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Autore: Chilemex    17/05/2014    2 recensioni
Una raccolta di one-shot focalizzate sulle nove classi, ambientata in un contesto in cui il respawn esiste ma ha un significato relativo; i personaggi infatti hanno dei pensieri, delle idee e delle storie tutte loro.
Ogni capitolo si concentrerà su uno dei mercenari, e ne racconterà le azioni in battaglia più particolari, insieme ai pensieri del personaggio stesso.
Venite a conoscere i protagonisti di questa eterna battaglia... Venite a conoscerne gli eroi!
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Andiamo!»
«Fatevi sentire se siete pronti»
«Mh mh mh!»
«Via!»
«Portatemi uomini metallici da combattere»
«Tutti pronti?»
«Non posso aspettare, hah!»
«Andiamo, compagni!»
«Muoviamoci!»

Il terreno stava già iniziando a tremare. Oltre ad esso, nessun'altro rumore risuonava nell'aria se non le nostre voci che annunciavano la preparazione alla battaglia.
Era l'ondata finale. Ne avevamo sconfitte altre cinque prima di questa e quasi nessun problema si era presentato. Ora, però, si preannunciava qualcosa di davvero micidiale.
Eravamo tutti in posizione, ma nessuno si muoveva. Finché la familiare voce dell'Amministratrice non riecheggiò in tutta Rottenburg, nonostante noi ci trovassimo nella zona verde appena fuori dal paesino.
«Ci siamo, l'ondata finale! Difendete la Mann Co. a tutti costi!»
Dalla zona oltre l'altura rocciosa che delimitava il paese iniziarono a comparire i primi robot, che correvano inesorabilmente verso di noi. Ce n'erano di tutti i tipi.
Era arrivato il momento di combattere. Ogni membro del team iniziò a lottare al massimo delle proprie capacità.


Il Demolitore
«Sì, bravi robottini, venite avanti... Ho una bellissima sorpresa per voi, ed è più vicina di quanto possiate immaginare!»
Ero appostato accanto ad un masso, aspettando che la prima mini-serie di robot attraversasse il prato. Il prato sul quale, durante la fase di preparazione, avevo sistemato strategicamente ben otto bombe adesive, che aspettavano solo che io premessi il detonatore per far esplodere quei rottami.
Intanto, vidi che non molto lontano da dove mi trovavo, un altro Demolitore robot stava venendo verso di me impugnando una katana. Non sapevo da dove fosse arrivato, ma a quanto pare era stato più rapido di tutti i suoi colleghi. Lo guardai in quei suoi occhi senz'anima, con aria di sfida.
«Cosa? Credi di poter essere un Demolitore migliore di me? Vieni a prendermi allora! Attaccami, e vediamo cosa sai fare!»
L'automa continuava a corrermi incontro, perciò non ebbi scelta; presi la mia arma da mischia preferita, il Tagliateschi dello Scozzese, ed iniziai a correre a mia volta verso di lui. Ci avvicinammo sempre di più... Finché non sferrammo un fendente nello stesso istante.
Dopo l'attacco, rimanemmo immobili per qualche secondo... Quindi, la testa metallica del robot si staccò dal resto del corpo e rotolò a terra, lasciandolo senza vita.
«Woah, meno male! Pensa se non fossi stato ubriaco... Heh!»
Dopo aver assistito i miei compagni con un paio di granate sparate col tempismo giusto, mi resi conto che era arrivato il momento di fare il grande botto.
Un gruppetto di almeno quindici Scout robot stava passando sopra alle mie mine, e siccome quelli non sono altro che automi senza cervello, non ebbero la brillante idea di passare per un'altra strada o allontanare le mie trappole. Perciò impugnai il detonatore e premetti il pulsante nell'attimo che ritenni più appropriato.
«Ka-boom!» gridai, senza riuscire a farne a meno, mentre le bombe adesive esplodevano tutte insieme. Pezzi di ferro e metallo volarono ovunque nel campo di battaglia, mentre degli Scout robot non rimaneva nulla di minimamente vivo.
«Oh, ma poverini!» urlai, rivolto ai robot appena sconfitti, bevendo nel frattempo un sorso di Scrumpy «Dovranno riattaccarvi insieme con la colla... ALL'INFERNO!»
Scossi la testa, quindi tornai all'attacco.

