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Autore: Kitsune_Lucifer    18/05/2014    0 recensioni
Un'accademia creata dopo quella che molti chiamarono la terza guerra mondiale, ha come scopo quello di radunare tutti gli shusen (armi umanoidi create per tenere testa agli eserciti più potenti) creati durante questa guerra, per permettere loro di vivere una vita pacifica.
Tra gli Shusen ci sono diverse categorie, I Newbie che sono shusen creati ma mai andati in guerra, gli Advance, shusen andanti in guerra e che occupano un ruolo importante nell'accademia, ed in fine i Neispraven, shusen difettosi o che non possono essere controllati, tra questi vi è Kira Armstrong personaggio principale della storia con problemi nel comunicare con altre persone e a causa di queste cose viene da tutti evitato.
Genere: Azione, Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blood 3: Emicrania totale.

Un'altra  bella giornata di sole e come al solito l'autobus sen'era andato senza fermarsi, cosi dovevo farmi i 2 chilometri per andare a scuola...
Almeno nessuno poteva dirmi che non camminavo.
" Ahhh, non tira nemmeno un alito di vento... arriverò a scuola tutto sudato..."
"sempre se ci arrivo"
Facevano quasi 30 gradi e col sole proprio sopra di me  la strada non aveva nemmeno l'ombra di un po' d'ombra (scusate il gioco di parole)
Senza contare che il giorno prima mi ero imbattuto di quella specie di gang con cui ho combattuto e tutto per ridare una borsetta, almeno si sono dimostrate essere brave persone anche se mi hanno distrutto il manga.
Se non penso ad altro mi metto a piangere...
" hoiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!"
Di colpo sentii il rombo di un'auto e la voce di una ragazza a me familiare che urlava, il rombo dell'auto diventava sempre più forte fino a quando, con una frenata improvvisa, mi si fermò di lato.
Li per li cercai di fare finta di nulla, per il mio stato d'animo dell'altro giorno, ma l'auto continuava a starmi accanto.
" Avanti Kira, mi sono già scusata per quello che è successo  ieri"
La ragazza a bordo di quell'auto nera, probabilmente una mustang del 2000, era la ragazza con cui mi battei ieri, Si chiama Victoria ed p un modello di Shūsen Giapponese, anche se non lo sembrava proprio.
Pelle non scura ma comunque d'orata, che le dava un'aria quasi brasiliana, alta un metro e 73 circa, fisico non muscoloso tipo palestrata ma comunque atletico e un seno che onestamente non mi dispiaceva proprio.
La divisa la portava sempre come se fosse un mantello quel seno che era  tenuto coperto solo dalla camicia, che non copriva molto visto le dimensione, era in piena mostra, solitamente le ragazze tendono ad indossare le gonne nell'accademia come in molte scuole, ma lei aveva dei pantaloni come i miei, se pur di colore bianco.
"kiraaaa"
Vedendo che non le rispondevo Victoria mi mise il broncio per poi accelerare di colpo e tagliarmi la strada con la macchina.
" che vuoi fare? ammazzare qualcuno?"
Era pur sempre un marciapiede e cerano anche altre persone, se colpiva qualcuno non volevo di certo andarci di mezzo io.
Victoria mi aprì la portiera e con un sorriso mi invitò a salire a bordo.
" siamo lontanucci dalla scuola, non vorrai camminare fin li?"
A quella frase non negai di essere tentato di entrare, faceva caldo, stavamo vicino al mare quindi l'umidità non è che aiutava e mi mancavano quasi un chilometro e mezzo per arrivare a scuola...
Con quel passaggio nemmeno avrei fatto tardi in effetti...
"Ho l'aria condizionata e una bella bibita ghiacciata!"
A quella rima con un suono cosi gioioso entrai in macchina senza farmi pregare, nemmeno in quella situazione sembravo mostrare emozioni, a volte mi chiedo se la mia faccia sia stata dotata dei muscoli necessari per muoversi e sorridere ma non credo.
" perfetto, perfetto"
Sembrava contenta che fossi entrato in macchina e avessi accettato il passaggio, dopo tutto quella ragazza era un po' violenta ma non mi sembrava affatto malvagia o cattiva... però ripensando al fatto che nessuno ha il coraggio di starmi anche solo accanto, quella ragazza doveva essere pericolosa e temuta come me.
