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Autore: Jiuliet    28/07/2008    5 recensioni
Reazioni dei Duke ad una terribile notizia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bo Duke, Daisy Duke, Jesse Duke, Luke Duke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ff  CHIARIMENTI.

Era una serata qualsiasi alla Fattoria Duke.
Ognuno aveva sbrigato le proprie faccende e tutti sedevano a tavola in attesa di gustare la cena che Daisy aveva preparato per loro.
Lo zio Jesse,osservando i nipoti, notò sul viso di Bo un'espressione insolitamente ostile. Era un fatto strano,perché era un ragazzo estroverso ed allegro,ma, proprio perché lo conosceva come le proprie tasche,  decise di aspettare che fosse lui a parlare.
Nel frattempo Daisy cominciò a servire la cena e , se zio Jesse e Luke mangiavano con appetito, Bo si limitava a giocare con la forchetta nel piatto,senza però toccare cibo.
"Non stai bene?" gli chiese Luke,c'era seduto al suo fianco,guardandolo con aria preoccupata.
"È tutto ok"  borbottò Bo,per tutta risposta,senza sollevare gli occhi dal proprio piatto.
"Allora mangia,no?" insistette l'altro.
"Dannazione! È possibile che tu non riesca mai a farti gli affari tuoi?" sbottò allora Bo,scattando in piedi,  pronto ad abbandonare la tavola.
"Beauregard Duke! Sai benissimo che non tollero certi termini a casa mia! Torna immediatamente qui,ragazzo,prima che mi alzi e venga a prenderti!" tuonò lo zio,rivolto al nipote più giovane che si allontanava velocemente verso la porta, ignorando completamente le sue parole.
" Cosa è successo, tesoro? - chiese poi, rivolto a Daisy - Che tu sappia ci sono dei problemi a scuola?"
La ragazza si voltò verso lo zio e l'espressione sincera dei suoi occhi non fece che rafforzare le sue parole "No. Assolutamente no" rispose.
"Allora devo andare a cercarlo ! " dichiarò deciso lo zio Jesse,posando il tovagliolo che , fino ad allora, aveva stretto furiosamente in mano. Le folte sopracciglia aggrottate e la gravità del suo viso denunciavano la sua collera,ma  anche la preoccupazione.
Nel frattempo, borbottando un frettoloso "Scusate un attimo" Luke si era alzato ed era entrato nella camera da letto che divideva col cugino,per uscirne dopo pochi istanti.
"Vado io" annunciò
"Cosa? " chiese lo zio
"Ho detto che vorrei andare io a cercare Bo, per favore." Ribadì.
L'espressione turbata sul viso del ragazzo convinse zio Jesse ad accettare,perché da tempo ,oramai, aveva imparato a capirlo, nonostante il suo carattere introverso.
"Va bene. Ma portalo qui immediatamente! Quel ragazzo deve scusarsi per il suo comportamento e sarà meglio per lui  che abbia una valida motivazione!" dichiarò.


Luke si avviò direttamente verso il fienile,sapendo che quello era il posto in cui Bo - e lui stesso - si rifugiava quando voleva stare solo.
-DANNAZIONE! Sì, DANNAZIONE! -  pensò non appena fu entrato, perché Bo era salito nel sottotetto e aveva rimosso la scala.
"Fammi salire! " gridò
" Vattene! " urlò Bo,per tutta risposta.
"Bo Duke! Fammi salire! Sai che riuscirò comunque ad arrivare lassù ed allora te ne darò talmente tante che......." Luke tacque,vedendo che Bo rimetteva la scala al proprio posto. Si arrampicò velocemente e vide il cugino,seduto, con le ginocchia tra le braccia e la testa bassa.
"Lo sai vero?" gli chiese, e la sua voce era appena udibile,poco più di un fiato.
Non ottenne alcuna risposta.
"Andiamo Bo! Non puoi stare zitto per sempre " aggiunse, allora, sedendosi accanto a lui e solo in quel momento scorse le lacrime che riempivano gli occhi del cugino.
Luke inspirò ed espirò più e più volte,cercando di mantenere la calma perché non era mai riuscito a sopportare di  veder piangere i cugini. Che fosse Bo o Daisy per lui non faceva alcuna differenza! Sin da quando erano bambini si era sempre sentito in dovere di proteggerli e consolarli,vegliando su di loro come un vero fratello maggiore; li aveva difesi da chiunque avesse provato a far loro del male ,incoraggiati e confortati.
