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Autore: Aoba    14/05/2014    1 recensioni
Mink x Aoba
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoba Seragaki, Mink
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ODORE DI CANNELLA
 
Per l'ennesima volta Aoba si era distratto durante la lezione di fisica. Se non si fosse rimesso in carreggiata avrebbe rimediato una bella ramanzina dal professore o, cosa ancora peggiore, da Tae-san, e, da quanto aveva imparato dalle sue esperienze passate, era meglio non fare arrabbiare la nonnina, soprattutto quando si trattava di cose che riguardavano la scuola.
Comunque questa volta aveva un buon motivo per distrarsi: c'era un nuovo alunno nella sua classe.
"Ragazzi questo è Mink" esordì il professore che, paragonato al nuovo arrivato, assomigliava più ad un nano che ad un uomo ormai 30enne.
"Mi raccomando, trattatelo bene!" disse il Signor Mayer in modo scherzoso, anche se nessuno rise.
Infatti per quello non c'era pericolo, più che altro c'era da preoccuparsi che fosse Mink a non trattare bene i nuovi compagni vista la sua mole e l'espressione più che scocciata.
Nonostante l'aspetto burbero, Aoba non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. La camicia bianca della scuola gli stava a malapena e, probabilmente, se avesse inspirato a pieni polmoni, tutti i bottoni sarebbero saltati via e, con un pizzico di fortuna, avrebbero colpito il Signor Mayer dritto in fronte.
I suoi capelli erano lunghi e sicuramente era stato obbligato dal preside a raccoglierli in quella coda (pony-tail) scompigliata.
"Bene, accomodati pure laggiù, Mink" disse il professore indicando il banco davanti a quello di Aoba.
Il cuore del ragazzo si fermò per un momento quando vide Mink muoversi lentamente verso di lui.
Aveva ancora gli occhi sgranati (wide open), quando il nuovo arrivato gli rivolse la parola e, purtroppo per Aoba, non si potè definire un momento romantico.
"Hey tu" il ragazzo dai capelli blu fu scosso da quella voce così profonda e si risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti.
"Cerchi rogna (trouble)?"
Le orecchie di Aoba presero letteralmente fuoco mentre si affannava per cercare di evitare una discussione alla prima ora. "No, no ecco io..." Ormai era entrato nel pallone e Mink lo fissava con gli occhi lievemente socchiusi, aspettando una giustificazione che non sarebbe arrivata. E pensare che voleva fare una bella impressione su Mink...!
"Ragazzi, torniamo agli atomi, su, su!" li incitò il professore per non avere gatte da pelare (problems).
Mink gli lanciò un'ultima occhiata irritata e poi si girò sedendosi sulla sedia evidentemente troppo piccola per la sua corporatura muscolosa.
Aoba tirò un sospiro di sollievo, almeno non lo aveva picchiato davanti a tutti.
Per tutto il giorno tenne lo sguardo basso, cercando di non incontrare per sbaglio quello di Mink,
La campanella dell'ultima ora suonò. Ce l'ho fatta. Pensò Aoba alquanto sollevato quando udì quel suono confortante.
Raccattò in fretta la sua roba e la infilò senz'ordine dentro la borsa. Voleva solo andare a casa, togliersi quelle scarpe maledettamente strette, magari mangiare qualche ciambella fritta e, perchè no, masturbarsi per alleviare lo stress giornaliero. Si alzò e si avviò verso la porta; prima di uscire però si girò.
Mink era ancora seduto al suo posto e fissava un punto impreciso fuori dalla finestra.
Aoba aprì la bocca per dire qualcosa, ma tutto ciò che ne uscì fu un suono strozzato.
Meglio non giocare col fuoco. Serrò le labbra e stringendo la tracolla della borsa corse a casa.
 
Una volta giunto nella sua camera gettò la cartella a terra con noncuranza e si buttò fra i cuscini del letto.
Era stanco e frustrato. Aveva incontrato il ragazzo più bello del mondo, anche se lui lo avrà già dimenticato dopo la figura del cavolo che aveva fatto quella mattina. Ma lui, nonostante ciò, non poteva fare a meno di dimenticarlo.