L'Ingegnere
«Il grosso del lavoro è fatto, ora devo solo godermi lo spettacolo!»
In piedi accanto alla torretta di livello 3 che avevo costruito durante la fase di preparazione, non facevo altro che ammirare lo splendido lavoro che quel gioiellino stava facendo al posto mio. Era sistemata nella parte sinistra dello scenario, il che le permetteva di distruggere qualsiasi robot arrivasse da quella zona senza alcun problema.
«Il dispenser è stato distrutto!» urlò qualcuno della mia squadra, senza che potessi capire di chi si trattasse.
Mi voltai verso la zona interessata, e vidi che effettivamente nel punto in cui prima avevo posizionato un dispenser non c'era più nulla.
«Dannazione... Serve metallo. E subito»
Mi guardai intorno, realizzando di essere vicino ad uno dei cosiddetti “teletrasporti a doppia entrata”. Sono dei teletrasporti molto utili e, soprattutto, costosi. Tanto è vero che li costruisco solamente nelle battaglie contro i robot, perché è in quelle situazioni che tornano maggiormente utili. Se li costruissi nelle battaglie normali, andremmo in bancarotta nel giro di una settimana.
Mi tuffai nel teletrasporto e mi ritrovai alla base. Sembrava tutto così calmo, in quella zona lontana dal campo di battaglia... Ma cercai di ignorare quella stranezza e raccolsi al più presto tutto il metallo possibile, per poi usare nuovamente il teletrasporto.
Ritrovatomi nel mezzo della battaglia, iniziai subito a costruire il dispenser ed a velocizzarne il processo di costruzione.
«Sto erigendo il dispenser!»
Pochi secondi dopo, però, sentii un suono fin troppo familiare provenire da non molto lontano. Mi voltai, ed urlai in modo che l'intero team mi sentisse.
«Sentry buster! In arrivo!»
Il robot gigante senza qualcosa che potesse assomigliare ad un volto si stata minacciosamente avvicinando alla mia torretta, e questo non rappresentava affatto una buona situazione. Spaventato, presi il mio fucile ed iniziai a sparare personalmente al sentry buster.
Riuscii a causargli qualche danno, ma a fare la maggior parte del lavoro fu proprio la torretta stessa, che iniziò a sparare al robot non appena questo comparve nella sua visuale. Risultato: l'automa si accasciò ed esplose molto prima di poter raggiungere me e le mie strutture.
«Phew...» feci, appoggiandomi alla torretta «Un altro cliente soddisfatto. Continua così, piccola mia!»
Le mie costruzioni continuarono a dimostrarsi utilissime durante il corso della battaglia, ed io feci il possibile per fare lo stesso.

L'Heavy
«Hahahahaha! Sì, voi fate bene! Codardi metallici, scappate da uomo gigante! Hahaha!»
Se in ogni battaglia esiste qualcuno che combatte in “prima linea”, in quel caso ero davvero io. L'intero team tendeva ad agire in zone più indietro rispetto alle mie, e questo mi aiutava comunque a sbaragliare tutti i nemici che comparivano sul campo di battaglia.
«Siete tutti dei bambini!» urlai ancora, divertendomi a prendere in giro i robot che crollavano sotto i colpi della mia mitragliatrice pesante.
Ad un certo punto, però, la terra iniziò a tremare ancora più intensamente. Capii subito il motivo di questo cambiamento e guardai alla mia sinistra, confermando i miei stessi sospetti: un carro armato si stava avvicinando.
«Carro armato!» gridai, per avvisare il resto della squadra. In pochi attimi, però, realizzai che se non mi fossi sbrigato la situazione sarebbe degenerata e il carro armato avrebbe raggiunto subito la nostra base. Dovevo iniziare ad attaccarlo da solo.
«Grrr, adesso... Sono arrabbiato... Io ODIO i robot!»
All'improvviso mi sentii incredibilmente più forte ed arrabbiato, ed aprii il fuoco direttamente sul carro armato che ormai era a pochi metri di distanza da me.
Fu quasi doloroso, ma a quanto pare 500 proiettili sparati alla velocità di 10.000 colpi al minuto sotto l'effetto di una forte rabbia furono abbastanza. Il carro armato esplose con un rombo assordante, e l'intero campo di battaglia sembrò improvvisamente più vuoto e calmo (nonostante ci fossero ancora molti robot in giro).
«È stato facile! Però...»
Notai, nonostante la sorpresa causata dall'esser riuscito a distruggere il carro armato da solo, che avevo subito parecchi danni durante il processo.
«Accidenti...»
Iniziai a preoccuparmi, ricordando poi però che con me c'è sempre una cosa disposta ad aiutarmi in questi momenti.
Mi nascosi momentaneamente dietro ad un muro, quindi presi il mio amato Sandvich e lo morsi con fretta e fame.
«Om nom nom, om nom...»
Come sempre, mi sentii improvvisamente rinvigorito e pronto a tornare a combattere orde di robot.

«Cosa c'è, Sandvich? Ucciderli tutti? Buona idea! Hahaha!» esclamai, uscendo nuovamente allo scoperto e tornando ad attaccare in prima linea. Dopo aver buttato giù un carro armato da solo (anche se con l'aiuto di moltissima fortuna), mi sentivo davvero pronto a tutto.