Deglutì,prima di riuscire a parlare,per timore che le emozioni che lo agitavano facessero tremare la sua voce.
"Te l'avrei detto"
"Quando Luke??? Quando pensavi di dirmelo,il giorno prima della partenza?"  gridò Bo, per tutta risposta.
Si volse verso di lui e la vista del suo viso stravolto dalla rabbia e dal dolore, degli occhi azzurri che tante volte l'avevano guardato con completa fiducia ora pieni di lacrime colpì Luke e gli fece più male di un pugno nello stomaco.
"Aspettavo il momento giusto. Volevo parlarne con tutti voi: con lo zio Jesse, con te e Daisy...." borbottò Luke.
"Avresti dovuto dirmelo! Non ci sono scuse. Ci siamo sempre detti tutto, noi due. Quante volte mi hai ripetuto che che avremmo potuto parlare di qualsiasi cosa,senza alcun  problema,che non avremmo mai avuto segreti? Quante ??? " La voce di Bo,per quanto incrinata dal pianto, era decisamente su di tono
" Hai ragione - ammise - avrei dovuto dirtelo,ma credimi ,te lo giuro: aspettavo solo il momento giusto"  
SEMPRE CHE ESISTA UN  MOMENTO ADATTO A NOTIZIE DEL GENERE.... aggiunse tra è.
"Non puoi andare! "
Luke lo guardò,visibilmente sorpreso "Che vuoi dire?" gli chiese
"Bhè,a scuola ho sentito che ci sono delle alternative: sposati,iscriviti all' università, scappa in Canada...Qualsiasi cosa,ma non partire"
"Oh...- disse Luke,mettendo un braccio intorno alle spalle del cugino- sai che non è possibile.
Semplicemente non posso,non ci riesco. Non è così che io Jesse ci ha cresciuti no? Non posso e non voglio scappare; i problemi vanno affrontati. E se il mio Paese ha bisogno di me non mi tirerò indietro! "
Luke non sarebbe mai riuscito a venir meno ai propri principi,nemmeno a costo della vita.
"Anch'io ho bisogno di te" ammise Bo,sottovoce.
"Oh Bo!" esclamò Luke,ed un sorriso amaro si disegnò sul suo viso. "Se non partissi,ma scappassi sarei comunque lontano da qui. Così invece , quando tutto sarà finito,tornerò qui, alla fattoria."
"Non posso farcela senza di te"
"Certo che puoi e lo farai. Sei quasi un uomo,ormai, e non sarai mai solo: ci saranno Daisy e lo io Jesse con te"
"Non sarà la stessa cosa " continuò ad insistere Bo.
"No,non sarà la stessa cosa,ma alla fine,anche se non sarà facile, andrà tutto bene" lo rassicurò  Luke.
"Come fai a saperlo?"
"Lo so e basta. Ti ho mai mentito?"
"No,non mi hai mai mentito"
"E vuoi saper un'altra cosa? Qualunque cosa accada,ad ogni costo, per la consegna del tuo diploma io sarò  in prima fila ad applaudire e sarò immensamente fiero di te"
Stavolta Bo arrossì,imbarazzato. L'approvazione di suo cugino era sempre stata fondamentale per lui.
"Promettilo. Che ci sarai,per il diploma,intendo"
"Promesso" rispose Luke tendendogli la  mano, la mano su cui entrambi avevano una piccola cicatrice,il segno tangibile del loro essere fratelli di sangue,oltre che nel cuore. Bo la strinse forte con la propria.
"Ok ragazzo,ora credo che sarà meglio tornare in casa : zio Jesse aspetta le tue scuse  ed io ho decisamente qualcosa da dirgli" dichiarò Luke alzandosi.
"Oh! È molto arrabbiato?" chiese Bo.
"Abbastanza,credo. Sai com'è fatto..." rispose Luke.
"Già..."
"Vedrai che ti perdonerà. Non è la prima volta che lo fa e non sarà l'ultima! E poi credo che quando gli avrò raccontato tutto capirà"
Luke cercava di tranquillizzare il cugino,ma le sue parole contenevano un fondo di verità perché Bo era sempre stato esuberante e indisciplinato; sin da bambino ne combinava una dietro l'altra,ma riusciva a farsi perdonare e , spesso, ad evitare la giusta punizione perché non c'era alcuna malizia nelle sue bravate ed era sempre stato sincero ed affettuoso.