La pelle ambrata che sembrava fosse creata appositamente per essere morsa da lui.
Le braccia muscolose. E poi le dita lunghe ed affusolate, fatte solo per toccare il corpo di Aoba.
Toccami. La mano di Aoba scivolò dentro ai jeans neri. Le dita giocherellarono sull'elastico dei boxer, poi lentamente lo sollevarono. I polpastrelli morbidi accarezzarono i riccioli dei peli pubici formati alla base del pene, per poi risalire fino alla punta, immaginando che fosse Mink a toccarlo in quel momento.
Aoba si vergognava di se stesso, ma ormai non poteva più fermarsi, o meglio, il Mink delle sue fantasie erotiche non poteva più fermarsi. Afferrò con forza l'erezione ed un mugolio sfuggì dalle sue labbra socchiuse.
Cominciò a muovere la mano. Su e giù, su e giù, sempre più veloce...ma non era abbastanza. Di più.
Si mise in ginocchio sul letto, per muovere meglio la mano e all'improvviso sussultò, sentendo il proprio piede premere contro il suo sedere. Voleva che Mink lsi impossessasse di ogni parte del suo corpo. Spinse il calcagno più a fondo fra le natiche.
Si sentiva proprio come una ragazza, desideroso di essere penetrato e sbattuto sul letto fino a perdere i sensi.
Mink. Mink. Mink. Aoba continuava a chiamare il nome del ragazzo che amava, sperando che prima o poi lui fosse apparso in camera sua, pronto a consolarlo.
I fianchi gli si mossero da soli ed il ragazzo iniziò a slittare avanti e indietro, muovendo nello stesso momento il piede, così da aumentare il più possibile il piacere che provava in quel momento.
Si morse il labbro cercando di soffocare i gemiti.
Si immaginò Mink dietro di lui che lo circondava con le sue braccia muscolose.
"Muovi quella mano." Aoba ubbidì e la mano cominciò a pompare con più vigore, mentre Mink spingeva il bacino contro il sedere del ragazzo.
"Mmmh..!" mugolò piegando la testa di lato. E proprio in quel momento Mink ne approfittò per leccargli il collo completamente esposto. "Aaah!" un gridolino sfuggì dalle sue labbra.
"Ti piace, eh? Vuoi sentirti ancora meglio?" Sussurrò il moro nella testa di Aoba.
Mink tese la mano in avanti, fermandosi a pochi centimetri dall'erezione gocciolante di pre-salsa. 
"Usa il tuo pollice, qui, sulla punta."
Il pollice risalì il membro ed iniziò ad accarezzare l'estremità con piccoli movimenti circolari che fecero impazzire Aoba.
I lombi gli bruciavano ed un fremito si propagò per tutto il suo corpo.
"M-Mink! S-Sto per..!"
"Aoba." Disse piano la voce nella sua mente, prima di svanire insieme all'orgasmo del ragazzo.
Sollevò la mano ricoperta di salsa ed osservandola alla luce della lampada si sentì immensamente solo.
 
Il giorno seguente Aoba andò a scuola alquanto abbattuto, vergognandosi di ciò che era accaduto la notte passata.
Con che faccia avrebbe guardato Mink?
Entrò in classe e...Mink non c'era. Da una parte era sollevato, ma un accenno di tristezza gli si formò nel cuore.
Era un giorno come tutti gli altri se il ragazzo dalla pelle d'ambra non c'era. Mink non si fece vedere per tutto il giorno e la stessa noiosa routine si ripeté per circa una settimana. Aoba era più sconfortato che mai.
Poi una mattina, inaspettatamente, Aoba si alzò col piede giusto. L'amarezza del giorno prima sembrava solo un ricordo lontano ed il ragazzo scese al piano di sotto con un sorriso a 33 denti.
" 'Giorno Nonna!" disse Aoba stampando un bacio sulla guancia rugosa della vecchietta.
"Si, si, ciao" rispose lei quasi in automatico mentre preparava la colazione.
Aoba prese posto su uno sgabello e, appoggiando un gomito sul tavolo della cucina, aspettò che le uova fossero pronte.