" Sono contenta che sei salito, dopo quello che è successo ieri voglio scusarmi e sdebitarti"
" non devi preoccuparti per qualcosa di cosi poco conto"
Esclamai tranquillo solo perché avevo la  bottiglia con l'acqua fresca in mano e stavo bevicchiando, poi l'aria condizionata sparata in faccia era una goduria che quasi il mondo mi sembrava un paradiso anche se fuori cerano addirittura 31 gradi adesso.
" Certo sei strano, sei stato colpito da una catena più volte e te ne esci con una simile frase?"
Non sentii  victoria ero troppo occupato  a godermi quella frescura, forse non capite ma per me che sono un tipo che con meno di 10 gradi va in giro con abiti leggeri, questi 30 gradi sono l'inferno in terra... nemmeno fossi un pinguino.
Victoria mi guardava con la coda dell'occhio e vedendomi serio, anche se stavo dormendo con gli occhi aperti, pensò che mela fossi presa per gli attacchi, cosi assunse un'aria tra il pensieroso e il preoccupato mentre guidava a quasi centotrenta chilometri orari.
Va bene che la strada principale che portava all'accademia era come un'autostrada però la fifa era fifa...
" il limite è di 110, hai fretta di Schiantarti e liberarti di me?"
Non era per fare la vittima ma in quel momento la strada era trafficata e non mi andava di schiantarci contro un'altra auto, va bene che ero forte ma non credo lo sarei stato abbastanza.
"ahahah, suvvia non avrai paura di un po' di sana velocità"
Per lei era sana velocità, per me era una cosa che di sano non aveva nulla!
Sembrava divertirsi e nel mentre si divertiva premeva l'acceleratore.
La sensazione dei bulbi oculari che vanno a fare visita al cervello è una cosa che da i brividi, non so come ma riuscii a dare uno sguardo al contachilometri e quello che vidi mi fece assumere una leggera tonalità di blu.
Non notai che un cane stava attraversando, d'istinto presi il volante e sterzai di colpo.
"Che diavolo fai?!!"
La Macchina Sbandò violentemente.
Le  gomme che stridevano in una leggera nube di fumo bianco, la pressione che ci schiacciava di lato, gli i fogli dei compiti che svolazzavano per la macchina e sopratutto la gomma posteriore destra della macchina che sfiorava il muso del cane, Sembrava andare tutto a rallentatore dal mio punto di vista, sulla mia faccia si vennero a disegnare degli strani segni neri, naturalmente non mi accorsi di cosa stesse realmente succedendo in quei secondi perché ero troppo concentrato a usare sia la mia elettricità che il campo magnetico  per non far cappottare la macchina.
Non potevo di certo elettrificare l'asfalto sarebbe stato inutile, ma colpendo il guardrail e la macchina potevo creare un campo magnetico che evitasse il capovolgimento, anche perché era una strada trafficata e sarebbe stato piuttosto pericoloso.
La mia idea era magnifica e semplice perché avrei trasformato sia la macchina che il guardrail in calamite.... però non aveva contato una cosa semplice ovvero...
Le componenti elettriche della macchina, anche se sembrava una mustang del 2000 aveva un motore elettrico e un sistema di controllo per aumentare la tenuta su strada, anch'esso elettrico e appena cercai di attuare il piano, il sistema di controllo si spense e iniziammo a ....
roteare come trottole.
"Spegni la macchina!!"
"non funziona!!!!!"
Davanti a noi cera una curva e non potendo girare  o fermarci finimmo con lo scavalcare il  guardrail, tra urla e facce di terrore precipitammo per una piccola collinetta, in fine.
Dopo quasi un minuto di terrore allo stato puro distruggemmo una recinzione, sbattemmo contro una pila di auto messa una sopra l'altra e infine le nostre teste si schiantarono, la mia sul cruscotto, la sua sul volante spingendo il clacson.
"Veramente... se lo rifai, ti ucciderò veramente...."
" Si.... ho capito...."
