti consideri un padre e un marito responsabile?» J.J. ghignò malignamente «Sei semplicemente patetico! Sei pure venuto qui tutto solo!» J.J. guardò Mac innervosirsi «Come credi reagirà Christine, quando vedrà le vere analisi che ti hanno fatto?»
Mac sobbalzò «Di cosa stai parlando!»
«Ho falsificato i risultati delle tue analisi!» J.J. guardò il volto sorpreso d Mac «So anche perché sei qui: per arrestarmi! Lo so che sai che io sono quel pazzo che ha spedito il pacco bomba al quartiere generale dell’FBI! Lo so che sai che io sono alleato con un terrorista per distruggere il paese! So anche che la fonte principale delle informazioni è Christine!» J.J. estrasse una pistola «E siccome ti ama tanto, sono sicuro che verrà qui a cercarti! Così potrò uccidervi entrambi!»
Mac estrasse la sua pistola «Non così in fretta!»
«Mi vuoi arrestare per salvare questo paese? Quand’è che la smetterai di prendere ordini dall’alto, dalle istituzioni, dalla legge? Sei proprio una testa di tolla, Mac! Dovevi imparare a vedere il mondo da un’altra prospettiva! Questo paese è corrotto e malvagio! Io voglio mettere le cose a posto!» J.J. guardò il volto accigliato di Mac «I tuoi colleghi questa volta non verranno a salvarti! Il caso a cui Jo Danville-Hawkes sta lavorando l’ho architettato io per dividervi! Entro questa notte la tua intera squadra cesserà di esistere!»
Mac scosse il capo «No! Lo impedirò!»
«I primi che faranno una brutta fine saranno il Dr. Hawkes e il Detective Messer! Il loro aereo ha appena subito una piccola deviazione! Un piano facile da attuare se ho dalla mia parte terroristi islamici!»
Mac non abbassò la pistola «Sono io che ho in pugno te!» cominciò a sbattere le palpebre e J.J. sorrise beffardo
«Mi chiedevo quando avrebbe cominciato a farti effetto l’idrato di cloralio! È da quando siamo qui che sei sopra quel tombino! Non è stato facile renderlo inodore!»
Mac sbatteva sempre più energicamente gli occhi «Non ti permetterò di attuare il tuo piano!» cadde supino lasciano la presa sulla pistola
«È già cominciato!» disse J.J. avvicinandosi a lui «Fossi in te non mi agiterei troppo! Sei anche malato! Lo sai per chi mi dispiace di più? Per il tuo terzo figlio che non vedrà mai questo mondo e per i tuoi gemelli che non ricorderanno mai di avere avuto dei genitori!»
Mac sobbalzò chiudendo gli occhi «Christine non verrà da sola! Farai una brutta fine J.J.!»
«Io la costringerò a venire sola! Erika e Dalia non possono aiutarla e se non sono morte, lo saranno presto! Mi divertirò a vedere soffrire te e Christine!»
 
New York, ore 16.45
«Dov’è Lindsay? Perché Flack mi ha detto al telefono di non muovermi?» chiese Jo vedendo ritornare Jamie da sola
«È successa una cosa!» esclamò Jamie mentre la via si riempì dei rumori delle autoambulanze e delle macchine della polizia
«Cosa?»
«Lindsay è rimasta ferita! La killer era là dentro! Flack ha sparato, ma il mannarino ha colpito Lindsay in pieno petto! Flack è con lei adesso!»
Jo rabbrividì «No! Non è vero!»
I paramedici salirono le scale della Freedom Tower .
Lindsay era a terra con Flack al suo fianco che le stringeva una mano e cercava di impedire al mannarino di affondare di più nella carne
«Respira Lindsay! Respira con calma!» Lindsay cercò di dire qualcosa «Non parlare! Andrà tutto bene! Ci sono io qui con te!»
«Danny!» cominciò a dire Lindsay «Sta per succedergli qualcosa, Don!»
«No! Danny sta bene! Sta tornando a casa! Per il suo bene e per quello dei tuoi figli devi vivere! Mi hai capito?» domandò Flack «Combatti Lindsay! Non ti arrendere!» la incitò.
I paramedici entrarono nell’ufficio e caricarono Lindsay sulla barella.
Jo appena vide il corpo di Lindsay salire sull’autoambulanza cominciò a piangere
«Jaime, Jo!» le chiamò Flack arrivando con le mani sporche di sangue «Ho fatto il possibile perché si salvasse! Ora possiamo solo pregare…»
 
