Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Alicecream    09/05/2014    2 recensioni
Quando l'amore diventa un po' troppo...
ossessivo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Annalisa" sussurrò.
Lo guardai.
Indossava un paio di calzamaglia rossostre e un mantello marrone gli copriva il busto. Un cappello dello stesso colore gli copriva metà viso, e non riuscivo a vedergli gli occhi. Ripensai al tempo che avevo impiegato per decidere cosa mettermi, quando lui probabilmente si era preoccupato di non essere riconosciuto durante il nostro incontro. Io indossavo il mio vestito preferito, celeste. I miei capelli erano intrecciati e arricciati per l'occasione.
Ma in quel momento non importava.
Alzò leggermente la punta del suo copricapo, per potermi finalmente vedere.
I suoi occhi.

Non ero mai stata brava a descrivere le cose con le parole, mi sentivo più a mio agio nell'esprimermi con pennello e tavolozza.
La prima volta che l'avevo visto, stavo dipingendo per un nobile pieno di soldi. Si era seduto accanto a me per vedermi lavorare, e da quel momento avevo iniziato a pensare a come disegnare i suoi occhi.
Ero stata giorno e notte senza dormire, a cercare i colori adatti. Ma la verità è che non esistevano colori per i suoi occhi.
 
Ero ossessionata.

Le poche volte che riuscivo a cedere al sonno, me li rivedevo davanti, danzare come due psichedeliche, e poi moltiplicarsi fino a soffocarmi.
I suoi occhi divennero il mio incubo migliore.

Tornai a casa del nobile una settimana dopo per avere informazioni sugli occhi sul ragazzo dagli occhi impossibili.
Lo trovai, e lo convinsi chissà come a venire a casa mia per poterlo ritrarre.
Si sedette su uno sgabello dondolante e mi fissò, lo sguardo a metà tra il concentrato e il malizioso.
Cercai per due ore di riportarlo su quella dannata tela, ma non ci riuscivo.
Ogni volta che tornavo a guardarlo, una tempesta si abbatteva nei suoi occhi, e poi tornava il sole e l'arcobaleno.
Dopo due ore di disperati tentativi, mi arresi.
Era troppo surreale perché lo descrivessi con dei colori, o con delle parole.
Così lo descrissi con il tatto.

Era tutto così strano.
Era uno sconosciuto, era un dio di carne, e in quel preciso istante era mio.
Nudi, rotolavamo e ci rincorrevamo sul pavimento, perdendoci e ritrovandoci in ogni istante.
Prendemmo i barattoli di vernice e ci ricoprimmo di colori, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Non fu un colpo di fulmine.
Era destino.
 

Quando guardai quegli occhi così poco umani non resistetti più.
Mi avvicinai, e lo baciai lentamente, assaporando le sue labbra.
Sapevano di limone.
Con i polpastrelli, disegnavo divinità e creature mitologiche sulla sua schiena, uomini a cavallo e mostri che si sfidavano a duello.
"Ho bisogno di te".

Non fu amore.
Era complemento.

I colpi di pistola risuonarono nel cortile.
Uno.
Due.
Tre.

Con tre colpi di pistola si può togliere la vita a un uomo.
I suoi occhi sbiancarono, le pupille si ritrassero e rimpicciolirono.
Il suo corpo era rigido.
Cadde, e non potei sorreggerlo.

Un filo di sangue gli colava dalla bocca.
Il sangue era rosso.
Dall'alto caddero gocce trasparenti.
Pensai fossero lei mie lacrime.
Lo erano.

Incredibile come, in quel momento, riuscii a trovare la sfumatura perfetta per i suoi occhi.
Sangue e lacrime.
Ma le lacrime erano troppe, e il sangue sempre troppo poco.

Dio, come potevo vivere in un mondo senza i suoi occhi? Come?
Non potevo!

Non potevo.

Il coltello che mi premetti nel cuore non fece poi così male.
Ora si che avrei potuto creare di tutto.
Con un dito, continuai a disegnare strane figure sul suo corpo.
Poi le palpebre mi si chiusero.

I cancelli dell'Inferno erano dello stesso colore dei suoi occhi.
Finalmente una bella notizia.



NOTE DELL'AUTRICE:
Salve gente :)
Volevo scrivere una spiegazione alla storia malsana che ho appena scritto.
Inizialmente avevo avuto l'intenzione di scrivere una breve ficc basandomi sul quadro di Hayez, "Il bacio"; se notate gli abiti dei due sono gli stessi del dipinto (nonostante io non sia il massimo con le descrizioni).
Poi però mi son detta "Perchè non mettere giù qualcosa di più originale e meno sdolcinato?".
E quindi... è usita questa storia.
Spero vi sia piaciuta nonostante la totale stranezza.

Recensite, che non vi fa male! :)
Alla prossima! :)
 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Alicecream