Dopo una ventina di secondi victoria riuscì a sollevare la testa, facendo smettere il clacson di suonare, per poi voltarsi verso di me per vedere com'ero ridotto.
" che male...   credevo che  gli airbag si sarebbero aperti... meno male siamo Shūsen, ti senti bene?"
Girai leggermente la testa ricoperta di sangue e come niente fosse " sto bene ..." nel vedere quella victoria andò nel panico e cercò subito il telefono.
"il telefono, il telefono!!!"
cercò in tasta, si spostò sui sedili posteriori per poi smucinare  qua e la per trovare il telefono, ma niente.
" non preoccuparti.... è solo un taglietto...." Anche se dicevo cosi devo ammettere che stavo perdendo i sensi, probabilmente era solo un tagli sopra la fronte nemmeno grave ma la botta cera stata, oltre alla macchina aveva mandato ko persino il sistema di sicurezza e tutte le dotazioni come aribag, cinture e altro non andavano più.
essere uno Shūsen  elementale che usa l'elettricità ad alto voltaggio ha i suoi pro, ovvero possono paralizzare e uccidere molto facilmente, ma.... quando uso le mie capacità mando tutto a fumo.
" Non sparare cazzate, stai guardando nel vuoto e non riesci nemmeno ad alzare la testa!!! dov'è il telefono!"
Da quel momento in poi non ricordo nulla, avevo perso i sensi ma posso dirvi che era successo perché poi melo dissero.
Guardando fuori dal finestrino vide il telefono cosi cercò di uscire dalla macchina, ma la portiera si era bloccata, sempre a causa della mia elettricità, cosi molto delicatamente dietro qualche calcio alla portiera per poi farla saltare via.
" ma che ha sta macchina oggi, non funziona nulla!" esclamò dannatamente incazzata con tanti di vene visibili in fronte, non sembrava aver capito che ero stato io a fulminargli la macchina, beh non che sembri molto intelligente...
" Ecco dov'eri finito ed ora chiam..."
Prima di riuscire  a prendere il telefono victoria cadde a terra di faccia come un salame a pochi centimetri dal telefono, l'elettricità aveva colpito anche lei intorpidendo in parte i suoi muscoli.
" ma che palle...."
Victoria afferrò il telefono nervosa ma alzando la testa assunse un'aria preoccupata mentre un cane da guardia gli dava proprio li davanti, tanto vicino che le punte dei loro nasi si toccarono.
" un ca... c-c-c-c-cane!" urlò  Scattando all'indietro terrorizzata.
" Tu chi diavolo sei?! questa è proprietà privata...."
Un uomo che sembrava avere una quarantina d'anni e vestito da guardia, con tanto di pistola e cane da guardia al guinzaglio, si fece avanti attirato dal rumore.
" m-m-m-mi chiamo victoria e..."
Il cane la interruppe abbaiando furiosamente, tanto forte che victoria saltò per lo spavento e chiuse gli occhi iniziando a scusarsi in maniera incontrollabile, evidentemente aveva una qualche fobia.
" scusa, scusa, scusa non lo faccio più"
"piantala! stupido cane"
Il cane si sedette e smise di abbaiare guardando victoria storto.
" scusalo, è un po' aggressivo ma comunque tu cosa ci fai qui? sai che è proprietà privata e se ti sparassi mi darebbero pure l'aumento?"
L'uomo aveva uno sguardo serio, la mano sulla fondina fece accapponare la pelle e la faccia iniziò a diventargli blu.
" c-cera un cane, abbiamo sterzato, caduti e ci siamo schiantati" Esclamò confusa mentre gesticolava.
L'uomo la guardava non poco confuso ma al "siamo" si allarmo.
" come siamo, dov'è l'altra persona?!"
" è dentro la macchina, sanguina e volevo chiamargli un'ambulanza"
Quando l'uomo si voltò e guardò dentro la macchina sgranò gli occhi.
" ma quello è...."
Nel frattempo a scuola, la professoressa Yamanba (Sara) si trovava in stanza dei professori  e stava parlando con 2 persone, un signore di mezz'età con i capelli bianchi, vestito elegante, grassoccio ma dalla faccia simpatica e una donna di quasi 35 anni con i capelli neri raccolti dietro la testa, con degli occhiali da segretaria e sopratutto forme accattivanti, poi quella gonna con lo spacco e le calze erano il massimo.
