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Autore: allison742    09/05/2014    3 recensioni
Metto la mano sulla maniglia e asciugo le lacrime: una persona che sta per morire non ha bisogno di vedere qualcuno piangere.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Il giorno dopo
 


Sembra impossibile. Troppo in fretta, inaspettatamente. Veloce e maledettamente doloroso.
Ed è già passato un mese, nonostante i ricordi siano nitidi davanti a me.
Cerco di spostarli, ma forse, in fondo, non lo voglio nemmeno io.
Dopotutto, quei terribili momenti sono gli ultimi passati insieme: salgo le scale, piano. Ho paura di cosa troverò al di là di quella porta. Non dovrei essere qui... non sarebbe mai dovuto succedere, penso giocherellando con il bordo della maglietta. Ma forse doveva solo andare così. Il corridoio bianco sembra farsi sempre più stretto. Sento una lacrima scendere lungo la pallida guancia. Mi manca l'aria e il coraggio. Un'infermiera mi sorride. Il bordo della maglia si spezza tra le dita. I miei passi si arrestano di colpo. Metto la mano sulla maniglia e asciugo le lacrime: una persona che sta per morire non ha bisogno di vedere qualcuno piangere.
Qui termina la sequenza di sogni che popolano le mie notti da trenta giorni. Trenta esatti, oggi.
Ma ogni singolo giorno è come se fosse il giorno dopo la sua morte. Ed è terrificante la sensazione di non riuscire ad avanzare, di rimanere stazionati in un momento della vita; tra l’altro il peggiore.
Perché il giorno dopo é sempre così. Il giorno dopo qualsiasi cosa. Un anno bisestile, una passione non corrisposta, una sbornia con gli amici, la morte dell’amore della tua vita. Non riesci ad abituarti all'idea di essere già al giorno dopo. Ti ritrovi a metà mattina e ti accorgi di essere stonato,fuori tempo. Per gli altri è un giorno come un altro. Per te no. Tu sei in ritardo; non sei ancora uscito da ieri ed è già domani, anche se gli altri lo chiamano oggi.
E’ terribile solo da pensare, figuriamoci da vivere.
Ma oggi sono passati trenta giorni, oggi devo tornare a vivere prima di cadere nell’oblio. Penso spesso di prendere il mano le redini della mia esistenza e dargli una scossa decisa, giusto per provare una qualsiasi emozione che non sia la sensazione di vuoto. Non serve dire che non ho mai avuto il coraggio. Io, la donna più determinata della terra, che non riesce a prendere una decisione.
Ma sono sopravvissuta, sono ancora qui. Forse più forte di prima.
E’ così che rimani vivo: quando soffri talmente tanto da non riuscire a respirare. E’ così che sopravvivi…
Ho resistito, ho chiuso gli occhi e ho fatto finta che sia stato solo un brutto sogno. E così sono andata avanti.
A forza di brutti sogni. O almeno di questo cercavo di convincermi.
Apro la porta di casa, respirando a pieni polmoni l’aria fredda. Posso farcela, devo solo fare un passo.
Qualcosa mi trattiene: ho la sensazione che, uscendo, romperò ogni legame con lui.
So che è irreale e inconcepibile, ma non riesco a fare a meno di pensarlo.
Ho paura, non voglio lasciarlo andare, non posso… L’ho già fatto una volta, al suo funerale, ed è stato straziante.
Chiudo gli occhi e mi concentro, cercando di ricordare la parole di Lanie. Si fanno strada dentro di me, fino al cuore, nel profondo.
“La morte pone fine ad una vita, non ad una relazione, Kate! Alzati, reagisci, respira, lotta, vivi!”
Sì, io posso farcela. Non è un addio, è un nuovo inizio.
Sospiro, stringendomi nella sciarpa. Ora o mai più, si dice così in questi casi, giusto?
Esco, contro ogni aspettativa faccio un passo, poi un altro.
Sorrido senza sentire il familiare senso di colpa che mi stritolava ogni qualvolta tentavo di provare un’emozione positiva.
Lui non c’è più, io sono qui, viva. Devo sfruttare l’occasione prima che sia troppo tardi anche per me.
E devo andare un giro per il mondo ad urlare ciò che ho imparato in questo mese: dovremmo dire più spesso alle persone quanto le vogliamo bene, perchè la vita è imprevedibile e, se possiamo manifestarlo ora il nostro affetto, non vuol dire che potremo farlo sempre.




 
   
 
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