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Autore: TheDepths_    10/05/2014    2 recensioni
"Mi facevo spazio tra le persone,cercando di trovare Ronnie. Quella sera non avevo neppure voglia di uscire,ma lui aveva insistito così tanto che alla fine avevo ceduto... Lo seguii verso l'uscita. Forse era stato coinvolto in quella rissa di cui stavano parlando prima.
-Ronnie che è successo?
Gli chiesi andandogli incontro.
-Non saprei dirtelo di preciso... Quel ragazzo però ci ha salvato."
Da quel momento la vita di Leslie cambiò per sempre.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitooolo 6

Capitolo 6

Aaron

-Certo! Ma sappi che questo non basterà a convincermi!

Sorrisi e iniziai a mangiare tutta quella pelle.

-Sei.. Maledetto.

Leslie scosse la testa ed io mi misi a sedere sul letto a mangiare.

-Allora, dimmi cosa è successo

La guardai mentre si sedeva sulla scrivania.

-E' successa una cosa a scuola, quasi quaranta anni fa.

Era seria, rimasi tutto il tempo ad ascoltarla.

-Potrebbe essere uno spirito.. Non ne sono sicuro, ma se vuoi controlliamo!

Le sorrisi per rassicurarla.

-Dovremo cercare la sua tomba e dare fuoco alle sue ossa, ai suoi resti per far sì che non faccia più del male?

La guardai ad occhi spalancati.

-Ma chi sei?! La sorella segreta dei Winchester?!

Leslie si sorprese delle mie parole. Rimase lì a guardarmi.

-Allora?!

-A-allora?! Ma se non hai la tv come fai a conoscere Supernatural?!

Sbuffai e scossi la testa.

-Diciamo solo che la mia ragazza amava Dean, quindi ero costretto a guardare quel telefilm.

Alzai gli occhi al cielo gesticolando.

-Hai una ragazza?

Leslie sussurrò guardandomi. Mi ero lasciato andare un po' troppo.

-No. - mi alzai svelto e lasciai la scatola con la pelle di pollo vicino a Leslie - non più. Prendo il libro e mi metto a cercare qualcosa.

Presi tre libri e mi misi in piedi a leggerli senza guardarla.

-Senti Aaron, -Leslie interruppe la mia lettura, così mi voltai a guardarla- se vuoi parlarne io ci sono. Davvero, dico sul serio. Si capisce che ti serve qualcuno con cui parlare..

La guardai e mi stropicciai gli occhi.

-Magari è come dici tu. Non lo so.. -la guardai e qualcosa nei suoi occhi grigi mi fece tranquillizzare.- Due anni fa, -mi sedetti sul letto mentre continuavo a guardarla- un demone, non so quale, io non l'ho visto. Erano le dieci di sera, io ero sul divano con la mia ragazza a guardare un film. I miei e la mia sorellina erano già a letto, eravamo tornati tardi da una caccia. Anche la mia ragazza era una cacciatrice, viveva insieme a noi perché era lontana da casa. Ci addormentammo sul divano, fummo svegliati da.. dei rumori proveniente dal piano di sopra. Ci precipitammo subito a vedere cos'era stato, non c'era niente. Sangue, molto sangue. Mia sorella, i miei genitori, il gattino di mia sorella. Tutti morti. Ed io ero vivo. Li guardavo immersi nel loro sangue. Chelsea urlava e piangeva, tento di soccorrere tutti ma non c'era più niente da fare. Ormai erano morti. Un'ombra nera mi afferrò la caviglia facendomi cadere. Sbattei forte la testa, persi i sensi quando il suo pugnale mi trafisse. Per poco non mi trapassò il cuore! -sorrisi- l'ultima cosa che mi ricordo di quella sera era la gola di Chelsea che veniva aperta dallo stesso pugnale che mi aveva trafitto. Gabe mi trovòla mattina dopo, mi portòdai guaritori ed eccomi qui. -misi la mano sul collo della maglietta tirandola e mostrando la ferita. - questo èl'unico ricordo.

Alzai appena le sopracciglia sfoderando uno dei mie sorrisi migliori.


