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Autore: Shinra    29/07/2008    3 recensioni
Quattro suicidi vogliono farla finita e si incontrano sul muro dal quale hanno deciso di porre fine alla loro triste esistenza... Tuttavia, parlando tra loro, qualcosa gli farà cambiare idea... forse.. - Ispirato all'omonimo libro di Nick Horby.
Genere: Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sephiroth

Certamente vi starete chiedendo come mai io, Sephiroth, il grande cattivo di Final Fantasy VII nonché First SOLDIER ed erede del genoma Jenova, sia sul punto di commettere il suicidio.
Per un uomo che, come me, ha avuto tutto quello che poteva chiedere dalla vita (denaro, potere, genio infallibile e oltre un miliardo di fangirl in giro per il mondo), cosa poteva ridurmi in un simile stato di abiura?
Ebbene, la cosa non è così semplice da spiegare. Diciamo che ci sono un bel po' di motivi...:

Motivo numero 1: Il mio destino è segnato: mi battono sempre. Il bene sconfigge sempre il male, e non c'è storia che tenga. E io sinceramente mi sono stancato. Morire senza morire veramente e poi tornare in vita senza essere neanche vivo davvero... Ma finiamola!

Motivo numero 15: Ripetere sempre le stesse cose... Combattere sempre contro le stesse persone e sempre per lo stesso motivo... Non ho nient'altro da fare nella vita. Sono stato creato per questo, ma anche qual'ora riuscissi a ottenere quello che voglio non avrei niente da fare dopo. Meglio finirla qui.

Motivo numero 37: Stanno facendo tutti comunella contro di me, anche Rufus è passato dalla parte dei buoni e Hojo ha tirato le cuoia. Arrivano i bambini, gli psicopatici e i frignoni a darmi manforte... Beh, grazie, ne faccio volentieri a meno.

Motivi numero 112, 113 e 114: La Square Enix ha ridotto il mio stipendio. Ansem sta cercando di fregarmi il posto. La vecchiaia incombe.

... Insomma, come avete potuto vedere ho un centinaio di buone ragioni per smetterla di vivere. Cioè, c'è da dire che sono già morto, ma questi sono dettagli.
Ho tralasciato i motivi meno importanti e le ripetizioni, ma il succo è quello. (Nota: il 325° motivo era il rimpianto per non aver letto prima Le cento cose che farò quando sarò il signore del male regalatomi da Hojo a Natale.)

E quindi eccomi qui, sul muro dei graffiti del Sector 7 a Midgar. Da qui si possono ammirare, a centosettantacinque piedi di distanza, i rottami dei treni, i save points, i gas di scarico, i cani randagi e i barboni che si scavano un cunicolo tra le lamiere... Da qui si può vedere soltanto la realtà. La vita vera, come la chiamava Angel, non è missioni, laboratori e nuovi macchinari, soldi, magia e quant'altro. Lui vedeva la vita nella frutta, Genesis tra le parole di un libro di 3000 anni fa, ma io credo di non averla mai vista. La vita, per me, era quella che dovevo distruggere.
Poco male, pensai, visto che mi è stata donata da un organismo morto 3000 anni fa...
Guardando di sotto, mi chiedevo se tutto quello che avevo fatto nella mia vita aveva contribuito a far nascere questo luogo di merda... Se la vita era quella, allora avevo ben poco da andarne fiero.

Perchè ho scelto di buttarmi da questo posto invece che dalla terrazza del palazzo presidenziale, dite?
Bella domanda. Non c'entrano né la vita né i barboni a dir la verità. L'unico motivo è che probabilmente su al palazzo mi avrebbero riconosciuto, e questo mi avrebbe fatto tornare in mente cattivi ricordi e forse anche l'odio e la voglia di uccidere tutti e quindi anche quella di tornare a vivere... e preferivo non rischiare.
Il secondo motivo per il quale ho scelto questo posto è perchè questo muro viene da sempre chiamato Il muro dei suicidi, e non c'è da chiedersene il perchè. Chi vuole sparire si butta dall'altra parte e viene ritrovato dopo diversi anni tra le carcasse di lamiere o nelle fogne, dipende se si getta a chiodo o fa una parabola discendente, e soprattutto dai netturbini. Ma solitamente è meglio evitare di gettarsi a chiodo perchè si potrebbe accidentalmente urtare il muro e, strofinando contro di esso, non ci si schianterebbe al suolo con la forza di accelerazione necessaria per morire...

A proposito, chissà se quando mi schianterò morirò sul colpo o dovrò chiamare Ruby Weapon a terminare l'opera... Non è mia intenzione attirare troppo l'attenzione però... Un'altra morte del supercattivo spiattellata in terza pagina...

Va be', tanto sono morto, che mi frega, pensavo mentre salivo arrampicandomi sul tubo.
Potevo volare, è vero, ma dopo un po' fare sempre la stessa cosa annoia.

Ero arrivato adesso, potevo finalmente stare a ragionare sul significato della vita e della morte per i fatti miei. Domande sulle quali il professor Gast aveva interrogato le macchine per anni senza tuttavia riceverne mai una risposta.. E io ero sicuro di trovarla questa volta.

Ma arrivato in cima mi bloccai, esterrefatto e disgustato allo stesso tempo.

Non mi aspettavo di trovare quella persona qui.
  
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