Il Cecchino
«Tenetevi pronti, rifiuti senza vita... Avrete presto bisogno di un altro uso per quel collo metallico che vi ritrovate!»
Arrampicatomi sul tetto dell'abitazione più alta di Rottenburg, era dall'inizio della prima ondata che continuavo a distruggere i nemici da lontano senza che loro potessero nemmeno accorgersene.
Può sembrare strano, infatti, ma un colpo ben assestato col fucile di precisione può distruggere anche la testa di un robot, impedendogli quindi di continuare a funzionare.
Proprio in quel momento, non appena allontanai per un attimo la visuale dal mirino di precisione, notai che un gruppo di Soldati robot stava entrando nel campo di battaglia.
«Buona giornata!» esclamai con tono sarcastico, ricominciando a prendere la mira non appena li vidi. Erano tutti così lenti... E vulnerabili.
Mirai alla testa del primo che inquadrai e feci fuoco.
Il suo capo non esplose come avrebbe fatto quello di un umano; tuttavia, il fatto di avere un enorme buco all'altezza della nuca fu quello che gli bastò per andare completamente fuori di sé, per poi crollare a terra mentre la testa metallica rotolava via. Ora dovevo solo continuare così.
Nessun robot sembrava essersi accorto della mia presenza o del fatto che un loro compagno fosse stato appena messo fuori combattimento... Meglio così.
Ripetei lo stesso procedimento come minimo altre cinque volte, togliendo di mezzo gran parte dei Soldati robot.
«Aah, potrei farlo per tutto il giorno... Uh?»
Mi accorsi, ad un certo punto, che i pochi Soldati sopravvissuti ai miei colpi stavano avanzando verso i miei compagni di squadra, uscendo dal mio campo visivo. Non avrei più potuto mirare e sperare di colpirli, poiché per farlo avrei dovuto scendere dalla mia postazione.
Questo però non vuol dire che, negli scontri ravvicinati, sia completamente inutile. Non avrei potuto affrontare personalmente i robot corpo a corpo, ma avrei potuto facilitare il lavoro ai miei colleghi.
Raccolsi il mio fidato Giarate, che tenevo a terra accanto a me dall'inizio della battaglia, e mi preparai a lasciarlo cadere dritto addosso ai robot.
«Su le teste!»
Mollai la presa, e la giara cadde... Frantumandosi perfettamente sul gruppetto di Soldati. Questi iniziarono ad avere difficoltà a muoversi e ad attaccare, come se la sostanza contenuta nella giara li avesse mandati completamente in tilt. I miei compagni ne approfittarono per infliggere i pochi colpi necessari ad eliminarli una volta per tutte, e dei Soldati robot non rimase più nulla.

«Non c'è di che!» esclamai, salutando dall'alto gli altri membri del team. Dopodiché, tornai al mio lavoro originale e preferito: far saltare le teste dei nemici, umane o robotiche che siano.

Il Soldato
Il mio ruolo consiste nell'attaccare, è la mia missione da Soldato. Per questo motivo, durante la battaglia, combattevo in prima linea; e me la stavo cavando abbastanza bene, erano pochi i robot che riuscivano a sorpassare la mia linea difensiva.
«Non sono io ad essere intrappolato in un'infrastruttura piena di robot, siete VOI ad essere intrappolati qui con me!» urlai, continuando a sparare col lanciarazzi e bloccando i nemici che stavano cercando di invaderci.
Tutto stava proseguendo piuttosto bene, finché qualcosa non raggiunse il campo di battaglia quasi senza che me ne accorgessi.
Era un robot gigante. Specificatamente, un Soldato robot gigante. Ed era pronto a sparare la sua serie apparentemente infinita di missili letali.
Naturalmente, non appena il mostro fu alla mia portata, iniziai a concentrarmi su di lui ed a colpirlo svariate volte. Tuttavia, i suoi missili erano decisamente più forti dei miei, e rischiarono di mettermi definitivamente fuori combattimento. Dovetti rifugiarmi dietro ad un edificio, per evitare di subire ulteriori danni.
«Dannazione... Sono IO il Soldato qui, non tu! Ora si fa sul serio!»
Misi da parte il lanciarazzi e presi lo Stendardo Scamosciato, quindi tornai nel mezzo della lotta e suonai la tromba.
Mi sembrò immediatamente che i miei colpi fossero diventati più forti, e lo stesso effetto sembrava verificarsi sui compagni di squadra che mi stavano vicino in quel momento. Ci concentrammo tutti sul Soldato gigante, che riuscì a malapena a sparare un paio di missili per cercare di difendersi.
Quando mi accorsi che era sul punto di cedere, feci qualche passo avanti per prendere lo slancio e quindi eseguii un perfetto salto-razzo.
«Aquile urlanti!» gridai mentre mi trovavo a mezz'aria, per poi sparare un secondo razzo addosso al robot gigante. Il mio attacco colpì sia il bersaglio principale che i più “piccoli” che lo circondavano, e li distrusse tutti in una volta. Mi ritrovai ad atterrare in mezzo ad un mucchio di rottami metallici.