LESLIE.

Rimasi in silenzio ad ascoltare Aaron. La sua storia era davvero raccapricciante. Senza rendermene conto avevo le lacrime agli occhi.

-Leslie ma stai piangendo? Scema!

Esclamò scuotendo la testa. Anche se si sforzava di sorridere i suoi occhi non mentivano. Erano profondamente tristi.

-Aaron...io vorrei dirti che mi dispiace, ma sarebbe troppo scontato. Non riesco ad immaginare quello che hai passato, l'unica cosa che posso dirti è che ti ammiro perchè sei riuscito ad essere forte ed ad andare avanti.

Lo fissavo senza distogliere lo sguardo. Era rimasto colpito da quello che gli avevo detto. Sicuramente non si aspettava un discorso del genere.

-A dire la verità mi aspetto il classico “mi dispiace” o “ti capisco”...Riesci a stupirmi a volte. Comunque ti ringrazio,davvero.

Aaron era serio. Sapevo che era sincero.

-Vorrei che tu sapessi che se hai voglia di parlare o di sfogarti io ci sono. Mi farebbe piacere esserti d'aiuto almeno un po'.

Sorrisi per incoraggiarlo. Ricambiò il sorriso.

-Certo...Dai continuiamo a cercare informazioni. Prova a guardare anche su quel libro.

Disse indicandomi un volume massiccio su uno scaffale. Annuii e mi avvicinai per leggerlo. Rimanevo sempre sorpresa di vedere l'incredibile quantità e varietà di demoni e spiriti maligni. Ero impegnata a leggere quando Aaron si schiarì la voce. Mi voltai verso di lui.

-Ho trovato uno spirito che corrisponde alla descrizione. Hanako si dice che infesti la terza cabina del bagno al terzo piano degli edifici.

Iniziò a leggere. Mi misi a sedere sul letto mentre l'osservavo camminare avanti e indietro per la stanza.

-Si dice abbia l'aspetto di una bambina vestita di rosso,che trascina dentro il bagno uccidendo chiunque osi bussare alla sua porta. Direi che corrisponde giusto?

Concluse fermandosi e guardandomi.

-Si, Rose mi ha detto che erano nel bagno del terzo piano e qualcosa ha trascinato la sua amica dentro la cabina e dai rumori che sentiva non sembrava un essere umano. Però Hanako? Che diavolo di nome è?

Lo guardai confusa. Aaron alzò le spalle.

-Tradizione giapponese. Purtroppo spiriti e demoni provengono da tutto il mondo, il che rende la nostra missione leggermente difficile.

Stavo per replicare qualcosa quando il mio cellulare iniziò a squillare. Era Emily.

-Ehy Emily! Si sto arrivando a tra poco.

Riagganciai sentendo lo sguardo di Aaron fisso su di me.

-Te ne vai?

Mi chiese. Annuii mentre prendevo la borsa.

-Non credi di dimenticare qualcosa?

Aggiunse guardando il Nekomata addormentato sul divano.

-Che carino!

Esclamai correndo a fargli le coccole. Sentii Aaron che picchiava la testa contro il muro. Che reazione esagerata.

-Ancora le mie tre possibilità non sono finite. Ne ho ancora due. Quindi finora rimane da te.

Conclusi sorridendo. Mentre mi avviai alla porta mi voltai.

-A proposito, il Nekomata o gattaccio come dici tu si chiama Castiel.

Aaron rimase sorpreso.

-Castiel? Seriamente? Oh no un'altra fissata con supernatural.

Non sentii il resto che ormai mi ero diretta verso la macchina. Per una sera sarei stata tranquilla mangiando una pizza con Emily e guardandoci un film. A volte mi piaceva immaginare di avere una vita normale. Anche solo per finta.


Per una volta a lezione non ero assonnata, cercai di prestare più attenzione possibile alla spiegazione mentre pensavo di passare quel pomeriggio da Aaron per decidere come agire quando qualcuno si sedette vicino a me tirandomi una botta sul braccio. Stavo per voltarmi e mandare a quel paese chiunque fosse quando vidi che quella persona era Aaron.

