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Autore: SaraRocker    13/05/2014    3 recensioni
[The Crazy Ones]
|Serie: The Crazy Ones| |Personaggi: Sydney Roberts, Andrew, Zack, Lauren| |Coppia: Sydney x Andrew|
Una SydneyxAndrew molto semplice :)
L'erede della grande agenzia 'Roberts and Roberts' affronta una crisi di creatività, e ad aiutarla sarà proprio Andrew.
Estratto:
-"Pubblicità. Pennarelli. Pubblicizzare pennarelli. E' impossible!"
[...]
"Allora, raccontami il tuo piano." la esortò dopo qualche secondo.
"Ecco, pensavo di usare l'arma che noi di famiglia sappiamo maneggiare meglio..." si limitò a spiegare vagamente la bionda, lanciando qualche sguardo alle pareti ricoperte di carta. Effettivamente quei disegni non erano nulla di particolare.
"Suppongo si parli di creatività." dedusse lui, afferrando un pennarello azzurro ed iniziando a rigirarselo tra le mani.
"Precisamente." asserì Sydney, per poi abbandonare la testa contro il proprio tavolo di lavoro "Ma io non sono esattamente come mio padre."
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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| Pennarelli e Creatività |



 
"Il mondo non morirà mai di fame per la mancanza di meraviglie,
quanto per la mancanza di meraviglia."
Cit. G. K. Chesterton.



Il caffè bollente rischiava di fuoriuscire dal piccolo bicchiere di carta marrone ad ogni passo che il giovane compiva. Andrew era sempre stato definito da molti goffo -persino da lui stesso a dirla tutta-, la scena in cui era perciò coinvolto in quel momento non poteva che risultare esilarante. Il ragazzo stava camminando attraverso i corridoi degli uffici della 'Roberts and Roberts', compiendo piccoli passi ed osservando con attenzione e preoccupazione i due bicchieri che teneva stretti nelle proprie affusolate mani. Il fumo usciva ancora caldo, giungendo alle narici dell'uomo che ne amava l'odore.

Anche quel giorno, come in ogni altra mattina, Andrew si apprestava a portare alla ragazza che affollava ogni suo più piccolo e nascosto pensiero, quel caffè bollente che entrambi amavano.  Quello era ormai divenuto una sorta di rito, un qualcosa che lui doveva -voleva- fare ogni mattina alle 8, così da potere sfruttare anche solo la più banale delle scuse per vederla. Forse lei lo sapeva -magari se ne era accorta- di quanto il giovane moro adorasse trascorrere del tempo con lei, ma non gli interesseva. Lei continuava a concedergli quegli squarci nella mattinata, e lui ne era felice. Lui assaporava quei minuti -che anticipavano il rumoroso arrivo di Zack- con voracità e soddisfazione.

Arrestò il proprio passo solo  quando, dopo avere levato lo sguardo in direzione della porta dell'ufficio, invece che incontrare la vetrata trasparente -oltre la quale avrebbe scorto lei-, vide solo che carta bianca. Corrugò la fronte confuso, tentando di allontanare il pensiero dell'insopportabile bruciore dei due caffè che reggeva ormai da minuti interi.

Perchè Sydney aveva coperto la propria vetrata di carta bianca? Una decisamente ampia dose di carta bianca, per precisare.
Sembrava una vetrina di un negozio in via di allestimento, riflettè Andrew, continuando a contemplare il paesaggio asettico di fronte a lui. Solo pochi, piccoli angoli non erano ricoperti di carta. Restò fermo immobile al centro del corridoio, di fronte alla porta, a lungo, senza neppure riflettere realmente, e solo quando alzò lo sguardo verso l'orologio, notando come il tempo stesse passando in fretta -e come con esso si stesse avvicinando l'imminente arrivo dell'ebreo preferito di Simon-, che il moro si risvegliò dai propri pensieri.