«Ecco come si fa, signori!» annunciai ai miei compagni di squadra, rimettendo via lo Stendardo Scamosciato e tornando ad attaccare gli altri robot.

Lo Scout
In un modo o nell'altro, tutti i miei compagni di squadra stavano attaccando rimanendo comunque nella stessa zona, grazie soprattutto alle loro armi a lungo raggio. Io no.
Come d'altronde è mio dovere e compito, io stavo attaccando correndo ininterrottamente in giro per il campo di battaglia. Dall'inizio dell'ondata non mi ero fermato per un solo attimo.
Sparando colpi a destra e a manca, ero riuscito ad eliminare molti robot senza che loro riuscissero nemmeno a contrattaccare.
«Yo, sei riuscito almeno a vedermi mentre ti colpivo?» dissi, rivolto all'ennesimo automa distrutto dai miei proiettili.
«Sta diventando quasi noioso... Rendiamo la cosa più interessante mescolandola con un gioco!»
Misi da parte il fucile a canne mozze ed impugnai al suo posto la Sandman, la mia amata mazza da baseball, con tanto di palla.
Presi di mira un robot a caso, quello di un Pyro, e mi allontanai di qualche passo; dopodiché, lanciai la palla utilizzando la mazza. L'attacco centrò perfettamente la testa del nemico, e pur essendo un macchinario automizzato rimase stordito.
«Oh, scusa, non volevo colpirti... No aspetta, sì, volevo farlo!» feci per prenderlo in giro (è un riflesso a cui non riesco a rinunciare, anche se insultare un robot non ha assolutamente senso), quindi presi di nuovo il fucile e lo finii con due soli colpi.
Ripetei la stessa tecnica almeno altre tre volte, quindi decisi di cambiare. Scavai quindi nelle mie tasche e trovai quello che stavo cercando: una lattina di Crit-a-cola, una delle mie bevande energetiche preferite... E perfetta per quella situazione.
«Haha, ora si fa sul serio... Voi idioti state per beccarvi una bella batosta!»
Consumai l'intera lattina in pochi sorsi, ed improvvisamente mi sentii incredibilmente più forte. Ricominciai a correre in giro per il campo di battaglia ed a fare slalom tra i robot, sparando a qualsiasi nemico mi capitasse a tiro. Bastavano uno o due colpi ciascuno per eliminarli, e non un solo attacco nemico riuscì a sfiorarmi.
«Guardatemi!» urlai, in preda all'euforia. Non mi ero mai divertito così tanto in una battaglia.
Dopo qualche secondo, quando l'effetto della Crit-a-cola si esaurì, realizzai di aver fatto fuori un gruppetto piuttosto numeroso di nemici... Senza rendermene conto.

«Wow... Qualcuno sta tenendo conto delle teste che sto colpendo?» chiesi sarcasticamente, ridacchiando. Fu una delle battaglie migliori della mia vita... E non era nemmeno finita!