Cieli della Costa Ovest, ore 17.00
«Danny! Stai sanguinando, Danny!» disse Sheldon guardando la camicia bianca inzupparsi di sangue sotto l’ascella
«Cazzo!» imprecò Danny «Siamo rimasti quasi senza carburante!»
Sheldon lo affiancò nella cabina di pilotaggio «Arriveremo a New York?»
«Non credo proprio, Sheldon! Abbiamo anche la radio rotta!» Danny scansò il corpo del pilota «Non ho mai pilotato sul serio un jet e spero che il simulatore di volo mi basti!»
Sheldon si sedette al posto del copilota «Sarò al tuo fianco anche se non ho la minima idea di cosa bisogni fare!»
Danny sorrise «Sei sicuro che mi abbiano colpito? Io non sento niente!»
«Dovrei dare un’occhiata per capire quanto è seria la cosa! Sai dove possiamo atterrare?»
«In pieno oceano, Sheldon! Questi hanno piazzato una bomba su tutti e due i serbatoi di carburante!»
Sheldon guardò fuori e vide un’ala esplodere «Ora che facciamo?»
«Tieniti forte Sheldon!» Danny cominciò a sbattere le palpebre «Ora sento dolore!»
«Danny» disse Sheldon vedendo il blu dell’oceano «Voglio che tu sappia che sei il migliore amico che io abbia mai avuto e volevo dirti che è stato bello poter lavorare con te!»
«Sheldon, torneremo a New York! Tu vedrai nascere tua figlia e io vedrò i miei figli crescere! Arriveremo ad ottant’anni a camminare nel parco lamentandoci delle nostre mogli e di quanto la gioventù sia immatura e senza valori!»
«E tu avrai lasciato il lavoro di Capo del Laboratorio!»
Danny lo guardò ridendo «Cosa?»
«Mac ti vuole promuovere!» gli sorrise Sheldon «Sempre se torniamo a casa interi!»
«Possiamo restare in aria ancora un po’!» lo rassicurò Danny.
 
New York, ore 17.10
Christine premette invio sul suo cellulare a un messaggio dando un bacio a ciascuno dei gemelli
«Vado ad aiutare papà!» sussurrò «Se non dovessimo tornare più, sappiate che vi vogliamo bene!»
Si precipitò fuori casa guardando il volto enigmatico di suo padre
«Aspetta!» la fermò all’ultimo «Quello sguardo non te lo vedo sul viso da un sacco di tempo! È lo sguardo che hai quando vai in missioni rischiose!»
Christine tornò dentro dopo aver chiuso la porta
«J.J. vuole uccidere Mac! Ha falsificato anche le sue analisi per farci credere che stesse bene!»
Suo padre la abbracciò «Bambina mia, so che non servirà a nulla dirti di non andare!»
«Sono la sola che può salvarlo! Io non lo lascerò morire!»
L’uomo la guardò «So che non lo farai! Cosa ne sarà del bambino che aspetti? Mac nemmeno lo sa che sei incinta!»
Christine si staccò dall’abbraccio «Spero di riuscire a proteggerlo!»
 
Angela guardò Adam
«Christine mi ha mandato un messaggio!» sbatté un pugno sul tavolo «J.J. ha imprigionato lei e Mac e noi non li possiamo aiutare!»
«Io ho saputo che Lindsay è in ospedale. La serial killer l’ha ferita! Ti confesso che sono preoccupato anche per Sheldon e Danny! Il loro aereo è scomparso nel nulla e non riescono ad avere nessun contatto!» Adam si rabbuiò «Cosa sta succedendo?»
Isabella arrivò trafelata «È vero quello che avete appena detto?»
«Sì! È tutto vero!» rispose Adam
«In che guaio si è cacciato questa volta Mac?» domandò Peyton
«Il messaggio che J.J. aveva fatto scrivere a Christine era per lei e non per Mac!» spiegò Angela «Il messaggio dice che Christine morirà, che Danny e Sheldon moriranno e che lei ha perso Mac!»
«Perso?» chiese Adam
«Mac è malato ed è come se fosse già morto per J.J.! Christine ha trovato le vere analisi!» spiegò Angela «Quello stronzo!»
Peyton sobbalzò «Mac ha sviluppato il tumore? Dovete intervenire!» disse sconvolta «Cosa vi prende? Sono nostri amici!»
«J.J. è pericoloso! Non esiterà ad uccidere anche noi! Ha infiltrati ovunque!» disse Angela.
«Ma così Mac e Christine moriranno! Io dico che Peyton ha ragione!» esclamò Adam.
 