Mentre era impegnato a fissare nel vuoto, notò con la coda dell'occhio una busta azzurra sotto una fruttiera di ceramica.
Solo una persona mandava lettere di quel tipo.
"Nonna..."
"Si, aprila pure, tanto è per te" disse Tae-san, borbottando poi sottovoce "Mai che mi chiami quel ragazzo..!"
Aoba non se lo fece ripetere due volte. Afferrò la busta e la aprì in fretta e furia con un solo pensiero in mente: Sei.
 
Ciao Fratellino!
Come va? Spero tutto benone! Mizuki ed io siamo arrivati in Brasile da qualche giorno.

Si sta benissimo, qui è pieno di colori ed allegria. Pensa che la padrona dell'albergo ci vuole insegnare anche un pò di portoghese..! Non credo di essere molto portato per queste cose, ma almeno ho imparato una cosina: Eu te amo!
Quando torniamo in Giappone vi veniamo a trovare!
Come sta Nonna? Dille che le chiamate internazionali costano!
Ti voglio tanto bene Aoba!
Sei
PS: STUDIA!
 
Aoba quando finì di leggere la lettera era più felice che mai. Non sentiva Sei da mesi da quando si era fidanzato con Mizuki e ricevere una sua lettera era stata una sorpresa inaspettata.
Allegate con la lettera c'erano anche 4 fotografie di Sei e Mizuki. Nella prima erano in viaggio per Rio, poi in posa davanti al Cristo Redentore, in un mercato coloratissimo con un cappello di frutta in testa e nell'ultima c'erano loro due abbracciati, stretti l'uno all'altro sotto il sole del Brasile.
La gola si Aoba diventò all'improvviso secca. Mizuki. Sentì che gli occhi cominciavano a bruciargli e fu costretto ad accantonare le foto per non fare la figura del sentimentale davanti a Tae-san.
Aoba amava il fratello con tutto il suo cuore, ma il problema era che lo stesso valeva per Mizuki.
Rimpiangeva di non aver voluto una relazione come la loro e si malediceva ogni giorno della sua vita da single per aver rifiutato l'amore di Mizuki.
Grazie al Cielo Tae gli piazzò davanti un piatto di uva strapazzate, riuscendo a distrarlo dai problemi di cuore..almeno per il momento. Aoba trangugiò la colazione e si precipitò a scuola, dove lo aspettava una bella sorpresa.
Mink era tornato. Immediatamente sul viso di Aoba si delineò un sorriso che attirò l'attenzione di Mink.
Controllati. Controllati. Pensò fra sé e sé Aoba cercando di nascondere la sua felicità abbassando il capo.
 
 
Era una bella giornata primaverile e tutte le finestre dell'aula erano state aperte per far entrare la calda brezza di Maggio.
Aoba si era perso a guardare fuori dalla finestra e non si era accorto che la lezione di giapponese andava avanti senza di lui.
I ciliegi erano bellissimi in quella stagione, sembrava che nevicassero boccioli rosa ogni volta che tirava il vento e lui amava ammirare quello spettacolo meraviglioso. Si immaginava là all'aperto nel giardino della scuola, con al suo fianco Mink.
Mink che lo abbracciava e lo stringeva a sé. Mink che avvicinava le sue labbra carnose alle sue e....
All'improvviso una folata di vento entrò dalla finestra distogliendolo dalle sue fantasie.
Il mulinello portò con sé petali color pesca e anche qualcosa di inaspettato. Odore di cannella.
Era così intenso che era come se l'aula intera fosse piena di paste alla cannella.
Il dolce aroma riempì i polmoni di Aoba. Che delizia!  
Non riusciva a farne a meno e cercava di inspirarne più che poteva, proprio come un drogato fa scorta di eroina.
Chiuse gli occhi per bearsi di quel profumo e sotto le palpebre chiuse apparve l'immagine di Mink.
Mink.
Ad un certo punto si accorse del rigonfio che si era formato nei suoi pantaloni.
Cazzo!
Grazie al Cielo era seduto e nessuno se n'era ancora accorto, ma quella fortuna sarebbe durata poco se qualcuno avesse buttato l'occhio fra le sue gambe.