-E tu cosa ci fai qui? -Chiesi sorpresa.

-Sai com'è, mi è venuta voglia di andare in bagno.

Mi disse sorridendo.

Aaron

-Vattene, esci. Adesso non posso starti dietro!

-Shh, altrimenti il prof ti sgrida!

-Smettila cretino!

Stavo trattenendo le risate quando una ragazza ricciolina si volta a guardarmi, era seduta accanto a Leslie.

-Tu sei quello del parco?

-Sì, mi chiamo Aaron, e tu?

Le sorrisi, era una bella ragazza.

-Mi chiamo Emily, piacere!

Leslie sbuffò e ci interruppe.

-La smettete? Emily, lui è Aaron, un mio amico, Aaron lei è Emily, la mia migliore amica, perciò stalle lontano.

Emily parlò prima che io potessi dire qualcosa.

-Les, smettila, comportati per bene!

-Guarda che lui è un mezzo pazzo!

-Scusate eh, ma il mezzo pazzo dovrebbe andare in bagno, potrete parlare di me dopo, nella pausa pranzo ok? Quindi Les -sorrisi alla ragazza- accompagnami ora.

-Perché lo devi accompagnare?

Risposi prima che potesse farlo Leslie.

-Scusa ma quando devo andare in bagno ho bisogno di qualcuno che mi tiene la mano!

Trascinai via Leslie mentre in molti ci guardavano.

-Allora, ho comprato un pennarello indelebile rosso. Devo disegnare una stella sul pavimento racchiusa in un cerchio e attraversata da una “x” dentro il bagno dov'è lo spirito. Basta portarlo al centro della stella e brucerà.

-E come vedi possibile tutto questo?

Chiese Leslie mentre salivamo le scale per il terzo piano.

-Bhè, io busserò alla sua porta.

-No.

-Perché?

Entrammo nel bagno, anche se era stato tutto ristrutturato, la terza porta era marcia, nuova ma marcia.

-Perché morirai. E' uno spirito che dilania i corpi, e.. Dio mio, non entrare.

Sorrisi e le baciai la fronte.

-Grazie per preoccuparti, nessuno lo faceva da tempo. Grazie.

Voleva replicare ma bussai alla porta mentre ancora la guardavo. In una frazione di secondi vidi l'espressione di Leslie da preoccupata a terrorizzata.

Due mani bianche e marce mi trascinarono nel bagno. Non era una bagno come gli altri, era una porta spazio dimensionale. Era tutto scuro, la ragazzina indossava un vestito rosso, i suoi capelli neri le coprivano il volto. Mi fece cadere per poi prendermi per i polpacci, mi strappò i jeans con le unghie e mi graffiò la pelle. Il dolore era straziante, urlai e sentivo Leslie tentare di apri e in seguito sfondare la porta, la sentivo urlare.
Presi il pennarello a vernice rossa dalla mia tasca, cercai di girarmi pancia a terra e ci riuscii. Lo spirito continuava a graffiarmi e a tentare di tenermi fermo.

Iniziai a disegnare la stella, poi il cerchio ed infine la “x”.
Girandomi ancora su me stesso riuscii a guardarla. Aveva il volto scolpito dalla rabbia. Rimasi a guardarla per qualche secondo. Conoscevo quel volto. Lo avevo avuto per molti mesi.
Quando capì che io in quel momento non ero spaventato allentò la presa. Ne approfittai subito, magari la sua rabbia era giustificata, ma nessuno doveva morire per la sua rabbia. Mi tirai indietro. Dovevo portarla al centro del disegno ma non ci sarebbe mai andata da sola. Non sapevo che fare. L'afferrai tra le mie braccia e la trascinai indietro verso il disegno. Non conoscevo le conseguenze, forse sarei morto. Ma non importava. Leslie era fuori dalla porta e se non uccidevo lo spirito allora preferivo essere morto invece che assistere alla sua morte.

Ero deciso a farlo. Portai lo spirito con me, al centro del disegno. Lo spiritò inizio a bruciare mentre io ancora lo tenevo stretto. Poi, il buio.