La Spia
«E va bene. È il momento di entrare in azione, le cose iniziano a farsi pericolose...»
Mi trovavo in un angolo nascosto del campo di battaglia, con l'orologio mimetico attivato. Stavo aspettando il momento giusto per entrare in azione a modo mio, e mi sembrava che quel momento fosse arrivato.
Avevo utilizzato il kit di travestimento per cammuffarmi da semplice robot; fregare quegli automi con questa tecnica è sempre stato molto più semplice che fregare gli umani... E speravo che anche quella volta andasse così.
Prima di disattivare l'orologio mimetico, impugnai l'arma più letale in una battaglia contro dei robot: il sabotatore. Dopodiché, iniziai a correre nel campo di battaglia seguendo l'avanzamento dei nemici, per confondermi tra loro.
Non ha senso parlare con quei cosi e cercare di ingannarli con le parole: non sentono e non capiscono nulla. A loro basta vedere qualcuno che assomiglia ad uno di loro, e sono a posto.
Davanti a me vidi due Heavy robotici, l'uno accanto all'altro. Un buon modo per iniziare.
Attivai il sabotatore e feci in modo che un cavo a due estremità uscisse da esso, quindi attaccai un'estremità alla testa di un Heavy e una a quella dell'altro. Il sabotatore iniziò a far il suo lavoro, mandando completamente in tilt i due robot e facendoli esplodere mentre io mi allontanavo. Sì, decisamente un ottimo inizio.
«Eccellente» dissi, mantenendo il mio travestimento da robot.
Poco più in là, invece, vidi un Ingegnere nemico che stava avanzando con la sua cassetta degli attrezzi, pronta a produrre una pericolosa torretta. In questo caso, siccome il sabotatore aveva bisogno di ricaricarsi, sarebbe stato meglio passare all'attacco fisico.
Presi il mio coltello, che per le battaglie contro i robot veniva rinforzato in modo da poter perforare anche il metallo (cosa impossibile da fare durante le battaglie contro i team umani), e camminai verso l'Ingegnere. Quel pazzoide letteralmente senza cervello era troppo impegnato a costruire le sue cose per accorgersi di me, tanto è vero che riuscii perfettamente a sgattaiolargli alle spalle ed a conficcargli il coltello nella schiena. L'Ingegnere emise uno stridio metallico e non si mosse più, ed io fui finalmente in grado di usare di nuovo il sabotatore ed applicarlo alla torretta. Questa esplose dopo pochi secondi.
«Ho ucciso anche i tuoi giocattoli!» affermai, divertito. Solo allora mi accorsi che, avendo attaccato, il travestimento era sparito.
«Ugh... Merde» ringhiai, attivando immediatamente l'orologio mimetico. Ebbi molta fortuna, e nessun robot si accorse di me.
Ripetei la stessa procedura e tornai a travestirmi da robot, quindi mi inserii di nuovo nella mischia.
Essendo in mezzo ad un branco di Scout robotici, decisi di sabotarne il maggior numero possibile (avendo loro meno energia vitale rispetto all'Heavy, sarebbe stato possibile sabotarne più di due). Ad un certo punto, quindi, attivai l'attrezzo elettronico e lo collegai a ben sei nemici.
Rimasero tutti senza energie, ma uno dei sopravvissuti si accorse di me e cercò di attaccarmi.
«Non pensare così in fretta, mon ami!» dissi per schernirlo, quindi lasciai che si avvicinasse a me per colpirmi... Per poi spostarmi all'ultimo momento, facendogli perdere l'equilibrio. A quel punto, lo pugnalai alle spalle come avevo fatto con l'Ingegnere. Nulla di più semplice; solo allora mi accorsi che si trattava di una Spia robot.
«Sei un dilettante ed uno sciocco!» esclamai, scoppiando poi a ridere.
Ancora una volta, poi, attivai l'orologio mimetico ed indietreggiai, avvicinandomi ai miei compagni di squadra.
«Beh, il momento è passato... Si torna al lavoro!»


Il Pyro
Robot, robot, robot... Continuavo a vederli dappertutto, ma nessuno di essi sembrava provare qualcosa.
