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Autore: Lila_88    14/05/2014    0 recensioni
Amelia ha ripreso a drogarsi e Addison sa che c'è una sola persona che può aiutarla ad affrontare una situazione del genere.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
 

 
Le ore che seguirono, non furono affatto facili. Amelia era tornata come se niente fosse, dopo dodici giorni di assenza ingiustificata e con una novità. Lei e Ryan avevano intenzione di sposarsi. La presenza di Derek fu giudicata eccessiva da Amelia, che cercava di dimostrarsi sicura di sé. Charlotte, tuttavia, non si fece ingannare e scoprì che Amelia era ancora sotto l'effetto di droghe. Riuscirono a convincerla a ad ascoltare quello che avevano da dirle, ma non fu facile. Amelia voleva ancora droga, in cambio dell'ascolto. Nonostante il momento difficile, Sam non poté fare a meno di notare quanto Addison e Derek erano uniti. Amelia aveva inveito pesantemente contro di loro, ma, insieme, le avevano tenuto testa, cercando di farla ragionare. C'erano quasi riusciti, se Ryan non li avesse interrotti. E poi era successo. Addison aveva notato l'orologio al polso di Ryan e aveva guardato, con aria preoccupata, Derek. Quando anche lui aveva visto la stessa cosa, si era avventato contro sua sorella e l'aveva aggredita verbalmente. Aveva cercato di trattenersi, ma di fronte a quello, smise di farlo. Furono Sam e Pete a bloccarlo. Subito dopo, Derek si era allontanato, perché non riusciva a restare nella stessa stanza con sua sorella. Allora Violet aveva fatto la domanda cruciale: che significato aveva quell'orologio. Addison aveva provato a spiegarlo, ma Amelia si era scagliata contro di lei, insultandola per l'ennesima volta. Poi Ryan l'aveva portata via e il silenzio era calato sullo studio.
Sam si avvicinò ad Addison e le chiese se stava bene, ma lei aveva lo sguardo fisso verso la direzione che aveva preso Derek. Fece un sorriso tirato a Sam, poi andò dal suo ex marito. Mentre la guardava allontanarsi, Sam ebbe una strana sensazione. Come se, per la sua relazione con Addison, quello fosse l'inizio della fine.
Addison entrò nella stanza dove si era rifugiato Derek. Probabilmente non l'aveva scelto a caso, era lo studio di Amelia. Lui non alzò neanche lo sguardo, anche se sapeva che lei era lì.
 

"Pensavo di essere preparato a tutto. Dopo averla vista morta per tre minuti, pensavo che, questa volta, niente avrebbe potuto sconvolgermi. Ma l'orologio di papà… non so se questo riuscirò mai a perdonarglielo. Come potrò mai fidarmi ancora di lei? E' stato già difficile tornare a farlo una volta. E mia madre? Le ha rubato quell'orologio, come se non sapesse il significato che ha per lei, per noi tutti. Penso che, a questo punto, tornerò a Seattle, tanto non cambierà mai. Non serve a niente che io rimanga qui."

"Derek, so che per te è difficile tutto questo, ma credo che dovresti ascoltare quello che ho da dirti."


"Non ti ascolterò se hai intenzione di giustificarla! Ho sentito come ti ha trattata!"


"Non voglio giustificarla, voglio solo farti capire come è arrivata a questo punto. Avevamo un collega, si chiamava Dell. E' morto in un incidente stradale, mentre stava portando Maya a partorire. Aveva una figlia che si chiamava Betsy, che aveva già perso la madre. Dopo la morte di Dell, Betsy è stata data in affidamento e, tempo fa, è stata portata al St. Ambrose. Le eravamo tutti molto affezionati. Amelia ha dovuto operarla d'urgenza e, dopo, Betsy era in coma. Non era colpa di Amelia, ma lei ha ceduto all'alcool. Nonostante questo, è riuscita a salvare la vita a Pete. E poi…"

 
 
Derek ascoltava in silenzio, ma dopo quella pausa, alzò la testa per guardarla negli occhi.
 

"Una sua amica, con la malattia di Huntington, è tornata da Amelia, pronta a lasciarsi morire. Per evitare che si suicidasse alla scoperta della malattia, Amelia le aveva promesso l'eutanasia una volta che i sintomi avessero iniziato a manifestarsi."


"Oh, Amy…"


"In questo siete uguali, arrivate al limite dell'impossibile, pur di mantenere la parola data. Amelia non è riuscita, tuttavia, a completare la procedura, così ha portato l'amica in ospedale. Si è salvata, ma, una volta a casa, si è suicidata. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Amelia ha ripreso a farsi e da lì in poi c'è stato il declino."

 

Derek sospirò, mentre i pensieri di Addison , per un momento, andarono al suicidio della madre, una ferita ancora fresca dentro di lei.
 

"Tu hai sempre voluto proteggerla perché era la più piccola e vedevi la sua fragilità. Lei ha percepito le tue paure e si è creata la sua maschera di spavalderia. E' diventata sfrontata, estroversa, per dimostrarti che non dovevi preoccuparti per lei, per farti capire che si poteva difendere da sola. Adesso la maschera è crollata, Derek. E ci sarà un momento in cui lei avrà bisogno di te. Puoi andartene, tornare a Seattle e voltarle le spalle. Oppure puoi restare e aiutarla a venirne fuori."


"E come? Non mi sembra che abbia intenzione di ascoltarci."

 

Addison lesse nello sguardo di Derek la volontà di rimanere. Le faceva un po’ di effetto il pensiero, ma sapeva che, insieme, avrebbero potuto superare tutto.

 
"Troveremo un modo. Non lasceremo che si distrugga un'altra volta. Vieni, andiamo a casa mia. Stasera dormi da me."

"Vivi in una roulotte?"


 

Addison sorrise e fu felice di constatare che Derek, malgrado tutto, non aveva perso il senso dell'umorismo.

 
"No, in una casa sulla spiaggia."

"Molto più adatta a Addison Montgomery Forbes."




  
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