LESLIE.

Completamente nel panico tirai un calcio con tutta la forza che avevo e riuscii ad aprire la porta. Aaron era disteso all'interno del cerchio che aveva disegnato, le sue gambe erano completamente ricoperte di sangue. Mi gettai al suo fianco e iniziai a scuoterlo. Ero così spaventata che non sapevo neppure cosa fare.

-Aaron! Aaron!

Urlai. Non sembrava svegliarsi. Non potevo neppure pensare all'ipotesi che fosse morto. Non potevo e non volevo. Sentii le lacrime scendermi sul volto poi la mano di Aaron mi afferrò la spalla.

-Non piangere scema!

Sussurrò tossendo. Sorrisi.

-Bastardo! Mi hai fatto prendere un colpo!

Esclamai aiutandolo a mettersi seduto. Mi alzai velocemente e presi dei fazzoletti per tamponare il sangue delle ferite sulle gambe,sopratutto sulla gamba destra.

-L'importante è che lo spirito sia morto.

Concluse Aaron dolorante mentre cercavo di fare il mio meglio con quello che mi ricordavo dell'assistenza al pronto soccorso.

-Ti stavi facendo ammazzare!

Urlai sconvolta.

-Leslie, devi calmarti. Sto bene adesso. Sembra quasi da come stai reagendo che io sia diventato fondamentale per te.

Appena finì la frase rimasi a guardarlo in silenzio. Forse era vero. Da molto tempo ho desiderato avere al fianco qualcuno che mi capisse, o con cui potevo parlare liberamente di quello che vedevo senza paura di essere considerata matta e di essere rinchiusa in manicomio. Aaron non lo aveva capito ma era diventato molto importante per me. Neppure io lo avevo realizzato bene fino a quel momento.

-Ti aiuto a metterti in piedi.

Dissi evitando di rispondere e aiutandolo ad alzarsi. Lui mi guardò un attimo come se stesse valutando se continuare il discorso o no. Alla fine scosse la testa.

-C'è un'uscita secondaria? Non vorrei passare in mezzo all'università in queste condizioni anche perchè non saprei cosa inventarmi.

Disse Aaron indicando i suoi jeans strappati e le ferite. Annuii in silenzio e lo guidai verso la scala esterna che collegava i tre piani dell'università e portava direttamente fuori. Lo sorressi e riuscimmo a raggiungere il parcheggio dove c'era la mia macchina.

-Non vorrai lasciare la mia macchina qui vero?

Mi disse sconvolto Aaron.

-La passiamo a prendere dopo! Adesso è meglio se passo a comprare bende e cerotti e ti porto in motel dove puoi sdraiarti.

Per una volta Aaron non disse niente. Feci una breve sosta alla farmacia dove comprai il necessario e poi appena arrivammo in motel cercai di curarlo il meglio possibile.

-Sono solo due graffi guarirò presto dottoressa non si preoccupi.

Sbuffò sarcastico. Mi voltai irritata verso di lui.

-Grazie Leslie! Oh non c'è di che Aaron l'ho fatto volentieri.

Sbottai infastidita. Neanche un po' di gratitudine. Aaron mi guardò un attimo, poi distolse lo sguardo.

-Non sono abituato ad avere qualcuno che si prende cura di me...Grazie.

Mi voltai a guardarlo. Continuava a fissare un punto nel vuoto. Non so per quale motivo ma provai tenerezza nei suoi confronti.

-Di niente.

Conclusi sorridendo.

ANGOLO AUTRICI

E arrivate al capitolo 6 abbiamo deciso di aprire questo spazio per ringraziare tutte le persone che ci seguono e recensiscono sempre...                        Quindi un ringraziamento speciale va a:

Stay_In_My_Arms                                                                                                                                                                                         Cin75                                                                                                                                                                                                     Lylawantsacracker

Grazie ci fa sempre piacere avere il vostro parere! :) Inoltre volevamo invitare chiunque legga la nostra storia a farci sapere che ne pensa!!!     Ci rendereste davvero contente :) Un abbraccio a tutti e alla prossima <3

  
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