Sospirò, per poi incamminarsi nuovamente verso la porta. Osservò qualche istante l'uscio chiuso, per poi spingerlo con il gomito, stando ben attento a non rovesciare neppure una goccia della bevanda fumante che ancora traboccava dai bicchieri. Una volta dentro sorrise, soddisfatto del proprio -incredibile- equilibrio, per poi voltarsi in direzione della scrivania della bionda.
"Buongiorno, Sydne-" si fermò, sgranando gli occhi ed osservando allarmato la ragazza. La giovane Roberts aveva infatti imbrattato totalmente la carta che avvolgeva il suo ufficio, colorandola con pennarelli e disegnando su essa innumerevoli cose. Bastarono pochi istanti ad Andrew per dedurre che  la ragazza doveva essere andata avanti per tutta la notte. In un angolo della stanza, in particolare, spiccava un enorme arcobaleno, mentre da tutt'altro lato un castello sulla riva del mare. Poche cose erano certe: Sydney non era esattamente un esponente dell'arte, ed un caffè le serviva certamente.
"'Giorno Andrew! Caffè?" rispose la ragazza, osservando il bicchiere estasiata.
Lui annuì "Posso chiederti cosa hai combinato?" domandò il moro, accostandosi alla scrivania ricoperta da fogli disegnati, e poggiandoci sopra i due bicchieri "Non credo che sia esattamente abituale rivestire il proprio ufficio di carta e disegnarci sopra per tutta la notte, nemmeno in casa Roberts." ironizzò.
"Non puoi sapere cosa succede in quella casa." lo fulminò con lo sguardo lei, scherzando palesemente. Lui ricambiò, mimando con il labbiale un cordiale 'touchè'.
"Comunque..." tornò poi a parlare la bionda, afferrando uno dei due bicchieri fumanti e bevendo un lungo sorso di caffè "Si tratta di lavoro."
"Disegnare come bambini dell'asilo è lavoro..." disse con un filo di voce il ragazzo, camminando lungo le pareti dell'ufficio, osservando ogni scarabocchio stilizzato "Ecco perchè mi sono fatto assumere!" aggiunse poi, scherzando.
"Io non disegno come una bambina dell'asilo." si affrettò a puntualizzare una Sydney spossata, affondando comodamente sulla morbida sedia del proprio ufficio. Andrew le lanciò un'occhiata eloquente in risposta.

Si divertiva così tanto con lei.

"Di cosa si tratta?" le domandò dopo qualche secondo, accomodandosi in una delle sedie di fronte la scrivania. Afferrò il proprio bicchiere e prese un sorso di caffè lentamente, assaporandone a pieno il sapore.
"Pubblicità. Pennarelli. Pubblicizzare pennarelli." rispose la donna prontamente, sfoggiando un'espressione desolata ed incerta "Come si possono pubblicizzare dei tubicini che colorano? E' impossibile Andrew!"
Il ragazzo si alzò in piedi velocemente, facendola quasi sussultare. Si mise le mani attorno alla bocca, imitando in malomodo un megafono, per poi gridare "Una Roberts che dice che qualcosa è impossibile! Presto, una barella! Deve essere spedita al manicomio!"
Subito la ragazza sorrise, sfoggiando un'espressione timida, ma divertita. Andrew aveva ragione, nulla era mai parso impossibile ad un Roberts, loro non si arrendevano mai. Scosse leggermente la testa imbarazzata, per poi tornare ad osservare il ragazzo, il quale si era nuovamente composto. Tornò a sedersi anche lui sorridendo, soddisfatto all'idea di averla tirata un po' su di morale.
"Allora, raccontami il tuo piano." la esortò dopo qualche secondo.
"Ecco, pensavo di usare l'arma che noi di famiglia sappiamo maneggiare meglio..." si limitò a spiegare vagamente la bionda, lanciando qualche sguardo alle pareti ricoperte di carta. Effettivamente quei disegni non erano nulla di particolare.
"Suppongo si parli di creatività." dedusse lui, afferrando un pennarello azzurro ed iniziando a rigirarselo tra le mani.
"Precisamente." asserì Sydney, per poi abbandonare la testa contro il proprio tavolo di lavoro "Ma io non sono esattamente come mio padre."
"Nessuno è come Simon." disse sincero il moro, stringendosi nelle spalle e continuando a guardare i disegni attorno a lui. Ve ne erano a decine: da piccolissimi ad enormi, alcuni fatti di fretta, ed altri colorati con precisione.
"Sì, così mi sei molto di aiuto."
"Sai cosa intendo, Sydney." si apprestò a risponderle l'amico, distogliendo lo sguardo dalle pareti e concentrandosi su di lei "Tu sei quella con la 'testa a posto', se così si può dire. Neppure tu sei esattamente normale." si affrettò a specificare il moro, non potendo evitare di pensare ad una fantasia che aveva come protagonista un blazer che lei gli aveva raccontato solo qualche mese addietro-.
"Ehi! Vuoi aiutarmi o farmi demoralizzare ancora di più?" domandò la giovane, fingendosi offesa. Lui sorrise, non riuscendo a trattenersi. Osservò il volto di lei steso contro la superficie ricoperta di fogli della scrivania. Lanciò poi uno sguardo al pennarello tra le sue mani, facendogli fare una piccola giravolta tra le sue dita agili. Dopo pochi secondi scattò in piedi nuovamente, facendola sussultare per la seconda volta.
"Pennarelli ballerini!" esclamò Andrew, ottenendo come risposta dalla bionda uno sguardo incerto.
"Pennarelli ballerini?" gli fece dunque eco lei "Non suona banale?"
"Aspetta, aspetta!" la fermò lui, camminando per la stanza euforico, mentre l'idea gli balenava nella mente sempre più nitida "Faremo travestire tre persone da pennarello e-" "Dai tre colori primari!" intervenne lei.
"Non è esattamente importante il color-" "Per me lo è!" si affrettò ad intervenire Sydney, facendolo sorridere.
"Bene allora," acconsentì Andrew divertito dalla situazione "Tre attori vestiti dai tre colori primari che, camminando, lasciano sul pavimento una scia di colore, come se scrivessero davvero, e poi a un certo punto inizia il jingle" proseguì il moro, gesticolando con le mani "Ed i pennarelli si scontrano ed iniziano a ballare e-" "Il jingle potrebbe cantarlo il foglio!" intervenne nuovamente la giovane Roberts, ora in piedi anche lei, euforica tanto quanto il ragazzo.
"Sì!" esclamò Andrew soddisfatto "E-E poi potrebbe finire con uno dei pennarelli che si volta, vede la scia di colore che ha lasciato e fa una battuta idiota del tipo 'ops! Me la sono fatta addosso!'."
Subito la bionda scoppiò a ridere di fronte quell'ultima idea del giovane e, non resistendo, si tuffò tra le braccia dell'amico totalmente soddisfatta "Ora capisco perchè sei tra i creativi di mio padre!"
Lui, seppur inizalmente interdetto da quel gesto tanto spontaneo, le rispose poi avvolgendole la schiena con una mano e carezzandole la nuca con l'altra. Improvvisamente l'aria intorno a lui si era fatta pesante, e tutto ciò che riusciva ad avvertire era il dolcissimo profumo di lei. Si cullò in quel momento per molto, sognando segretamente che il tempo si fermasse, così da concedergli di restare in quella posizione per sempre, ma presto dovette destarsi da quella sorta di sogno, in quanto lei si allontanò, ricomponendosi leggermente imbarazzata.
"Ehm... Scusami." si affrettò a mormorare Sydney, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per poi continuare "Mi hai decisamente salvata, Andrew. Grazie!"
"F-Figurati." soffiò lui, ancora con il fiato corto per l'emozione ed il cuore frenetico. Lei gli sorrise caldamente prima di tornare alla scrivania e prendere un nuovo sorso di caffè. Lui fece altrettanto, prendendo tra le mani il proprio bicchiere ed accomodandosi su una delle due sedie, non curandosi affatto dei fogli che le ricoprivano.