" Perché proprio uno Shūsen ? non avete già degli umani per queste cose?"
La professoressa aveva delle carte in mano, sembravano documenti di qualcosa che non si capiva bene.
" perché gli Shūsen  sono diventati molto famosi dopo che hanno messo fine alla guerra, è vero che alcuni li temono ma molto altri li ammirano e rispettano"
" credo di capire ma... "
"Signorina Armstrong, capisco le sue preoccupazioni ma non deve temere, La Eagle Corporation sa come funziona il mercato mondiale"
Signorina Armstrong, quella con gli occhiali ci sapeva fare e sapeva dove puntare per farsi dire di si... forse perché avevano la stessa età.
" Signorina...." Con una faccia sognatrice Yamanba non sembrava aver sentito quello che la donna gli aveva detto.
" allora cosa ne dice, secondo lei si potrebbe fare?"
Il signore era decisamente calmo e pacato mentre la donna dietro di lui sembrava più seria e decisa, una coppia interessante, il classico poliziotto buono e cattivo, che sembrava funzionare.
"Non dico di no è che non so cosa dica il preside"
" lo abbiamo già messo al corrente, per questo ci ha mandato da lei"
Yamanba la guardò un po' dubbiosa per poi rimettersi a guardare i documenti.
" non sembra convinta" L'uomo aveva notato la diffidenza di yamanba e con un cenno fece indietreggiare leggermente la donna dietro di lui, per poi sporgersi un pochino in avanti.
" non è questo" rispose sospirando mentre il signore prendeva la sua tazza di caffè e sorseggiandolo.
" cos'è che la preoccupa?"
" Anche se sembrano ragazzi come gli altri, gli  Shūsen   sono armi che molti vogliono usare e questo non mi piace"
Yamanba aveva un'aria parecchio seria quando esclamò quelle parole, tanto che l'uomo indietreggio ma poi sorrise.
" è ammirevole il rispetto che ha per gli Shūsen , ma non deve temere, a noi serve solo un testimonial che faccia impazzire le folle"
"impazzire le folle?"
La donna dietro al signore prese una cartella e l'aprì, tirando fuori un foglietto che poi mostro a Yamanba, la quale fece una faccia confusa.
"Idol...? sarebbe?"
" Come ben saprà la E.C (Eagle Corporation) è famosa in tutto il mondo e controlla il mercato delle bibite energetiche, dopo la caduta delle maggiori colonne portanti del settore, tra cui la coca cola, distrutta durante la guerra, la nostra azienda si è espansa in tutto i mondo e copre innumerevoli settori, tra qui quello delle bibite energetiche usate anche dall'esercito."
" si questo più o meno lo sapevo, ma perché un'idol?"
" semplice, molti ragazzi amano il giappone e quello che lo riguarda, amano gli Shūsen , quindi unendo giappone e Shūsen   otterremmo la pubblicità perfetta e quale modo migliore se non avere un'Idol  Shūsen che pubblicizza una bibita energetica e molte altre cose?"
Sembrava davvero prese da quello che diceva tanto che persino a Yamanba venne il dubbio, starà dicendo cazzate apocalittiche, o roba  davvero seria?!
" amhh... si.. credo di aver capito..." non aveva capito nulla.
" quindi vi serve uno    Shūsen   per poter fare questa idol per la vostra pubblicità.... beh allora di potervi presentare qualcuno, dopo tutto ci sono molti Shūsen   conosciuti e rispettati"
E con quella frase i due si strinsero la mano, naturalmente il preside sapeva cosa stava succedendo e aveva dato lui il consenso per fare quella cosa.
Intanto Nello sfascia carrozze.
"si riprenderà?" Victoria era vicino al letto dov'ero stato sdraiato e sembrava molto preoccupata.
"ahahah, questo ha una pellaccia resistente non temere, si è fatto solo un taglietto, a metterlo ko è stata la botta in testa niente di più."
Il signore che prima aveva quasi sparato a victoria si stava dimostrando molto tranquillo e disinvolto.