Sono davvero soltanto delle macchine capaci di muoversi e sparare? Se è così, affrontarli è davvero triste...
Di solito, quando attacco i miei nemici, questi scoppiano a ridere e sembrano felicissimi, tanto da accasciarsi a terra ed addormentarsi. I robot, invece, non esprimono alcuna emozione. Non è giusto, io voglio aiutare i miei nemici e renderli felici...
In ogni caso, sapevo che la mia missione era attaccarli ed eliminarli. Quindi, non sottraendomi al mio dovere, avanzai fino ad arrivare in prima linea.
Inserendomi in un gruppo piuttosto numeroso di robot, azionai il lanciafiamme ed iniziai ad incendiare tutto ciò che mi si presentava intorno. Amo il mio lavoro... Mi sento così bene quando do fuoco ai nemici, e nonostante tutto è divertentissimo farlo anche coi robot.
Loro non prendono fuoco come fanno gli umani; il metallo di cui sono composti, però, raggiunge temperature estremamente elevate e questo danneggia comunque il loro sistema. È come se fossero effettivamente in fiamme, dunque.
Il mio fuoco eliminò un numero considerevole di nemici e i danni che subii furono minimi. Prima di tornare indietro, però, mi accorsi che sulla rupe che delimitava il campo di battaglia c'era qualcuno... A quanto pare un Cecchino armato di arco. Ed essendo consapevole del fatto che il nostro Cecchino non stava usando un arco, capii subito che si trattava di un nemico.
Non potendo attaccarlo direttamente, impugnai la mia pistola lanciarazzi e mirai all'avversario. Il suo arco era teso, ma non stava puntando verso di me... Perfetto.
Feci fuoco, e il mio razzo colpì perfettamente il Cecchino. Lui iniziò ad agitarsi e dimenarsi, per poi correre via in ritirata. A giudicare dal suo mancato ritorno, capii che il fuoco era stato fatale per lui.
Ridacchiai quasi senza rendermene conto, quindi feci per tornare all'attacco... Ma notai che dietro di me stava succedendo qualcosa di brutto.
Un mio compagno di squadra stava andando a fuoco, ed era in preda al panico, inseguito dal Pyro robotico che lo aveva colpito pochi attimi prima. Sentendomi quasi obbligato ad intervenire, corsi verso il nemico in questione e cercai di colpirlo col lanciafiamme. Naturalmente lui contrattaccò ed il suo fuoco mi fece piuttosto male, ma grazie alla mia tuta ignifuga non subii alcun danno da bruciatura. E poi, io col fuoco ci lavoro...
Con un po' di fortuna, il Pyro esplose in preda al calore prima di potermi mettere K.O. A quel punto, mi voltai verso il mio alleato e tirai la levetta del compressore; il potente soffio d'aria lo “spense”, facendo sparire le fiamme.
«Hey, sono vivo... Grazie mille, amico!» mi disse, dandomi una pacca sulla spalla e tornando a combattere.
Passai la mano sulla spalla su cui l'aveva fatto, con aria quasi confusa... Quindi scoppiai a ridere in preda alla gioia. L'idea di aiutare i miei amici o addirittura salvarli da un orribile destino mi fa sempre sentire così felice!
Tornai a combattere, e mi accorsi che un altro Soldato gigante stava entrando nel campo da battaglia e stava già iniziando a sparare i suoi razzi. Uno di questi era diretto verso un altro dei miei alleati, il quale sembrava decisamente in pericolo...
Mi lanciai letteralmente nella zona appena davanti al mio collega, ed azionai il compressore un attimo prima che il missile mi colpisse.
«Io non credo!» esclamai (ma naturalmente tutto quello che si riuscì a sentire fu un borbottio indistinto), mentre il razzo tornava dritto al mittente, ferendolo gravemente.
«Sei un grande, Pyro!» esclamò colui che avevo appena difeso, sorridendo prima di tornare al lavoro. Non mi ero mai sentito così felice come quel giorno.
Mi sentivo così carico da poter sbaragliare chiunque. Sollevai il lanciafiamme ridendo follemente, quindi tornai ad attaccare in prima linea sparando fuori tutto il fuoco possibile.