Le ammirò attentamente lo sguardo smeraldo muoversi soddisfatto, esplorando la superficie scura del caffè denso, e presto il silenzio calò nuovamente tra loro. Eppure non era qualcosa di pesante ed ostentato. Si trattava di una leggerezza che rendeva la situazione pienamente piacevole. Andrew sperò che anche quello, di momento, potesse durare per sempre.

Fu la porta che si spalancava, permettendo ad un esaltato Zack e ad una Lauren particolarmente sorridente di entrare, che interruppe quell'atmosfera che era andata a crearsi.
"Ehy Sydney, hai deciso di fare l'imbianchina?" domandò scherzoso il playboy, osservando i fogli che, attorno a lui, primeggiavano con prepotenza.
"Buongiorno anche a te, Zack. Ciao Lauren." salutò la bionda cordiale, mentre l'altra ricambiava.
"Mia zia, quella buddhista, aveva fatto la stessa cosa al suo appartamento poco prima di morire." esordì poi sempre la mora, osservandosi anch'ella attorno. Sydney ed Andrew guardarono la ragazza confusi, mentre Zack ancora si osservava attorno, catalogando ogni più piccolo schizzo. Ormai l'ebreo si era abituato alla bizzarria che aleggiava in quegli uffici, ed in particolare a come Lauren potesse sembrare, sia incredibilmente sexy e carina, sia totalmente folle e priva di senno.
"Perchè hai fatto una cosa simile?" domandò dopo breve il playboy.
"Crisi da creatività, suppongo." constatò la bionda, curvando leggermente un labbro.
"Ed ora?" domandò la mora una volta avvicinatasi.
Sydney osservò Andrew, ancora seduto di fronte a lei a sorseggiare il proprio caffè. Gli sorrise sincera ed infine rispose.
"Ora è tutto a posto."











 
Ehi! Spero che esista qualche altro fan di 'The Crazy Ones' oltre a me :')
Questa serie tv è davvero carina, con anche momenti romantici, ma non da farti vomitare arcobaleni e così via e... E perciò ho deciso di scrivere questa breve OS ^-^

Sydney e Andrew sono la mia coppia preferita ed Andrew il mio (secondo, dopo Simon ovviamente) personaggio preferito, e non vedo assolutamente l'ora di vederli assieme!

Beh... Se vi è piaciuta sta cavolatina, mi farebbe piacere leggere qualche vostra recensione, e magari prima o poi faranno la sezione su questa meravigliosa serie *^*


Ok, ora vado, ciaooo ♥
  
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