"Prof posso andare in bagno?" chiese impaziente. Per fortuna il professore non era scocciato ed accettò di buon grado la richiesta di Aoba, che, dopo aver ottenuto il permesso, si precipitò in bagno a testa bassa.
 
Si chinò sul lavandino di porcellana e si gettò in faccia acqua ghiacciata per cercare di calmarsi.
Ripeté l'azione all'incirca (more or less) una decina di volte.
Alzò il viso e, non appena ebbe il tempo di mettere a fuoco la sua immagine riflessa nello specchio, notò che non era sola. Era affiancata da due ragazzi che lo fissavano con un sorriso impertinente. 
Uno era biondo e sembrava il tipico secchione, occhiali, corporatura esile, mentre l'altro aveva i capelli rossi ed esattamente l'opposto rispetto al biondino.
Aoba si girò e, facendosi piccolo piccolo, cercò di evitarli, passando nel varco che si trovava fra i due, ma fu tutto inutile. Quello con gli occhiali lo afferrò per una spalla rispingendolo indietro. Era più forte del previsto.
"Hey hey, cos'abbiamo qui?" chiese al suo compagno.
"Sembra che il nostro amichetto sia alquanto eccitato di vederci." disse l'altro spostando lo sguardo sulla patta dei pantaloni di Aoba, mentre il sorriso sul suo volto si faceva più ampio che mai.
A quanto pareva l'acqua non aveva funzionato molto.
"Potremmo aiutarlo. Che ne dici Virus?" domandò al biondino con gli occhiali.
Il ragazzo interpellato si mosse lentamente senza fare il minimo rumore.
Aoba non riusciva a muovere un muscolo ed il suo cervello ormai andato in corto circuito.
Virus gli si parò dinanzi e si chinò verso di lui, fermandosi a pochi millimetri dal suo volto.
Poteva sentire chiara e distinta la puzza del suo alito. Pesce.
Non riusciva a scappare, ma almeno ora sapeva cosa aveva mangiato a pranzo il suo aggressore.
"Sei veramente carino, lo sai?" disse mentre col palmo della mano cominciò a strofinare l'erezione di Aoba.
Un brivido di disgusto gli percorse la schiena e tremiti incontrollabili gli scossero le gambe magre.
Perché? Purtroppo il suo corpo non aveva ancora realizzato la situazione nella quale si trovava e il rigonfiamento nei pantaloni non faceva altro che aumentare man mano che la mano di Virus andava su e giù.
"F-Fermati.." sussurrò Aoba sperando con tutto il cuore che quello bastasse.
"Non ti piace? Forse dovrei farlo più forte..?" La mano cominciò a muoversi con maggiore intensità mentre il biondino si avvicinava all'orecchio di Aoba per sussurrare le ultime sillabe.
Il lobo fu assalito dai canini appuntati di Virus che affondarono nella carne morbida.
"AH!" Un gemito di dolore sfuggì dalle labbra del ragazzo, che cercò immediatamente di fermarlo mordendosi le labbra. Non gli avrebbe dato quella soddisfazione.
"Lasciamelo toccare." ordinò una seconda voce più grave.
La mano si bloccò immediatamente ed il ragazzo si scostò da Aoba per far avvicinare "Peldicarota" (guy with ginger hair).
Non appena Aoba vide aprirsi un varco le gambe gli si mossero d'istinto e si precipitò verso la porta. Ora.
Allungò la mano per afferrare la maniglia. Ci sono quasi.
"Dove credi di andare frocetto (fag)." ringhiò furiosa una voce alle sue spalle.
Aoba fu afferrato dalla camicia e buttato in terra con una forza animale.
La vista gli si appannò per l'impatto e nel giro di pochi secondi si accorse di essere a faccia in giù sul pavimento sudicio (dirty). Cercò di alzarsi, ma fu immediatamente spinto con brutalità contro le piastrelle fredde.  
"Ora ci divertiamo." disse qualcuno sopra di lui mentre gli sfilava i pantaloni.
"No!!" Urlò disperato Aoba. "No per favore!!" La camicia bianca era ormai sporca e bagnata di sudore.