Ad un certo punto mi sembrò di non star più nemmeno usando l'arma. Era come se il fuoco uscisse direttamente da me, come se potessi essere io ad evocarlo. Mi sentivo davvero benissimo, pronto a combattere a nome di tutta la squadra.

Il Medico
La battaglia sembrava star proseguendo piuttosto bene, e probabilmente non mancava nemmeno molto alla fine.
In quel momento, la mia pistola medica era azionata sull'Heavy della squadra, che stava continuando a sparare con la sua mitragliatrice pesante ed ad eliminare un enorme numero di robot.
«Possiamo farcela!» urlai, per motivare me stesso e gli altri a non mollare proprio in quel momento.
Pochi attimi dopo, il terreno iniziò a tremare ancora più forte di quanto stesse facendo fino a quel momento. Sul campo di battaglia, però, erano rimasti ormai pochissimi robot...
Tutti, inquieti, si voltarono verso il punto da cui sembrava provenire il forte rumore. A quanto pare, era arrivato il momento di fare sul serio.
Davanti a noi stava per stagliarsi un robot decisamente enorme, il più grande che avessimo mai affrontato, armato di diversi tipi di armi non identificate e di una corazza metallica esterna che impediva di capire a che classe fosse ispirato.
«Schweinhunds...» mormorai, senza trovare nemmeno la forza per andare in panico. Quel coso era davvero enorme... Fin troppo, per noi nove.
Prima che uno qualsiasi di noi potesse fare qualcosa, il colosso sparò una bomba di dimensioni decisamente superiori a quelle a cui eravamo abituati. Questa volò in nostra direzione, pronta ad auto-detonarsi una volta venuta a contatto col terreno.
Tutti urlarono di paura, compreso l'Heavy che stavo curando, il quale si voltò verso di me e cercò di coprirmi dall'imminente onda d'urto grazie alla sua stazza.
La bomba esplose... E la tecnica del mio collega sembrò funzionare, poiché io ne uscii quasi completamente privo di danni.
«Ooh... Danke, Kamerad!» dissi, riaprendo gli occhi e guardando davanti a me... Ed accorgendomi che l'Heavy non c'era più.
«Aaah! L'Heavy è morto!» urlai, rivolto agli altri componenti della squadra... E quando feci ciò, il mio terrore aumentò ulteriormente: erano tutti morti, non era rimasto nessuno.
Stavo per andare letteralmente nel panico... Finché non mi ricordai di una cosa. Una cosa che sembrò volersi presentare di fronte a me proprio nello stesso istante in cui mi venne in mente.
Accanto a ciascuno dei corpi dei miei compagni di squadra, infatti, si aprì un pannello allungato dal quale uscì la sagoma luminosa della classe interessata.
Una mia invenzione. Una costosissima invenzione che purtroppo posso permettermi di utilizzare soltanto nelle battaglie contro i robot di Gray Mann. In ogni caso, non c'è mai stata una sola situazione in cui questa mia invenzione non sia tornata utile.
«Hahaha! Siamo solo io e voi, robot! Ma è solo questione di tempo!»
Nascondendomi dietro ad una roccia in modo che il robot gigante non potesse vedermi (la loro grandezza è spesso direttamente proporzionale alla loro stupidità), azionai la mia pistola medica sul pannello che presentava la sagoma dell'Heavy.
L'ologramma iniziò a farsi sempre più luminoso e chiaro... Finché, dopo circa sette secondi, ci fu un brevissimo lampo e l'Heavy fu di nuovo vivo, in piedi, davanti a me.
«Wow! Grazie per vita, dottore!» esclamò lui, riafferrando la sua arma con aria confusa e al contempo determinata.
«Non c'è di che!» risposi io «Ora però fai attenzione. Bisogna tenere quel robot impegnato finché io non rianimo tutti gli altri ragazzi! Alles klar? Pensi di farcela?»
Lui mi fece “ok” con la mano, perciò io mi allontanai e corsi verso il pannello più vicino, quello del Demolitore, e rianimai anche lui. Dopo aver urlato un bel «LIBERTÀ!» lui tornò a combattere, perciò passai subito alle altre classi: Scout («Boom! Tornato dopo la morte!»), Cecchino («Che è successo?»), Pyro («Mmph mphna mphr»), Ingegnere («Non ho tempo per morire!»), Soldato («Non avevo il permesso di morire!») e Spia («Voilà!»). Tenendo man mano impegnato il robot, che non era più in grado di lanciare bombe micidiali come quella di prima, ero riuscito a rianimare tutti i miei compagni di squadra.
Prima di tornare ad assisterli nuovamente alla solita maniera, osservai la pistola medica (una Kritzkrieg, per l'esattezza). A quanto pare, durante la fase di battaglia e successiva rianimazione, avevo guadagnato molta energia... E una scritta familiare lampeggiava sulla mia “arma”.
«Ooh, interessante... Übercarica pronta» borbottai, iniziando già a sghignazzare involontariamente.
Notai che il robot gigante stava mettendo nuovamente in difficoltà la mia squadra: in quel momento, infatti, stava preparando un'arma che, a quanto pare, avrebbe sparato un'enorme e rapida serie di proiettili letali. Quella cosa sarebbe bastata da sola per eliminarci di nuovo tutti quanti.
Prima che il nemico potesse agire, mi sistemai gli occhiali e corsi verso i miei alleati, con la pistola medica pronta all'uso.
«Tutti dietro di me! Presto!» urlai, avanzando. Gli altri sembrarono inizialmente confusi, ma obbedirono e smisero di combattere per venire alle mie spalle, rimanendo sempre in guardia.
Non appena tutti e otto furono in posizione, il nemico iniziò a fare fuoco... Ed io premetti un altro dei pulsanti della mia pistola medica.
Davanti a noi si innalzò uno scudo trasparente ma dalla sfumatura rossa, che partiva dalla punta della pistola medica e si stagliava a un paio di metri di distanza da me. Un'altra personale invenzione destinata alle battaglie contro i robot... Lo scudo antiproiettile, la cui funzione è espressa perfettamente dal nome che gli ho assegnato.
«Hahaha! Nessun robot passerà da qui!» esclamai, mentre le pallottole sparate dal nemico si infrangevano sulla superficie dello scudo «Heavy, vieni avanti, presto! L'Übercarica è pronta!»
Lui fece come gli avevo chiesto e venne davanti a me, e mentre puntavo la pistola medica su di lui e lo scudo rimaneva attivo... Feci partire l'Übercarica.
«Auf wiedersehen, Dummkopfs!» gridai, ridendo follemente. Il nemico continuava a sparare a vuoto, e nel frattempo l'Heavy azionò la sua mitragliatrice pesante enormemente potenziata dalla carica.
Ogni singolo colpo sparato dal mio alleato sembrò danneggiare orribilmente il nemico, tanto da non riuscire più neanche a reagire.
«Cambio! Pyro!»
L'Heavy tornò indietro, e l'Übercarica passò al Pyro. Ci avvicinammo di più al robot, e le “Über-fiamme” del piromane rovinarono ancora di più la corazza metallica.
Continuai a cambiare paziente: prima il Demolitore (per il quale fummo costretti ad allontanarci di nuovo, per poter lanciare meglio le bombe), poi il Soldato, la Spia (un sabotatore critico può fare davvero male...), il Cecchino e l'Ingegnere (la cui torretta, dal lato del campo di battaglia, non aveva mai smesso di attaccare).
Lo scudo antiproiettile e l'Übercarica persero la loro efficacia nello stesso istante. E in quel preciso istante, accadde anche una terza cosa.
L'enorme robot si accasciò a terra, senza muoversi ed attaccare più, per poi esplodere con un enorme rombo che fece tremare la terra per i successivi dieci secondi.
Dopodiché, ancor prima di poter iniziare ad esultare, la voce dell'Amministratrice rimbombò nuovamente in tutta Rottenburg.

«Ci siamo! Quello era l'ultimo! Ce l'abbiamo fatta, signori!»