"di un po', non è che sei la fidanzata di kira vero?" Esclamò avvicinandosi a victoria con un'aria maliziosa e un sorriso.
"fidanzata?"
"si hai presente, la coppietta, ragazzo più ragazza uguale cose zozze"
Victoria lo guardò storto e allontanò la testa da vicino a lui " beh so cos'è una fidanzata e un fidanzato, ma perché mai dovremmo fidanzarci?"
L'uomo indietreggio e sbuffò rassegnato, sembrava deluso da quella risposta.
" e io che credevo che kira avesse finalmente deciso di  trovarsi una ragazza, stupido timidone"
A quella frase Victoria quasi scoppiò a ridere, la parola timidone su uno come me sembrava essere piuttosto strano.
"questo qui timidone? ma se è uno della top ten, ed è una bestia quando combatte, ha tenuto testa ad una gang come niente fosse e sarebbe un timidone?"
" direi di si, è ancora vergine"
A quella frase victoria si paralizzò con il sorriso di prima in faccia.
"v-vergine?"
victoria si incuriosì e si avvicinò all'uomo che notando l'interesse sorrise divertito e si avvicinò anch'esso, i due erano faccia a faccia e iniziarono a parlare e fantasticare su cosa mi avrebbe potuto fare una ragazza e robe cosi.
"che è, hai trovato un'amica pervertita come te, Tsubasa"
" hooh ti sei ripreso vedo, dormito bene?"
" hai un bagno?"
" si è li dietro perché?"
" vedi di andare a cagare allora" esclamai tenendomi la testa che mi sembrava stesse per cadere.
" simpaticone, mi ringrazi cosi per averti salvato?"
" salvato? dopo tutte le volte che mi hai messo nei casini!"
Io e tsubasa iniziammo a litigare anche se si vedeva lontano un miglio che eravamo amici e più che litigare stavamo solo dimostrando il nostro affetto in maniera decisamente maschile.
Victoria prima ci guardò un po' preoccupata pensando che fossimo un tantino fuori, ma poi mi guardò e vide una faccia che non mostravo mai, anche se in quel momento era una faccia un po' arrabbiata victoria si rese conto che nessuno  aveva mai visto una faccia diversa da quella che ho di solito, sguardo tenebroso, faccia seria e paresi facciale totale.
<<  il numero 3 dell'accademia, temuto da tutti, dannatamente potente, intelligente, alto, abbastanza possente e sopratutto vergine e timido.... >> non capii cosa stesse pensando victoria tra se e se, ma lo sguardo che mi lanciò mi fece rabbrividire.
"ah...già la macchina come sta?"
non sapevo perché ma mi sentivo in pericolo cosi cercai di cambiare argomento tornando ad essere quello di sempre.
" già sistemata, avevi solo bloccato l'impianto elettrico fortunatamente, quindi è bastato riavviarlo, se bruciavi tutto era da buttare"
" ti devo un favore tsu"
" fammi uno sconto sta sera è siamo pari"
" tsk, almeno paga i debiti prima "
A quella frase tsubasa fece finta di nulla e si alzò " beh se avete finito fareste meglio ad andarvene prima che arrivi il capo, senno son cazzi amari per tutti e tre"
Guardai l'orologio che avevo sul polso e con la faccia blu afferrai  Victoria e la portai in macchina, da quando avevo perso i sensi erano passate ben 2 ore e questo voleva dire solo una cosa, legnate da parte di Yamanba!
"h-hey che ti prende?!"
"avanti guida, siamo in ritardo, Yamanba mi ammazza sta volta, due ritardi in 2 giorni!!"
Anche se victoria non capì chi fosse sta yamanba parti, cercavamo di raggiungere la super strada sopra di noi usando le stradine che fortunatamente erano deserte.
" chi è yamanba?"
" un demone...."
la mia faccia era seria come non mai e vedendo questo victoria si preoccupò non poco.
" un demone?"
" già, la creatura più terrificante che questo mondo possa incontrare, una creatura che può far tremare un intero esercito"
L'espressione di victoria divenne di colpo turbata, io stavo parlando di sara ovvero l'insegnante ma victoria si stava facendo un'immagine tutta sua di questo demone  e credo che poteva essere mai peggiore della realtà.
