Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Claudine Delacroix    13/05/2014    2 recensioni
L'acqua rugge e scotta la tua pelle nuda, ma non sei ancora contenta; alzi di nuovo la temperatura, con la speranza che il getto bollente copra i tuoi pensieri – fiamme rabbiose che ardono dentro la tua testa.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

Ed è solo rabbia.
L'acqua rugge e scotta la tua pelle nuda, ma non sei ancora contenta; alzi di nuovo la temperatura, con la speranza che il getto bollente copra i tuoi pensieri – fiamme rabbiose che ardono dentro la tua testa.
Non è abbastanza e allora emetti un gemito flebile, in balia di vampate metaforiche che fanno più male di quelle vere, mentre le lacrime si confondono con l'acqua e le gambe non riescono più a reggerti.
Vorresti urlare ma non puoi farlo, sono di là, non devono sentirti. E allora appoggi le mani sul tuo ventre, una sotto il seno e una vicino all'ombelico; premi le unghie e cominci a graffiare, ad incidere la pelle, e così sì che per un po' non senti altro; ma è un attimo – acqua come lava sulle ferite – ed infine ti accasci sul pavimento ristretto del box doccia.
Spalanchi gli occhi a corto di lacrime e rivedi la scena; un pugno sulla guancia che ti ha mandata a sbattere la testa contro il muro, facendoti scivolare a terra intontita; mani laccate di rosso che ti tiravano su per un ciuffo di capelli, mentre una voce maschile rideva.
Un ghigno spunta sul tuo volto perché, pensi, è buffo, è stato come nei cartoni animati, la scena in cui il povero malcapitato apre il pacco regalo che cela in realtà un guantone da boxe rosso, beccandosi un pugno a sopresa che lo scaraventa contro la parete.
Cominci a ridere e non ti fermi più, una risata totalmente insana che ti porta quasi al soffocamento; fingi con te stessa un'ilarità che non dovrebbe esistere perché lo sai, sai che non ci sia assolutamente nulla da ridere. Ma non lo vuoi pensare.
Credi alle parole dolci che ti rivolgono ore prima di picchiarti, credi che tutto questo finirà, quindi perché non credere che la cosa sia divertente?
Sorridi – una smorfia – e ti scappa un'altra risata, mentre il dolore al corpo, auto inflitto e non, ti fa pulsare la fronte.
Ma, alla fine, è solo rabbia.

 

 

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Claudine Delacroix