La Squadra
Per una lunga serie di secondi regnò il silenzio. Evidentemente, nessuno aveva ancora realizzato che la battaglia era ufficialmente finita... Con una vittoria.
«Hahaha! Un'altra operazione riuscita!» esclamò finalmente il Medico, abbassando la pistola medica e sorridendo.
Dopo il suo input, l'intero team esultò e si rallegrò come non era mai successo. Sembrava che avessero organizzato una festa, piuttosto che una battaglia all'ultimo sangue.
«Ce l'abbiamo fatta davvero, signori!» affermò la Spia.
«Il francesino ha ragione, soldati!» aggiunse il Soldato «Abbiamo devastato quei robot!»
«E l'abbiamo fatto... Unendo le forze?» continuò il Demolitore «Non succede quasi mai! Devo essere davvero ubriaco!»
«Lo sei eccome, ciclope!» replicò lo Scout «Ma abbiamo comunque vinto grazie al lavoro di squadra!»
Il Pyro borbottò qualcosa con aria felice ed emozionata, ma nessuno sembrò capire cosa intendesse, perciò si limitarono a sorridere ed annuire per assecondarlo.
«Ognuno è credito per squadra!» gridò semplicemente l'Heavy, contagiando tutti con la sua goffa allegria.
«La prossima volta quei robot ci penseranno due volte prima di provare ad affrontarci!» disse l'Ingegnere, appoggiando la sua chiave inglese sulla spalla.
«Fossimo così bravi anche nelle battaglie normali! Faremmo faville!» sbottò il Cecchino, comunque sorridendo.
«Ma noi... Facciamo già faville! Hahaha!» concluse il Medico.
Tutti i membri del team si scambiarono un bel batti-cinque, ed una bella risata sonora ed allegra. Succedeva spesso, alla fine delle battaglie, ma quella volta sembrava tutto particolarmente più naturale ed importante.
«Per oggi abbiamo finito, Kameraden!» annunciò ad un certo punto il Medico «Andiamo, conosco una birreria a Rottenburg che fa una birra spettacolare! Biete ich!»

E l'intera squadra si ritirò nel pub, e passò una serata indimenticabile tra risate, bevute e... Altre risate.

Non si era mai visto un Team così affiatato.










 


È finita!
La serie... È finita!
La mia prima serie su Team Fortress 2, gioco che ho conosciuto neanche due mesi fa... Finisce ora, con questo orribile e sbagliatissimo finale in stile Disney (non vogliatemene male, davvero, lo so che fa davvero molto schifo sotto troppi punti di vista)! Quasi non ci credo...
Allora, che posso dire? Sono felicissimo di aver concluso questo progetto, e sono abbastanza soddisfatto di ciò che ne é venuto fuori. Tranne che per Meet the Scout. Quello ho l'impressione che sia venuto un po' male... Il che è una brutta cosa, visto che è il primo capitolo e dovrebbe fare bella figura.
Ah, i link in questo capitolo. Siccome è l'ultimo, ho pensato di fare qualcosa di speciale ed includere delle soundtrack/voci ufficiali del gioco. Perciò... I link sul “titolo” di ogni parte (Lo Scout, Il Soldato eccetera) vi porterà al video di YouTube con la musica ufficiale della classe in questione. I link in mezzo alle parti, invece, vi porteranno al “voice command” del personaggio e di ciò che sta dicendo in quel momento. In pratica, premendo su una frase potrete sentire la vera voce del personaggio dire ciò che c'è scritto. Tutto qui, spero sia un'aggiunta carina :3
Per il resto... Beh, adoro questo gioco e immagino si sia capito. I suoi pochi personaggi sono così fantastici e memorabili... Non potevo non dedicare loro almeno una cosa così. Non è granché, ma è un pensiero.
E no, non c'è alcun riferimento alla HeavyxMedic. Quella coppia non mi piace affatto, quindi non vedeteli come tale in questa serie.
Insomma, credevo di avere moltissime cose da dire qui alla fine ma dopotutto son venute fuori solo queste poche righe... Strano. Se mi tornerà in mente qualcosa che volevo dire, la aggiungerò in futuro.
Quindi... Grazie mille a tutti coloro che hanno perso del tempo a leggere questi capitoletti, in particolare un grande ringraziamento a _violetgirl_ per aver recensito gli ultimi tre capitoli... E per essere un Heavy così gentile da concedere ad un povero Medico i suoi Sandvich C:
Eeed ho finito. Oh, un'ultima cosa... Le “scene” di quest'ultimo capitolo sono disposte in base al mio ordine di preferenza delle personalità delle classi. In pratica, il Demolitore è quello che mi piace di meno (per quanto mi piaccia molto comunque) e il Medico quello che mi piace di più (tanto amore per quell'uomo, è semplicemente fantastico).
Bene, basta. Grazie ancora a tutti e... Ci si sente alla prossima storia/serie! :D

  
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