Al largo delle coste dello stato di New York, ore 17.45
 
Troubled spirits on my chest
Where they laid to rest.
The birds all left, my tall friend,
As your body hit the sand.
 
Danny tremò cercando di reggere Sheldon su una lastra di metallo
«Resisti! Sheldon ti prego resisti!»
Sheldon aprì lievemente gli occhi «Danny…»
«Sono qui Sheldon!» cercò di restare con gli occhi aperti ma dopo aver visto un peschereccio si lasciò andare
«Danny…» lo chiamò Sheldon.
 
Million stars up in the sky
Formed a tiger's eye
That looked down on my face,
Out of time and out of place.
 
Qualcuno dal peschereccio li avvistò «Ci sono due uomini in mare!»
«Presto tiriamoli a bordo!»
Danny sospirò e sul suo volto apparve un sorriso misto a dolore. Sheldon fece esattamente come lui, cercando di aprire gli occhi.
 
Awaken by the sound
Of a screaming owl.
Chasing leaves in the wind,
Going where we've never been.
 
Il capitano della nave li osservò e notò il distintivo di Danny e la ferita sotto la camicia
«Facciamo porto immediatamente!»
Danny si mise a guadare nella direzione di Sheldon e allungò un braccio verso di lui notando la ferita alla testa e il sangue che fuoriusciva «Sheldon! Amico mio!»  
 
Said goodbye to you, my friend,
As the fire spread.
All that's left are your bones
That will soon sink like stones.
 
