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Autore: Aven90    12/05/2014    8 recensioni
OS nata dall'iniziativa contest del gruppo facebook "La crème de la crème di EFP" avente per tema appunto i tarocchi. Ora, il nostro Kaden ha aperto la prima delle Tre Fontane di Luce, ma è incerto sul suo futuro. Riuscirà l'arciere Klose a dissiparglieli?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nel viaggio verso il villaggio di Chevanton, Klose, Mary e Kaden attendevano con ansietà il loro destino, mentre Taider come al solito guidava la carrozza.

“Cosa credete che succederà adesso?” chiese Kaden alla fine, in tono così apprensivo che nessuno degli altri due che erano lui in cabina si sentì di ignorarlo.

“Cosa credi che succederà? Come facciamo a saperlo?” abbaiò Mary, vagamente irritata. “tu pensa solo ad allenarti bene con la spada che ti abbiamo dato e nessuno di noi ti criticherà”

Ma Kaden non era convinto. Aveva sentito dire che il villaggio di Chevanton era pieno di Plexigos, creature immonde che portavano morte, laddove invece gli Unicorni portavano vita.

“Senti” tagliò corto Klose, che aveva preso in simpatia il ragazzo. “So che è difficile, ma almeno siamo qui, no? Finora siamo riusciti a sopravvivere. Se sei incerto del tuo futuro posso predirlo coi Tarocchi”

“Che cosa vuoi fare?” Mary era allibita.

“I Tarocchi” spiegò l’arciere “sono un mazzo di carte antichissime. Solo pochi indovini sanno come si usano, preferendo altri mezzi. Però io credo che le carte siano il mezzo migliore per coloro i quali sono dubbiosi sul futuro”

Kaden non aveva mai sentito parlare dei tarocchi e dunque era molto curioso in merito.

“Come funziona?” chiese.

“È semplice” rispose lui. “Io adesso mescolo le carte”

Persino Mary si avvicinò, incuriosita anche lei dal deciso modo di fare dell’arciere.

“E tu avevi già un mazzo di carte da prima? Che diamine te lo porti a fare in guerra?” chiese la spadaccina divertita.

“Sapevo che ci saremmo annoiati in carrozza” fece spallucce Klose, continuando a mescolare, poi posando a terra il mazzo per farlo “tagliare” dalla ragazza.

Alla fine, l’uomo spiegò cosa stava facendo, mettendo le carte coperte a ventaglio. “Adesso pesca una carta, Kaden”

L’altro ragazzo ne pescò una e Klose per tutta risposta la mise sul pavimento della carrozza, coperta.

“Adesso pescane altre dieci” ordinò l’uomo, e così accadde.

Kaden ne pescò dieci in ordine estremamente casuale e l’arciere spiegò ciò che intendeva fare.

“Procediamo collocando la prima carta sopra al significatore, coprendolo completamente. La seconda carta, sopra le precedenti ma nel verso opposto, come se si volesse formare una croce.”

“Che cosa cavolo sarebbe un significatore?” chiese Mary.

Klose non rispose  e proseguì “Il resto delle carte le andrò a posizionare seguendo il senso dell’orologio. La terza carta a ore dieci, la quarta a ore tre, la quinta a ore sei e la sesta a ore nove, mentre le restanti quattro carte le posizioneremo a destra a formare una linea verticale, a partire dal basso, cioè la settima in basso e la decima in alto. E adesso le scopriremo una ad una. Sei pronto a conoscere il tuo futuro, caro Kaden?”

Kaden scoprì la prima e Klose commentò innanzitutto assumendo un’espressione corrucciata.

“L’eremita… siccome la prima carta indica la situazione attuale e lui col suo sguardo assorto si è presentato rovesciato, indica che tu non hai capito come stanno le cose e non sai di chi fidarti”

“Logico” rispose Kaden. “Ho aperto una delle Tre Fontane di Luce, praticamente sono stato rapito da voi due e quel Taider che adesso guida la carrozza e non ho avuto nemmeno il tempo di metabolizzare che tutti coloro che amavo sono morti nell’incendio che ha colpito la mia città. Ci hai preso, Klose”

“Vero” commentò Mary. “Dove hai imparato a leggere le carte?”

Klose non rispose e invitò piuttosto il ragazzo a scoprire la seconda carta.

“La Luna…” commentò poi. “ anche questa carta è rovesciata. Pericolo imminente, ragazzo mio”

“Beh, ovvio, no? Che carte stupide” commentò Mary, con la mano già pronta sul manico di Tenebra, la sua spada.

Ma Klose non la ascoltò, anche se cominciava ad avere una punta di irritazione. “Pesca la terza carta, Kaden”

La terza carta presentava il carro.

“Il carro, e anche stavolta la carta è rovesciata” disse Klose.

“Sei sicuro di stare leggendo bene queste carte? Voglio dire, sono tutte rovesciate” chiese Kaden.

