Fiori;

Un odore forte, pungente, eppure sorprendentemente delicato, raggiungeva le sue narici; non era spiacevole, non poteva esserlo. Proveniva dalla sua corona di rose, e Francis si stava accorgendo che, suo malgrado, lo stava inebriando.

Lisce;

Le sue mani erano lisce e morbide; la sua pelle, sotto i raggi solari, luccicava di un pallore surreale, quasi come fosse di marmo. Il principe voleva smettere di accarezzare le mani della sua promessa sposa, davvero, ma non ci riusciva. Qualcosa di più forte della sua volontà lo obbligava a continuare a disegnare il profilo delicato delle sue nocche con il pollice.

Ambra;

Francis aveva visto decine di collane d’ambra; sua madre le indossava spesso, eppure nemmeno il colore purissimo dei gioielli della regina, era in grado di reggere il confronto con quello degli occhi di Mary. Lo stava fissando, occhi color dell’ambra che si specchiavano in occhi color del cielo. E lui le sorrideva, sconfitto, perché nel profondo, sapeva che non avrebbe mai potuto resisterle.

Una risata;

Spensierata, libera, pura. Quella era la risata di una ragazza di quindici anni, non di una regina con il peso di una nazione sulle spalle; quella era la risata capace di abbattere tutte le difese che lui aveva accuratamente costruito nei sette anni in cui erano stati separati.

Forte;

È  il sapore del vino sulla sua lingua. Forte, deciso, come Mary quando, pochi minuti prima ha accusato sua madre di complottare contro di lei. Vino, già, Francis ne avrà bisogno per affrontare quello che lo aspetta; lo sguardo di disapprovazione della regina di Francia è già su di lui, quando lo vede avviarsi verso di lei.
Francis non crede a Mary, non potrebbe mai ritenere sua madre colpevole di qualcosa di così brutto, ma ad ogni modo, chiedere non sarebbe stato poi così sbagliato.

Mary;

Era intorno a lui, anche quando era lontana chissà quanto. I suoi sensi avevano memorizzato alla perfezione quella ragazza, perciò trovavano sempre il modo di ricondurre ogni pensiero a lei.
E Francis lo odiava. Francis si odiava; odiava la debolezza del proprio cuore,  che aveva sottomesso la ragione che lo aveva sempre guidato, con una naturalezza che lo terrorizzava. Odiava tutto. Tutto, tranne la ragazza con la corona di fiori. E Dio solo sapeva quanto avrebbe voluto odiare anche lei.

Note: Salve! Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio. Spero che la storia vi sia piaciuta, anche perché è la prima che scrivo da due anni, ormai. E...niente, volevo dedicarla a Sale, per avermi dato un po' di autostima. Grazie, amico! E di nuovo, grazie a tutti voi. Se vi va siete liberi di farmi sapere che ne pensate. Alla prossima!