"Speriamo"



"Se quei due non tornano entro cinque minuti,vado a prenderli ! " minacciò lo zio Jesse che passeggiava nervosamente sù e giù per il portico.
"Vedrai che saranno qui a momenti zio" tentò di rabbonirlo Daisy che, seduta sui gradini, osservava il magnifico cielo stellato sopra di loro.
C'era anche la luna piena.
Daisy sorrise ricordando altre sere di primavera o d'estate, quando lei e i suoi cugini erano bambini e lei leggeva , o raccontava, a Bo storie macabre e raccapriccianti di mostri e vampiri. Tutti e due adoravano quei momenti,ma poi,la notte, bastava il più sciocco e abituale dei rumori per farli tremare di paura, ed allora correvano entrambi a rifugiarsi nel letto di Luke che non li rimproverava mai,ma li abbracciava e li tranquillizzava fino a che non si addormentavano; così la mattina,quando andavano a svegliarli,la zia o lo zio li trovavano tutti e tre nello stesso letto,in un groviglio di braccia e gambe.
Ormai quel tempo era passato,anzi,era da parecchio che Daisy non ci pensava più...
Lo zio Jesse,lungi dall'essersi calmato,continuò a camminare avanti e indietro, fino a quando i due giovani Duke arrivarono di fronte a loro,il braccio di Luke sulle spalle di Bo.
"Perché ci hai messo tanto?" urlò Jesse,rivolto al maggiore dei suoi nipoti,ma sena nemmeno dargli il tempo di rispondere,con lo stesso tono si concentrò sul più giovane "E tu? Non hai nulla da dire?"
"Mi dispiace per il modo in cui mi sono comportato" disse Bo ,con gli occhi bassi.
"Non basta dire MI DISPIACE! Sai bene che non permetto un linguaggio simile!"
Normalmente Luke si sarebbe ben guardato dall'interrompere lo zio durante una delle sue famose ed interminabili prediche,ma considerando la circostanza eccezionale, decise di farlo.
"Zio...Bo era piuttosto scosso prima...Io sono certo che non voleva mancarti di rispetto,ma...."
" Lukas Duke! Quando vorrò le tue spiegazioni mi rivolgerò direttamente a te !" lo rimproverò Jesse,interrompendolo.
"Scusa se insisto zio,ma c'è una cosa che tu e Daisy dovete sapere" insistette Luke,porgendo allo io un foglio un po' sgualcito che aveva tolto dalla tasca dei jeans.
"È arrivato due giorni fa,quando eravate in città. Volevo trovare il momento giusto per dirlo a tutti voi,ma l'ho dimenticato in camera,così Bo l'ha letto..." spiegò.
"Oh Signore! " mormorò lo io continuando a fissare quel foglio: la chiamata alle armi di Lukas K. Duke nei Marines degli Stati Uniti d'America,per combattere in Vietnam.
"Oh tesoro!" esclamò Daisy ,che aveva letto alle spalle dello zio ,lasciandosi andare tra le braccia del cugino maggiore,per consolarlo ed essere consolata.
"Mi dispiace comunque zio Jesse,non avrei dovuto parlare in quel modo...Mi perdoni ? " chiese ancora Bo.
Lo zio sapeva fin troppo bene quanto i suoi nipoti fossero legati tra loro e quale effetto potesse avere una notizia del genere,specialmente su un ragazzo impulsivo come Bo. Lo osservò e non poté fare a meno di notare quanto,in simili circostanze, fosse simile al bambino ch'era stato e che chiedeva scusa dopo ogni marachella,per cui lo attirò verso di se "Sai che ti perdonerò sempre,perché ti voglio bene" lo rassicurò.
Daisy e Luke osservavano la scena,felici che ogni cosa fosse stata chiarita e perdonata,quando lo zio aprì le braccia per stringere al cuore i suoi nipoti,che amava come dei figli propri.
Stettero così,per qualche minuto stretti l'uno all'altro,consapevoli che per quanti momenti brutti avessero dovuto affrontare ,niente sarebbe stato più forte dell'amore e della fiducia che avevano e avrebbero sempre avuto l'uno per l'altro e che ,restando uniti,loro quattro, avrebbero potuto affrontare il mondo intero.



  
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