"Shh Fai il bravo." gli sibilò il ragazzo dai capelli rossi mentre gli bloccava la testa e gli infilava due dita in bocca.
Lo stomaco gli si rivoltò per lo schifo, ma per fortuna riuscì a placare un conato di vomito.
Cercò di urlare ma tutto quello che uscì furono mugolii incomprensibili interrotti da singhiozzi strozzati. No.
Le natiche gli furono allargate e qualcosa di caldo si appoggiò sulla sua entrata.
No. Aoba morse la mano con tutta la forza che aveva in corpo, ma tutto ciò che ne rimediò fu il sapore ferroso del sangue del suo aggressore. No. Grosse lacrime cominciarono a rigargli le guance. No.
Proprio mentre Peldicarota stava per penetrare Aoba la porta si spalancò e qualcuno entrò nella stanza a passo di carica.
Il ragazzo lasciò andare Aoba e quest'ultimo si afflosciò sul pavimento privo di forze. Chiuse gli occhi, era esausto.
Intanto alle sue spalle infuriava la battaglia. Grugniti, imprecazioni e rumore di ossa rotte riempivano la stanza umida.
Poi ad un certo punto tutto finì.
"Aoba!" Mink..?
Aoba girò lentamente la testa e davanti a lui c'era Mink. Sa il mio nome.
Sulle sue labbra si formò un debole sorriso che però fu immediatamente sostituito dall'imbarazzo.
Il sedere in aria ed i pantaloni abbassati. Ogni volta che si incontravano Aoba finiva per fare la figura dell'idiota.
Che cosa avrebbe pensato di lui ora?
Ma Mink senza battere ciglio aiutò Aoba e, una volta che quest'ultimo si fu rialzato, s'inginocchiò ai suoi piedi per alzargli i pantaloni. "Tieni stretta la maglia." gli ordinò.
Il viso di Mink si trovava solo a qualche centimetro di distanza dai genitali di Aoba.
Sentiva il suo respiro caldo sulla pelle ancora tesa. Le mani di Mink sfiorarono le sue caviglie nel tentativo di tirargli su i jeans scuri. Il corpo di Aoba sussultò.
Mink si bloccò ed il cuore del ragazzo dai capelli blu saltò un battito. Se n'é accorto.
Mink alzò lo sguardo e con un sorriso malizioso stampato in viso, fece risalire la sua mano sulla gamba di Aoba.
I polpastrelli sfiorarono la caviglia magra per l'ennesima volta, le dita avvolsero i polpacci ed accarezzarono le cosce morbide.
E, quando Aoba si fece sfuggire un gemito, le mani di Mink avevano già raggiunto i suoi glutei.
"M-Mink..!"
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Mink si avventò sull'erezione di Aoba senza la benché minima pietà, riducendo il ragazzo ad un ammasso di gemiti e rossori. Lo prese tutto in bocca, facendo arrivare il pene fino alla gola, e poi cominciò a succhiare.
Le mani robuste di Mink affondarono nelle natiche rosee del ragazzo, per poi spostarsi verso i testicoli, che cominciò a massaggiare con estrema delicatezza.
Aoba intrecciò le dita nei capelli di Mink, cercando di fermalo "Mink fermati non sei obbligato" disse con le guance tinte di rosso.
Il moro si stacco dal membro turgido di Aoba e gli afferrò la mano.
"Aoba. Sei adorabile." sussurrò baciandogli il dorso della mano. Fu come se avesse lanciato una bomba nel petto di Aoba.
I suoi occhi si riempirono di lacrime, questa volta di felicità, e scoppiò a ridere mentre le lacrime gli bagnavano le gote (cheeks) rosse. "Ti amo Mink!" Riuscì a dire fra i singhiozzi.
Mink, nonostante sembrasse impassibile, dentro era un'esplosione di emozioni e, non riuscendo ad esprimerle a parole, decise di dimostrarle col corpo. Così Mink tornò al lavoro.
Continuò a lavorare tra le cosce del ragazzo, mentre la sua bocca andava su e giù, assaggiando Aoba in tutta la sua lunghezza.