New York, ore 18.30
Christine camminò all’interno della fabbrica dismessa
«J.J.?» chiamò lei senza ricevere risposte.
Qualcuno la assalì da dietro e lei non fece in tempo a ribellarsi che un fazzoletto le venne premuto sul viso facendola sprofondare in uno stato di incoscienza.
Christine, quando rinvenne, storse il naso sentendo uscire del sangue. Lei aprì gli occhi e si vide legata con delle catene a una sedia con braccioli, sollevò lo sguardo e vide davanti a se qualcuno con un cappuccio, legato come lei
«Mac?» lo chiamò preoccupata.
L’uomo cominciò ad agitarsi e cercò di capire da dove provenisse la voce
«Stai tranquillo Mac! J.J. non è qui adesso! Sono davanti a te! Sono stata una stupida! Avrei potuto accorgermene tante volte di chi era veramente e invece…»
«Avresti potuto Chris, ma non lo hai fatto!» disse J.J. avanzando «Ho scelto un posto grande per poter fuggire indisturbato appena i colleghi del tuo Mac arriveranno! Non c’è pericolo che  ti sentano urlare e ti assicuro che questa volta non sarete così fortunati come è successo con la Primula!»
J.J. tolse il cappuccio a Mac che guardò Christine negli occhi senza poterle parlare per via del bavaglio alla bocca
«Mac mi dispiace tanto!» gli disse Christine scuotendo il capo
«Ti dispiacerà di più tra poco!» disse J.J. «So che per certo hai inviato qualcosa alla Polizia e alle alte cerchie dell’FBI! Dimmi il contenuto dei messaggi perché io cancelli ogni traccia e ti prometto che Mac vivrà!»
Christine guardò Mac che scosse leggermente il capo
«Perché dovrei farlo? Non ho garanzie sul fatto che lui vivrà!» disse lei con rabbia.
J.J. si avvicinò a Mac «Ti garantisco una cosa: che se non parli lui soffrirà parecchio!» gli tirò indietro la testa con la mano e ghignò «Conterò fino a dieci, mia cara! Io mi divertirò un sacco con il tuo Mac! Lo stesso non si potrà dire per lui!»
Christine vide J.J. prendere una spranga di metallo «J.J. ti prego! Non farlo!»
«Uno!» esclamò colpendo Mac sul naso.
Mac si piegò in avanti con la testa, non potendo chinarsi in avanti con l’intero corpo per via delle catene, serrò i denti e quando sollevò lo sguardo verso Christine lei vide che gli colava il sangue da un taglio lasciato in mezzo al naso e dalle narici
«Ti supplico J.J.! smettila!» lo implorò Christine
«Due!» Mac venne colpito sulla spalla destra.
Christine cominciò a dibattersi
«Tre!» Mac gemette quando la spranga di metallo lo colpì sul collo «Non distogliere lo sguardo, Chris!» disse J.J. colpendo di nuovo Mac nello stesso punto.
Christine sentì il grido di Mac soffocato dal bavaglio e gli guardò il viso, ormai interamente sporco di sangue
«Quattro!» J.J. colpì il ginocchio di Mac all’altezza della rotula «Cinque!» la spranga di metallo produsse un rumore sordo contro l’addome di Mac «Sei!» contro il torace «Sette!» contro un braccio «Otto!» contemporaneamente su braccio e gamba
«Smetti subito J.J.!» urlò straziante Christine
«Sei rimasta in silenzio per un bel po’!» disse togliendo il bavaglio a Mac «Tu cos’hai da dire?» gli domandò J.J.
«La pagherai!» disse Mac sputando sangue «Non dirgli niente Christine!»
«Nove!»
Mac venne colpito in mezzo alle gambe e il suo grido lacerante riempì lo spazio circostante
«No Mac!» urlò Christine.
 J.J. prese la pistola e la puntò alla tempia di Mac raddrizzandogli la testa perché i suoi occhi lucidi incrociassero quelli di Christine «Siamo arrivati a dieci, Chris!» disse abbassando il cane «Vuoi veramente che lo faccia?»
«Fermo!» urlò Christine «Ti dirò tutto! Te lo prometto!»
«Così mi piaci!» disse J.J. togliendo la canna della pistola dalla testa di Mac e allontanandosi «Mentre vado a prendere il PC potreste parlare un po’. Avete tante cose da dirvi!»
Mac guardò Christine «Perché lo hai fatto?»
«Non posso lasciarti morire!» singhiozzò Christine «Non riesco a sopportarlo!»
Mac pianse più di lei «Così facendo sarò io a vedere te morire!»
«Cosa vuoi dire?»
«Ti ha sparato la bomba che hai costruito nel cervello!»  disse Mac cercando di calmarsi «È vero che sei incinta?»
«Sì! Chi te lo ha detto?»
«Indovina!» disse Mac sentendo il sangue colargli dal naso «Era ciò che avresti voluto dirmi questa sera a casa?»
«Sì!» Christine continuò a guardarlo negli occhi «Tu invece hai sviluppato il tumore!»
«J.J. mi ha messo al corrente anche di quello! Sono in ansia per Sheldon e Danny! J.J. forse li ha già uccisi!»
Christine rabbrividì realizzando completamente il piano di J.J. «Vuole ucciderci tutti!»
 
New York, ore 19.35
Jo tenne stretta la mano di Jamie quando vide uscire il chirurgo
«La Detective Messer è stata operata con successo, ma saranno le prossime ore a decidere se vivrà o no!»
Jo annuì «Grazie Dottore!»
«Nel suo stato le conviene riposare, Detective! Vada a casa! Per qualsiasi aggiornamento verrà contattata!» disse il chirurgo andandosene.
Jaime accarezzò Jo «Non hanno ancora trovato Mac e Christine! Sanno solo che sono da qualche parte a Brooklyn vicino all’East River!»
«Perché Sheldon e Danny non chiamano?» chiese Jo
Jamie sospirò tra le lacrime «Il loro aereo è scomparso e non si sa più nulla di loro da almeno tre ore!»
Jo singhiozzò più forte «Non può essere successo qualcosa anche a loro, vero?»
 
New Rochelle, ore 20.00
«Dottore, siamo riusciti a metterci in contatto con la Detective Hawkes!» esclamò un’infermiera
«Bene! Sono pronto a parlare!» disse alzando il ricevitore «Detective, sono il Dr. Andrew Warren!»
«Buonasera!»
«Due dei suoi uomini sono stati soccorsi e portati qui durante in serata! I nomi sono Danny Messer e Sheldon Hawkes!»
Jo sobbalzò «E… come stanno?»
«Il Detective Messer è critico e le prossime ore sono decisive! Mentre il Dr. Sheldon Hawkes è ancora in sala operatoria!»
Jo prese un respiro profondo «Mi dica la verità sul Dr. Hawkes!»
«Non posso davvero dirle altro!»
«Sono sua moglie!»
 
