Trafitto da quel grosso spuntone metallico, Vik'ja ripercorse in un lampo la sua esistenza: l'infanzia, l'amore, sua figlia, i Razziatori: distruzione, morte, desolazione, sofferenza. Aveva perso ogni cosa, e stava per perdere anche se stesso. Guardò l'immensa volta stellata, da qualche parte lassù c'erano casa sua, la sua famiglia, i suoi amici. Tutti morti, sterminati dai razziatori o riconvertiti in schiavi. -Perché è successo tutto questo?- pensò, mentre le lacrime si congelavano sul suo volto: -L'impero è eterno!-. Fu interrotto da un conato di vomito misto a sangue. Sì sentì pervadere da un brivido, e perse gradualmente sensibilità in tutto il corpo. -L'impero... è... eter...-.
Oblio.