Con la punta della lingua leccò la cappella, disegnando piccoli cerchi sulla punta.
Gustò la pre-salsa che gocciolava sul pavimento e con avidità succhiò il membro di Aoba, come se si trattasse di un dolce prelibato. Il viso del ragazzo era rosso e stringeva ancora l'uniforme della scuola fra le mani.
Gli occhi erano languidi di piacere e le labbra socchiuse a forma di cuore tremavano leggermente chiamando il nome di Mink sottovoce.
Il sesso eccitato del ragazzo era stretto in una morsa calda e umida che lo stava facendo letteralmente impazzire.
"Mink sto...sto per venire..!" gemette stringendo la camicia finché le nocche non gli divennero bianche.
Mink non si spostò ed Aoba gli venne in bocca mordendosi il labbro inferiore.
Il moro si alzò da terra pulendosi gli ultimi residui di salsa dal viso.
"Scusami io no-" Ma Aoba fu subito interrotto e spinto in un bacio al sapore della sua stessa salsa.
La lingua bollente di Mink si introdusse nella bocca di Aoba, che fu investito da una ventata all'odore di cannella.
Il ragazzo dai capelli blu, paonazzo in viso, si aggrappò alla spalla di Mink per sorreggersi.
Il moro si spinse sempre più a fondo nella gola di Aoba, che annaspava in cerca d'ossigeno.
Voleva farlo suo. In quel preciso istante.
"Aoba, non resisto più..." sussurrò Mink con una voce roca che fece venire la pelle d'oca al ragazzo.
Mink sollevò la gamba di Aoba in modo da avere libero accesso al sedere del ragazzo.
Si bagnò le dita con la sua stessa saliva per poi andare a massaggiare lentamente l'entrata del compagno.
"Aah!" Poco a poco le dita entrarono dentro Aoba e, quando il ragazzo si fu abituato, Mink aumentò il numero di dita.
Quando inserì il terzo dito Aoba implorò Mink.
"Ti prego Mink..!"
Mink non resistette più e dopo aver allargato un'ultima volta la pelle delicata, estrasse le dita e, con una sola spinta, penetrò dentro  Aoba. Il respiro di Mink era irregolare e ciò fece eccitare il ragazzo dai capelli blu ancora di più.
Mink guardò negli occhi di Aoba per assicurarsi che fosse pronto e, dopodiché, cominciò a muoversi.
Il bacino abbronzato si muoveva avanti e indietro, sfregando lentamente contro le pareti interne del ragazzo.
"Dentro di te è fantastico..." disse ansimando.
Aoba arrossì più intensamente, anche se la differenza ormai non si notava più.
Le spinte di Mink si fecero più vigorose e veloci, andando a toccare i punti più interni e profondi di Aoba.
Scavando dentro di lui, come per cercargli l'anima ed accertarsi che anche quella appartenesse a lui.
"Non credo di poter resistere a lungo.." confessò sottovoce Mink, mordendo la spalla di Aoba.
"Aah neanche io...."
Aoba sentiva che nei suoi lombi si stava accumulando un bruciore familiare e le sue anche (hips) ormai si muovevano al ritmo delle spinte di Mink cercando di raggiungere l'orgasmo.
"M-Mink!" gemette Aoba graffiando la schiena del ragazzo, il quale lo tirò a sé coinvolgendolo in un bacio pieno di passione.
I due ragazzi vennero insieme stringendosi l'uno all'altro.  
Si accasciarono sul pavimento in attesa che i loro respiri affannati ritornassero alla normalità.
Mink guardò Aoba e, accarezzandogli la guancia, pronunciò le parole più dolci che Aoba avesse mai udito in vita sua.
"Ti amo Aoba."
Il ragazzo dai capelli blu non poteva essere più felice. Sentiva che il cuore stava per esplodergli ed i sentimenti che provava in quel momento strariparono, inondando i suoi occhi di lacrime e facendo sbocciare un sorriso meraviglioso sulle sue labbra.
"Anche io Mink. Con tutto il cuore."
I due sigillarono la loro promessa d'amore con un bacio al sapore di cannella.
 
  
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