New York, ore 20.01
Mac aveva di nuovo la benda sulla bocca e guardava Christine mentre digitava al computer
«Sono tutte le password Chris?» chiese J.J.
«Sì!»
J.J. puntò una pistola contro Mac «Proprio tutte, tutte?»
Christine riprese a digitare «Lo sai che rischi che la bomba si disattivi se mi lasci vicino al computer?»
«Sei stato tu a dirle della bomba? Che bravo marito!» sorrise J.J. «Mi credi uno sprovveduto? Lo sapevo che stavi lavorando a qualcosa di grosso! Ti ho rubato i progetti e ho costruito la tua bomba perfezionata!»
«Cosa?»
«Sorpresa! Ho aggiunto anche un telecomando a distanza per assicurarmi che tu mi dessi tutto ciò di cui avessi avuto bisogno! Lo hai fatto e ora posso lasciarti morire davanti a Mac!» disse J.J. avvicinandosi a lei e premendo un pulsante su un telecomando.
Christine prese il computer e lo lanciò in faccia a J.J. e riuscì a rubargli la pistola
«Non ti muovere!» intimò lei
«Bastarda! Troverò un modo per nascondermi! I tuoi figli non saranno mai al sicuro!» J.J. si alzò e cominciò a correre verso l’uscita.
Christine si liberò delle catene ai piedi con l’aiuto della pistola e poi andò a liberare Mac con le chiavi che trovò su un altro tavolo nella stanza
«Vado a prenderlo!» le disse Mac afferrando la pistola che lei gli porse «Trova qualcosa che possa darti una scossa!»
Mac si mise a correre nel corridoio dove J.J. era sparito
«J.J., ti sono alle costole! Non ti lascerò mai scappare! Dovesse essere l’ultima cosa che faccio!» urlò Mac nell’oscurità
«Io non scappo!» disse J.J. afferrandolo al collo da dietro e la pistola di Mac cadde a terra «Come ci si sente a sapere che la propria moglie sta per morire?»
Mac lo fece scivolare in avanti e lo fece atterrare di schiena davanti a lui
«Non sei diverso dai criminali che hai assassinato fino ad oggi, J.J.! Hai commesso l’errore di provocarmi e di minacciare la vita delle persone a cui tengo!» Mac gli diede un calcio «La pagherai per quello che hai fatto!»
J.J. prese una pistola che aveva alla caviglia e gliela puntò sul viso «Fregato!»
Mac riuscì ad evitare il colpo e a nascondersi dietro a un muro
«Giochiamo a nascondino ora?!» urlò J.J. all’oscurità «Dov’è finito il tuo coraggio?!»
Mac comparve dal nulla usando una lastra di metallo come scudo «È finita J.J.!»
«Tu credi?» sorrise «Ne verranno altri come me! La corruzione non durerà ancora a lungo!» 
Mac si lanciò su J.J. e riuscì a disarmarlo «Come ti ho detto, è finita!»
«Per te è finita!» sorrise J.J. mostrando l’anello di una granata.
Mac guardò con orrore l’oggetto prima di alzarsi in piedi e venire scaraventato a terra dall’esplosione che fece cadere uno dei muri.
Poco dopo, Mac tossì cercando di capire dove fosse il suo rivale, d’istinto allungò la mano per prendere la pistola accanto a lui e la puntò contro J.J. che era rimasto schiacciato dal muro. Mac si guardò la gamba sinistra intrappolata sotto il muro caduto, contrasse il viso in un’espressione di dolore cercando di girarsi per liberarsi
«Che male!» gemette.
Con la gamba destra cercò di fare leva per liberarsi e riuscì a sollevare un pezzo di muro per sfilare la gamba intrappolata verso l’esterno.
Quando la gamba sinistra fu fuori dalle macerie, Mac notò che la caviglia era mal messa. Trovò la forza di alzarsi in piedi e appoggiandosi al muro tornò da Christine.
 