“Ma certo, che domande” rispose l’arciere, assorto nei ricordi. Cosa voleva dire il carro?

“Ma certo” si disse infine. “La terza carta è legata agli obiettivi che si vogliono ottenere, e il carro sta ad indicare che li otterrai, ma attenzione. Il successo è un’arma a doppio taglio”

Al momento della quarta carta, Klose commentò. “Questa indica chi sei. Finalmente sapremo se noi possiamo fidarci di te”

E uscì il Mago.

“Toh” esclamò l’arciere. “È uscita dritta. Significa che sei determinato e intraprendente.”

“Meno male” commentò Mary. “io credevo che fosse un idiota inutile”

“E dai” la rimbeccò Klose. “Se le carte hanno detto così…” e invitò il consultante a pescare la carta numero cinque.

“La Forza, carta rovesciata” commentò. “Significa che adesso hai avuto poco tempo per riflettere, vinto dagli eventi. Quindi calmati, Kaden, o porterai noi tre alla rovina”

“E poi ti ucciderò se dovessi farlo” aggiunse Mary.

Kaden però non riusciva a calmarsi. Le carte gli davano ragione, troppe cose erano successe e troppo poco tempo per metabolizzarle.

Da che la sua vita sembrava finire con l'espulsione dall'istituto per aver deturpato un monumento storico come la Fontana, a che persino la Preside si era rivelata un pezzo grosso della Rivoluzione e lo aveva spinto ad aprire le altre due Fontane, intraprendendo quel viaggio. Poi, ormai capito il meccanismo, estrasse la sesta carta.

“Oh, cazzo” commentò Klose, vedendola per primo. “la carta numero sei indica proprio il futuro in tutti i sensi, e…”

“E?” chiesero all’unisono Mary e Kaden.

“Ed è uscito il Diavolo” concluse l’arciere, facendo vedere una figura brutta di un essere con ali di pipistrello e zampe animalesche.

“È una cosa brutta” aggiunse. “Indica pericolo sul tuo cammino, questo viaggio sarà pericoloso. Ma in fondo lo sapevamo, no?”

“Lavoro in più per Tenebra” commentò la spadaccina, ormai appassionata. “Dai, ragazzo, pesca un'altra carta”

La carta numero sette si rivelò essere l’Appeso, raffigurante un tizio a testa in giù.

“La carta simboleggia un sacrificio, una condizione sfavorevole da sopportare, per raggiungere un obiettivo. Sono necessari degli sforzi importanti, delle rinunce, sarà necessario superare delle prove difficili. Queste sono le speranze che hai per il futuro?” chiese Klose, più che altro a se stesso.

“Chissà a che sacrifici si riferisce” disse Kaden.

“Non lo sappiamo. Pesca la carta numero otto, forza!” esclamò Mary, estremamente divertita dalla forte carica negativa che stava assumendo quel consulto.

“La Torre! Che cazzo, a saperlo non avrei mai proposto questo consulto!” esclamò Klose, adirato.

“Che significa?” chiese Kaden, vedendo che la Torre in questione era raffigurata in fiamme.

“Verrai punito dalla tua superbia. Non so come né quando, ma succederà” disse Klose.

“Non ha motivo di essere superbo!” osservò Mary. “Secondo me questi tarocchi sono… tarocchi! Ahahahaha, carina, no?”

Nessuno rise. Taider, che stava conducendo i cavalli, borbottò qualcosa, tuttavia.

“D'accordo, scusate” tagliò corto la ragazza. “Che dice la carta numero nove?”

“Quella delle emozioni interiori” rispose Klose “L’Angelo è una carta di rinnovamento, che indica una situazione che va mutando. Hai dei sentimenti un po’ confusi, ragazzo mio”

I tre guardarono l’ultima carta con apprensione.

“Cosa indica la carta numero dieci?” chiese Kaden.

“Offre il risultato finale, la soluzione del consulto” rispose Klose.

Sia Kaden che Mary ebbero la strana sensazione di sapere quale carta si celasse oltre il dorso.

Alla fine, colui che aveva aperto la Fontana di Luce uccidendo uno dei Tre Re che opprimevano il continente, scoprì la carta.

Ed eccola lì, come nella peggiore delle previsioni.

Uno scheletro, armato di una falce, a cavallo di un cavallo scheletrico, e tutt’attorno arti mutilati.

“La carta della Morte… la giusta conclusione di un consulto infelice” disse Klose.

“Beh” commentò Kaden, speranzoso. “Forse proprio perché negativa, alla fine c’è del buono, no?”

“No” disse Klose con voce spezzata. “la carta è rovesciata, non vedi? Ciò presagisce il cattivo epilogo di una situazione, una sventura. E quale sventura ti potrebbe capitare, premettendo che hai ucciso un Unicorno l’altro giorno?”

Kaden deglutì, a giudicare dal tono Klose aveva posto una domanda retorica.

Sarebbe morto davvero, dunque?

   
 
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