In tanto a scuola Yamanba stava facendo fare un giro delle classi ai due, presenta dogli il top degli  Shūsen , naturalmente me escluso in quanto nemmeno ero li e questo la stava facendo innervosire parecchio.
" la vedo turbata, qualcosa non va?" domandò il signore notando questa sua tensione.
"eh...  ah no, niente.... comunque sia se mi segue le presento la numero 1 degli Shūsen , si chiama Nova ed è il leader del comitato di pubblica sicurezza della scuola, è rispettata e ammirata da tutti."
Yamanba, i due e Nova (naturalmente seguita sempre da Index e Xandra) si sedettero ad un tavolo, parlando del più e del meno.
" piacere di conoscerla, il preside mi ha messo a conoscenza della campagna pubblicitaria che vorreste fare con l'aiuto di uno Shūsen, ma purtroppo non posso occuparmi di queste cose, il mio compito come membro del comitato mi prende molto tempo e non posso trascurarlo"
Come al suo solito aveva un'aria composta ed educata mentre La ragazzina sembrava quasi elogiarla per la risposta che aveva dato.
" capisco, è un vero peccato ma non credo di poterti convincere"
" beh proviamo con la numero 2 allora"
Da qui in poi Yamanba iniziò a presentargli tutti gli Shūsen della top 20, ma nessuno sembrava andare bene al signore, In tanto io e victoria, infrangendo qualche legge sui limiti di velocità, eravamo arrivati  a scuola dove un orgia di Shūsen  si era riversa tutt'intorno alla macchina.
" ma che..."
Victoria  a differenza mia, che ero un po' confuso, era calma e usci dalla macchina dove tutte iniziarono a dare di matto, era un fan club de più popolare a scuola, secondo solo a quello di nova.
" ma guarda tu, è pure una mezza criminale e ha tutta gente che l'ammira, cazzo che invidia..." esclamai un po' irritato con le portiere della macchina chiusa, sembrava che nessuno mi avesse notato e questo non so perché mi dava ancora più ai nervi.
Anche Yamanba e  i due erano li e vedendo quel macello il signore si incuriosì parecchio, sperava di aver trovato il suo testimonial perfetto.
" chi è quella ragazza?"
" si chiama Victoria numero  43, è una delle più potenti e con più fama dell'accademia, ma per il resto ha voti scarsi."
"interessante, forse è le...."
Quando il signore stava quasi per dire che era lei il testimonial perfetto la donna lo fermò, aveva un'espressione seria e preoccupata.
Ero decisamente incazzato in quel preciso momento cosi aprii la portiera e uscii dalla macchina lentamente, ero uno de più alti in quel posto e la mia faccia era più spaventosa del solito anche a causa delle scariche elettriche viola che percorrevano il mio corpo ogni tanto.
Non appena mi videro calò il silenzio e tutti si allontanarono dalla macchina o meglio da me.
" Lui chi è invece?" Il signore vedendo la reazione della donna, quella degli Shūsen e le mie scariche viola si incuriosì  davvero molto.
" quell'idiota..."
Yamanba non aveva sentito nemmeno la domanda e mi si avvicinò con una camminata decisa, non mi ero accorto di lei finche non mi voltai e mela trovai davanti di colpo.
"yama..."
 Nemmeno il tempo di parlare che mi colpi in testa con la sua spada di legno tanto forte che gli spezzò, piegai la testa e il busto in avanti senza però cadere, la benda che avevo canne e la ferita si riapri facendo uscire il sangue che automaticamente mi ricopri in parte la faccia.
" possibile che tu debba arrivare sempre in ritardo?! oggi era pure una giornata importante! questo è il tuo.... ahhh ormai ho perso il conto dei tuoi ritardi!!"
a quel punto speravo almeno che la gente smettesse di considerarmi un mostro e più uno studente normale che viene punito come tutti... ma invece.
" hai visto come ha ridotto la spada?"
"già nemmeno il colpo dell'insegnate è bastato per farlo mettere in ginocchio"
" quel tipo è davvero pericoloso"
" già"
tra me e me " ma che cazzo a momenti di spacca la testa e sarei il tipo pericoloso razza di idioti!!"
ma non potevo di certo dirlo apertamente cosi mi limitai ad alzare la testa come niente fosse mentre il sangue mi gocciolava dal mento.