Christine era a terra e si reggeva la testa con le mani
«Christine!» la chiamò Mac con enfasi  «Sono qui!»
«Mac prendi quei cavi elettrici dal muro e passameli!» il respiro di lei era affannoso e lo sguardo era perso nel vuoto mentre cercava di restare seduta con la schiena al muro
«Tu perdi sangue dal naso, Christine!» le disse dandole due cavi vedendo che lei aveva qualcosa in mano
«Appena mi metto la matita in bocca accendi la corrente!» Christine si stava per mettere la matita in bocca e guardò Mac serrare gli occhi «Aspetta!» lo bloccò togliendosi la matita dalla bocca «Ti amo!» disse per poi mettendosi la matita tra i denti e chiuse gli occhi.
Mac accese la corrente e appena Christine cadde a terra la spense. La matita si era rotta a metà e le due parti erano cadute accanto a lei.
La caviglia di Mac cedette e lui dovette faticare a raggiungere Christine, le tagliò la maglia con i denti dopo averla posizionata perfettamente supina e cominciò a praticare le prime trenta compressioni e le prime due insufflazioni
«Ti prego Christine svegliati!»
Alle sue spalle si sentirono dei rumori e cercò di prestare attenzione, pur sapendo che non si sarebbe mai potuto fermare
«Polizia di New York!»
«Flack!» urlò Mac per attirare la sua attenzione.
Appena Flack vide il sangue a terra, proveniente dalla caviglia di Mac, e Christine incosciente si chinò a terra
«Chiamate il 911!» urlò ai colleghi e mentre Mac praticava due insufflazioni si posizionò con le mani sul torace di Christine
«A quante sequenze sei arrivato?»
«Con questa completo la prima serie!» rispose Mac accostando il suo viso a quello di Christine «Svegliati! Ti prego, svegliati!»
«Ventisette, ventotto, ventinove, trenta!» contò ad alta voce Flack.
Mac praticò le due insufflazioni e si fermò per ascoltare il respiro di Christine «Niente!»
«Tranquillo Mac! Mantieni la calma! Non la lasceremo andare!»
Mac le tenne la testa all’indietro «Torna da me! Ti prego Christine!»
«Capo…» disse uno dei poliziotti avvicinandosi
«Dov’è l’ambulanza?!» urlò Flack
«Stanno arrivando! C’era qualcuno di là, esattamente dove è avvenuta l’esplosione, ma è scappato! Era solo per farglielo sapere! Vado a chiamare qualcuno che sostituisca l’Ispettore!» disse andandosene
«Christine! Ho bisogno di te e non solo per fermare J.J.! Svegliati!» la pregò Mac.
 
New York, ore 22.35
Jo guardò fuori dalla finestra del suo salotto in attesa che il telefono squillasse.
Ellie e Tyler erano lì con lei e le avevano preparato un tè caldo
«Mamma, non cambia nulla se resti lì alla finestra! Devi riposare!» la invitò Tyler
«Sono così in pensiero…» disse sedendosi sul divano «Quanto desidero poter riprendere a bere caffè!»
In quel momento il telefono suonò
 
I believe in nothing
Not the end and not the start
I believe in nothing
Not the earth and not the stars
I believe in nothing
Not the day and not the dark
I believe in nothing
But the beating of our hearts
I believe in nothing
One hundred suns until we part
 
«Detective Hawkes!» rispose Jo. Si portò una mano sulla bocca e cominciò a piangere «Dimmi che non è vero, Flack!»
«Purtroppo sì! Mac è con lei adesso! Non vuole lasciarla! Temo che se presto non arriverà l’ambulanza anche lui…»
«Quanto sangue ha perso Mac?» chiese Jo
«Troppo!» rispose Flack con tristezza «J.J. è riuscito nel suo intento: ci ha distrutti ed è scappato! Ti richiamo più tardi quando saremo in ospedale devo aiutare Mac!»
Jo si staccò il telefono dall’orecchio e si rannicchiò sul divano piangendo
«Mamma? Mamma, cosa è successo a Mac?» domandò Ellie
«Mamma ti prego! Rispondi!» la esortò Tyler.
 
I believe in nothing
Not in Satan, not in God
I believe in nothing
Not in peace and not in war
I believe in nothing
But the truth of who we are
 
Mac, con gli occhi pieni di lacrime, guardò ancora il volto di Christine
«Non lasciarmi! Svegliati! Ti supplico, Christine!»  si alzò a fatica in ginocchio. 
Il poliziotto che lo stava sostituendo si spostò, stanco
«Devi vivere! Abbiamo due figli che ci aspettano!» Mac cominciò a comprimere nuovamente sul torace di lei con quanta forza avesse «Se non per me, fallo per loro! Respira!»  
   
 
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