Caro Augustus
Sono passati due anni dal tuo addio
Da quando sono tornata a leggere “un’imperiale afflizione “ aggiungendo ogni volta alla fine del libro il tuo finale, ho ricamato la tua frase su un cuscino in camera mia “sono una montagna russa che va solo in salita “ e ora immagino il tuo sorriso sghembo, mentre affermi che te lo saresti aspettato da una come me.Mi manchi , e quella studipa tomba non ti rappresenta affatto, hanno lasciato un pallone da pallacanestro vicino,avrei voluto buttarlo ma non potevo, sono stati i tuoi.Devo dirti la vertià tutto questo fa schifo senza di te, due anni da schifo peggio dei miei polmoni distutti.Mi manca anche la tua sigaretta spenta,ho messo un pacchetto in camera tua, guardo gli altri fumare e li vedo piegarsi alla morte, tu hai combattuto, sei riuscito a rischiare e non cadere, ad essere te stesso nonostante tutto.mi mancano le mostre telefonate piene di silenzi, mi manca la tua voce, ho chiamato il tuo cellulare ha risposto la segreteria telefonica, la tua voce sembrava così fredda e non è così che la riccordavo.Ho aspettato il bip, c’era silenzio, ma vuoto , e io che mi aspettavo di sentire i tuoi respiri.Mi manchi inesorabilmente più di ogni altra cosa, ora sò cosa vuol dire morire ma essere ancora vivi, ma sappiamo entrambi che tra non molto saremo di nuovo di insieme. Okay? okay
                                                                                                           Sempre con amore
                                                                                                                Hazel Grace
Augustus lesse la lettera come un pugno nello stomaco, poggiato vicino alla sua tomba con la sigaretta tra le labbra ,la guardava singhiozzare in silenzio, mentre lui avrebbe voluto stringerla forte a se, poggiò una mano sulla sua spalla e strinse forte
Okay ?
-Okay