" Prendi questo!"
Come se le disgrazie non fossero state abbastanza, ora pure il trio di idioti ci si metteva, mi attaccarono alle spalle sperando di mandarmi ko cosi da guadagnare fama e rispetto nella scuola, Yamanba non poteva fermali per via che gli avevo distrutto la spada.... però una piccola scossa sarebbe bastato.
Nemmeno il tempo di arrivare ad un metro da me che erano già  a terra fulminati, a quel punto gli Shūsen si allontanarono ancora di più e questa volta non potevo dargli torto.
" interessante, presumo che anche lei sia uno Shūsen, dico bene?"
Non avevo notato il signore, cosi mi leccai con la lingua un po' di sangue che avevo sulle labbra, non perché mi piacesse ma perché mi dava fastidio e non volevo sporcarmi le maniche della giacca, però venne visto comunque come un gesto da psicopatico.
" questo chi sarebbe?" Domandai a Yamanda che mi schiacciò il piede.
"hai"
" 'questo' è il proprietario delle Eagle Corporation!"
A quella risposta mi voltai verso il signore.
" hooo" Esclamai con tono disinteressato anche se dentro di me mi continuavo  a dare dell'idiota per aver chiamato quel miliardario 'questo'
"  come ti chiami figliolo?"
Quei modi gentili mi fecero rilassare un pochino ma non riuscii a rispondere alla domanda che yamanba era già partita in 5°.
" si chiama kira armstrong, un ritardatario cronico non fa per voi credetemi"
Fare per loro?
Non sapevo nemmeno che ci facevano a scuola sti  tipi, ero decisamente confuso.
" dice? a me sembra perfetto, in che numero sei nella graduatoria?"
" al 3° posto... perché?"
" perfetto, perfetto!!"
"n.. no aspetti, non va bene per fare pubblicità"
"pubblicità?"
mentre il signore sembrava al settimo cielo yamanba sembrava disperata e io non sembravo confuso... lo ero sempre di più!
" bene kira ci vedremmo presto e parleremmo del tuo contratto, ci vediamo"
" eh..a... si..."
la donna si chinò leggermente in avanti per salutarmi e poi i due sene andarono, il signore sembrava decisamente soddisfatto, mentre yamanba sembrava preoccupata parecchio.
" ma che è successo?"
" una storia lunga... piuttosto ..."
Sara si avvicinò a me e mi controllò la fronte con fare timoroso " ti ho... fatto tanto male?" anche se sembra cattiva è una brava persona e quella era la prima volta che mi vedeva sanguinare per un suo colpo.
" abbiamo avuto un piccolo incidente con la macchina, mi sono tagliato li, se guardi bene il sangue si è già fermato"
Sospirando per il sollievo yamanba sene andò chiedendomi di non fare di nuovo tardi il giorno dopo mentre anche tutti gli altri  Shūsen sene andavano in classe.
" che emicrania che ho oggi..." tra incidenti e strani avvenimenti chi non lo avrebbe.
" hey kira, sei fidanzato?"
Una domanda caduta dal cielo da parte di victoria che misi quasi 10 secondi a capire.
"fidanzato?"
" già fidanzato, hai perdente le coppiette?"
" umh... si... ma perché sta domanda?"
Nonostante fossero passati ormai 20 secondi mi sentivo ancora in mare aperto e quella domanda non la capivo nonostante fosse ovvia.
" rispondi e basta!"
" non credo che qualcuna possa provare interesse nei miei confronti, a meno che non voglia staccarmi la testa come Europa..."
" quindi no... meglio per me"
" già meglio per... cos.."
non melo sarei aspettato, victoria mi afferrò la testa e mi baciò.
" Ricordatelo, non ti lacerò a nessun altra muahahhahah" con una risata da boss malvagio sene andò prendendosi in spalla il trio di idioti mentre io ero li in piedi come un ebete incapace di pensare, in quel momento mi ero arreso  troppe cose tutte insieme e come se non bastasse aveva un mal di testa assurdo, mi limitai  a girarmi e andare in classe barcollando un po.
  
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